IL MONDO DI SOFIA
percorso di storia della filosofia
rielaborazione da J. Gaarder

Personaggi
Sofia
La mamma di Sofia/Hilde
L'amica Jorunn
Primo pensatore
Secondo pensatore
Terzo pensatore
Quarto pensatore
Quinto pensatore
Sesto pensatore
Settimo pensatore
Ottavo pensatore
Nono pensatore
Decimo pensatore
Platone
Aristotele
Alberto
Hilde
Ebenezer Scrooge
La piccola fiammiferaia
Noè
Il padre di Hilde


"Colui che non è in grado di darsi conto di tremila anni
rimane al buio e vive alla giornata."

(Johan Wolfgang Goethe)



IL GIARDINO DELL'EDEN

(…insomma, qualcosa doveva essere stato creato una prima volta dal nulla…)

(fondale paesaggio nordico; Sofia e l'amica passeggiano.)

NARRATORE: Sofia Amundsen stava tornando da scuola. Aveva percorso il primo tratto di strada assieme a Jorunn e avevano parlato di robot.
JORUNN: Secondo me il cervello degli esseri umani a paragonabile ad un computer assai sofisticato.
SOFIA: Non sono molto d'accordo; per me l'uomo è qualcosa di più semplice di una macchina.
NARRATORE: Era l'inizio di maggio: in alcuni giardini i narcisi formavano corone di fiori sotto gli alberi da frutto e le betulle cominciavano a coprirsi di foglioline verdi. Sofia osservava attentamente…
SOFIA: (attenta) Perché chili di materia spuntano dalla terra inanimata solo quando l'aria diventa più calda e si sciolgono le ultime tracce di neve?
NARRATORE: Sofia guardò nella cassetta delle lettere: era sempre lei che raccoglieva la posta, gettava i volantini pubblicitari sempre abbondanti e predisponeva il resto in cucina in ordine per la mamma. Il papà di Sofia era via per la maggior parte dell'anno perché era capitano di una grande petroliera. Quel giorno trovò solamente una minuscola lettera per lei…
SOFIA: (leggendo la lettera) Sofia Amundsen, Kloverveien 3…mmm…non c'è né mittente, né francobollo! Adesso la apro…solo un piccolo foglietto e c'è scritto: "Chi sei tu?"
NARRATORE: Sofia si affrettò ad entrare in casa: diede da mangiare al micio Sherekan, ai pesciolini Oro, Cappuccetto Rosso e Fuliggine, a Briciola e Briciolo le due cocorite ed infine a Govinda la tartaruga. Quando era arrabbiata, la mamma di Sofia riteneva che la casa fosse un serraglio. Sofia pensò ancora alla misteriosa frase…
SOFIA: Io sono Sofia Amundsen naturalmente, ma non sono riuscita a scoprirlo ancora del tutto. Adesso prendo uno specchio…ecco…io sono Sofia Amundsen e tu chi sei?
NARRATORE: Non ricevette alcuna risposta tanto che per una frazione di secondo si chiese se era stata lei o l'immagine a porre la domanda.
SOFIA: Tu sei me! Io sono te! Che cosa strana: io non sono molto contenta del mio aspetto, però esso è arrivato bello e pronto; io posso scegliermi gli amici, ma non posso scegliere me stessa…non ho nemmeno scelto di essere un essere umano…ma che cos'è un essere umano? Forse è meglio che vada a fare i compiti di scienze.
NARRATORE: Quella lettera aveva cambiato le sensazioni di Sofia: le sembrava strano che si trovasse al mondo proprio in quel momento, ma non solo, la stessa idea della vita le fece ricordare la morte.
SOFIA: È come una moneta con due facce: tanto più nitido è un lato, tanto più chiaro diventa anche l'altro.
NARRATORE: Sofia tornò a controllare che non ci fosse ancora posta nella cassetta: stupita, trovò una seconda lettera con il suo nome.
SOFIA: (leggendo) Ancora un piccolo foglio di carta…"Da dove viene il mondo?" Non lo so proprio…forse qualcuno lo sa…tuttavia per la prima volta penso che non sia possibile vivere in un mondo senza chiedersi da dove viene. Io so che la Terra è un piccolo pianeta nell'immensità del Cosmo…e il Cosmo da dove viene? Probabilmente il Cosmo è sempre esistito!
NARRATORE: Con questa risposta Sofia aveva creduto di risolvere il problema, tuttavia si accorse molto presto che l'aveva solo rimandato: anche il Cosmo doveva essere nato da qualche cosa e, quindi, era assurdo credere che fosse sempre esistito.
SOFIA: Che domande terribili! Chi mi ha strappato alla vita di tutti i giorni per mettermi faccia a faccia con i grandi misteri dell'universo?
NARRATORE: Andando a controllare la cassetta della posta per la terza volta, Sofia trovò una cartolina con il timbro del contingente ONU…
SOFIA: (leggendo, sempre più stupita) Cara Hilde, tanti auguri di buon compleanno per i tuoi quindici anni. Come avrai capito voglio farti un regalo che ti aiuterà a crescere. Perdonami se mando questa cartolina a Sofia. Era la soluzione più semplice. Affettuosi saluti, papà. Adesso ho un altro problema su cui riflettere e così sono tre: chi è la persona che mi manda le lettere, le difficili domande delle lettere, chi è Hilde Moller Knag.
NARRATORE: Era sicura che i misteri fossero collegati anche se, fino al quel momento, aveva trascorso un'esistenza del tutto normale.

IL CAPPELLO A CILINDRO
(…l'unica cosa di cui abbiamo bisogno per diventare buoni filosofi è la capacità di stupirci…)


(in un angolo un banco per la scuola)

NARRATORE: Sofia dava per scontato che chi le aveva scritto quelle lettere si sarebbe messo in contatto con lei prima o poi e decise di non dire niente e nessuno. A scuola faceva fatica a concentrarsi perché le sembrava che i professori si occupassero solo di cose insignificanti: perché non parlavano di che cos'è un essere umano, che cos'è il mondo e del modo in cui è stato creato?
SOFIA: Mi sembra che la gente si occupi solo di cose futili qui a scuola, mentre, invece, esistono domande più grandi, più complesse e che richiedono una risposta.
NARRATORE: Terminata l'ultima ora di lezione uscì velocemente da scuola e Jorunn la rincorse…

(Fondale paesaggio nordico e qualche albero)

JORUNN: Aspettami…giochiamo a carte stasera?
SOFIA: Non so se giocare a carte mi interessi più come prima.
JORUNN: Allora possiamo giocare a badminton…
SOFIA: Nemmeno il badminton mi sembra importante.
JORUNN: (un po' seccata) Almeno potresti dirmi che cosa è importante?
SOFIA: (misteriosa) È un segreto!
JORUNN: Ho capito, sei innamorata…allora ti saluto…io taglio giù per qua.
NARRATORE: Sofia era avvilita perché sapeva di aver ferito l'amica…ma che cosa poteva dirle? Che di colpo era impegnata a capire chi era, da dove viene il mondo e che non aveva tempo per giocare? Jorunn forse non avrebbe capito…
SOFIA: (pensierosa) Ma perché è così difficile occuparsi di domande che sono così importanti e allo stesso tempo le più normali di questo mondo?
NARRATORE: Quando arrivò a casa aprì la cassetta delle lettere e vi trovò una busta più voluminosa del solito perché conteneva tre fogli scritti a macchina tenuti insieme da un fermaglio. Così Sofia con il cuore che le batteva forte forte cominciò a leggere.

(Entra leggendo parzialmente il primo pensatore)

PRIMO PENSATORE: Molte persone hanno hobby diversi: c'è chi colleziona francobolli, chi monete antiche, chi si dedica alla pratica sportiva; ad alcuni piace leggere e anche in questo caso ci sono notevoli differenze perché c'è chi ama i romanzi, chi i gialli, chi libri che trattano di animali, astronomia…
Ma esiste qualcosa che dovrebbe interessare tutti, cara Sofia: ci sono domande che dovrebbero coinvolgere tutti gli uomini. È vero che per chi non ha da mangiare è importante un pezzo di pane, per chi ha sete è fondamentale avere dell'acqua, ma c'è qualcosa di cui tutti gli esseri umani hanno bisogno, ovvero chiedersi e rispondere a due domande: "Chi siamo?" e "Perché viviamo?".
SOFIA: Le stesse domande che ho trovato nelle lettere ricevute: fino a tempo fa mi sembravano pensieri sciocchi, ma ora sento il bisogno di sapere come la storia abbia cercato di rispondere a questi quesiti perché, se non ricordo male, tutte le civiltà hanno cercato di trovare la possibile risposta. Anche oggi ognuno deve provare a dare la propria risposta, non esiste un'enciclopedia da consultare.
PRIMO PENSATORE: Molti misteri sono stati risolti dalla scienza: per esempio tanto tempo fa non si sapeva com'era la luna, mentre oggi la conosciamo molto bene perché l'uomo ci è arrivato in prima persona. Secondo un filosofo greco che visse più di duemila anni fa la filosofia nacque grazie alla capacità, peculiare degli esseri umani, di stupirsi; spesso ci meraviglia ciò che riesce a fare un prestigiatore con il suo cappello a cilindro, ma in quel caso noi sappiamo che c'è una specie di imbroglio. Il mondo non è un inganno e noi, sentendoci coinvolti in qualcosa di misterioso, vogliamo scoprire come tutto sia collegato.

