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Perché dovremmo essere favorevoli a questa riforma?
Antonio Limonciello
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Voglio prescindere dalla qualità della riforma e porre la domanda:
come ne escono gli insegnanti dalla riforma Moratti?
E' vero che le finalità della scuola e la spesa per l'istruzione sono
prerogative del Parlamento e delle sue maggioranze, ma non è detto che
queste interpretino correttamente la volontà popolare.
Per esempio, noi insegnanti siamo stati ben rappresentati? Siamo stati
consultati?
Non so per gli altri livelli di scuola ma per la media qualcosa posso dire:
- un po' di insegnanti faranno i tappabuchi finché non andranno in
pensione, dopo non saranno sostituiti e così si realizzerà una riduzione di
organico che, a parità di studenti, sarà del 10%;
- la riforma a regime avrà un organico costruito sulle ore obbligatorie, le
facoltative saranno affidate a contratti professionali stipulati dai DS
cosicché aumenta la quota di insegnanti senza contatto duraturo ed
organico con la scuola
- gli insegnamenti facoltativì così impartiti non avranno un ruolo nella
valutazione finale dello studente (modello lingua 2000)
- le ore di attività facoltative pomeridiane, che oggi costituiscono la
parte più cospicua di salario aggiuntivo, non ci saranno più, dunque si
realizzerà una riduzione reale del salario dei docenti
- una classe di concorso è destinata a scomparire del tutto: 33/A,
Educazione Tecnica
- inoltre la riforma degli organi collegiali prevede: le rappresentanze
degli insegnanti nel Consiglio di Scuola passa dalla parità con i genitori a
un rapporto di 3 a 5 a favore di questi ultimi; i Consigli di classe sono
aboliti; alcuni poteri del Collegio dei Docenti passano al DS e al Consiglio
di Scuola
Perché dovremmo essere favorevoli a questa riforma? C'è forse una
contropartita concreta sulla nostra professione? Un aggancio ai salari
europei?
Non credo che quando toccherà alla secondaria di secondo grado le cose
andranno meglio.
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