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Quando vado a dormire
Raffaello Morbiolo
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Quando vado a dormire la sera, mi corico e cerco di addormentarmi subito. Ma l’altra sera un pensiero mi vagava nella mente. Ogni volta che ci addormentiamo non siamo i soli, in quel mentre accadono migliaia di situazioni, amore e morte protagonisti, nel mondo. Milioni di persone mentre dormo lavorano, cercano di guadagnare milioni, prestigio oppure di raccattare plastica per qualche dollaro. E intanto la Terra gira, compie il suo giro di rotazione sul proprio asse che ci da la possibilità di vedere il giorno e la notte. Poi fa il proprio giro di rivoluzione e ci permette di vivere le stagioni, che ormai sono bizzarre, stravolte. Da milioni di anni fornisce riparo, rifugio, cibo e l’opportunità per tutte le specie che si avvicendano su di essa di compiere il proprio passaggio. Questo include noi. Tra tutti però siamo i più dotati mentalmente. Ecco allora lo sviluppo, la creatività, dalla clava alle nanotecnologie. Un salto di qualche migliaio di anni. Si poco, pochi secondi in un immaginario orologio della vita sulla terra, da quando esiste. Idee che poi sono divenute filosofie. Spiritualità che poi è divenuta religione. Villaggi che poi sono divenuti Stati. In mezzo la guerra. E il mondo girava. Anche gli animali combattono per la supremazia sul territorio o sul branco. Ma non si uccidono. Lo fanno con altri esseri per nutrirsi. Saziatisi non continuano per gioco. Non penso di aver mai visto la testa di un cervo nella tana di un orso. Tanto per fare un esempio banale. La Terra gira, rotazione e rivoluzione. Noi se facciamo la rivoluzione è per cambiare una condizione che ci sembra errata, fatta di soppressione delle libertà. Anche la Terra come ho detto lo fa, ma per alternare le stagioni e quindi i cicli vitali. Per far nascere e morire con naturalezza, per far continuare la vita. Noi stiamo cercando di dominare tutto questo e alla fine ne saremo travolti. Catastrofismo? No realtà, sempre con la speranza che quel piccolo guizzo di umanità che rappresenta l’insieme delle qualità migliori dell’uomo come la meraviglia per il creato e l’amore per la vita prevalga prima della fine. Magari poi ci estinguiamo comunque perché il nostro ciclo è finito. Il perché lo sa Dio. E allora perché affannarci per lasciare tracce di una civiltà che ha dissacrato il proprio pianeta e non iniziare a vivere con esso questo stupendo cammino, assaporando la natura e scoprendo che in essa spesso vi sono risposte che cerchiamo?
Quando vogliamo creiamo senza intaccare il pianeta. Ma i soldi, sempre dietro l’angolo. Non i bastevoli, ma quelli in eccesso. La Terra con o senza denaro gira. L’opportunità di saperla amare spetta a noi. La possibilità un giorno di addormentarci e sapere che qualcosa è cambiato e il mio fratello dall’altra parte del mondo sogna su di un letto come il mio. Fatto di sogni e serenità.
in narrativa:       |
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