centro risorse per la didattica
Risorse per area disciplinare:   
Homepage
La redazione
 
Ricerca
Iscriviti alla news
Le newsletter
 
Attualità
Percorsi
Novità
Recensioni
 
Disabilità
Lavagna Interattiva
 
La tua segnalazione
Il tuo giudizio
 
Cataloghi in rete
 
DIDAweb
 

risorse@didaweb.net
 
Fai conoscere ai tuoi amici
questa pagina

 

  Cerca nel web:
Se sei un utilizzatore della toolbar di Google, puoi aggiungere anche il nostro pulsante:
Centro Risorse
  SCHEDA RISORSA


Storia
Intercultura
Alcune caratteristiche della comunità italoamericana degli Stati Uniti.

Lingua: Inglese
Destinatari: Formazione post diploma, Alunni scuola media superiore
Tipologia: Materiale di studio

Abstract:

Alcune caratteristiche della comunità italoamericana degli Stati Uniti

Alcune caratteristiche della comunità italoamericana degli Stati Uniti dipendono da oltre 5 milioni di italiani entrati in quella confederazione durante un secolo, di cui 4 milioni prima delle leggi restrizioniste del 1924.

Il massimo dell'espansione della comunità italiana in senso stretto si è avuto nel 1930: da allora la componente italiana di nascita è diminuita. Decessi, ritorni e riduzione delle entrate hanno influito sul calo progressivo (calo del 12% dal 1950 al 1960, del 20% dal 1960 al 1970).

Secondo i dati dell'indagine del censimento del 1980, recentemente rielaborati da Graziano Battistella, gli italoamericani sono risultati ammontare a 12.195.798, cioè il sesto gruppo etnico per importanza negli Stati Uniti (il 5,4% della popolazione statunitense: praticamente una persona ogni venti americani)10. Altre indagini, non di fonte ufficiale e condotte con altre metodologie, ma non molto apprezzate sul piano scientifico (quale il riscontro dei cognomi italiani, o ritenuti tali) hanno stimato una componente di origine italiana ancora più elevata (sopra i 20 milioni di individui)11.

Immigrati italiani negli Stati Uniti: 1820-1987.

1820-1880 81.277 1,5 %
1881-1920 4.114.603 77,1 %
1921-1950 581.004 10,9 %
1951-1965 264.384 4,9 %
1965-1987 297.291 5,6 %
1820-1987 5.338.559 100,0 %

Fonte: elaborazioni di G. Battistella.

Il gruppo italoamericano, secondo i dati del censimento, conserva una accentuata vocazione urbana (solo il 10% vive nelle aree rurali) ed è concentrato per il 57% negli Stati del Nord Est, per il 14% all'Ovest, il 16% nel Centro Nord e il 13% negli Stati del Sud.

La comunità è ormai «anziana», perché i due terzi sono di terza generazione e un quarto di seconda generazione: solo 830 mila sono le persone nate in Italia, di cui 187 mila conservano la cittadinanza d'origine, 6.890.453 sono di ascendenza «singola», 5.305.345 sono di ascendenza «multipla», 1.617.344 parlano italiano.

I dati di flusso. Ormai gli arrivi negli USA sono ridotti a poche migliaia e non coprono neppure il numero stabilito dalle quote (le entrate di italiani negli USA costituivano nel 1966 l'8% del totale degli arrivi e nel 1978 solo l'1%). Tuttavia, nonostante l'esiguità numerica, i nuovi entrati mostrano qualifiche più elevate che nel passato.

Tra le persone in arrivo negli Stati Uniti sono diminuiti gli artigiani e i commercianti e sono più che raddoppiati i professionisti, i dirigenti e gli impiegati nei settori dei servizi. I luoghi di residenza sul suolo americano rimangono quelli tradizionali, sviluppatisi nell'arco di oltre cent'anni di esperienza migratoria. Oltre però agli stati della East Coast, gli immigrati recenti si orientano in proporzione più alta verso le nuove aree di insediamento della popolazione americana, cioè la California, la Florida e il Texas.

Per quanto riguarda invece il tipo di ammissione, la tendenza rimane la stessa sviluppatasi negli ultimi vent'anni. Quasi il 90% degli italiani è ammesso perché parente più o meno stretto di altri italiani diventati cittadini o comunque in possesso della residenza permanente. La variazione rispetto al passato è solo nelle proporzioni. Gli ammessi senza alcuna restrizione (genitori, sposi e figli di cittadini americani) sono rimasti costanti negli anni Ottanta, mentre sono diminuiti, anche a causa del crescente peso delle nuove aree di immigrazione, gli immigrati ammessi come fratelli e sorelle di cittadini o residenti.

Gli italiani residenti negli Stati Uniti. Tra le domande relative all'immigrazione contenute nel questionario usato per censire la popolazione americana, quella sul paese di nascita è sempre stata inclusa. Non erano mancati però equivoci interpretativi sui dati ottenuti, né si è potuto evitare che persone nate in Italia in realtà non siano e non si considerino italiani, come d'altra parte vi sono persone nate al di fuori degli Stati Uniti e dell'Italia che sono e si considerano italiani. Il censimento del 1980 ha permesso di identificare i vari contingenti.

