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I percorsi della scuola media
Antonio Limonciello
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Parliamo della media, o secondaria di I grado.
27 ore obbligatorie vuol dire il 10% di scuola organicamente strutturata che se ne va.
Sulle ore facoltative, quando gli insegnanti attualmente in servizio andranno in pensione, andranno insegnanti che non avranno lo stesso stato giuridico.
Ci scommettiamo?
Si assumeranno insegnanti a contratto ad ore. Fuori dai Consigli di classe, ammesso che ci saranno ancora, fuori dal processo di progettazione della didattica, fuori da qualsiasi tutela di stato giuridico, o di cosa altro lo sostituirà.
E cosi finalmente avremo i liberi professionisti del sistema formativo italiano, con buona pace per l'ADI, la Cenerini, la Gilda, e tutti professori/ionisti.
D'altra parte come si potranno assumere insegnanti a tempo indeterminato su attività che un anno ci sono e l'anno dopo non più?
Se poi entriamo nel quadro orario scopriamo:
- in un mondo sempre più tecnologico scompare l'Educazione tecnica e viene sostituita da 1 ora di tecnologia, come religione, senza offesa per gli insegnanti di religione.
Che si fa con 1 ora di tecnologia?
Unica disciplina ad avere 1 ora soltanto?
Mi piacerebbe che Livia Brienzi si soffermasse qui a dire quale programma di attività minimamente credibile si può mettere su con 1 ora di tecnologia.
- che una delle "I", informatica, non è nel quadro orario, dunque è facoltativa
- che un'altra delle "I", l'inglese, da 3 passa a meno di 2 ore a settimana
- che la terza delle "I".. boh? forse è economia domestica.
Quando si dice che si torna indietro è molto vero. Ho conosciuto la scuola del doposcuola e delle LAC, quella prima del tempo pieno, e del tempo prolungato.
E' proprio quello il modello di riferimento.
Certo c'è la autonomia, ma non è frutto di questa riforma, certo c'è la flessibilità, ma qui si scrive flessibilità e si legge precarietà e irrilevanza sul piano formativo e didattico.
Ecco il punto:
In questi anni si chiedevano strumenti per dare una scuola più vicino ai cittadini, e si risponde con una fascia di attività che saranno affidate a un quadro insegnante più precario dei COCOCO, si chiedevano più ore per aumentare il lavoro di preparazione dell'attività didattica in rapporto alla didattica frontale e qui si prefigura una fascia di insegnanti totalmente fuori dalla costruzione del progetto didattico pagati per la prestazione frontale senza un riconoscimento del lavoro preliminare.
Insomma si negano gli strumenti che i docenti, di qualunque credo pedagogico, ritenevano indispensabili per permettere un miglioramento della qualità dell'insegnamento.
Io ho potuto sperimentare l'autonomia con 3 anni di Organico Funzionale, le attività facoltative andavano ad aggiungersi alle 30.
Dunque non è per niente vero che questa riforma nasce da come l'autonomia è stata sperimentata in questi anni. A me non risulta.
Non solo, ma le ore curriculari potevano contare su classi aperte, attività per sottogruppi di classe, compresenze, ecc...
Come si potrà fare tutto questo oggi?? [E mi riferisco sempre dopo che un po' di docenti andranno in pensione per giunti limiti di età].
D'altra parte ci hanno forse sentiti per predisporre questa riforma?
Potevano coinvolgere tutte le scuole, tutti i collegi dei docenti e i genitori per essere confortati nelle scelte, non lo hanno fatto, hanno preferito fare operazioni di marketing, convincere la gente della bontà del prodotto da vendere.
La scuola non è una saponetta e se ne accorgeranno presto.
Che poi questa scuola richieda un investimento economico del paese a me sembra una barzelletta.
Io sono convinto che a regime è riduzione della spesa.
Questa riforma è figlia della convergenza di 2 fattori:
- una visione "famiglista" dell'educazione ( vi ricordate CL et similia a riempire i palazzetti per sottrarre i bambini dalla scuola statalista e restituirli alle famiglie?)
- una necessità di ridurre il ruolo dello stato, e della spesa per i servizi
La pedagogia, la didattica, tutto quanto ci appassiona, non c'entrano.
11 febbraio 2004
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