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Quando essere civili è difficile!
Mario Amato
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I filosofi illuministi credevano che un giorno la tortura sarebbe stata abolita, anzi che nessun potere l’avrebbe permessa e soprattutto ritenevano che tutti gli uomini avrebbero vissuto secondo principi ispirati alla civiltà.
Karl Marx credeva in un mondo nel quale la fiducia sarebbe stata ricambiata con la fiducia, la speranza con la speranza, l’amore con l’amore.
L’ebraismo ed il cristianesimo annunciano un mondo di pace, serenità, un mondo a venire.
Queste speranze messianiche e laiche sono state smentite dalla storia del Novecento, dalla barbarie di cui l’uomo è capace.
Sigmund Freud ha rivelato al mondo che nei recessi profondi di ogni individuo si celano mostri crudeli. Gli antichi Greci e tutte le mitologie lo sapevano già! Lo sapeva Franz Kafka, lo sapeva Dante Alighieri!
Oggi, dopo la scoperta del cadavere del piccolo Tommy, ci confrontiamo con una vicenda assurda, incomprensibile, agghiacciante, come la ha definita il Presidente della Repubblica; il piccolo Tommaso Onofri è stato ucciso quasi immediatamente dopo il sequestro. La ragione non riesce a comprendere, perché capire è veramente difficile in questo caso.
Tutta la vicenda ha mostrato aspetti di inciviltà: un noto giornalista televisivo auspicava ieri che nessun avvocato difenda gli assassini; i giornalisti hanno messo in prima pagina, giorni fa, la vita privata del padre del piccolo Tommaso; da più parti oggi si chiede la pena di morte.
Questi sono atti di inciviltà. Il desiderio di vendetta è umano, ma è personale; esso non può essere una categoria statale. Lo Stato non può e non deve farsi strumento della rabbia personale o di massa. La difesa è un diritto di qualsiasi cittadino, anche di colui che abbia commesso il crimine più efferato che si possa immaginare.
I giornalisti che avevano puntato l’indice contro il padre del piccolo Tommaso non hanno fatto una bella figura. I giornalisti dovrebbero comportarsi con cautela prima di mettere in prima pagina presunti mostri. In questa vicenda vi è un lato oscuro e allarmante: chi ha fatto rivelazioni ai giornalisti sulla vita privata di quel padre già tanto addolorato per l’assenza del figlio?
La pena di morte non è prevista dal nostro codice penale e ci auspichiamo che non lo sia mai! Lo Stato che applica la pena di morte si pone allo stesso livello degli assassini. L’ebraismo ed il cristianesimo attribuiscono solo a Dio la vendetta, non all’uomo. È scritto “Non uccidere”, senza complemento oggetto.
La ragione e la civiltà devono operare allorché è più difficile trattenere i sentimenti.
La storia del piccolo Tommaso è ancora più toccante per il fatto che il bambino era affetto da epilessia, e quindi più vulnerabile. Uccidere è terribile, lo è maggiormente se la vittima non può difendersi. I bambini sono sacri, sono il nostro futuro.
Non dobbiamo nasconderci tuttavia che la nostra società non ama i sofferenti, i vecchi, i deboli, i disabili. Quante scuole, quanti ospedali, quante case di riposo, quanti locali pubblici, quanti autobus sono dotati di strutture per i “diversamente abili”? Le leggi esistono, ma spesso non vengono fatte rispettare.
Quante volte abbiamo sentito la parola “handicappato” urlata come un insulto!
La civiltà di una nazione si misura dall’attenzione che essa ha per i suoi figli più deboli. È una frase che ho già scritta, ma che mi preme ripetere.
Serenus Zeitblom, narratore della vicenda di Adrian Leverrkühn , protagonista del romanzo “Doktor Faust, dice che dopo l’esame di maturità i genitori gli fecero dono di un viaggio in Grecia, dove comprese il significato della parola civiltà. “Spesso dalla cattedra ho spiegato ai miei allievi che la civiltà consiste nel porre fra gli Dei i mostri della notte”.
Chi scrive questa lettera, scrive fiabe per bambini, perché pensa che il sorriso di un bambino è la manifestazione più radiosa che ci sia su questa terra.
Teniamo distanti i mostri della notte, lasciamoli nei recessi profondi del nostro essere, teniamoli tra gli Dei, lontani da noi.
3 aprile. 2006
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