Italiani residenti negli Stati Uniti: 1980.

totale nati fuori dagli Usa, di ascendenza italiana 930.201
nati fuori dall'Italia e dagli Usa, di ascendenza italiana 126.568
nati in Italia, di ascendenza italiana 803.633
nati in Italia, non di ascendenza italiana 28.289
nati in Italia 831.922

Naturalizzazioni. Il 77% degli italiani negli Stati Uniti si era naturalizzato nel 1980. La cifra colloca l'Italia allo stesso livello delle altre nazioni europee. Anche se l'emigrazione verso gli Stati Uniti viene tradizionalmente considerata un'emigrazione di tipo permanente, è stato soltanto a partire dagli anni Sessanta che gli italiani hanno aumentato la percentuale di naturalizzati. Sembra tuttavia che sia in corso un'inversione di tendenza; mentre in passato il 90% di chi acquistava la cittadinanza lo faceva entro 12 anni dall'ingresso negli USA, questa percentuale è scesa al 35% nel 1985.

La seconda generazione. I censimenti precedenti a quello del 1980 avevano sempre incluso una domanda concernente il paese di nascita dei genitori (nel 1960 e 1970 il paese di nascita del padre soltanto se entrambi i genitori erano nati all'estero). Questo ha permesso in passato di determinare la consistenza della seconda generazione, che è andata progressivamente aumentando fino al 1960, per poi cominciare a declinare.

La II generazione italiana in Usa, 1930-1980.

% sul totale degli stranieri

1930 2.756.453 61,6
1940 2.971.200 64,7
1950 3.143.405 68,8
1960 3.286.936 72,3
1970 3.232.246 76,2

Nel 1980 il questionario è stato modificato e il dato sulla seconda generazione non è più disponibile. Una stima basata sul rapporto tra popolazione nata all'estero e seconda generazione (un rapporto stimato 1:4) porterebbe alla conclusione che nel 1980 la seconda generazione potrebbe ammontare a circa 3.200.000 persone.

Gli americani di «ascendenza» italiana. In occasione della realizzazione dell'ultimo censimento, vari studiosi avevano raccomandato di reintrodurre la domanda sul paese di nascita dei genitori, quesito preferito dai demografi per la sua affidabilità. L'ufficio del censimento ha inserito, invece di questa domanda, quella relativa alla ascendenza (ancestry).

La domanda sulla ascendenza ha suscitato grande interesse per le nuove informazioni raccolte, ma anche delle perplessità a causa della relativa affidabilità delle risposte. In considerazione della varietà delle possibili risposte, infatti, la domanda ñ inserita nella versione lunga del questionario che viene diretta soltanto a un campione di abitazioni (19%) ñ è stata lasciata aperta. Il risultato esprime la varietà di appartenenza etnica che identifica la popolazione americana, indipendentemente dalla lontananza nel tempo della provenienza da un determinato paese. Questa distanza temporale e il tasso di esogamia tra gruppi etnici fanno presumere un frazionamento elevato nell'appartenenza etnica, soprattutto per i gruppi presenti nel territorio americano da lunga data. Nonostante queste perplessità, che impongono di esaminare i dati sull'ascendenza con le dovute precauzioni, la mappa etnica della popolazione americana esprime l'elevato interscambio di questa «nazione di nazioni». L'interesse suscitato dai dati del 1980 ha imposto che anche nel censimento del 1990 si ripeta la domanda sulla ascendenza, rendendo così possibile una comparazione decennale dei gruppi etnici.

Nel 1980 il gruppo di ascendenza italiana si è collocato al quinto posto, preceduto da quello inglese, tedesco, irlandese e francese. Una larga parte del gruppo di ascendenza italiana, però, è composto di persone che dichiarano di avere un'ascendenza mista (46%): si tratta cioè di persone che sono ugualmente consapevoli di una ascendenza diversa da quella italiana.

Aspetti sociali e prospettive. Il paragone tra ascendenza singola e ascendenza mista ha costituito un interessante esercizio per gli studiosi, intenti a misurare la persistenza dei contenuti etnici in un gruppo. È stato osservato che l'ascendenza mista non comporta necessariamente una caduta dell'attaccamento al gruppo etnico, così come non è propriamente corretto interpretare le differenze nelle caratteristiche sociali come il risultato della commistione del gruppo. Per quanto riguarda gli italiani, per esempio, valori diversi tra ascendenza singola e mista negli anni di studio o nella percentuale che ha completato le scuole medie superiori vanno attribuiti soprattutto alle diverse caratteristiche demografiche dei due gruppi. Gli italiani di ascendenza mista, in particolare, avevano nel 1980 un'età media straordinariamente bassa (18 anni), meno della metà dell'età media degli italiani di ascendenza singola.

