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note a "Povertà nel Tardoantico"
Antonella Reina
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1. Mi sembra di poter concordare con quella parte di studiosi che ritengono i pur numerosi elementi letterari propri della diatriba: parallelismi, antitesi, comandi e ammonizioni, ironia e aneddoti, e il conseguente tenore moraleggiante del De Nabuthae, non esiti di una esercitazione letteraria ma documento di una precisa posizione politico - pastorale relativa alle vicende degli anni 386-390: anni della crescente tensione fra Ambrogio e Teodosio culminata nella pubblica penitenza di quest'ultimo. Cfr. per la letteratura in proposito, Ambrogio. La Storia di Naboth, Introduzione, commento, ediz. critica, traduzione , a cura di Maria Grazia Mara, 1985, II ed., Japadre Editore, L'Aquila- Roma, in part. pp.23-25; per la situazione storica, pp.29-40.
2. È nota la tesi di Mazzarino che legge la fine del mondo antico come conflitto fra un'economia monetaria (voluta dal fisco) e un'economia naturale preferita dai contribuenti, tesi opposta a quella di Michwitz, e fondata sull'analisi di quella che Mazzarino definisce la svolta costantiniana: economia ancorata al solidus in oro. "Essa non fu gradita alle masse che non possedevano l'oro. Di qui il fenomeno dei piccoli contadini che si fanno 'dediticii' dei ricchi , o come si diceva in celtico ' vassi '. Gli uomini piccoli si rifugiarono sotto il patrocinio di grandi signorie fondiarie che, sole, potevano fugare lo spettro delle insopportabili esazioni." (Sul fenomeno del patrocinio torneremo più avanti). S. Mazzarino, La fine del mondo antico, Milano 1959,rist. 1988, pp.154-159; Aspetti sociali del IV secolo, Roma, 1951, passim.
3. J.Le Goff, La civiltà dell'Occidente Medievale, traduz. it. Einaudi,1981, pp.349-384.
4. A.Momigliano, Il Cristianesimo e la decadenza dell'Impero romano, in Il conflitto fra paganesimo e cristianesimo nel sec.IV, trad.it. Einaudi, Torino, 19754
5.C.R.Whittaker, Il povero, in L'uomo romano, a cura di A.Giardina, Laterza, Bari, 1994, p.332. Dallo stesso lavoro sono tratte le considerazioni precedenti sulla differenza tra evergetismo pagano e carità dei cristiani.
6. V.Fumagalli, L'alba del Medioevo, Il Mulino, Bologna, 1993, p.19.
7. Ambrogio, Ep.XXIX,3, Patrol. Lat. 16, c.1099.
8. A.H.M.Jones, Il Tardo Impero Romano, trad.it. Il Saggiatore, Milano,1974, vol.III, "Agri deserti", pp.1256-58.
9. Sulla composizione degli strati sociali nel tardo impero ho consultato soprattutto Jones, cit., part. vol. III; Geza Alfoeldi, Storia sociale dell'antica Roma, Il Mulino,1987,cap.VII, La società tardoromana; S.Mazzarino, Aspetti sociali del IV sec. , cit.
10. Come illustra la descrizione di una grande proprietà nel 369, queste disponevano di vigneti, oliveti, terra coltivabile, pascoli, bosco, insediamenti, schiavi urbani e rurali, artigiani , personale domestico, coloni, attrezzature, bestiame e denaro (Cod. Iust.,9,47,7,1) .
11. Le sole proprietà di uno dei coniugi fornivano una rendita aurea sufficiente a nutrire per un anno 29.000 individui. A Roma la coppia possedeva un palazzo talmente sontuoso che nessuno potè comprarlo e nelle ville lavoravano migliaia di schiavi e le loro proprietà terriere erano sparse in tutto il mondo: Campania, Sicilia, Spagna, Numidia, Mauretania, Africa, Bretagna, nelle Gallie . A.Giardina, Melania la santa, in Roma al femminile, a cura di A.Fraschetti, Laterza,1994, p.267.
12. S.Mazzarino, Problemi e aspetti del Basso Impero, contributo del 1967, in Antico, tardo antico ed èra costantiniana, Dedalo libri, 1974, vol.I, p.196.