(Esce il Primo Pensatore)

SOFIA: Mi sento molto stanca, come se non avessi respirato durante tutta la lettura. Adesso vado a vedere se c'è ancora qualcosa per me nella cassetta, già tanto la mamma tornerà solo tra due ore.
NARRATORE: Sofia trovò un'altra lettera e, dopo averla aperta, scoprì che conteneva molte pagine scritte a macchina. Decise di cominciare subito a leggere.

(Entra il Secondo Pensatore)

SECONDO PENSATORE: Tutti i bambini piccoli hanno la capacità di stupirsi per fortuna: dopo pochi mesi di vita cominciano a percepire una realtà nuova fiammante.
Eppure, mano a mano che crescono, questa capacità sembra affievolirsi e questo è il vero problema: sarà mio compito impedire che tu diventi una di quelle persone che danno il mondo per scontato. Per esempio, immagina una stanza con mamma, papà e il piccolo Thomas mentre fanno colazione. La mamma si alza e volta le spalle per controllare i fornelli e, in quello stesso istante, papà spicca il volo.

(Azione mimica della scena seguente; angolo di cucina)

SOFIA: Thomas punterebbe il dito verso il padre dicendo: "Papà vola!!"
SECONDO PENSATORE: Certamente, Thomas è piccolo e si stupisce quando vede un adulto che compie qualche operazione, tutto per Thomas è strano, quindi anche il volo di papà.
SOFIA: Forse la mamma non reagirebbe così: potrebbe essere spaventata e lasciar cadere il barattolo della marmellata…forse avrebbe bisogno del medico…
SECONDO PENSATORE: Proprio così, la mamma sa che gli uomini non possono volare, Thomas ancora no. C'è chi pensa di sapere già tutto e chi deve ancora imparare e così noi ci abituiamo non solo alla forza di gravità, ma anche al mondo così com'è. È una perdita grave a cui i filosofi cercano di porre rimedio.
SOFIA: Per i bambini tutto è nuovo e stupefacente, ma non è così per gli adulti, la maggior parte dei quali percepisce il mondo come un fatto quasi ordinario.
SECONDO PENSATORE: I filosofi sono una felice eccezione, un filosofo conserva la delicata pelle di un bambino per tutta la vita. Tu hai una grande occasione: diventare un filosofo per non appartenere alla categoria degli apatici e degli indifferenti, per vivere la tua vita in modo consapevole.

(Esce il Secondo Pensatore ed entra il Terzo)

TERZO PENSATORE: Un coniglio bianco viene estratto da un cilindro vuoto in miliardi di anni perché è un animale molto grosso. Sulla punta dei suoi peli nascono i bambini, ma invecchiando scivolano nella pelliccia del coniglio; alcuni si trovano a loro agio e non cercano più di risalire, mentre molti altri non stanno bene e cercano di arrampicarsi sui peli sottili.
SOFIA: Questi saranno i filosofi!
TERZO PENSATORE: Certamente, e gridano agli uomini "Signori e signore, siamo sospesi nel vuoto!", ma gli esseri umani sono disinteressati e rispondono "Uffa, che scocciatori!", "Mi passi il sale?", "Come va oggi in borsa?", "Hai sentito che quell'attrice da quattro soldi sarà pagata come una stella di prima grandezza?"
NARRATORE: Sofia dovette interrompere la lettura perché sentì…

LA MAMMA: Sofia sono arrivata…scendi per aiutarmi a preparare la cena!
SOFIA: Mamma, secondo te è strano vivere?
LA MAMMA: Beh, a volte penso di sì.
SOFIA: Per te il mondo è perfettamente normale?
LA MAMMA: Nella maggior parte dei casi direi di sì.
SOFIA: Che schifo! Il mondo ti è diventato così familiare che non ti stupisce più…sei completamente rimbecillita!
LA MAMMA: (arrabbiata) Non ti permetto di parlarmi in questo modo!
SOFIA: Ti sei trovata un posticino comodo nella pelliccia del coniglio che proprio in questo momento viene tirato fuori dal cilindro nero dell'universo: tra un attimo andrai a far bollire le patate, poi leggerai il giornale e dopo un pisolino di mezz'ora guarderai il telegiornale.
NARRATORE: Sofia vide il volto della mamma piuttosto preoccupato e per tutto il resto della giornata non parlò più di conigli bianchi.

I MITI
(…un precario equilibrio di potere tra le forze del bene e quelle del male…)


NARRATORE: Il giorno seguente Sofia trovò ancora una lettera nella cassetta della posta…

(Entra il quarto pensatore con la lavagna)

QUARTO PENSATORE: Con il termine filosofia noi facciamo riferimento ad un modo di pensare che nacque in Grecia circa seicento anni prima di Cristo. Prima di questa data, gli uomini usavano le diverse religioni per rispondere a tutte le domande difficili e tali spiegazioni venivano tramandate di generazione in generazione attraverso i miti, racconti sugli dei che avevano il compito di spiegare la vita nelle sue varie manifestazioni.

(Entra il quinto pensatore)

QUINTO PENSATORE: Anche qui al nord abbiamo i nostri miti: per esempio il dio Thor e il suo mantello che faceva piovere quando lo roteava; quando gli fu rubato dalle forze del male ci fu una lunga lotta per riaverlo e, durante questo periodo, ci fu una terribile siccità. Allora gli uomini non poterono aspettare la restituzione del mantello e così inventarono i riti, ovvero le varie pratiche religiose per ottenere qualcosa.
SOFIA: Secondo la mitologia nordica in inverno la natura muore perché il mantello di Thor è lontano nello Jõtunheimr, mentre in primavera la natura rinasce perché riesce a riprenderselo.

(Entra il sesto pensatore; con lui personaggi ornati di vegetali, fiori, frutti)

SESTO PENSATORE: Gli uomini drammatizzavano un mito di stagione, per esempio, per accelerare i processi naturali. In Grecia avvenne poi un fatto strano: si cominciarono a formare della città-stato in cui il lavoro manuale ricadeva sugli schiavi, mentre i liberi cittadini potevano dedicarsi alla cultura; da un modo di pensare mitologico si passò ad un tipo di ragionamento che ha come basi la logica e l'esperienza. Quindi i primi filosofi greci criticarono i miti che erano stati scritti da Omero ed Esiodo.

NARRATORE: Sofia era molto contenta perché le era diventato chiaro che gli uomini avevano bisogno di trovare spiegazioni ai processi naturali, forse gli esseri umani non potevano addirittura vivere senza queste spiegazioni e, quando la scienza non esisteva, avevano fatto ricorso ai miti.


I FILOSOFI DELLA NATURA
(…niente può essere creato dal niente…)


(fondale paesaggio)

NARRATORE: Quando la mamma di Sofia ritornò dal lavoro nel pomeriggio, la ragazza teneva in mano una lettera e subito la mamma si insospettì.
LA MAMMA: Che cos'hai in mano?
SOFIA: Una lettera.
LA MAMMA: (guardando) Come…senza indirizzo e francobollo? Allora sarà un tuo ammiratore! Sei innamorata, Sofia? La apri?
SOFIA: (un po' seccata) Hai mai visto qualcuno aprire una lettera d'amore con la madre che le sta appiccicata addosso?

NARRATORE: Sofia trovava imbarazzante il fatto che la mamma pensasse che aveva ricevuto una lettera di quel genere, tuttavia trovava ancora più difficile spiegare che stava facendo un corso di filosofia con un filosofo sconosciuto che giocava con lei come il gatto con il topo. Quando ebbe aperto la busta…

SOFIA: (leggendo) Esiste una materia primordiale di cui sono composte tutte le cose? L'acqua può trasformarsi in vino? In che modo la terra e l'acqua possono diventare una rana? Che domande difficili: come avviene la trasformazione della materia e quante sono le sostanze di cui è composto il cosmo…

NARRATORE: Più tardi Sofia trovò un'altra busta nella cassetta delle lettere.

QUINTO PENSATORE: Cara Sofia, cominciamo la lezione di oggi, lasciando da parte per un attimo i conigli. Dal momento che i filosofi sono vissuti in un'epoca lontana dalla nostra e in una cultura del tutto diversa, la cosa migliore che possiamo fare è scoprire quale progetto avesse in mente ogni filosofo, cioè dobbiamo riuscire a mettere in evidenza gli aspetti cui ogni filosofo voleva dare risposta per seguire con maggiore facilità i suoi ragionamenti.

(Entra il settimo penatore)

SETTIMO PENSATORE: I primi filosofi greci sono chiamati "filosofi della natura", perché si occupano principalmente della natura e dei suoi processi.
Secondo loro era scontato che qualcosa fosse sempre esistito: ma loro osservavano i continui cambiamenti che si verificano in natura chiedendosi come fossero possibili tutte quelle mutazioni, per esempio la terra inanimata che diventa alberi o fiori dai mille colori.

