Per l'Oim è necessario garantire maggiore sostegno ai Rom sopravvissuti all’Olocausto
08/04/05

Ginevra - Le condizioni di estrema povertà di decine di migliaia di Rom dell’Europa centro-orientale sopravvissuti all’olocausto, sono destinate ad aggravarsi ulteriormente se non verrà garantita continuità agli aiuti umanitari. E’ quanto sostiene l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) in occasione della Giornata internazionale dei Rom che si celebra oggi 8 aprile.
Storicamente ostracizzata e discriminata nell’accesso all’educazione, la sanità e l’impiego, la comunità Rom è stata vittima di brutali persecuzioni da parte dei nazisti: le loro carovane sistematicamente assalite, gli occupanti uccisi, i mezzi di trasporto bruciati. Tantissimi poi sono quelli che hanno perso la vita in seguito alle deportazioni nei in campi di concentramento.
Quanti sono riusciti a sfuggire alla morte allora, si trovano oggi, ancora una volta, a dover lottare per la sopravvivenza. La caduta del comunismo e di un sistema sociale che un tempo garantiva lavoro, assistenza medica e riscaldamento nelle case, ha colpito i Rom duramente in un clima di crescente discriminazione, ostilità e violenza nei loro confronti.
Molti Rom vivono in squallidi accampamenti privi di servizi e che non compaiono su nessuna mappa” precisa Delbert Field, Coordinatore dei programmi Rom dell’Oim. “Perfino in nazioni recentemente entrate a far parte dell’Unione europea, i Rom vivono nell’abbandono e nella mancanza di accesso a servizi elementari come il diritto alla casa”.
I Rom sopravvissuti all’olocausto titolari di una pensione di anzianità, ricevono mediamente tra i 10 e i 120 dollari al mese, necessari nella maggior parte dei casi a coprire le spese di tre generazioni: sempre più spesso infatti i giovani viaggiano alla ricerca di lavoro lasciando i nonni ad occuparsi dei più piccoli. Per molte altre vittime dell’olocausto non è prevista alcuna pensione, solo incertezza e disperazione nell’approssimarsi della fine.
Dal 2002, lavorando insieme a partner locali tra cui numerose Ong di Rom, l’Oim ha fornito assistenza sottoforma di cibo, legna da ardere, carbone, articoli per l’igiene personale a circa 64.000 vittime dell’olocausto. L’Oim ha inoltre offerto assistenza medica e legale, contribuendo ad un miglioramento duraturo delle condizioni di vita dei Rom sopravvissuti. Alla data di agosto 2005, saranno stati distribuiti circa 30.8 milioni di dollari sottoforma di aiuti diretti ai Rom più anziani residenti in Bielorussia, Repubblica Ceca, Ungheria, ex-repubblica Jugoslava di Macedonia, Lettonia, Lituania, Moldavia, Polonia, Romania, Russia, Serbiate Montenegro, Slovacchia e Ucraina.
Questo programma umanitario è unico nelle modalità di assistenza alle vittime dell’olocausto ed è parte di un progetto più ampio di assistenza a disabili, omosessuali e testimoni di Geova. sterminio. I finanziamenti provengono dal programma sui beni delle vittime dell’Olocausto delle Banche Svizzere e dalla Fondazione tedesca “Memoria, Responsabilità e Futuro”.

“Per la maggior parte dei sopravvissuti, questo tipo di aiuti è il primo riconoscimento formale delle sofferenze subite durante il secondo conflitto mondiale e giunge in un momento in cui le loro condizioni risultano essere le peggiori da sessant’anni a questa parte” aggiunge Field. “I beneficiari hanno ammesso che senza questi aiuti sarebbero morti di freddo o fame”.
Tuttavia, con i fondi oramai esauriti, il programma dovrà essere chiuso entro l’autunno, lasciando la categoria più vulnerabile di Rom, gli anziani, in una situazione che l’inverno rischia di rendere ancora più precaria.
L’OIM ritiene che circa 145.000 Rom sopravvissuti all’olocausto e residenti nei paesi dell’Europa centro-orientale siano tuttora bisognosi di assistenza. Se i Rom più giovani godono di migliori opportunità e condizioni di vita, i più anziani tra di loro non possono più attendere.
“Se riusciremo ad ottenere risorse aggiuntive da nuovi donatori, potremo raggiungere la maggior parte di queste persone dal disperato bisogno di assistenza” esorta Field. “Quest’anno si celebra il sessantesimo anniversario della fine della seconda guerra mondiale e riteniamo doveroso che i Rom sopravvissuti ai campi di sterminio ricevano il minimo indispensabile per rendere meno duri gli ultimi anni della loro esistenza”.
L’OIM di Roma, nell’ambito del Programma tedesco di indennizzo per gli ex lavoratori forzati durante il regime nazista, ha effettuato sopralluoghi in 44 campi nomadi di 14 città italiane, individuando in tal modo circa 185 Rom provenienti dalla Ex-Jugoslavia e potenzialmente aventi diritto all’indennizzo.
Info: http://www.iom.int/en/news/romaday.shtml