13. Mazzarino, Ibidem, p.191.
14.È noto il fenomeno della cosiddetta "fuga dei curiali". Essi nelle città erano responsabili dell'approvvigionamento di grano, dell'ordine pubblico, delle opere pubbliche e, al momento dell'assunzione delle magistrature, dovevano finanziare giochi pubblici; erano inoltre tenuti a dirigere le finanze delle loro comunità e ad assumersi la piena responsabilità dei debiti; e soprattutto fu loro affidata la riscossione del testatico e della tassa sulla terra con la minaccia di severe sanzioni in caso di omissioni e la prescrizione della responsabiltà penale per le entrate. È comprensibile la definizione di tiranno che attribuisce al curiale il prete gallico Salviano (De Gub.5,18): "Quae enim sunt non modo urbes sed etiam municipia atque vici, ubi non quot curiales fuerint, tot tyranni sunt?" . Alfoeldi, La società tardoromana, cit., p. 283.
15. Cit. in Alfoeldi, La società... , p.270.
16. Sul De Rebus Bellicis, cfr. S. Mazzarino, Aspetti sociali.. , cit.; E.A.Thompson, A Roman Reformer and Inventor, Oxford 1952; Le cose della guerra, a cura di A. Giardina, Fond. Lorenzo Valla, Scrittori greci e latini, Mondadori, 1989.
17. Jones, Tardo Impero... , cit., p.1298.
18. Jones, Tardo Impero... , cit., p.1654, n.81.
19. Lib. 46,21; cit., in Jones, cit., p. 1654.
20. Lib. 20,36 sg., cit. in Alfoeldi, Storia sociale... , cit., p.310, n.32
21. Tendenza che era molto presente, come ha osservato Jones, Il sistema delle caste nel tardo impero romano, contributo del 1970, trad. it. in La società del Basso Impero, guida storica e critica, a cura di D. Vera, Universale
Laterza, 1983, pag. 27 e sgg.).
22. E.Patlagean, Pauvreté économique et pauvreté sociale … Byzance, 4e - 7e siècles, Mouton, Paris-La Haye, 1977.
23. E. Patlagean, Malattia e povertà nei primi secoli a Bisanzio, trad.it. (una parte) in D.Vera, La società ... , cit., pp. 57-72.
24.Cfr. Whittaker, Il povero... , cit., per la diversa condizione dei poveri nella città di Roma.
25.Jones, Tardo Impero... , cit., p.1411 sgg.
26.Cfr. D. Lassandro, Le rivolte bagaudiche nelle fonti tardo-romane e medievali: aspetti e problemi (con appendice di testi) , in "Invigilata Lucernis", riv. Ist. Lat. Univ. Bari, 1981-82, 3-4, pp.57-110.
27.Jones, Tardo Impero... , cit., pp.1202 sgg.
28.Le informazioni sul rapporto tra vescovi e città sono tratte da Alba Maria Orselli, Il santo patrono cittadino. Genesi e sviluppo del patrocinio del vescovo nei secoli VI-VII, in Agiografia Alto-medievale, a cura di Sofia Boesch Gaiano, Il Mulino, 1986, pp.85-104.
29.P. Brown, L'ascesa e il ruolo dell'uomo santo nella tarda antichità , in Vera , La società del Basso Impero, cit., pp.75-114)
30. Brown, L'ascesa e il ruolo... , cit.,p.111.
31. P: Brown, La formazione dell'Europa cristiana. Universalismo e diversità, trad. it. Laterza, Roma-Bari, 1995, p.144.
32. (Brown, L'ascesa..., cit., pp.106-109).
33. (Brown, L'ascesa.. .,cit., passim).
34. (Jones, Tardo Impero... , cit. pp. 1411-1412).
35. A. Vauchez, Il santo, in L'uomo medievale, a cura di J. Le Goff, Laterza, 1987, p.356.
36. (A. Vauchez, Il santo, cit. p.357).
37. S. Mazzarino, Ambrogio nella società del suo temp, a cura della Direzione Editoriale del Comune di Milano, 1977, cap.II, part. pp. 21 sgg.
38. P.Brown, L'ascesa e il ruolo... , cit., p.104.
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