(Entra l'ottavo pensatore)

OTTAVO PENSATORE: Sappiamo solamente che andò diffondendosi l'idea che dovesse esistere una sostanza responsabile di tutti i mutamenti, un principio di tutte le trasformazioni della natura.
Possiamo affermare con sicurezza che cercarono leggi naturali per spiegare ciò che era visibile allontanandosi dal mondo degli dei: in questo modo iniziò a delinearsi un modo di pensare scientifico, l'avvio di quella che sarebbe poi diventata la scienza vera a propria.
SETTIMO PENSATORE: Mia cara Sofia, ora di farò qualche nome e ti fornirò qualche informazione: Talete pensò che l'acqua fosse il principio di tutte le cose, come dire che la vita nasce dall'acqua e all'acqua ritorna dopo la morte; questo filosofo arrivò a pensare così osservando le piene del Nilo in Egitto. Poi ci fu Anassimandro che, in modo meno preciso di Talete, indicò nell'infinito l'origine di tutte le cose. Un altro pensatore, Anassimene, ritenne che la materia di cui sono formate tutte le cose dovesse essere l'aria o l'aria infinita, una specie di aria condensata definita osservando le nuvole quando piove. Anche il fuoco era aria rarefatta: quindi la terra, l'acqua e il fuoco avevano origine dall'aria, il punto di inizio era proprio l'aria.
SOFIA: Certo che, pur essendo io un'inesperta di filosofia, mi pare che tutti questi pensatori non riuscissero a spiegare come un principio si trasformava di colpo in qualcosa di diverso. Qui c'è scritto che Parmenide sostenne che tutto ciò che esiste deve essere già esistito, cioè non c'è mai un vero mutamento. Questo modo di pensare si chiama razionalismo: la ragione è ciò che aiuta a capire il mondo.
OTTAVO PENSATORE: Ottimo Sofia: ti stai rendendo conto che nella storia del pensiero ci sono delle grandi diversità e che tutte meritano attenzione: ci sono molti filosofi che si contraddicono, ma questo non è negativo perché dal confronto nascono sempre idee nuove. C'è stato chi ha ritenuto che la natura sia costituita da quattro elementi: aria, acqua, fuoco e terra e che tutti i cambiamenti sono determinati dal mescolarsi separarsi di queste quattro radici; in altre parole tutto è costituito dall'aggregazione di terra, aria, fuoco e acqua in proporzioni diverse.
SOFIA: È come un pittore che possa avere a disposizione un solo colore o i tre colori primari, o come un cuoco che abbia solo farina oppure uova, latte, farina, zucchero e lievito per preparare molte torte diverse.
SETTIMO PENSATORE: Grazie per l'attenzione, Sofia: è probabile che tu debba rileggere più volte queste pagine, ma la comprensione implica anche un piccolo sforzo personale. Per il momento non ti aggiungiamo altro. A presto.

NARRATORE: Per Sofia la filosofia era davvero interessante perché riusciva a seguire tutto con la propria testa senza essere costretta a ricordare quello che aveva imparato a scuola. Giunse a due conclusioni: la prima che la filosofia non poteva essere imparata, bensì si può imparare a pensare filosoficamente; la seconda, che se ciò che si studia a scuola non viene rielaborato attraverso la propria testa, resta come lettera morta e sembra inutile.


DEMOCRITO
(…il giocattolo più geniale del mondo…)


NARRATORE: Sofia controllava più volte al giorno la cassetta della posta perché le lettere le giungevano frequentemente. Infatti, con pazienza riuscì a capire qual era il meccanismo di consegna: ogni pomeriggio riceveva una grande busta gialla e, mentre ne leggeva il contenuto, il filosofo si avvicinava alla cassetta e vi infilava anche una piccola busta bianca che conteneva una domanda. Sofia aveva pensato spesso come riuscire a smascherare il latore delle lettere…

SOFIA: Sarà necessario che uno di questi giorni io mi apposti vicino alla cassetta delle lettere per riuscire a sorprendere che me le consegna. Dunque vediamo…qui troverò una domanda…"perché i Lego sono il giocattolo più geniale del mondo?". Ho giocato tanto con il Lego, ma ora è da tanto tempo che me li sono dimenticati: sono colorati vivacemente, hanno forme diverse, sono tutti incastrabili tra loro e poi sono indistruttibili.

(Sofia va a prendere dei Lego)

LA MAMMA: Sofia, che piacere vederti giocare nuovamente con il Lego!
SOFIA: (tra sé) Sto facendo complesse ricerche filosofiche!
LA MAMMA: Non so che cosa pensare…ma ti vedo molto impegnata e mi fa piacere anche se non riesco a capire bene che cosa ti passi per la mente.

NARRATORE: La grossa busta gialla che seguì quella piccola bianca arrivò nel pomeriggio.

SOFIA: Uhm…qui si parla di un certo Democrito…però ecco una cosa che conosco per averla studiata a scuola in scienze: l'atomo.

(Entra il non pensatore)

NONO PENSATORE: Democrito fu il primo a pensare che tutto fosse formato da mattoncini invisibili che chiamò atomos (che significa indivisibile). Capisci ora il perché della domanda sul Lego? Ascolta, questo filosofo pensava che i mattoncini fossero di tanti tipi: regolari, lisci, rotondi, irregolari potendo così dare origine a corpi diversi. Questi atomi dovevano poi essere liberi di muoversi e aggregarsi per formare le cose che vediamo intorno a noi.
SOFIA: (manipolando il gioco) Il Lego ha proprio queste caratteristiche ed è per questo che piace: può essere continuamente riutilizzato, un mattoncino può far parte di una macchina e subito dopo di un castello.

(Entra il decimo pansatore)

DECIMO PENSATORE: Certamente, così come gli atomi di Democrito possono far parte di un certo corpo e poi essere riutilizzati in un altro corpo. Oggi possiamo dire che la teoria di Democrito sugli atomi era davvero giusta, nonostante lui non avesse avuto la possibilità di utilizzare delle macchine per vedere così in piccolo.
SOFIA: Il mio professore ci ha spiegato che gli scienziati hanno scoperto che gli atomi sono formati da particelle ancora più piccole, neutroni, elettroni e protoni e che anche i fisici moderni pensano che devono esistere degli elementi minimi che costituiscono la natura.

NONO PENSATORE: Con la sua teoria sugli atomi Democrito pose fine alla filosofia greca sulla natura. A presto.
SOFIA: Sono molto stupita dal pensiero di questo filosofo: è riuscito a spiegare non solo l'idea di elementi molto piccoli quali costituenti della realtà che ci circonda, ma anche delle varie trasformazioni e ha fatto tutto ciò usando la ragione.

SOCRATE
(…la persona più saggia è quella che sa di non sapere…)


NARRATORE: Sofia andò a controllare la cassetta delle lettere, trovò un'ulteriore busta, la aprì e…
SOFIA: (voce fuori campo di Alberto) Cara Sofia, ho letto la tua lettera con grande interesse, ma anche con molto dispiacere perché non posso accettare l'invito a casa tua per un caffè. Un giorno ci incontreremo, tuttavia per molto tempo ancora non posso farmi vedere. Da questo momento mi sarà impossibile recapitarti personalmente le lettere e, pertanto, le prossime ti arriveranno mediante un messaggero mio amico. Mettiti in contatto con me quando ne senti il bisogno: usa una busta rosa con un biscotto ed uno zuccherino, così il messaggero me la recapiterà subito. Firmato Alberto Knox
P.S. non è affatto facile rifiutare l'invito di una giovane ragazza, ma a volte è necessario.
P.P.S. se ti capiterà di trovare una sciarpa rossa, conservala con cura, perché può capitare che gli effetti personali vengano scambiati, soprattutto a scuola.

NARRATORE: Sofia era molto pensosa: rifletteva sul fatto che il suo insegnante aveva un'altra alunna, poi sul ritrovamento, proprio quella mattina, di una sciarpa rossa sotto il suo letto. Rimase a lungo seduta per cercare di capire il legame tra Hilde, l'insegnante e lei stessa…alla fine sospirò rassegnata…girò il foglio e scoprì che sul retro c'erano scritte della frasi come sempre misteriose.
SOFIA: (sospirando)
"La persona più saggia è quella che sa di non sapere"
"Il vero sapere proviene da dentro"
"Chi sa che cosa è giusto si comporta anche in modo giusto".
In effetti sapere di non sapere è una forma di sapere: uno dei comportamenti più stupidi è quello di una persona che si vanta di sapere cose che non consce affatto. Io stessa ho provato che quando un argomento mi coinvolge sono in grado di affrontarlo e studiarlo in modo molto diverso da quando invece non mi sento interessata. Per quanto riguarda la terza frase…non lo so…ma che succede?

NARRATORE: Mentre Sofia era intenta nelle sue riflessioni, sentì un fruscio e un secondo dopo un grosso labrador si presentò a lei con una grande busta gialla in bocca che fece cadere ai piedi di Sofia
SOFIA: (mimando la vista del cane) Dunque è questo il messaggero…come ho fatto a non pensarci prima? Adesso so anche perché devo mettere il biscotto e lo zuccherino. Bene, apro la busta e inizio a leggere.
(Entrano i pensatori)
PRIMO PENSATORE: Quando avrai aperto questa lettera avrai già fatto la conoscenza di Ermes: è realmente un cane, molto più gentile ed intelligente di molte persone; inoltre Ermes era il messaggero degli dei greci, ma il suo nome significa anche oscuro ed indecifrabile e si adatta abbastanza bene al modo in cui ci tiene nascosti l'uno dall'altra.
SECONDO PENSATORE: Allora riprendiamo il filo del discorso: la filosofia della natura rappresentò la rottura con la concezione mitologica del mondo e, a partire dal 450 a. C., Atene divenne il centro culturale del mondo greco, proprio quando l'attenzione dei filosofi si spostò sull'uomo e sul suo posto nella società.
SOFIA: Il nostro professore, qualche tempo fa, ci parlò di pensatori che ritennero che per partecipare alla vita politica fosse necessaria l'istruzione, soprattutto il parlare bene per comunicare in modo compiuto le proprie idee agli altri e vivere così insieme.
PRIMO PENSATORE: Socrate fu un personaggio piuttosto strano: dava l'impressione di voler lui stesso imparare da quelli con cui parlava, lui dialogava; capì che suo compito era quello di aiutare gli esseri umani a partorire il giusto sapere e, dato che la vera conoscenza viene da dentro, lui assumeva l'incarico di portare alla luce le conoscenze che si formavano all'interno della mente dei suoi interlocutori.
SECONDO PENSATORE: Facendo finta di non sapere niente obbligava le persone ad usare la ragione e lo faceva in modo talmente serio da porre la propria coscienza e la verità più in alto della sua stessa vita. Una celebre uomo politico, Cicerone, affermò che Socrate fu il primo che fece scendere la filosofia dal cielo, la trasferì nelle città, la introdusse nelle case e la rivolse ad interessarsi della vita, dei costumi, del bene e del male. Infatti, il termine filosofia deriva da philos (amico) e sophia (sapienza).
SOFIA: Allora un vero filosofo è consapevole del fatto di sapere molto poco e per questo cerca continuamente di raggiungere il vero sapere. È un'ignoranza che tormenta e l'unica certezza è proprio il non sapere niente, ammissione molto rara visto che il mon

