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IL CORAGGIO DI RIPARTIRE DA NOI - di MAMADOU CISSOKHO, leader senegalese. L’uomo che ha restituito l’orgoglio e la fierezza ai contadini analizza i molteplici aspetti delle culture dei popoli africani.

Lingua: Italiana
Destinatari: Alunni scuola media superiore, Formazione post diploma
Tipologia: Materiale di studio

Abstract:

Il coraggio di ripartire da noi

Quello che mi è stato chiesto oggi, è molto difficile. Dovrei presentare gli aspetti molteplici dei popoli africani. L'Africa è uno dei più grandi continenti dopo l'Asia. Occupa una superficie di oltre 26 milioni di km quadrati, raggruppa 700 milioni di persone. Per questo mi permetterete di parlare soltanto di un pezzo dell'Africa, che è la mia Africa, l'Africa dell'Ovest. è nota come l'Africa subsahariana o l'Africa del Sahel. Va dalla Nigeria alla Liberia, dal Niger al Senegal, dal Ciad al Mali. In questa parte dell'Africa, ci sono due principi fondamentali che tutti condividono. Che sono poi anche il dilemma della vita in questa società.
Il primo principio è che l'uomo si realizza attraverso le società umane. Ciò fa dire al mio popolo, che l'uomo è il rimedio dell'uomo.

è per questo che noi abbiamo pensato, inventato, dei sistemi capaci di favorire la vita comunitaria. Un insieme di dighe contro l'animosità del cuore, che ci permette anche di riconoscere che l'uomo è il nemico dell'uomo. Dunque, è questo dilemma che portano tutti gli uomini e tutte le società. Ed è proprio in questo dilemma che noi cerchiamo di trovare l'equilibrio per conservare le nostre società e per sopravvivere.

Nell'Africa dell'Ovest, tutta la storia tradizionale è caratterizzata da straordinarie capacità di creazione per gestire questo dilemma. Voi non troverete nella nostra regione dei grandi edifici in stile occidentale. Siccome siamo lontani dalle montagne, non abbiamo dei massi, per poterli fare. E abbiamo una temperatura fra i 20 e i 40 gradi, che li rende inadeguati. Tuttavia in tutti i villaggi vi parleranno dei 2mila anni di storia condivisa senza bisogno di libri, che spieghino come erigere degli edifici del genere. Per parlare del mio tema, vorrei che ci interrogassimo su qualche fatto storico.

LA TUTELA DELLE MINORANZE

Nella mia regione, vi sono da un minimo di 12 ad un massimo di 250 gruppi sociali e culturali. Da migliaia di anni non si è registrata alcuna sparizione di un gruppo rispetto ad altri. Mentre sappiamo che negli altri continenti i piccoli gruppi spesso sono scomparsi o si sono dissolti in quelli più grandi. Da noi invece sono sopravvissuti con la loro lingua e la loro cultura. Chiediamoci come mai non si sono dissolti, malgrado gli imperi e le barbare invasioni da parte delle popolazioni del Mediterraneo e dell'Europa? Queste invasioni hanno strappato centinaia di milioni di bambini dalle nostre case. E ciononostante siamo riusciti a conservare gelosamente e a perpetuare la nostra cultura. è la risposta a queste domande che forse ci permette di capire con quale forza, con quale intelligenza, con quale volontà, ci siamo mossi perché i nostri valori potessero sopravvivere.

Nella nostra regione, ogni famiglia possiede della terra. E voi sapete che attorno alla terra si possono scatenare le più grandi forze distruttive, perché tutti vogliono accaparrarsi quel primo bene dell'uomo: appunto, lo spazio. Gli imperi feudali riconobbero come principio base quello di non poter occupare la terra per conto del re. Da noi, nell'Africa dell'Ovest, tutte le famiglie hanno la loro terra. E la garanzia di possedere la terra è la garanzia della continuità del gruppo. Tutti i gruppi che sono scomparsi o che si sono dissolti negli altri gruppi più grandi, è stato perché per prima cosa hanno perso la terra.

