Le storie di Stanka e Maria la deportazione dei rom e sinti in Friuli Venezia Giulia durante la seconda guerra mondiale prodotto da Opera Nomadi e Radioparole (2005) ascolta i primi 10 minuti [mp3]
In Friuli Venezia Giulia vive una comunità Rom di origine slovena. Le famiglie che la compongono si chiamano, per lo più, Braidich, Hudorovich e Levakovich. In pochi però conoscono la loro storia. Per esempio quella di Stanka.
Stanka ha 75 anni ed è nata in provincia di Lubiana. Nel 1942, dopo l'occupazione e l'annessione della Slovenia da parte dell'Italia fascista, Stanka e la sua famiglia, la madre e otto tra fratelli e sorelle, vengono deportate nel campo di concentramento di Gonars, in provincia di Udine. In questo campo sono state recluse decine di migliaia di civili sloveni e croati e sono morte di stenti e malattie quasi 500 persone.
Nei ricordi di Stanka ci sono la terribile fame, il grande freddo e le morti, tra le quali anche quella di una piccola bambina Rom. A Gonars, infatti, furono deportate dal fascismo diverse altre famiglie Rom slovene e croate.
L'8 settembre del 1943 le guardie fasciste abbandonano il campo di Gonars, e Stanka e gli altri prigionieri sono liberi di andarsene.
Ma il racconto di Stanka non finisce qui. Con l'arrivo dei tedeschi e l'occupazione nazista si apre, infatti, un altro capito nella storia della deportazione e persecuzione dei Rom e dei Sinti in Friuli Venezia Giulia nel corso della seconda guerra mondiale. Maria è nata a Trieste nel 1929. Anche suo padre è nato e vissuto nella stessa città. La loro è una famiglia sinta italiana di musicisti e giostrai.
Quando, nel 1943, i tedeschi occupano il Friuli Venezia Giulia, Maria e la sua famiglia, per fuggire ai pericoli del conflitto si spostano nella campagna friulana.
Vivono di elemosina e, in cambio di qualche lavoro, trovano ospitalità in alcune famiglie di contadini. Più volte però vengono fermati dai soldati tedeschi. Finché una notte le SS arrestano il giovane fratello di Maria.
Negli stessi giorni anche il fratello di Stanka e altri ragazzi Rom e Sinti vengono fermati. Saranno tutti deportati nei campi di concentramento nazisti.
Dopo qualche mese anche la madre di Stanka viene deportata dal carcere di Udine al lager di Ravensbrück.
Oltre alle testimonianze di Stanka e Maria, ascolterete, nella prima parte, la ricostruzione della storia del campo di concentramento fascista di Gonars proposta dalla voce di Alessandra Kersevan. Mentre, nella seconda parte, lo scrittore sloveno Boris Pahor, ricorderà un episodio della sua deportazione nel lager Natzweiler, lo stesso in cui passò anche il fratello di Maria. Sempre nella seconda parte, la partigiana Rosina Cantoni, deportata a Ravensbrück, racconterà del suo incontro con la madre di Stanka.
Il documentario sonoro è diviso in due parti di 30 minuti ciascuna. Se desideri acquistare il cd con Le storie di Stanka e Maria scrivi a info@radioparole.it
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