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Transdisciplinare
Storia
Mafia - Circolare ministeriale sull'educazione alla legalità

Lingua: Italiana
Destinatari: Insegnanti, Insegnanti
Tipologia: Programmazione, Progetto, Curriculum

Abstract:

La circolare ministeriale
sull'educazione alla legalità


Il 25 ottobre 1993 è stata emanata una Circolare del Ministero della Pubblica Istruzione, la n. 302, dal titolo "Educazione alla legalità", nella quale si faceva espresso riferimento al "contesto storico-sociale nel quale la scuola italiana si trova attualmente ad operare", ed in particolare alla "emergenza speciale della nostra società (che) è certamente costituita dal fenomeno mafioso e dalle altre forme di criminalità organizzata".

Sono importanti le date. Alla fine del 1993 la coscienza antimafia era forse giunta ad uno dei momenti più alti: l'estate dell'anno prima erano morti Falcone e Borsellino, il che aveva prodotto una reazione molto energica da parte dello Stato. La Commissione Parlamentare Antimafia aveva prodotto alcune tra le sue più importanti Relazioni, in particolare indagando sui rapporti tra mafia e politica.

Il Ministero della Pubblica Istruzione non resta indifferente, e promuove progetti attenti a questi temi.

Come spesso succede in qualsiasi documento burocratico, tuttavia, anche la Circolare 302 mescola le buone intenzioni a proposte molto vaghe. Le finalità del progetto sono le più generiche:

"Elaborare e diffondere una autentica cultura dei valori civili. Una cultura che
- intende il diritto come espressione del patto sociale (...)
- consente l'acquisizione di una (...) consapevolezza della reciprocità fra soggetti dotati della stessa dignità;
- aiuta a comprendere come l'organizzazione della vita personale e sociale si fondi su un sistema di relazioni giuridiche;
- sviluppa la consapevolezza che condizioni quali dignità, libertà, solidarietà, sicurezza (...) vanno perseguite, volute, e (...) protette."

Per far ciò, neanche a dirlo, "è necessario che la scuola offra ai giovani l'immagine coerente di 'luogo' dove i diritti e le libertà di tutti trovano spazio...", "vanno particolarmente sottolineati i rapporti che si instaurano all'interno della comunità classe...", ecc. ecc. ecc.

Come dire: occorre fare scuola!!

Alcuni progetti più concreti sono proposti nella seconda parte della 302, ancora mescolati ad indicazioni generiche ed ovvie, quali la lotta alla dispersione scolastica (indicata al punto 1) o l'utilizzo di nuove tecnologie (punto 5), che sembra debbano essere ricordati in ogni occasione...

Ben più interessanti sono i "progetti sperimentali coordinati a livello nazionale in relazione a puntuali realtà di disagio e di frammentazione sociale..." (punto 2), la "promozione di rapporti fra istituzioni scolastiche (...) per il tramite di gemellaggi, scambi epistolari, visite scambio..." (punto 3), "attività centrali e locali di aggiornamento e di formazione dei docenti sull'educazione alla legalità, con particolare riguardo agli interventi finalizzati a contrastare la criminalità mafiosa" (punto 4), la distribuzione di questionari conoscitivi a docenti e studenti sull'impegno "formativo esistente" tra gli insegnanti (punto 6) e sul grado di conoscenze degli studenti (punto 7).

Non conosciamo gli esiti di tali proposte. Se chi legge queste righe vuole aiutarci a saperne di più, o comunque mettersi in contatto con noi, può farlo inviandoci un messaggio di posta elettronica. Grazie.

Noi possiamo aiutare ad approfondire il tema con qualche indicazione bibliografica: il Dossier mafia per le scuole della Commissione Parlamentare Antiamafia, l'intervista sul tema a Giancarlo Lombardi in Dalla parte di Libera, ed un libro sulla mafia proposto per le scuole dall'Einaudi: La Mafia. Economia politica, società, a cura di E. Morosini e F. Brambilla.



http://scuole.monet.modena.it/ipcorni/mafia/cmin.htm



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