PLATONE
(…il desiderio d'amore di ritornare alla sua vero origine…)


NARRATORE: Sofia fece un sogno in cui un certo Platone le faceva domande strane…

(Sofia sta dormendo ed entra Platone)

PLATONE: Come un pasticcere può fare quaranta torte uguali?
SOFIA: Ho osservato la mamma quando prepara i biscotti allo zenzero: usa lo stesso stampino!
PLATONE: Perché un cavallo è sempre un cavallo e non una via di mezzo tra un cane e un maiale?
SOFIA: Perché hanno una forma in comune: è vero che un cavallo può essere bianco ed uno nero, tuttavia in ogni caso riesco a riconoscere che sempre di cavallo si tratta…un po' come per i biscotti della mamma che non sono proprio esattamente uguali, ma li vedo tali a colpo d'occhio.
PLATONE: L'uomo ha un'anima immortale?
SOFIA: La nonna mi ha detto che anche se gli anni passano lei sente di avere un'anima da ragazzina…però questa domanda è troppo difficile per me.
PLATONE: Ecco l'ultima domanda, Sofia: l'uomo e la donna hanno la stessa ragione?
SOFIA: Se ben ricordo il mio professore di filosofia ci ha insegnato che, secondo Socrate, tutti gli esseri umani, se usano la ragione, vengono a conoscenza di verità filosofiche e che uno schiavo ha la stessa capacità di ragionare di un aristocratico…quindi uomini e donne hanno la stessa facoltà di ragionare.

(Platone se ne va. Sofia si sveglia.)

NARRATORE: Quando Sofia si svegliò si sentì abbastanza contenta perché sentiva di essere riuscita a ragionare e di aver fornito della risposte complessivamente sensate. Si alzò, si vestì e scese a controllare la cassetta della posta: una busta gialla e voluminosa l'attendeva.
(Entra il Terzo Pensatore)
TERZO PENSATORE: Sofia, ho saputo che, per quanto in sogno, hai incontrato Platone ed è proprio di lui che voglio parlarti: tutti i filosofi cercano di vedere qualcosa che sia vero e Platone ci introdurrà il concetto di idea/forma. Giustamente hai detto che i biscotti sono tutti uguali perché la mamma li prepara con uno stampo, così come i cavalli sono uguali perché hanno delle caratteristiche comuni.
(Entra il Quarto Pensatore)
QUARTO PENSATORE: Ecco Platone chiama questa forma "idea" e tutte le idee fanno parte del "mondo delle idee", ovvero dove troviamo tutti i modelli che stanno dietro a ciò che noi vediamo in natura. Il nostro amico aveva una grande passione per la matematica perché le sue leggi sono immutabili, noi ne abbiamo una conoscenza sicura: quindi tutto ciò che cogliamo con i sensi è incerto, mentre ciò che vediamo e capiamo con la ragione ci regala una conoscenza certa.
SOFIA: Allora il mondo per questo filosofo si può dividere in due parti: una sensibile, da cui abbiamo informazioni importanti ma incomplete ed approssimative, una seconda come "mondo delle idee" da cui ci proviene una conoscenza certa usando la ragione.
TERZO PENSATORE: Anche l'uomo è formato da due parti: una sensibile dove tutto scorre e segue le vicende del mondo reale, una come anima immortale dove dimora la ragione che ci serve per guardare il "mondo della idee". Non per tutti è però importante arrivare alla ragione: ci sono delle persone che preferiscono restare aggrappate al mondo sensibile.
SOFIA: Come quando vedo un'ombra e non sono sicura al cento per cento di che cosa si tratta: se non vado oltre è come se non volessi usare la ragione.
QUARTO PENSATORE: Devo dire, cara Spofia, che sei molto interessata e fai lavorare bene la tua mente: non posso negarti che ciò mi fa piacere perché, in questo modo, dimostri voglia di conoscere. Platone immaginava che l'uomo potesse stare all'interno di una caverna osservando le ombre senza vedere chiaramente di che cosa si trattasse.
SOFIA: Ma qualcuno può avere il desiderio di uscire e guardare la realtà!
TERZO PENSATORE: Il mito della caverna è proprio l'immagine del coraggio della filosofia e della sua responsabilità pedagogica, cioè di insegnamento agli uomini. Se leggi i giornali quotidiani, sentirai nominare il termine politica molto spesso: anche Platone si è occupato di politica descrivendo uno stato ideale basato sul principio che "uno stato è giusto quando ogni suo membro è consapevole dell'importanza che svolge il proprio ruolo nell'insieme" e che "uno stato è buono quando viene governato con la ragione".
SOFIA: Interessante questa tabella:

CORPOANIMAVIRTU'STATO
TestaRagioneSapienzaReggitori
ToraceVolontàCoraggioGuardiani
AddomeDesiderioTemperanzaArtigiani


Come dire che Uomo e Stato sono un tutt'uno.
QUARTO PENSATORE: Ti aggiungerò che nell'idea di Platone le donne hanno le stesse opportunità degli uomini perché possiedono al stessa ragione degli uomini e che, per un buon stato, tutti gli individui devono essere educati in scuole pubbliche, maschi e femmine.
NARRATORE: Sofia era felice di aver incontrato Platone: le sembrava che le sue idee fosse davvero nuove e attuali. Nel pomeriggio ricevette una lettera con altre domande: "Che cosa viene prima?", "Gli uomini posseggono idee innate?", "Che cosa è necessario perché un uomo viva felice la sua vita?"…
SOFIA: Non sono ancora in grado di rispondere a tutte queste domande, ma ci provo: la prima è il vecchio enigma "viene prima l'uovo o la gallina?", "la gallina o l'idea di gallina"…però se un uomo non ha mai visto né una gallina viva, né l'immagine di una gallina non può neanche avere l'idea di gallina. Inoltre noi abbiamo bisogno di vedere le cose prima di conoscerle, come un bambino piccolo. Ogni essere umano ha bisogno di cibo, calore, amore, cure, un lavoro che piaccia per vivere felice: così ci ha spiegato il nostro insegnante di filoSOFIA: e non serve un miliardo vinto alla lotteria per vivere bene. Comunque penso che la prossima lezione mi sarà d'aiuto.
NARRATORE: Era chiaro che Sofia cercava delle riposte difficili a domande altrettanto difficili, ma non si scoraggiava: al contrario era sempre più contenta di usare la sua ragione.

ARISTOTELE
(…un uomo meticoloso e metodico che voleva mettere ordine nei concetti degli uomini…)


NARRATORE: Il plico giallo del mattino le portò informazioni su un nuovo filosofo: Aristotele.
(Entrano i pensatori)
QUINTO PENSATORE: Aristotele si servì non solo della ragione, ma anche dei sensi. Per lui tutte le idee e i pensieri che sono in noi sono entrati a far parte della nostra conoscenza attraverso ciò che abbiamo visto e sentito; possediamo anche la capacità di ordinare tutto in gruppi e classi.
SESTO PENSATORE: Tutto è costituito da materia e forma. La materia è ciò di cui è fatta una cosa, la forma rappresenta le qualità specifiche della cosa; ogni mutamento in natura è una trasformazione di materia portando a termine una forma precisa.
SOFIA: Ricordo che il mio insegnante di filosofia ci ha raccontato una storiella: uno scultore stava lavorando ad un pezzo di granito, un giorno passò un bambino che gli chiese che cosa stesse cercando e lo scultore gli rispose di aspettare. Dopo alcuni giorni il bambino vide che l'artista aveva terminato uno splendido cavallo.
QUINTO PENSATORE: Quello scultore aveva visto la forma del cavallo nel blocco di pietra, come dire che quella pietra aveva la possibilità di trasformarsi in un cavallo. Ovviamente Aristotele si chiese anche come avvengano le trasformazioni: arrivò così al concetto di "causa finale": tutto ciò che avviene in natura ha una sua intenzionalità, piove affinché le piante crescano e crescono patate e arance affinché l'uomo si possa nutrire. Ora torniamo alla classificazione.
SOFIA: Io so che quando vedo qualsiasi cosa sono portata a pensare che, per esempio, si tratta di un oggetto di quel tipo, che appartiene a quella categoria, specie, forma, utilizzo…quando studio scienza so che si può parlare di mondo animale, vegetale, minerale e che, all'interno di quello animale, posso pensare all'uomo, ai rettili, ai pesci e così via. 'È come nel gioco in cui una persona esce dalla stanza, le altre pensano a qualcosa, la persona uscita deve indovinare facendo delle domande di classificazione.
SESTO PENSATORE: In effetti anche Aristotele ha esaminato il mondo in questo modo proprio puntando sul fatto che l'uomo ha una prerogativa assoluta: la capacità di pensare razionalmente. Ha anche analizzato come la società si può organizzare: nella monarchia, quando governa un capo supremo; nell'aristocrazia, quando governa un gruppo di uomini che tende a difendere solo i propri interessi; nella politia, quando la massa elegge il governo per il bene pubblico.
SOFIA: Mi sembra di capire che Aristotele abbia fatto un grande lavoro per mettere ordine nei suoi pensieri. Ci penserò su più tardi perché ora mi deve dedicare ai compiti: forse lunedì avrò una verifica di religione e non sono molto preparata sugli argomenti di studio anche se il professore ha detto di apprezzare le considerazioni personali, oltre all'impegno.
NARRATORE: Sofia era convinta che le sue capacità di pensiero si erano decisamente sviluppate e che questo aveva avuto un ricaduta anche sull'impegno perché si sentiva maggiormente responsabile, parte di un gruppo come nel grande stato immaginato da Aristotele.

