CONVIVIO DEI POPOLI PER LA PACE - Il progetto, la proposta alla scuola
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   PROGETTO E FINALITÀ DI CONVIVIO DEI POPOLI


PREMESSA


Sempre di più il potere politico ed economico si allineano e intrecciano rapporti con il mondo della comunicazione e dell'informazione in un atteggiamento di sostegno reciproco.
Spesso le guerre, la violazione dei diritti umani e i soprusi sono mossi da motivi economici. Gli stessi oppressori e autori di azioni illegali, sono in possesso o influenzano fortemente i mezzi di comunicazione. In questa situazione di forte condizionamento, la voce di chi è oppresso e subisce ingiustizie, viene censurata per lasciare spazio alla propaganda di chi detiene il potere informativo.
Questi processi non sono passati inosservati alla società civile che sempre più insistentemente, nell'ultimo periodo, ha lamentato un'imparzialità del sistema informativo e si è mobilitata per protestare e rivendicare un'informazione che sia degna di questo nome.
Purtroppo la voce che si sta alzando viene continuamente soffocata, distorta, strumentalizzata dai grandi mezzi d'informazione che tendono a minimizzare o a dipingere di irragionevole fanatismo, la protesta in atto. Fortunatamente, in opposizione, si registra la nascita di una miriade di siti, riviste, emittenti televisive e radiofoniche, associazioni e ONG che tentano di fare un'azione di informazione alternativa.
Il successo e il consenso ottenuto dai grandi media si fonda soprattutto sul silenzio, sulla pigrizia e sull'apatia di coloro che rimangono inerti. Di fronte a una situazione come questa non ci si può astenere dal prendere una posizione. Infatti il nostro silenzio avrebbe il risultato di un assenso e sarebbe un contributo al rafforzamento del sistema in atto.
Crediamo in una società attenta, consapevole e partecipe e riteniamo che per diventare tale abbia bisogno di essere formata e informata. Il riappropriarsi di una coscienza critica è il primo passo per la risoluzione dei conflitti in atto e per debellare le gravi ingiustizie che affliggono il mondo.


PROGETTO E FINALITÀ 


Il "Convivio dei popoli" è un'importante appuntamento nazionale sulla pace che ha avuto la sua prima edizione il 17 e 18 maggio 2002. In quei giorni si sono ritrovati a Riccione, associazioni, movimenti, organizzazioni e singole persone interessati ad operare attivamente per la pace. L'appuntamento ha come caratteristica quella di avere una cadenza biennale e di alternarsi con la marcia della pace Perugia -Assisi.
La pace è un cammino e non una meta da raggiungere, è frutto del cambiamento interiore di tutti gli uomini, è lucida presa di coscienza e percorso culturale, è impegno fatto di ripensamenti e contraddizioni, è mettersi in gioco e accettare la sfida.


Perché il cammino verso la pace possa continuare, ha un'importanza fondamentale il ruolo della comunicazione sotto tutti i suoi molteplici aspetti.
La seconda edizione del "Convivo dei popoli" ha come finalità quella di mettere in primo piano il ruolo della comunicazione per la costruzione della pace.
Vuole educare alla comunicazione nella consapevolezza che la sua conoscenza è il primo passo del cammino. Per incentivare la ricerca della verità bisogna partire da un'educazione alla coscienza critica. Per riconoscere la verità è indispensabile spogliarla dalle mille strumentalizzazioni a cui è sottoposta. Conoscere l'altro, il diverso che spaventa, scoprire le sue risorse positive sostituendo l'istinto e il pregiudizio con il buon senso e la ragionevolezza sono alla base di ogni prospettiva. Organizzarsi per diffondere queste idee è la prima tappa per chi si occupa di pace: unire gli sforzi per superare differenze culturali e religiose e per aprire la strada alla pace a beneficio di tutti.


1. SCUOLA E FORMAZIONE


" Conoscere è la prerogativa principale per affrontare qualsiasi tipo di confronto e di riflessione. La conoscenza è il risultato di uno studio e di una ricerca che non si possono affidare solo alla buona volontà. I sistemi di comunicazione e il linguaggio usato dai media è in continua evoluzione. Professionisti studiano quotidianamente i nostri comportamenti: come e dove spendiamo, cosa ci piace e come reagiamo a certe sollecitazioni. Per sostenere il confronto abbiamo bisogno di formarci e conoscere quali strumenti vengo usati e quale margine abbiamo a disposizione per incentivare una comunicazione di pace. In questo contesto di forte pressione dei mezzi di comunicazione i più indifesi e facilmente influenzabili sono i bambini e i giovani. Sono loro il soggetto economico e politico del futuro e saranno loro a determinare il destino del mondo. E' proprio questo il motivo che spinge il sistema economico ad investire gran parte delle risorse in comunicazione. E' per questo che invitiamo degli insegnanti e gli educatori a formarsi per educare bambini e giovani a una corretta lettura e interpretazione del messaggio proposto dai media convenzionali.
Per questo realizzeremo un Seminario nazionale "Per una comunicazione di pace", rivolto principalmente ad insegnanti ed educatori, ma aperto a tutti. Si coinvolgeranno esperti di educazione all'immagine e alla parola nel tentativo di promuovere lo sviluppo del senso critico e della ricerca di informazioni non pilotate. Verranno date nozioni per l'interpretazione critica dei media: televisione, agenzia stampa, radio, internet, cinema, fotografia.


