 |
Proroga della legge Moratti
dalla lista Didaweb generale - Alberto Biuso
|
Proroga della legge Moratti: una scelta sbagliata.
Il Senato ha prorogato la legge Moratti : una scelta sbagliata e pericolosa !(...) In conclusione non si riesce a comprendere la ragione di tale "proroga"; peraltro se c'è una qualche ragione che fuori dal Palazzo non si riesce a comprendere, sarebbe stato opportuno indicarla, se non proprio discuterla.
Deve essere comunque chiaro: il 1 settembre non si possono applicare le leggi Moratti
Corrado Mauceri
(Comitato di Firenze " Per la scuola della Repubblica").
Questo intervento, accorato e sincero, mi sembra anche un poco patetico.
Fra le ipotesi prospettate ne manca, infatti, una che ritengo plausibile.
Una ragione, diciamo così, tecnica: fra gli estensori della Riforma Brichetto ci sono stati pedagogisti ed esperti che furono anche consiglieri di Berlinguer.
Mi dispiace ripetere sempre come un disco rotto questa cosa ma prima o poi bisogna pur capire che le cosiddette Destra e Sinistra hanno ormai una visione largamente coincidente della scuola, una visione americano-aziendalistica.
Autonomia, presidi-manager, ostacoli sistematici a una pur minima selezione meritocratica, linguaggio bancario debiti/crediti (anche all'Università) et similia non furono introdotti dal Governo Berlusconi ma da quelli precedenti.
La decisione di prorogare la legge Moratti è quindi coerente con le reali posizioni del centro-sinistra.
Ho auspicato la sconfitta di Berlusconi e ne ho gioito per tante ragioni ma non certo per l'illusione che cambiasse qualcosa nell'ambito scolastico-formativo.
Per questo non sono né deluso né sorpreso. Amareggiato, certo. Ma non si può negare coerenza a un progetto -che ormai trascende i singoli esponenti politici e ministri- di riduzione della scuola a un ininfluente spazio di socializzazione e non di apprendimento.
Formare dei cittadini consapevoli, colti, critici rappresenta infatti un rischio controproducente non soltanto per i cialtroni berlusconiani ma anche per un centro-sinistra che affonda le proprie radici ideologiche in visioni del mondo (cattoliche e comuniste) del tutto dogmatiche. La subordinazione culturale al "siamo tutti americani" (di veltroniana memoria) completa il quadro e spiega l'accettazione di una concezione sempre più privatizzante della scuola pubblica.
5 luglio 2006
in riforma/controriforma:    |
|
|