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Per capire meglio il popolo afghano
L'organizzazione delle tribù pashtun e della gerarchia delle confederazioni.
Maddalena Caruso
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In Afghanistan c'è una supremazia dell'elemento tribale e nomadico sui sedentari. Tale supremazia appartiene proprio a questo popolo. Le rivalità tra l'impero russo e la Gran Bretagna nel XIX secolo, e soprattutto il desiderio di quest'ultima di costituire uno Stato-cuscinetto agli accessi dell'India, spinsero le due potenze a lasciare il territorio rimasto fuori dei rispettivi possedimenti ed affidarlo all'emiro di Kabul.
Già nel 1747 alla morte di Nadir Shah (1736-1747), ultimo sovrano regnante sull'intero altopiano, il principe Ahmad Khan del clan degli Abdali o Durrani venne eletto a Qandahar come reggente di tutte le confederazioni tribali pashtun.L'influenza di questo popolo nelle regioni meridionali e orientali diminuì dove si affacciavano gli inglesi e si rivolse verso nord-ovest, alla conquista dell'Hindukush abitato dal popolo hazana, fu un passo decisivo verso il controllo di quello che diventerà lo Stato dell'Afghanistan.
A questa conquista si aggiunsero in seguito anche numerose migrazioni forzate di tribù verso zone fino ad allora controllate da altri gruppi etnici. I pasthun penetrarono così nel nord-ovest del paese, in aree turamene e tagiche, oltre che nelle pianure a nord-est, intorno alla città di Kunduz.
Queste pianure, prima paludose, vennero bonificate, rese fertili e coltivabili. La maggior parte di esse furono assegnate dall'emiro proprio ai membri di clan tribali pashtun, sia per ottenere il loro appoggio nei confronti delle forze al potere a Kabul, sia per estendere il controllo dell'etnia dominante sulle nuove aree di sviluppo e su tutto il territorio dell'Afghanistan.
L'organizzazione delle tribù pashtun si basa su una gerarchia di confederazioni, la più potente è quella dei Yusufzai, le altre sono: i Ghilzai, gli Abdali o Durrani.
Ognuna delle grandi confederazioni a sua volta comprende tribù e sottodivisioni di tribù ancora frantumate in unità più piccole. Le cinque dinamiche basilari di conflitto presenti nelle realtà politiche-tribali possono essere così sintetizzate:
1. conflitti fra singoli individui (famiglia, clan)
2. conflitti di gruppi o clan diversi (stessa tribù)
3. conflitti tra due o più tribù che avevano lo stesso ceppo etnico, religioso e linguistico (due o più confederazioni)
4. conflitti tra due o più tribù appartenenti a diverse confederazioni, o tra gruppi etnici diversi
5. conflitti fra uno o vari gruppi etnici e l'autorità centrale.
Quest'ultimo conflitto si manifesta ogniqualvolta il potere centrale cerca di imporre la propria autorità alle diverse componenti dell 'Afghanistan.
I pashtun vivono anche in Pakistan dove è concessa loro una condizione amministrativa particolare, visto l'impossibilità di sottomettere e controllare questo gruppo etnico.I membri della confederazione dei Durrani, che avevano controllato il potere fino al 1747 attraverso i rappresentanti dei vari clan, con la rivoluzione dell'aprile del 1978 vedevano a capo dello Stato un personaggio come (Nur Mohammad Taraki) appartenente alla confederazione rivale dei Ghilzai. Ciò provoca nei Durrani il timore di perdere privilegi economici all'interno dell'etnia che controllava l'Afghanistan.
Non si può quindi negare che gruppi appartenenti a tale confederazione abbiano iniziato la guerriglia contro la Rda anche per queste ragioni legate a vecchi privilegi, presentando poi all'esterno, ai giornalisti occidentali, la loro sollevazione come una lotta in difesa dell'Islam contro l'ateismo e il comunismo.
Naturalmente non tutti gli avvenimenti politici di Kabul si possono spiegare utilizzando chiavi di lettura di tipo tribale, ma tale elemento va segnalato con più forza accanto agli altri. Infatti la visione della vita politica cui siamo abituati in occidente, basata sui concetti di Stato nazione e democrazia rappresentativa, tende a trascurare l'esistenza in altre aree del mondo di realtà che non si conciliano con i nostri modelli, tutt'altro che ideali e universali.
novembre 2001
in attualità/discussione:           |
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