Il secondo valore, sviluppato in 14 o 15 paesi di questa sottoregione, è una relazione che chiamiamo "la parentela per scherzo". Questo tipo di alleanza prevede che i popoli possano parlarsi tra di loro e risolvere le questioni con il dialogo e non con la giustizia. All'interno dei gruppi, si conoscono i diversi nomi delle varie famiglie. Ad esempio, l'ambasciatore del Senegal in Italia, qui presente, di cognome fa "Gueye", e in quanto tale ha delle relazioni molti forti con il gruppo dei Seck, ecc. Ci sono molti gruppi di nomi. E non sarebbe normale che quando qualcuno della famiglia Gueye ha dei problemi, non intervenga qualcuno della famiglia Seck in grado di offrire una soluzione. Perché quest'alleanza prevede che tutta la famiglia Seck si occupi del problema che ha la famiglia Gueye. Che ci metta uno o dieci giorni, o un mese… Finché la soluzione non si trova. Questo vuol dire che la sua famiglia fa già parte di un gruppo, che sono gli Wolof, all'interno del quale le famiglie hanno dei rapporti che si sono sviluppati nei secoli.

La stessa cosa succede per i Peul, che si guadagnano da vivere come allevatori. Ci sono famiglie come i Djallo e i Ba che hanno lo stesso tipo di relazioni nel tempo. Anche in gruppi come i Manding, vi sono delle famiglie che rispettano queste leggi non scritte, tramandate di generazione in generazione. Sono leggi fondamentali e vi sono delle sanzioni, se un gruppo le viola. Le sanzioni erano dei pagamenti, ad esempio in animali o altro, immediatamente esecutivi. E queste stesse regole c'erano anche attraverso i clan allargati, ad esempio fra i Peul e i Manding. Ci deve chiedere, a questo punto, come si è arrivati a stabilire queste norme.

L'ANCORAGGIO AI VALORI DEGLI ANTENATI

Nella cultura di questa sottoregione, è importante riflettere sui valori fondamentali dell'uomo, cioè su come si rispetta l'uomo al di là dei problemi inerenti alla vita comunitaria. Gli uomini, quando vivono insieme, pur animati dalle migliori intenzioni, avranno dei problemi. E siccome tutti questi gruppi hanno dovuto combattersi tra di loro, e siccome hanno capito che i conflitti da soli non possono risolvere le questioni di fondo, hanno cercato degli altri sistemi, ben sapendo che la vita comunitaria è di per sé stessa conflittuale.

Ci sono state date delle opportunità che hanno favorito quest'atteggiamento. Abitavamo uno spazio molto ricco, dal punto di vista delle risorse naturali: con degli illimitati corsi d'acqua, che erano pieni di pesci. Avevamo delle grandi savane. Dunque lo spazio non era un problema, né lo era l'alimentazione. Per una popolazione abbastanza limitata – parlo di 500-600 anni fa – c'era sia terra che risorse in abbondanza. E di conseguenza c'erano possibilità di scambio fra i vari gruppi, possibilità ad esempio di matrimoni incrociati che creavano alleanze. Ma ciò che era specifico e unico nella storia del mondo, è che questi meccanismi hanno salvaguardato i gruppi più piccoli.

Il potere militare dell'epoca non aveva come scopo quello di distruggere i gruppi singolarmente, ma voleva un riconoscimento della propria autorità. E questo spazio immenso, che vuol dire che si può guardare lontano all'orizzonte, che si può viaggiare, ha favorito l'incrocio tra i vari gruppi. è vero che non abbiamo costruito dei castelli, ma abbiamo riflettuto e messo in atto delle strategie, dei meccanismi, che hanno salvaguardato i valori più importanti, ai quali crediamo. E per poter trasmettere questi valori di generazione in generazione, l'elemento fondamentale è stata la grande famiglia, dove i nonni avevano il compito di insegnare la storia ai bambini, mentre gli adulti si preoccupavano del lavoro e di portare risorse in casa.