RINASCIMENTO
(…o stirpe divina in vesti umane…)


NARRATORE: Sofia era molto agitata: assieme a Jorunn aveva trovato delle cartoline…
JORUNN: Non capisco che cosa stia succedendo…Cara Hilde, non riesco più a tenere il segreto circa il tuo compleanno…con affetto papà. Ma chi è Hilde e perché ricevi cartoline a lei indirizzate?
SOFIA:Non lo so nemmeno io…guarda "un giorno incontrerai una ragazza che si chiama Sofia cui sto inviando le copie delle cartoline che ti mando. Chissà se presto comincerà ad intuire il collegamento, piccola Hilde!"
JORUNN: "Ha un'amica che si chiama Jorunn e forse anche lei potrà essere d'aiuto.
SOFIA: Ho un po' di paura, ma voglio anche capire.
JORUNN: Adesso devo tornare a casa perché è sera e ci sentiamo presto.
NARRATORE: Il mattino dopo Sofia trovò una busta gialla e iniziò a leggere.
SETTIMO PENSATORE: Dunque cara, ci stiamo avvicinando ad un momento piuttosto Sofia complesso per la filosofia: il Medioevo. In realtà stai tranquilla perché ti diremo solamente poche cose dal momento che i tuoi quattordici anni sono ancora pochi per affrontare temi così difficili. Del resto non posso nasconderti che esiste anche un "tanto tempo fa": il poeta tedesco Johann Wolfgang Goethe disse: "Colui che non sa darsi conto di tremila anni rimane nel buoi e vive alla giornata". Noi vogliamo che tu conosca le tue radici storiche perché soltanto in questo modo diventerai un essere umano, qualcosa più di una scimmia ed eviterai di fluttuare nel vuoto.
SOFIA: Soltanto in questo modo sarò un essere umano…è vero: la storia del genere umano è anche la mia storia, anche se io sono sulla terra da poco tempo. Bene sono pronta per andare avanti!
OTTAVO PENSATORE: Sofia è venuto il momento che tu conosca una persona che, da questo momento in poi sarà il tuo maestro di filosofia…Alberto…
NARRATORE: (mentre entra Alberto) Sofia vide venire avanti una persona vestita molto semplicemente: le sorrideva e le sembrava molto amichevole…
SOFIA: Io sono Sofia…
ALBERTO: Io sono Alberto…Alberto Knox e sono pronto a prenderti per mano e a farti attraversare un periodo lungo per noi, breve per la storia del pensiero perché tutto è cambiato nel giro di poco tempo. Arriverò in breve a farti conoscere il legame tra filosofia e scienza.
SOFIA: Ho letto in queste pagine, e l'ho studiato a scuola, che nel Medioevo si affermò e si diffuse il Cristianesimo.
ALBERTO: Certamente, questo è un fatto molto importante: però è ancora più significativo che i pensatori di questo periodo siano riusciti a unire fede e sapere, in modo tale che non ci fosse più contrasto tra ciò che diceva la religione e quanto si poteva conoscere con la ragione.
SOFIA: Come dire che si possono completare a vicenda. Ma, qualche volta, la scienza è giunta a conclusioni diverse dalla religione…
ALBERTO: È vero quello che dici e vedo con piacere che hai acquisito delle conoscenze importanti in questi anni di scuola. Allora ti dirò che è vero che la scienza si andata allontanando dalla Chiesa: hai toccato un argomento che ancora oggi non è risolto…tuttavia il percorso del pensiero in questa direzione ha portato alla definizione del metodo scientifico in epoca posteriore al Medioevo e ha consentito lo sviluppo di un periodo storico chiamato per l'appunto Rinascimento.
SOFIA: Il nostro insegnante ci ha detto che proprio in quest' epoca di fonda il concetto che l'uomo possa diventare tale grazie alla formazione, quando per formazione si intende ciò che noi possiamo acquisire, assimilare a scuola ed ampliare nell'arco di tutta la vita.
ALBERTO: Vedo con piacere che sei sulla strada buona per diventare un vero essere umano, che ha chiaro in mente il fatto che la sua persona è formata da varie parti tutte importanti. La bussola, la polvere da sparo, l'arte della stampa, il cannocchiale furono tutte conquiste immense…
SOFIA: E per finire sono arrivati i missili, le navicelle spaziali che ci hanno permesso di andare sulla luna…però abbiamo avuto anche Hiroshima, Chernobyl…
ALBERTO: Certo Sofia, non deve stupirti il fatto che l'uomo usa ciò che conosce in tutti i modi possibili e non sempre questi sono accettabili. Ma siamo andati troppo avanti…dunque nel Rinascimento nasce il metodo scientifico e con esso anche il continuo intrecciarsi dei fili del bene e del male presenti in tutto l'operare umano. Galileo sosteneva che il libro della natura era scritto in linguaggio matematico e questo fatto ha aperto la strada ad una nuova immagine del mondo.
SOFIA: A scuola abbiamo parlato anche di rivoluzione copernicana, passaggio dal geocentrismo all'eliocentrismo e poi di orbite dei pianeti prima circolari…
ALBERTO: Poi ellittiche: soltanto con Keplero si cominciò a capire che i corpi celesti si muovono non circolarmente e che l'intero universo è governato dalle stesse leggi fisiche. Tornando un attimo a Galileo, ma non voglio rubare gli argomenti al tuo insegnante di matematica o qualcun altro, egli formulò il principio d'inerzia (un corpo rimane in stato di quiete fino a quando non intervengono delle forze che ne modificano lo stato…ricordi la vibrazione dei corpi elastici per produrre un fenomeno sonoro?)
SOFIA: Se non ricordo male appartengono a questo periodo anche delle osservazioni su quell'odioso di piano inclinato, il peso, successivamente la legge di gravitazione universale di Newton e la sua mela, gli studi sulla traiettoria di una palla di cannone…ci danno sempre un sacco di problemi su questi argomenti!
ALBERTO: Hai ragione Sofia, in questi anni si sono poste le basi per tutto quello che sappiamo oggi e ci furono dei momenti di grossa tensione tra gli studiosi e la Chiesa, un po' come è successo a causa delle teorie evoluzionistiche di Charles Darwin. Tieni presente che i rapporti difficili con la religione furono determinati anche dalla Riforma Luterana.
SOFIA: Già, prima solo i monaci e i sacerdoti conoscevano il latino e, quindi, solo loro leggevano la Bibbia: Lutero cominciò il faticoso lavoro di traduzione della Bibbia in tedesco perché diede importanza al rapporto di ognuno di noi con Dio.
ALBERTO: Penso che per ora potremo fermarci qui…alla prossima!
NARRATORE: Alberto andò via: Sofia non aveva chiesto nulla sul prossimo incontro, ma ormai sapeva che in qualche modo Ermes l'avrebbe rintracciata e, felice, anche se ancora impaurita per la questione di Hilde, tornò a casa.

CARTESIO
(…voleva rimuovere tutti i vecchi materiali dal terreno edificabile…)