Americani di ascendenza italiana, 1980.

ascendenza singola 6.883.320 56,5 %
ascendenza multipla 5.300.372 43,5 %
Totale 12.183.692 100,0 %

asc. singola nati in Usa 6.008.966 53,4 %
asc. multipla nati in Usa 5.244.525 46,6 %
Totale 11.253 .491 100,0

Ciò nonostante, è fuori dubbio che il gruppo italoamericano si avvia verso un aumento della porzione di popolazione di ascendenza mista e questo comporta una serie di comportamenti sociali diversi: aumento della mobilità geografica, del tasso di divorzi, diminuzione della lingua italiana parlata in casa e cambiamenti nel tipo di occupazione.

L'integrazione socio-economica della comunità sembra risultare ampiamente confermata dalle elaborazioni del censimento del 1980: gli italoamericani sono allineati alla media nazionale in termini di scolarità e professionalità (anche se non ai livelli più elevati), e la superano nei livelli di occupazione e di reddito annuo. Vi è poi una annotazione importante circa la condizione economica, dal momento che la proporzione dei poveri all'interno del gruppo italoamericano, risulta la più bassa tra i gruppi etnici. Inoltre la ventata movimentista degli anni Sessanta in USA, con la riscoperta del valore dell'etnicità e lo sviluppo delle organizzazioni etniche a livello nazionale, ha dato anche agli italoamericani una nuova spinta per la ricerca dei valori e caratteri della propria identità, ma anche per far sentire il proprio peso politico come gruppo.

Un aspetto importante di coesione interna e di attaccamento alle radici è il mantenimento della lingua materna. Tre quarti di quelli arrivati prima del 1960 e il 90% di quelli arrivati dopo, hanno mantenuto la lingua italiana, che è parlata da oltre 1.600.000 persone.

Caratteristiche demografiche degli italoamericani.

nati in Usa di ascendenza nati in Italia nati altrove
singola multipla
Totale 6.008.966 5.244.525 803.633 126.568
naturalizzati 644.152
cittadini italiani 187.770
II generazione 3.200.000

maschi 3.003.757 2.595.907 393.052 61.240
femmine 3.005.209 2.648.618 410.581 65.328

meno di 20 anni 1.220.472 2.931.661 33.924 20.693
20-35 1.592.607 1.564.452 109.817 34.156
45-60 2.066.694 656.409 257.168 40.295 60 e oltre 1.129.193 92.003 402.724 31.424

Distribuzione occupazionale dei lavoratori dipendenti italoamericani sulla base di tre censimenti (1950, 1970, 1980).

% I generazione 1950 % II generazione 1950 % I e II generazione 1970 % origine italiana 1980
professionisti 3 6 13,5 10,8
manager 13 10 15 15,2
impiegati e tecnici 6 17 9,1 21,6
artigiani, operai specializzati 24 22 22,7 21,3
operai, autisti 24 29 20 12,5
lavoratori nei servizi 14 6 7,5 10,7
manovalanza 14 9 6,4 5,1
altri (incluso agricoltura) 1 1 5,8 2,8

Importante è la domanda culturale che si sta proponendo in quella comunità; si richiede non solo di potenziare le istituzioni presenti e operanti, ma si sollecita una nuova politica culturale da parte dell'Italia, che non guardi più settorialmente al gruppo di passaporto italiano, ma all'insieme della comunità nel quadro di un più intenso bilateralismo culturale con gli Stati Uniti. Infatti, all'emergere degli italoamericani nelle posizioni di prestigio in tutti i settori della vita politica, economica, culturale e artistica non corrisponde un proporzionato sviluppo delle relazioni culturali tra Italia e USA.

Note: di Gianfausto Rosoli - Centro Studi Emigrazione Roma
Fondazione Giovanni Agnelli
Altreitalie: saggi
http://www.fga.it/altreitalie/2_saggi.htm#Stati_Uniti



http://fuzzy.phpwebhosting.com/~igrbnet/igr/modules.php?name=News&file=article&sid=244



I giudizi degli utenti

Assenti

Aggiungi il tuo giudizio    Precedenti risultati   


  Iscriviti alla news
Ricevi in posta elettronica le novità e una selezione di risorse utili per la didattica.

Iscriviti qui


Novità
Le ultime risorse per la didattica catalogate ed inserite nel nostro database.

 

 

PRESENTARSI
Proposta d'apprendimento di italiano per stranieri - livello A1

 



ENGLISH LESSONS AND TESTS.

Percorsi
Proposte di selezioni e percorsi fra le risorse e i materiali in archivio.

Percorsi
Feste e calendari multiculturali.
Calendari solari e lunari, festività religiose e tradizionali delle diverse culture.

Percorsi
Steineriane
Le ''scuole nuove'' della pedagogia steineriana, contrassegnate dal paradosso di un’accettazione pratica e di un’ignoranza teorica da parte degli stessi utenti e degli operatori della scuola pubblica, tra ''fedeltà karmica'', incarnazioni di individualità che ritornano sulla terra, bambini indaco e apparente buon senso pedagogico.

  Ambiente virtuale collaborativo in evoluzione ideato e sviluppato da Maurizio Guercio è una iniziativa DIDAweb