In questo modo, abbiamo potuto salvaguardare i nostri valori nel momento dell'occupazione coloniale. Perché la lingua che parlo e che mi viene dalla scuola francese, non insegna questi valori. Non soltanto non li trasmette, ma li ha puntualmente combattuti perché li trovava retrogradi. Nei primi libri dei coloni, si scriveva che l'Africa nera non aveva storia. Solo alla fine della colonizzazione, gli europei hanno capito che abbiamo potuto restare noi stessi nonostante 300 anni di colonizzazione in Senegal e cento altrove, grazie al fatto che ci siamo ancorati a questi valori.

L'ORGOGLIO RITROVATO

Purtroppo i meccanismi che ci hanno permesso di sopravvivere, non sono stati compresi nel momento dell'indipendenza, nelle nuove Costituzioni. Queste sono dei prêt-à-porter, cioè dei modelli preconfezionati, che ci vengono dall'aver un po' adattato le Costituzioni inglese e francese. Non raccolgono, non portano avanti i valori fondamentali che ci hanno permesso di sopravvivere malgrado la colonizzazione.

L'educazione è stato il veicolo principale che ci ha permesso di fare fronte a tutte le invasioni dall'esterno. Essa è stata messa in un libro molto particolare di sapere, che chiamiamo "i proverbi". Voglio citarne qualcuno. Ad esempio, si dice: "è grazie al pensiero che trasformiamo il grano di miglio in birra". è per dire semplicemente che è grazie alla riflessione che l'uomo è capace di trasformare e creare. C'è un altro proverbio che dice: "Quando tu uccidi il tuo cane, perché cattivo, sarai subito morsicato da un altro cane cattivo". Per parlare ad un giovane che non ascolta mai consigli, c'è un proverbio molto efficace: "Quando pisci, l'urina va lontano all'inizio. Ma quando finisci, le ultime gocce finiscono fra le tue gambe". Ciò significa che quando non ascolti e sei testardo, sarai tu l'ultimo e unico a raccogliere le conseguenze di questo tuo atto. E per dire che l'abitudine è una seconda natura, si dice che "una giornata di fastidi non basta per metter fine ad un'abitudine". E si dice anche che "ognuno è egli stesso il suo stesso difetto". E per terminare questo excursus di proverbi, c'è n'è uno che dice che "la vita ha tre tempi. Il primo tempo è il tempo fatto per te. è quando si è nati, ci si occupa di voi e vi si insegna a camminare, ecc. Il secondo tempo lo si fa insieme. E del terzo tempo ognuno se ne occupa".

Ecco delle grandi parabole. Ciò significa anche che abbiamo delle religioni. Come c'è l'islam nero, così c'è il cristianesimo nero. Quando la Bibbia e il Corano arrivarono da noi, si scoprì che i dieci comandamenti da noi c'erano già. Erano le nostre regole. Venivano insegnati a tutti: amerai il prossimo tuo, condividerai il tuo pane, ecc. Nei nostri villaggi, c'erano dei granai comunitari. Dopo il raccolto, ogni famiglia portava degli stock di miglio. Il Consiglio degli anziani si occupava di distribuire questa parte del raccolto. E andava a deporre 2 o 3 sacchi, dove sapeva che mancavano. Quello che abbiamo appreso dalle religioni, sono le preghiere. Tutto il resto l'avevamo. Ma questo non ci è stato riconosciuto. I primi missionari e i primi marabutti hanno detto di aver trovato delle persone nere che non avevano cultura, né culti, né niente. Mentre avevamo i dieci comandamenti prima di Cristo e prima di Maometto. Delle leggi che erano uscite dalla nostra riflessione e dal nostro rispetto dell'uomo, della nostra volontà di far vivere l'uomo in una comunità.

Ci sono tantissimi problemi in Africa. Ma il nostro vero problema non è la tecnologia, le strutture che non ci sono. è la nostra timidezza, il nostro pudore, ad accettarci come siamo. A prendere dai nostri antenati cose che nessun popolo ha potuto mai eguagliare. Ad abituarci a dire che siamo negri. Che abbiamo costruito degli imperi. Che abbiamo dei valori, delle culture. Ed è a partire da questa convinzione, da questa libertà, che inizieremo a creare la nostra società. Dobbiamo avere il coraggio di ripartire da ciò che siamo.

MAMADOU CISSOKHO



http://www.cuntrastamu.org/contributi/saveriani/cissokho_2.htm



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