(Nella camera da letto di Sofia)
LA MAMMA: Sofia, credo che abbiamo bisogno di parlare un po'.
SOFIA: Può essere, ma adesso sono troppo stanca e vorrei andare a dormire.
NARRATORE: Quando la ragazza fu sotto le coperte, la mamma la raggiunse e si sedette sul bordo del letto…
SOFIA: Mi piacerebbe fare una festa per il mio compleanno.
LA MAMMA: Bene, chi vuoi invitare?
SOFIA: Molta gente…posso?
LA MAMMA: Il giardino è grande e magari ci sarà anche bel tempo.
SOFIA: Mamma, mi sembra di essere diventata così grande in questo ultimo periodo.
LA MAMMA: Non sei contenta?
SOFIA: Non lo so.
LA MAMMA: Mi vuoi spiegare perché sei così strana in questi giorni?
SOFIA: Anche tu eri così alla mia età…me l'hai raccontato tante volte. Il cane si chiama Ermes e appartiene ad un signore di nome Alberto : una volta, tornando da scuola, ho accarezzato il cane e così ho conosciuto anche lui: è un filosofo e mi sta raccontando tante cose sulle storia del pensiero.
LA MAMMA: Anche la storia del coniglio, non è vero?
SOFIA: Da lui ricevo le lettere…sono pagine in cui mi parla di filosofia…ho imparato tante cose…forse più che non andando a scuola per otto anni…
NARRATORE: Pronunciando queste parole Sofia si addormentò e, per quella sera, la mamma si accontentò di quanto aveva saputo, anche se si era ripromessa altre indagini.
Il pomeriggio del giorno dopo, Sofia incontrò Alberto nel parco.
ALBERTO: Dunque Sofia, oggi proseguiremo il nostro discorso, ma ti avverto che, siccome desidero arrivare anche ai giorni nostri per fare determinate riflessioni sull'epoca in cui vivi, farò dei grandi salti: ti darò delle informazioni molto sintetiche su alcuni filosofi che potrai approfondire in un secondo momento. Inizio da Cartesio, il primo grande costruttore di sistemi, nel senso che cercò di costruire una filosofia del tutto nuova e libera dal pensiero precedente, ma non solo, perché si occupò anche del rapporto tra corpo e anima.
SOFIA: Una volta ho pensato che se decido di sollevare un braccio il braccio si solleva, se decido, per esempio, di prendere l'autobus e le mie gambe si mettono in movimento, penso qualcosa di triste e mi vengono le lacrime: deve esserci un rapporto tra corpo e coscienza, corpo e anima.
ALBERTO: Cartesio aveva capito che tutto era più semplice se si suddivideva una problema complesso in tante parti, procedendo poi alla verifica delle parti, dei rapporti tra le parti partendo dal semplice per arrivare al complesso. Sosteneva anche era possibile dubitare di tutto (rimuovere i vecchi materiali per costruire la nuova casa) e si espresse mediante una frase latina che suona così. "Cogito, ergo sum".
SOFIA: Che significa?
ALBERTO: Penso, dunque sono, dando così una forza estrema alle doti umane relative alla capacità di pensare. Il pensiero di Cartesio ha fatto sì che alcuni studiosi abbiano intravisto in esso la possibilità che anche una macchina possa pensare.
SOFIA: Oggi si parla di intelligenza artificiale…di computer…macchine…vogliono farci credere nella loro intelligenza.
ALBERTO: In un altro momento ti farò vedere Laila, il primo programma di intelligenza artificiale.
SOFIA: Devo confessarti un dubbio: se un giorno elaborerò una mia filosofia penso che sarà molto diversa da quella che mi hai esposto finora: a me interessa il mondo reale, fatto di fiori, animali, bambini che nascono e crescono, mentre tutti i filosofi parlano di esser umano come se fosse senza età…anche l'amicizia e l'amore sono stati piuttosto trascurati!
ALBERTO: Ci sono stati pensatori che hanno cercato di calarsi in una realtà più reale (scusami il gioco di parole): Hume, Berkeley, ma, per il momento, il lasciamo da parte non perché poco importanti, ma solamente per dedicarci ad altro.
NARRATORE: (con cambio di scena per l'entrata di Hilde) Mentre Sofia viveva questa strana avventura del pensiero in compagnia dell'amico Alberto, Hilde Moller Knag si apprestava a festeggiare il suo compleanno. Abitava vicino all'acqua, tanto che dalla sua finestra poteva vedere la rimessa delle barche dipinta di rosso; il giardino non era particolarmente curato, ma era suo e lei osservava con affetto il melo e di cespugli di bacche che sopravvivevano ai rigori degli inverni norvegesi.
HILDE: (ancora a letto) Bene, ora mi alzo…uhm, c'è stato un temporale…certo i tuoni mi hanno svegliato questa notte…adesso ricordo.
NARRATORE: L'occhio le cadde sul comodino: su di esso era posato un pacco con carta azzurra e nastro rosso…lo aprì e capì che si trattava del regalo di suo padre: una rapida occhiata le rivelò che si trattava di un raccoglitore con tanti fogli battuti a macchina all'interno. Trovò la dedica: "Ciò che la luce del sole è per la terra fertile è il sapere vero per gli amici di questa terra", N. F. S. Grundtvig.
HILDE: (aprendo il raccoglitore) Sofia Amundsen stava tornando da scuola, aveva percorso il primo tratto di strada assieme a Jorunn e avevano parlato di robot… Questo è il romanzo che papà voleva scrivere…ma parla di filosofia cioè dell'evoluzione del pensiero dell'uomo…io sono come questa Sofia solo che lei incontra Alberto , mentre io…
NARRATORE: (con intervento di voce fuori campo della mamma di Hilde) Hilde si mise a leggere e a stento sentì le parole della mamma che tentava di farle gli auguri di buon compleanno. Per tutto il giorno si portò appresso quel raccoglitore, cercando ogni angolo tranquillo ed ogni attimo di solitudine per procedere nella lettura: si era resa conto che, con Sofia avrebbe potuto compiere un percorso difficile, ma avvincente, nel mondo del pensiero; pensò anche che il regalo di suo padre, seppure stravagante, era straordinario.
HILDE: Guarda un po'…"la durata del regalo non ha alcuna importanza, in un certo senso varrà per tutta la vita"…che uomo!!
NARRATORE: Hilde divorò letteralmente una gran quantità di pagine e si sentì felice per quello che le stava capitando, anche se non capiva tutto perfettamente.

FACCIAMO UN BALZO IN AVANTI
(…il cielo stellato sopra di me e la legge morale che è in me…ciò che è razionale è reale…)


ALBERTO: Oggi ti citerò due filosofi di notevolissima importanza, ma di loro di darò solo pochi elementi: Kant che introdusse, tra tante cose, il concetto di tempo e spazio…
SOFIA: Aspetta…in un biglietto di Hilde che ho ricevuto suo padre afferma che fu anche, in un certo senso, il padre dell'idea dell'ONU, perché secondo Kant la ragione pratica dell'uomo impone alle nazioni di uscire da uno stato naturale che provoca sempre nuove guerre, per costruire un sistema internazionale che impedisca i conflitti.
La creazione di un'unione di questo tipo era un percorso lungo ma, quasi, l'obiettivo massimo della filosofia.
ALBERTO: Questo è possibile ma, scusami per il cambio di argomento, torneremo in un altro momento su questo argomento.
NARRATORE: Alberto non è una persona superficiale o frettolosa, tuttavia è desideroso di dare alla sua allieva una mappatura generale sulla filosofia ovvero degli strumenti di lettura che le risultino utili in futuro per eventuali approfondimenti.
ALBERTO: Devo brevemente parlarti di Hegel perché con il termine filosofia hegeliana intendiamo anzitutto un metodo per comprendere il corso della storia: la storia è come il corso di un fiume, ogni minimo movimento dell'acqua in un certo posto è in realtà deciso dalla cascata e dai vortici a monte, dai sassi e dalla anse del fiume stesso. Anche il pensiero della storia, o la ragione della storia, è paragonabile al corso di un fiume.
SOFIA: Le idee scorrono attraverso tradizioni, condizioni di vita e influiscono sul tuo modo di pensare: pertanto non esistono pensieri eterni, ma solo quelli che valgono in quei momenti. Qualcosa è giusto o sbagliato soltanto in relazione al contesto storico.
ALBERTO: Vedo che sei in grado di riflettere in modo molto profondo: quello che hai appena detto è importante per una visione dinamica della storia; c'è uno spirito del mondo che si evolve continuamente, come il fiume si ingrossa man mano che si avvicina la mare. La storia corrisponde al modo in cui questo spirito prende coscienza e cambia. Hegel ha parlato di dialettica, ovvero scambio tra i modi di pensare come momento di crescita di un individuo che è parte organica della società, di uno stato.
NARRATORE: Mentre Sofiaapprendeva la filosofia, Hilde continuava a leggere le pagine contenute nel raccoglitore che le aveva regalato il padre: le due ragazze percorrevano un tragitto paritetico, era come se una fosse necessaria all'altra, così come è necessaria un'immagine per poterla vedere riflessa nello specchio.
HILDE: Bene, sono arrivata a Kirkegaard, filosofo che, nel XIX secolo, parlava di epoca priva di passioni e di impegno: "quante volte si sente dire anche al giorno d'oggi che i giovani sono privi di ideali, anche se io non sono affatto d'accordo con questa visione della cultura giovanile. Ora, cara figlia mia quindicenne, apri bene le orecchie perché Sofia sta affrontando un pensatore che, assieme ad altri, ha avuto un effetto così rivoluzionario che ancora oggi se ne parla".
NARRATORE: Sofia, mentre si recava all'incontro con il suo maestro, si chiedeva il significato delle parole pronunciate da Alberto l'ultima volta che si erano visti: "uno spettro si aggira per l'Europa". Che cosa volevano dire?

MARX
(…uno spettro si aggira per l'Europa…)


NARRATORE: Alberto condusse Sofia nel parco e dopo aver percorso un tratto di strada, scorse in mezzo all'erba un scrivania dietro la quale era seduto un uomo anziano, intento a fare dei conti.

SOFIA: Come vi chiamate? Io sono Sofia Amundsen.
SCROOGE: Scrooge.
SOFIA: Siete un uomo d'affari?
SCROOGE: Sì, e sono ricco sfondato. Neanche un soldo deve andare perso ed è per questo motivo che mi dedico alla contabilità.
SOFIA: Che voglia!

NARRATORE: Sofia proseguì per il viale e vide una bambina seduta tutta solo sotto un albero, vestita di stracci e dall'aspetto malaticcio.

BAMBINA: Vuoi comprare dei fiammiferi? Una corona solamente!
SOFIA: Eccoti una corona.

BAMBINA: Sei la prima persona che mi abbia comprato qualcosa da più di cent'anni…a volte ho fame…a volte ho freddo!

NARRATORE: Sofia rimase molto colpita dalla situazione e le venne in mente l'uomo d'affari: prese per mano la bambina e la portò da Scrooge.

SOFIA: Devi fare in modo che questa bambina abbia un'esistenza più degna.
SCROOGE: Costa e ti ho già detto che neanche un soldo deve andare perduto.
SOFIA: Ma è ingiusto che tu sia così ricco e lei così povera!
SCROOGE: Sciocchezze!
BAMBINA: Ma io morirò!
SCROOGE: Vattene all'albergo dei poveri…non sei una voce della mia contabilità!

