(ANSA) - GINEVRA, 19 SET - Le scuse non sono necessarie, ''la vera rettifica'' dovra' essere il viaggio previsto in Turchia. Una visita che il Papa deve assolutamente compiere, afferma il professore di studi islamici Tariq Ramadan in un'intervista all'ANSA.
Ricercatore al St.Anthony College (universita' di Oxford) e membro della task force sull'estremismo islamico creata dal premier britannico Tony Blair, Ramadan e' tuttavia molto severo con il Papa Ratzinger: non per ''quanto dice sulla Jihad citando Manuele II'', ma sul ''vero senso' dell'erudita conferenza del Pontefice a Ratisbona.
Il Papa ha detto che ''l'Europa e' in primo luogo cristiana. Questo punto e' piu' fondamentale di tutto il dibattito sulla violenza, che e' marginale nella sua conferenza''. E ''quando il Papa riduce il passato dell'Europa al razionalismo greco e alla tradizione cristiana, ''foggia un passato che non corrisponde alla realta'. E' problematico'', afferma il professore svizzero, nipote di Hassan al Benna, fondatore dei Fratelli musulmani.
Per Ramadan, ''i musulmani che chiedono le scuse del Papa sulla questione della Jihad non affrontano la questione di fondo''.
D. Il Papa si e' stato capito male o si e' espresso male?
R. Ho letto il discorso del Papa. Una conferenza globale su fede e ragione. Nel corso della riflessione compie un'inciso sulla questione della violenza per spiegare che sul piano religioso la violenza si oppone alla razionalita' ed ad una fede capita alla luce della razionalita'. Per dimostrarlo usa una citazione del XIV secolo che mette in evidenza due cose: che nel cristianesimo c'e' una relazione singolare tra la tradizione greca e il cristianesimo e che l'Islam non avendo la stessa relazione alla ragione ha un'altra relazione alla violenza. La citazione di Manuele II (che associa Islam e violenza e che ha scatenato la collera dei musulmani) e' un po' maldestra, ma l'essenziale della sua riflessione non riguarda la Jihad.
D: Quale era quindi il messagio del Papa?
R. Per il Papa la tradizione europea e' fondata sulla razionalita' greca e la tradizione religiosa cristiana. Ratzinger ha voluto trasmettere due messaggi: Il primo messaggio insiste quindi sul carattere inevitabile del cristianesimo nell'identita' europea ed e' un monito ai laici che promuovendo il sapere senza la fede rischiano di tagliare l'Europa dalle sue radici e dalla comunicazione con le altre religioni. Il secondo messaggio e' per i musulmani ed afferma che il rapporto dell'Islam con la ragione e la razionalita' e' completamanete diverso ed e' quindi fuori dall'identita' fondamentale europea. La base europea e' greca e cristiana. L'islam e' fuori. Questa visione corrisponde alle posizioni espresse dall'allora cardinale Raztzinger, contrario all'integrazione della Turchia nell'Unione europea.
D. E' d'accordo?
R. Citare Ibn Hazm per dire che l'Islam non ha lo stesso rapporto con la razionalita' e' scientificamente, storicamente e spiritualmente sbagliato. C'e' piu' razionalita' nella spiritualita' musulmana che non nella Trinita' cristiana che resta per definizione misteriosa all'ordine della ragione. Inoltre, l'Europa non ha necessariamente bisogno di un dialogo con le altre religioni ma con se stessa. Deve riappropriarsi la diversita' del suo passato con l'idea di poter gestire l'imperativo pluralista del suo futuro. Quel che opera il Papa - ma non e' solo, molti movimenti, la destra e l'estrema destra - e' una riduzione dell'Europa ad un'idea del passato immaginaria: siamo cristiani, greci, romani e di tradizione ebraica, ma non e' cosi'. E' una riduzione del passato che illustra bene la visione che ha dell'avvenire. Per non guardare o vedere l'Europa plurale di oggi, il Papa foggia un passato che non corrisponde alla realta'. E' sbagliato scientificamente e storicamente. E' questo il dibattito fondamentale.
D: Come siega la violenza delle reazioni alle parole del Papa?
R: Ci sono state reazioni sincere (..) e poi ci sono coloro che traggono profitto. C'e' stata strumentalizzazione da parte di gruppi nel mondo musulmano e da parte di governi: quando si priva il popolo di liberta', la cosa piu' facile da fare e' di lasciare la gente manifestare contro le caricature danesi e contro il Papa. Ma e' pericoloso. Inoltre si spinge la gente a manifestare in modo violento che non sono i fedeli di una religione violenta..
D: come giudica l'iniziativa diplomatica del Vaticano per placare le reazioni?
R: Bene, ma non basta fornire spiegazioni alle 'elite': e' necessario un lavoro di base a livello della popolazione. Il Papa ha fatto quel che doveva fare. Adesso e' necessario un massimo di rapporti con musulmani di riferimento. E' molto importante che si renda (questo è un francesismo, in italiano si dice "che vada") in Turchia. La vera rettifica sara' questa. In un faccia a faccia con i musulmani. Anche se potrebbero esserci manifestazioni, penso che sara' molto importante che ci siano parole di chiarezza, saggezza ed apertura. Forse sara' necessario rinviare un po' la visita, ma deve assolutamente recarsi in Turchia.
D. Anche se ci sono divergenze sull'adesione della Turchia all'Unione europea?
R.La Turchia deve accettare il dibattito. I rapporti hanno oggi bisogno del carattere ragionevole della nostra relazione,fondata sul reciproco rispetto, e del carattere critico del nostro dialogo''. (ANSA).