" Troppo spesso il concetto di pace viene considerato in modo astratto, quasi fosse un'utopia o uno stato di grazia slegato dalla nostra volontà.
E' sicuramente vero che i conflitti sono spesso causati da motivi economici e strategie messe in atto dai pochi che detengono il potere, ma è altrettanto vero che questi sono sostenuti da una diffusa mentalità che vede nello scontro diretto l'unica modo di risoluzione dei conflitti. Riteniamo che per un cammino di pace sia indispensabile: educare alla risoluzione non violenta dei conflitti, insegnare ad ascoltare prima di esprimere un giudizio, sviluppare tecniche di comunicazione che mettano l'altro in condizione di predisporsi al dialogo, prendere coscienza che l'altro è innanzitutto ricchezza prima che un problema da risolvere, sperimentare in prima persona che la violenza produce solo violenza.
Sono questi i motivi che ci spingono a proporre al provveditorato agli studi e alle scuole della provincia di Rimini di aderire al progetto proposto dalla Tavola della pace: "La mia scuola per la pace".
Un progetto che ha come obbiettivo quello di educare ai diritti umani, alla democrazia, all'intercultura e alla convivenza, alla solidarietà, allo sviluppo, alla nonviolenza, ai conflitti, alla mondialità e alla legalità. Il percorso non si limita all'insegnamento teorico e didattico dei valori e dei principi ma è orientata all'azione e accompagna i bambini attraverso un percorso ludico ad affondare tematiche importanti in modo leggero e divertente.


" Informarsi e conoscere, come già detto, è la prima tappa di un cammino di pace. Offrire opportunità di confronto con idee, culture, esperienze, storie di vita vicine e lontane è il trampolino di lancio per cambiare rotta. La curiosità ha bisogno di destarsi dal torpore di un'informazione omologata e allineata su fronte dell'odience. Non c'è niente di straordinario o di scandaloso da ascoltare se non ci coinvolge in un cambiamento del nostro stile di vita. L'informazione ha il potere di spaventare, tranquillizzare, anestetizzare i fruitori. Può far impazzire le borse o in pochi istanti distruggere l'immagine e la vita di una persona. Ma qual è il motivo che la fa muovere verso un obbiettivo anzichè verso un altro? Chi ce la propone ha interessi personali o si preoccupa del bene comune? Riteniamo che un informazione vale solo per quanto ci può aiutare a fare delle scelte che vanno nella direzione del bene di tutti, inteso come bene dell'umanità intera e lontano dalle singole estremizzazioni. Dare voce a tutti, nella consapevolezza che il diverso è sempre e in ogni modo una ricchezza, è l'idea che ci spinge a promuovere un Salone espositivo di una "Comunicazione per la pace". Un'area aperta a siti internet, editori, riviste, televisioni, radio, ecc. e a tutti coloro che fanno comunicazione per la pace con l'obbiettivo di offrire un'opportunità di farsi conoscere e contribuire al dialogo per la costruzione della pace.

" Particolare si darà al ruolo della Radio come mezzo mediatico da rivalutare. Lontano dalle parate e dalle costosissime vetrine televisive, la radio continua ad offrire un servizio di informazione e approfondimento di grande valore. I bassi costi di gestione e lo stile sobrio, la facilità di coinvolgere direttamente molte persone, sono perfettamente in linea con l'idea portata avanti dal Convivio dei popoli. Proporremo alle radio locali e nazionali di promuovere e seguire i lavori del convivio realizzando dirette, speciali e approfondimenti.


" La pace è un'azione concreta che non si può delegare. Ognuno di noi è chiamato nel quotidiano ad un comportamento che contribuisca alla sua realizzazione. Come dice Gesualdi "Chi tace acconsente". Restare inerti significa votare e appoggiare il sistema in atto che molto spesso è direttamente o indirettamente causa di ingiustizie che alimentano conflitti. Divulgheremo durante il Convivio dei popoli e nel periodo successivo un "pieghevole tascabile: 10 azioni di pace". La distribuzione verrà allargata a tutte le attività compresi alberghi, bar, e ristorati della riviera con l'intento di far arrivare a più persone possibile uno stimolo ad impegnarsi in prima persona per la realizzazione della pace.




