SITO IN RISTRUTTURAZIONE
La Fattoria dei bambini di Montopoli di Sabina è stata chiusa
Alcune riflessioni su questa esperienza e le
possibili prospettive per il futuro
Venerdì 3 Febbraio 2006, al tribunale di Poggio Mirteto, si è posta fine “giuridica”, con la convalida dello sfratto chiesto dalla proprietà, all’esperienza della “Fattoria dei bambini” di Montopoli di Sabina.
Sono passati tre anni da quando cominciammo, in modo allora pionieristico, i lavori per ristrutturare un vecchio casale abbandonato, e fino ad allora usato solo dai pastori come rifugio per le pecore.
Era un’avventura che coinvolgeva noi, i volontari giunti da tanti paesi, d'Europa e del Mondo, e le speranze di poter fare di quel luogo ameno un sito dove i bambini potessero stabilire una loro “casa ideale”… dove creare un rapporto positivo con la natura.
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La fattoria com’era all’inizio dei lavori |
I volontari al lavoro |
Eravamo spinti allora, come adesso, dalla voglia di fare qualcosa di utile, non solo per noi, ma per realizzare un progetto a cui volevamo far assumere un vero valore educativo.
E, lavora, lavora, lavora… alla fine ce l’abbiamo fatta e sono cominciati ad arrivare i principali fruitori di questa realtà: i bambini!
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La fattoria alla fine dei primi lavori effettuati |
I bambini costruiscono un “giardino roccioso” |
Nel tempo questo progetto, che era nato come “City Farm”
(letteralmente: “Fattorie di città”, realtà molto diffuse in nord Europa e lì gestite da associazioni, su fondi agricoli pubblici)
era diventato qualcosa in più…
Una vera “Casa della Pace” dove, oltre a conoscere gli animali della fattoria, fare il pane, coltivare un orto biologico… si imparavano le danze e le musiche di tutto il mondo, si facevano esperienze per apprendere come avere fiducia negli altri, si costruivano giocattoli con materiali poveri (così come fanno i bambini in Africa), si effettuavano proiezioni di cinema per i diritti dei bambini in tutto il mondo, si organizzavano mostre di opere artistiche create dai bambini, si facevano volare aquiloni per la pace, ecc., ecc..
C’erano però fin dall’inizio dei problemi che ci avrebbero successivamente portato fino a quello che poi è accaduto: la difficoltà, man mano sempre più crescente, a reperire una “copertura finanziaria” per il progetto; anche perché, pur essendo un progetto no-profit, dovevamo pagare un affitto mensile al proprietario della struttura, affrontare a nostre spese tutti i lavori di manutenzione e ristrutturazione necessari, ecc.
Di quest’esperienza posso ricordare come “momenti molto positivi” i rapporti che si andavano ad instaurare tra noi e i bambini, sempre strafelici dopo ogni visita.
Alla Sabina sono riconoscente della sua natura, dell’aver vissuto bellissime albe e altrettanto bellissimi tramonti, di aver ammirato i cieli stellati delle sue notti, di aver potuto incontrare gli animali che popolano i suoi territori (le volpi, i cinghiali che a volte si spingevano fino al casale, l’upupa, il cuculo, i falchi, le civette notturne, i gufi, ecc.… e le donnole che ogni tanto ci devastavano il pollaio…).
Per non parlare poi degli animali domestici: i tanti gatti, Zicki (l’Alaskan Malamute che fu trovato dai netturbini di Montopoli di Sabina, poi da noi adottato), ecc.
Però, nonostante il cuore… e tutti gli sforzi fatti, gli appelli pubblici… ci siamo trovati sempre più terribilmente isolati e costretti, per forza di cose, ad abbandonare questo territorio, la casa, gli sforzi, le speranze e i sogni a cui tutti noi avevamo creduto…
Il giudice ci ha concesso fino al 3 Maggio per portare via tutte le nostre cose dalla “Fattoria dei bambini” e non possiamo, a questo punto, che lanciare un ultimo appello perché qualcuno si faccia avanti per dare una nuova casa a questo progetto per i bambini.
Sulla base delle esperienze fatte sono convinto che, per le sue caratteristiche, la soluzione migliore sia trovare un’ubicazione nell’agro romano, molto vicino alla capitale.
Dove? La proposta penso sia naturalmente rivolgibile ad una delle tante aziende agricole, private o pubbliche che costituiscono l’anima agricola del Comune di Roma (che è, ancora oggi, il comune agricolo più grande d’Europa).
Chiunque vorrà inviarmi una proposta potrà spedirla al mio indirizzo e-mail: italo_cassa@yahoo.it
Oppure telefonarmi al n° 340/0585167
Italo Cassa
Fondatore e direttore del progetto educativo “La fattoria dei bambini”
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MANIFESTO DELLA "FATTORIA DEI BAMBINI ®"
1. I bambini sono i pilastri della casa del futuro
2. La "fattoria dei bambini" è la casa, ideale e materiale, dove i bambini possono sperimentare un rapporto sano e giocoso con la natura, gli animali, le piante, gli altri bambini e bambine, ecc.
3. La "fattoria dei bambini" è la casa del CUORE e dei DIRITTI per tutti i bambini senza distinzione alcuna di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, del fanciullo o dei suoi genitori o tutori, della loro origine nazionale, etnica o sociale, della loro ricchezza, della loro invalidità, della loro nascita o di qualunque altra condizione.
4. La "fattoria dei bambini" è un luogo dove l'interesse e lo sviluppo dei bambini sono posti come priorità assoluta a qualsiasi altra esigenza.
5. Nella nostra casa non vengono fatte distinzioni tra le necessità culturali e spirituali finalizzate ad una crescita armonica e le necessità materiali di cui tutti i bambini e le bambine abbisognano.
6. Nella nostra casa ogni bambino e ogni bambina ha diritto ad esprimere la propria opinione, sperimentare liberamente la propria creatività e attuare forme di gioco in cui essi siano nella condizione di toccare, manipolare, fare, ecc.
7. L'arte creativa è uno dei giochi preferiti alla "fattoria dei bambini", attraverso l'uso di materiali naturali, la scoperta del ri-uso, l'avventura di una "storia infinita" di poesia e di amore che è la vita.
8. Gli adulti, genitori o no, possono essere ospiti alla "fattoria dei bambini", sempre che rispettino le regole della casa e non invadano la libera creatività dei bambini.
9. Alla "fattoria dei bambini" non vengono fatte discriminazioni, i bambini e le bambine che necessitano di particolari attenzioni sono aiutati in modo maggiore a sperimentare le loro esperienze nell'ambito dei momenti d'incontro.
10. Libertà e responsabilità costituiscono le pareti della casa comune.
11. Il progetto di aiuto alla nascita di una coscienza e di individui consapevoli e solidali costituisce il tetto sotto cui ripararci.
12. Il presente manifesto potrà essere sottoposto a variazioni o aggiunte che scaturiranno dal lavoro attuato alla "fattoria dei bambini".