‘Come in un campo di concentramento’ Così dice l’Onu su un campo Rom della capitale

Commissione dell’Onu in Italia per un’inchiesta sulle condizioni abitative
Ha cominciato da Roma il suo lavoro la delegazione delle Nazioni unite incaricata di svolgere un'inchiesta sulle dimensioni della crisi abitativa nel nostro paese.
La delegazione composta dall'italiano Cesare Ottolini dell'International Alliance of Inhabitants - che svolge le funzioni di coordinatore - dai francesi Bernard Birsinger e Oliver Valentin e dallo statunitense Jackie Leavitt, si tratterrà in Italia per quindici giorni.
Questa iniziativa dell'Onu indica un'attenzione particolare per le politiche abitative in Italia. Infatti l'italia è stata sottoposta a osservazione da parte della Commissione diritti umani delle Nazioni unite perché non garantisce il diritto alla casa.
In particolare non assume nessuna iniziativa a difesa delle fasce più deboli sottoposte ad azioni di sfratto per motivi economici e a causa della privatizzazione del patrimonio abitativo pubblico. Questo fra l'altro in violazione a una legge italiana del 1977 che recepisce il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali.
Nell'ambito della missione il 17 febbraio nella sala consigliare del Municipio Rm XI si è svolto un incontro tra Caritas , comunità di Sant’Egidio, Emmaus e la delegazione Onu.
A questo incontro hanno partecipato anche dei rappresentanti della comunità Rom di Vicolo Savini, storico campo nomadi presente da oltre 20 anni sul territorio dello stesso Municipio, che conta oltre 800 abitanti e che ormai da circa 4 anni ha iniziato una campagna di sensibilizzazione rivolta prevalentemente alle istituzioni sulla complicata situazione abitativa all'interno del campo. Al termine ell'incontro i portavoce della comunità Rom hanno rinnovato l'invito alla delegazione ad una visita all'interno del loro villaggio per denunciare lo stato di abbandono e di totale degrado in cui vivono gli abitanti. Il giorno seguente la delegazione, accompagnata da rappresentati del Municipio stesso, si è recata all'appuntamento con alcuni capifamiglia Rom e operatori dell'Arci del Lazio, i quali dopo un'accurata presentazione delle problematiche presenti nel campo, hanno fornito loro tutti i dati necessari per comprendere la situazione abitativa di Vicolo Savini e le esigenze degli abitanti.
In risposta i rappresentanti della missione Onu, che si sono dimostrati estremamente interessati, hanno garantito il loro impegno a stilare una relazione alle Nazioni unite che denunci l'emergenza abitativa, non solo del campo Rom visitato, ma di tutte quelle realtà presenti sul territorio italiano di cui avranno conoscenza nel corso della missione.
«Questa gente - ha dichiarato Ottolini al termine del sopralluogo - vive in condizioni che definire estreme è un eufemismo. Il luogo in cui vivono rassomiglia a un campo di concentramento. Questa comunità è qui dal 1987 e dalle 200 persone iniziali è arrivata oggi quasi a 1.000».
Si tratta di realtà queste totalmente ignorate sia dal nostro governo, che lamenta una totale assenza di strumenti per risolvere il problema casa, sia dall'Unione europea che fino a questo momento non ha previsto alcun tipo di intervento in questa direzione.
Info: lazio@arci.it
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