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Festa per gli insegnanti!
Mario Amato
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Il ministro della Pubblica Istruzione è tornata alla carica, promettendo un aumento di stipendio agli insegnanti che rimarranno nella scuola, ma dovremmo dire a quei pochi insegnanti che rimarranno nella scuola!
C’è una domanda che mi tormenta quando ascolto il progetto di riforma scolastica: la scuola ci sarà ancora fra trenta anni? Chi si iscriverà ad una facoltà universitaria che dà come unica prospettiva la disoccupazione?
C’è stata una campagna denigratoria contro gli insegnanti, basata sui più beceri luoghi comuni: una massa di terroni, una massa di sfaticati, una massa di impreparati!
Non ha nessuna importanza che secondo le ricerche dell’UE il sistema scolastico italiano per l’infanzia sia uno dei migliori del mondo e le maestre italiane tra le più brave dell’Europa. Bisogna risparmiare! E come si fa? Si taglia, si licenzia.
Oggi 3 ottobre 2008 guardavo la televisione ucraina: si festeggiano gli insegnanti. Si, avete letto bene, c’è la festa degli insegnanti: gli alunni portano un fiore ai loro insegnanti, per ringraziarli del loro impegno. Questo non accade in Svezia o in Francia o in Germania, dove per la scuola si investe, bensì in Ucraina, la cui società è caratterizzata da povertà e disoccupazione. Eppure in quella nazione c’è un riconoscimento per l’importanza del lavoro degli insegnanti.
In Italia si dovrebbe erigere un monumento a quelle maestre e quei maestri che andavano a lavorare in posti sperduti ed hanno contribuito alla crescita morale e culturale della nazione. È vero, purtroppo esistevano anche maestri e maestre che conoscevano solo la bacchetta come strumento didattico, ma per fortuna essi sono un antico ricordo.
E con questo progetto di riforma? Ci sarà di nuovo il maestro unico, in un mondo che è sempre più caratterizzato dalla molteplicità. Ci sarà un maestro che saprà insegnare tutto! Matematica, italiano, storia, geografia, informatica, inglese. E i bambini avranno un solo ed unico modello di riferimento! Dove reperire tutti questi emuli di Leonardo Da Vinci? Mistero!
Ma gli stipendi aumenteranno. Si darà a pochi per togliere molto a molti. È l’idea della guerra tra poveri.
La questione vera però è se fra trent’anni ci saranno ancora insegnanti….
3 ottobre 2008
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