NARRATORE: Tutto sparì di colpo e Sofia iniziò a riflettere sull'accaduto con Alberto.

ALBERTO: Ebenezer Scrooge è l'avaro capitalista del racconto Canto di Natale di Charles Dickens, la bambina è la piccola fiammiferaia della fiaba di Hans Christian Andresen
SOFIA: Perché ho assistito a questa scena?
ALBERTO: Perché dobbiamo parlare di Marx e non è stato inutile che tu abbia avuto un assaggio di quanto possano essere enormi i conflitti di classe. Marx scrisse che i filosofi hanno interpretato il mondo in modi diversi, ma il problema è cambiarlo e questa considerazione segna una svolta notevole nella storia della filosofia.
SOFIA: Come dire che non basta pensare, bisogna anche agire. Assieme a Marx ho sentito nominare anche Engels, Lenin, Stalin, Mao Tse Tung ed altri.
ALBERTO: Certamente, ma io preferisco soffermarmi su Marx e sul suo materialismo storico. Dunque, in una società ci sono rapporti materiali, economici e sociali e ciò forma la struttura della società; il modo di pensare, il tipo di istituzioni politiche, legislative, religiose, morali, artistiche, scientifiche, filosofiche formano la sovrastruttura della società.
SOFIA: Struttura e sovrastruttura, come il tempio greco del Partendone, il tetto che poggia sulle colonne, le colonne sulle fondamenta…
ALBERTO: Va bene…il nostro parla poi di mezzi di produzione -attrezzi, macchine, utensili-, condizioni di produzione -materie prime…- e rapporti di produzione -organizzazione del lavoro-. Secondo Marx in ogni epoca c'è stato conflitto tra classi sociali.
SOFIA: Anticamente tra schiavo e cittadini liberi, nel Medioevo tra feudatari e servi della gleba e, in seguito, tra nobili e borghesi.
ALBERTO: Molto bene Sofia, noto con piacere che stai facendo progressi verso una storia ragionata e, in fondo, più semplice da capire. Al tempo di Marx si parla di lotta tra capitalista e lavoratore o proletario, cioè tra chi possiede e non possiede i mezzi di produzione: il capitalista può acquistare la forza lavoro degli operai e pagarla con un salario, ma i lavoratori producono merci che rendono ben di più al capitalista, così si può avanzare il sospetto di sfruttamento. Non solo, ma se le fabbriche vengono rese più moderne, più grandi, diminuirà il bisogno di forza lavoro e aumenterà il numero dei disoccupati.
SOFIA: Mamma mia! Proprio quello di cui si sente parlare in questo periodo di rivoluzione tecnologica! Come andò a finire il pensiero di Marx?

ALBERTO: Alcune società realizzarono la rivoluzione marxista, però le cose non andarono nel modo positivo in cui Marx stesso credeva perché c'erano degli errori nella sua teoria. A onor del vero, l'economia, le società, sono ben più complesse e, guardandoci attorno, possiamo vedere che ci sono tanti problemi sia nel capitalismo, così come nelle società che hanno abbracciato il comunismo.
SOFIA: Però una società creata col presupposto che la giustizia si realizza solo tra pari sarebbe più giusta!
ALBERTO: Pensaci e guardati attorno e, con questo, abbiamo finito con Marx. Fine del capitolo.

NARRATORE: Il tema della giustizia è sempre molto caro ai giovani e Sofia se ne andò pensando al mappamondo e a tutti gli atti compiuti dall'uomo per abbattere le diversità.


DARWIN
(…un'imbarcazione che attraversa la vita con un carico di geni…)


NARRATORE: Non appena Alberto aveva pronunciato la frase "Fine del capitolo" Sofia aveva visto un anziano con lunghi capelli bianchi e barba; teneva nella mano destra un bastone da viandante, nella sinistra un foglio.

NOE': Mi chiamo Noè e questa è un'immagine di tutti gli animali che si sono salvati dal diluvio universale. Tieni Sofia, questa è per te.

NARRATORE: Dato il foglio alla ragazza se ne andò.

ALBERTO: Aspetta Sofia, prima devo darti il quadro d'insieme: Marx e Darwin vissero a Londra nello stesso periodo e di loro Engels disse che "Come Marx scoprì le leggi dell'evoluzione storica dell'umanità, così Darwin scoprì le leggi dell'evoluzione organica". Noi oggi possiamo affermare che Marx, Darwin e Freud furono importanti perché scatenarono un vivace dibattito su temi portanti della filosofia anche se oggi abbiamo imparato a valutare meglio la portata delle loro idee.
SOFIA: Il nostro insegnante di filosofia ci ha detto che Darwin fu lo scienziato che più di ogni altro, nell'epoca moderna, pose in discussione la concezione biblica della posizione dell'uomo nel creato.
ALBERTO: Una della opere maggiormente importanti è sicuramente "L'origine della specie" del 1859: Darwin afferma che tutti gli esseri viventi si evolvono da qualcosa che esiste attraverso la selezione naturale: già lo zoologo francese Lamarck aveva pensato ad una teoria evoluzionista, ma Darwin fece ben altro.
SOFIA: Mi sembra anche che procedette con una certa cautela…come un vero filosofo che cerca di rispondere a difficili domande.
ALBERTO: Prima di tutto egli osservò la suddivisione geografica delle varie specie viventi, concordando con Lamarck secondo il quale le diverse specie di animali sviluppano ciò di cui hanno bisogno. In questo modo, ragionando con molto impegno, pensò che in ogni ambiente continuerà a vivere e a riprodursi soltanto chi, nella lotto per la sopravvivenza, risulta più forte: chiamò questo meccanismo selezione naturale.
SOFIA: Allora più dura si fa la lotta per sopravvivere, più velocemente avviene l'evoluzione di altre specie e questo vale non soltanto rispetto al cibo, ma anche in relazione alla capacità di non farsi mangiare dagli altri animali, la resistenza alle malattie. Adesso capisco meglio perché ci sono animali che si camuffano con l'ambiente in cui vivono, altri che corrono rapidamente, altri ancora che hanno padiglioni auricolari mobili e molto sviluppati.
ALBERTO: È meraviglioso, perché la natura fa ancora di più: per esempio, per alcuni fringuelli delle isole Galapagos è molto importante volare, ma non lo è altrettanto quando bisogna procurarsi il cibo raspando il terreno.
SOFIA: E l'uomo?
ALBERTO: Gli uomini possiedono una fantastica capacità di adattamento alle più diverse condizioni di vita. Nel 1871 Darwin pubblicò "L'origine dell'uomo" in cui sostenne che esiste una parentela molto stretta tra le scimmie antropoidi e gli esseri umani che, pertanto, dovrebbero essersi evoluti un tempo da un antenato comune. Nella lotta per la sopravvivenza l'uomo ha cercato di eliminare ciò che gli risultava nocivo (ad esempio alcuni virus e batteri di malattie): purtroppo questa battaglia non è sempre stata vittoriosa perché alcuni batteri sono diventati resistenti agli antibiotici.
SOFIA: Anche se Darwin ha spiegato l'evoluzione degli esseri viventi, manca una spiegazione fondamentale, ovvero perché tutto ciò sia avvenuto. Da quello che so, la scienza oggi pensa che tutto il processo sia iniziato da una prima forma di vita in una piccola pozza di acqua calda sotto l'azione delle radiazioni provenienti dallo spazio.
ALBERTO: È vero: in una atmosfera priva di ossigeno, una radiazione cosmica fu l'energia che unì le diverse sostanze chimiche per formare complesse macromolecole.
SOFIA: Quindi affinché si possano produrre le molecole complesse ci devono essere due condizioni: l'assoluta mancanza di ossigeno e la propagazione delle radiazioni dallo spazio.
ALBERTO: Perfetto: nel brodo primordiale si formò questa molecola molto complessa (come dire il primo esempio di DNA) e questa molecola iniziò a dividersi, a riprodursi; dai primi organismi monocellulari si generarono i pluricellulari, così come prese avvio la fotosintesi della piante per arricchire l'atmosfera di ossigeno che doveva sia permettere la vita sia proteggere dalle radiazioni spaziali che non erano più necessarie.
SOFIA: Posso paragonare queste radiazioni a scintille importanti per la creazione della vita? Mi sembra tutto incredibile dato che oggi si sa quanto le radiazioni dello spazio siano dannose per gli esseri viventi.
ALBERTO: Il tutto è avvenuto in un periodo di tempo lunghissimo…ed è ciò che vedi nel foglio di Noè. Noi siamo il pianeta vivente, cara Sofia, ma ognuno di noi è anche un'imbarcazione che attraversa la vita con un carico di geni. Quando lo abbiamo trasportato fino al prossimo porto, allora non abbiamo vissuto invano.
SOFIA: Loda l'eterno nella vita nostra
Che ogni cosa ha creato! … omissis
La stirpe genera la stirpe,
capacità crescenti essa raggiunge;
la specie genera la specie
in milioni di anni.
Mondi muoiono e nascono…
(Bjornstjerne Bjornson)
Molto bello!


IL NOSTRO TEMPO
(…l'uomo è condannato a essere libero…)


NARRATORE: Hilde faceva fatica a separarsi dal suo raccoglitore: spesso i ragazzi, quando ricevono un libro come regalo di compleanno, sbuffano o, nella migliore delle ipotesi, avrebbero preferito altro. Per Hilde non era così…

HILDE: Trovo che mi padre sia una persona davvero originale: questo libro, anzi queste pagine, sono affascinanti, ma non perché si mi senta intenerita dal fatto che sono scritte da lui: il fatto è che questa storia del pensiero è così piena di vita che mi sento quasi in grado di vedere tutte le persone che in esso sono nominate o di cui si parla a lungo!