2. IL PIATTO DELLA PACE


Quale valore ha il cibo nella realizzazione della pace? Il cibo contiene in se una storia viva: si porta dentro la sapienza di chi ha lavorato la terra e ha seminato, la sua speranza di una stagione propizia, l'amore per il suo lavoro, il sudore e l'esperienza. Il contadino affiderà il raccolto alla moglie che lo conserverà con cura perché non si deteriori e non venga sciupato. Il cibo si porta con se gli odori del luogo dove è stato deposto e preparato, la sapienza di chi l'ha cucinato. La moglie sa quanta fatica è costato e sa di avere tra le mani una cosa preziosa che merita rispetto e cura. Bisogna amministrarlo con sapienza e farne un uso razionale affinché possa bastare per tutti. Il cibo è una lenta costruzione fatta a più tappe e a più mani. Senza collaborazione non si può ottenere un risultato che sia a beneficio di tutti. Questo può essere pensato come una metafora della costruzione della pace. Infatti richiede fatica, esperienza e fiducia ma siamo certi che sia l'unica strada percorribile e un percorso che porta frutto. Fidarsi di chi ci affianca nel cammino innesca un meccanismo per il quale, non solo arricchiamo la vita dell'altro, ma ci viene restituito molto più di quello che doniamo.
E' questa un'immagine lontana dall'idea di un cibo globalizzato che è diventato esclusivamente una merce che ha come unico scopo quello di realizzare profitto.
Culture diverse si siederanno allo stesso tavolo e si scambieranno cibi tradizionali dando vita al Convivio dei popoli e consumando il Pasto della pace.
Vogliamo in questo modo restituire al cibo, almeno per una cena, il suo significato più profondo. Non sarà fonte di scambio commerciale perché ogni cultura presente lo donerà e lo condividerà con le altre. Non soddisferemo solo un bisogno fisiologico perchè sarà l'occasione di conoscere la storia di chi ci accompagna nel cammino verso la costruzione della pace. Fidarsi e mettersi in ascolto di sapori nuovi ci aiuterà per una volta ad abbandonare le abitudini che ci impediscono di sperimentare.
Proporremo a tutti gli intervenuti di esportare l'idea del pasto della pace ripetendo l'esperienza nei loro luoghi d'origine.



3. COORDINAMENTO "COMUNICAZIONE PER LA PACE"


Altro obbiettivo del convivio dei popoli è quello della creazione di un "Coordinamento nazionale di comunicazione per la pace". Certi che la comunicazione a tutti i livelli sia una componente indispensabile per la divulgazione di idee di pace, proponiamo a tutti coloro che fanno comunicazione di partecipare a una giornata di lavori per l'avviamento di un "Coordinamento nazionale di comunicazione per la pace".
Gli obbiettivi sono:


" Proporre una comunicazione in cui la persona sia soggetto e non oggetto per contrastare una comunicazione priva di contenuti formativi e volta solo ad incentivare i bisogni materiali degli utenti, con l'obbietto di un maggiore ritorno economico.

" Dare visibilità ad attività, storie, approfondimenti che normalmente non trovano spazio nei canali tradizionali di comunicazione. Diversificare al massimo la proposta, per offrire una visione più ampia possibile della realtà, con tutte le sfaccettature, per contrastare la tendenza ad uniformare e convogliare gli utenti in grandi contenitori.


" Allo stato attuale ci sono una miriade di realtà come siti internet, testate giornalistiche, radio, televisioni che stanno facendo attività in favore della pace. Spesso pur condividendo idee e finalità, queste realtà non si conoscono tra loro. Il coordinamento vuole essere uno strumento per trasformare tutte queste gocce d'acqua in un fiume al quale tutti possono attingere e contribuire. Coordinarsi per promuovere iniziative in comune o scambiarsi materiale, idee e consigli contribuirebbe a diminuire gli sforzi ottenendo risultati migliori.




4. INIZIATIVE LOCALI


Una delle caratteristiche del Convivio dei popoli è quello del coinvolgimento nell'organizzazione delle realtà locali.
Dopo aver costituito il "Coordinamento Riccioneperlapace" che raggruppa associazioni, cooperative e singoli cittadini impegnati in azioni legate alla pace, verrà svolto un lavoro a livello istituzionale per il rafforzamento di coordinamento dei Comuni della Provincia, per dare sostegno alle attività già esistenti a favore della pace.
Verrà attuata un'azione di stimolo verso i consigli comunali e i politici della nostra Provincia impegnati a tutti i livelli.
Tale modello verrà esportato anche a livello regionale in linea con il modello proposto dalla Tavola della Pace di Perugia.
La parte di ideazione delle iniziative sarà a totale gestione delle associazioni operanti sul territorio. Questo per incentivare la logica e lo stile di un movimento per la pace che nasce dal basso.
La comunicazione trova un veicolo privilegiato nello spettacolo che può divenire messaggio di pace. Verranno proposte, nella settimana che precede il Convivio dei popoli, iniziative quali: mostre, concorsi, spettacoli teatrali, cineforum, concerti, ecc., il tutto supportato da un ciclo di conferenze che tematizzi l'idea dell'arte come comunicazione trasversale che unisce nella diversità


http://www.conviviodeipopoli.it/2004/finalita_progetto.htm



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