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Nel laboratorio faccio, imparo, sono
Progetto di ricerca e di sperimentazione per la costruzione di nuovi saperi, nel rispetto delle potenzialità e per l’educazione all’interculturalità nelle società plurali, attraverso le nuove tecnologie
Nadia Citarella
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Progetto di ricerca e di sperimentazione per la costruzione di nuovi saperi, nel rispetto delle potenzialità e per l'educazione all'interculturalità nelle società plurali, attraverso le nuove tecnologie.
La scuola deve diventare laboratorio progettuale mirato per rispondere in maniera adeguata alla domanda formativa emergente e per esplicare pienamente la sua funzione e il suo ruolo sul territorio.
Questo progetto vuole essere uno strumento operativo finalizzato all'apprendimento delle nuove tecnologie, all'integrazione degli alunni extracomunitari, allo sviluppo delle intelligenze multiple di gardneriana memoria e alla prevenzione della dispersione scolastica, attraverso un percorso che susciti in ogni alunno interesse, motivazione e partecipazione democratica.
Terzigno è un'area ad alta immigrazione: cinesi, africani, polacchi, ucraini, albanesi sono notevolmente presenti sul territorio. Da qui la necessità di educare all'interculturalità e alla convivenza democratica per lo sviluppo sostenibile di una società multietnica.
Sul territorio non sono presenti agenzie educative alternative, finalizzate all'acquisizione delle abilità strumentali per l'utilizzo delle nuove tecnologie, mentre la società è sempre più informatizzata, e gli analfabeti del nuovo millennio sono coloro che non hanno competenze informatiche. Da qui l'opportunità di sfruttare la risorsa laboratoriale multimediale, già presente nell'istituzione scolastica.
Elliot (1999) sottolinea che "la scuola e il personale scolastico possono avere un'influenza significativa sugli allievi."
Un ambiente scolastico non accogliente, dove le relazioni tendono ad essere povere ed impersonali e gli itinerari didattico-formativi stereotipati e omologati contribuisce e incide notevolmente sulla motivazione degli alunni e sulla dispersione scolastica.
Una scuola dinamica che cresce e si evolve in relazione alle esigenze del territorio e soprattutto dell'utenza, proponendosi come agenzia educativa aperta e competente, non solo suscita interesse, motivazione e soddisfazione negli allievi, ma è capace di favorire l'integrazione e la reintegrazione di soggetti a rischio; di promuovere l'autostima, la convivenza democratica e tanta voglia di "fare".
Il percorso va ad inserirsi nel reticolo del POF per quanto concerne le seguenti finalità:
1) Promuovere l'integrazione e la socializzazione.
2) Favorire il senso di giustizia sociale.
3) Offrire pari opportunità.
4) Valorizzare il territorio per trasformarlo in laboratorio educativo.
5) Incentivare la continuità educativa orizzontale.
6) Promuovere l'alfabetizzazione informatica e l'uso delle nuove tecnologie.
7) Sviluppare competenze e modalità di indagine per la comprensione della realtà
8) Acquisire abilità espressive utilizzando una pluralità di linguaggi
Gli obiettivi si risolvono nel sapere attraverso il fare che permette il saper fare e l'essere.
Il laboratorio multimediale diventa così il luogo educativo e formativo dove non è il docente a mettersi in cattedra per essere il solo protagonista della lezione, ma il luogo di incontro tra chi conosce e chi vuole conoscere, in una modalità che non è mai verticistica, anzi assomiglia ad una vorticosa spirale, capace di trasformare la noia nozionistica in un gioioso apprendimento.
febbraio 2002
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