NARRATORE: Quel regalo era una cosa fantastica perché era riuscito a far risuonare una corda nuova nella mente e nell'animo di Hilde. Sofia incontrò nuovamente Alberto nel parco…

ALBERTO: Oggi ti dirò qualcosa su Sigmund Freud, il padre della psicanalisi: dunque, lui affermò che esiste sempre una tensione tra l'essere umano e il mondo esterno perché da una parte ci sono i bisogni dell'uomo, dall'altra le esigenze del mondo esterno.
Inoltre l'uomo non è soltanto ragione, ha anche un istinto che spesso lo spinge e pensare e agire in un certo modo.
SOFIA: Mi pare di poter dire che un comportamento simile si vede nei bambini che a volte ragionano prima di fare una cosa, mentre il altre circostanze agiscono a seconda di ciò che provano in quel momento: ho notato tutto ciò in mia cugina che ha quattro anni.
ALBERTO: È proprio così, ma Freud ci ha lasciato un'opera molto importante che riguarda i nostri sogni e la necessità di saperli interpretare perché ciò che sogniamo non è casuale. Ti devo dire anche che alla psicanalisi di Freud si sono ispirati anche degli artisti tra cui André Breton che nel 1924 pubblicò un manifesto surrealista in cui affermava che l'arte deve esprimere l'inconscio e la realtà dei sogni dell'uomo.

(Danza del millepiedi.)

SOFIA: Ascolta questa storia: c'era una volta un millepiedi che era bravissimo a ballare con i suoi mille piedi. Tutti lo ammiravano, tranne un animale che era invidioso, un rospo.
Tutto il giorno pensava a come farlo smettere di ballare e…indovina cosa fece…
ALBERTO: Non so!
SOFIA: Scrisse una lettera al millepiedi che diceva così: " O incomparabile millepiedi, sono un tuo grande ammiratore e vorrei imparare la tua arte: quando ti muovi alzi prima la tua zampa sinistra numero 289, oppure la destra numero 59, oppure la sinistra numero 499 e la destra numero 156? Attendo ansiosamente una tua cortese risposta. Cordiali saluti dal rospo."
ALBERTO: Accidenti!
SOFIA: Quando il millepiedi ricevette la lettera cominciò a pensare a che cosa faceva quando ballava. Come pensi che andò a finire?
ALBERTO: Che il povero millepiedi non ballò più!
SOFIA: E hai ragione! Perché?
ALBERTO: Perché questo è quello che succede quando la fantasia viene soffocata dalla ragione. Che cos'è la creatività?
SOFIA: Non lo so…è creare qualcosa di nuovo…
ALBERTO: Sì, e questo avviene soltanto quando esiste una collaborazione tra fantasia e ragione: in pratica ogni opera d'arte scaturisce da una meravigliosa intesa tra fantasia e ragione o, se vuoi, tra sensibilità e pensiero. Parlando dei giorni nostri desidero farti notare che la filosofia si è concentrata sulla situazione dell'uomo moderno, un attore mandato inscena senza avere un ruolo, un copione, un suggeritore che possa dirci che cosa fare: siamo noi stessi a dover scegliere come vogliamo vivere perché siamo totalmente responsabili delle nostre azioni: siamo condannati a essere liberi.
SOFIA: A me non sembra che le cose stiano proprio così: ci sono tanto condizionamenti…
ALBERTO: Certo, ma non possiamo rinunciare a scegliere: esistere è creare la nostra esistenza. Ma non basta…secondo gli ecofilosofi è da ridiscutere tutto lo sviluppo che l'uomo ha percorso perché è partito dal presupposto, non corretto per questi pensatori, di essere superiore rispetto alla natura.
SOFIA: Oggi è cambiato tutto: io stessa mi sento norvegese, ma anche cittadina planetaria perché tutto il mondo è dietro l'angolo. Il progresso tecnico nel campo delle comunicazioni è stato spaventoso, utile, ma anche sconvolgente.
ALBERTO: Sofia, mi fa piacere notare che la tua mente si sta aprendo e sei in grado di osservare ciò che ti circonda con altri occhi.

NARRATORE: È vero! Sofia giunta alla fine del suo viaggio filosofico aveva acquisito la capacità di osservare, pensare, collegare vari aspetti delle realtà. Ma non è ancora finita…perché è in arrivo un sorpresa: sta rientrando il padre di Hilde dal Libano!


IL BIG BANG
(…anche noi siamo polvere di stelle…)


NARRATORE: Hilde stava attendendo l'arrivo del padre e, dopo aver letto quasi per intero le pagine scritte per lei, era curiosa circa le domande che il padre le avrebbe rivolto.
Inoltre il libro restava sospeso con una frase tanto bella quanto oscura "anche noi siamo polvere di stelle".

HILDE: Spero che papà sia contento dell'accoglienza che gli ho riservato…

NARRATORE: Suo padre entrò in casa chiamandola a gran voce…

PADRE DI HILDE: Hilde, bambina mia dove sei? Eccoti qua…come sei cresciuta e cambiata!
HILDE: Papà sono contenta di vederti ma…finiamo la storia perché la parte che manca mi serve per chiudere il cerchio…

PADRE DI HILDE: Vedi, mia cara, avrai capito che Alberto eSofia sono un'invenzione fantastica con lo scopo di farti affrontare con il sorriso e la giusta dose di curiosità un corso di storia della filosofia, così per voi giovani è possibile sviluppare un atteggiamento critico nei confronti del mondo in cui vivete. Pensare in modo critico è importante anche per dialogare con la generazione dei genitori.

HILDE: Secondo me Sofia e Alberto rappresentano anche la fantasia di cui è capace un pensiero vivo e autonomo.
PADRE DI HILDE: Certo, la mia fantasia ha dato vita a questo "popolo invisibile" per te, per permetterti di crescere. Ma ora andiamo alla conclusione.
HILDE: Non vedo l'ora…sono proprio curiosa!

NARRATORE: Hilde si sedette vicino al padre…stavano guardando il cielo…

PADRE DI HILDE: È strano pensare che viviamo su un piccolo pianeta dell'universo…la terra ruota attorno al sole assieme a tanti altri corpi celesti, ma soltanto il nostro globo è un pianeta vivo.
HILDE: Il cosmo è immensamente grande e non possiamo sapere se la vita esiste solo sulla terra.
PADRE DI HILDE: Abbiamo iniziato a orientarci: il nostro sole è una tra i cento miliardi di stelle che compongono la galassia che chiamiamo Via Lattea. Se osserviamo il cielo in una notte invernale, vediamo una larga fascia luminosa verso il centro della Via Lattea.
HILDE: Ecco perché in svedese Via Lattea è chiamata Via dell'Inverno. A scuola ho studiato che le distanze nel cosmo vengono espresse in anni luce e che la distanza che ci separa dalla Proxima Centauri è di quattro anni luce.
PADRE DI HILDE: (prendendo un palloncino disegnato) È tutto corretto. A quanto pare nessuna galassia è immobile nello spazio. Ci sono movimenti di allontanamento e di avvicinamento come se tu gonfiassi e sgonfiassi un palloncino sulla cui superficie sono stati disegnati alcuni puntini neri. Circa diciotto miliardi di anni fa tutta la materia che forma l'universo era concentrata in uno spazio molto piccolo e la forza gravitazionale la rese così calda che esplose.
HILDE: Il big bang!
PADRE DI HILDE: Molto bene. La materia venne scaraventata in mille direzioni e, mano a mano che si raffreddava, si costituirono le stelle, le galassie, le lune e i pianeti…
HILDE: Come si è formata la materia che di colpo esplose? Mi pare che ci siano diverse idee…
PADRE DI HILDE: È vero: per un cristiano il big bang coincide con il momento della creazione del mondo per opera di Dio, in India si crede che sia stato provocato dall'alternanza del giorno di Brahma e la notte di Brahma…
HILDE: È in po' come quando Alberto spiegava la filosofia a Sofia presentandole tutti i diversi pensieri dei filosofi stessi.
PADRE DI HILDE: Ti ricordi della dialettica a della sua utilità? La natura è piena di misteri…comunque tutti gli organismi si sono formati dalla materia che un tempo ribolliva in una stella.
HILDE: Anche noi?
PADRE DI HILDE: Anche noi siamo polvere di stelle perché tutta la materia che forma l'universo rappresenta un'unità organica.
HILDE: Che cos'è questa materia del mondo? Che cos'era ciò che è esploso miliardi di anni fa' da dove viene?
PADRE DI HILDE: Questo è il grande mistero, la domanda ancora senza risposta.
HILDE: A presto Sofia…a presto Alberto …stare con voi è stato un piacere!

FINE


L'attività teatrale è parte integrante del Piano dell'Offerta Formativa, si svolge all'interno delle attività integrative del tempo prolungato in forma elettiva e in moduli trasversali determinati dalla flessibilità oraria nelle altre tipologie di scuola.
Generalmente il lavoro dura un anno scolastico, prevede un gruppo fisso formato a classi aperte sia orizzontali che verticali e gli alunni svolgono un lavoro di tipo integrato nel senso che si occupano sia della parte recitativa/interpretativa, sia dei materiali di scena e fondali, sia della musica di scena.

Prof.ssa Tiziana Cavedoni

tiziana@adriacom.it

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