Rapporto AGICES - Diritti, lavoro, solidarietà: il Commercio Equo funziona!
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Rapporto AGICES Diritti, lavoro, solidarietà: il Commercio Equo funziona!
AGICES - Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale


Diritti, lavoro, solidarietà: il commercio equo funziona!
AGICES presenta a Gubbio il suo Rapporto 2007


Roma, 19 ott - Gruppi che crescono, un coinvolgimento in ascesa dei consumatori e
dei cittadini italiani in un movimento che da oltre vent'anni lavora in Italia per
aprire nuove possibilità di vita e inclusione sociale a più di 10 milioni di piccoli
produttori in tutto il mondo e alle loro comunità. E che è riuscito a contribuire
alla costruzione di una nuova economia, solidale e sostenibile, anche nel nostro
Paese. Uno spazio di nuova occupazione, oltre che di azione diretta e volontaria,
nel quale le donne, ad esempio, svolgono un ruolo sempre più importante.


   La fotografia del Commercio Equo italiano scattata dal Rapporto 2007
dell'Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale (AGICES),
l'organizzazione di categoria dell'equosolidale italiano, racconta in 13 capitoli
e una trentina di pagine chi sono e che cosa fanno i Soci AGICES, non soltanto in
termini di che importazioni e da quali organizzazioni del Sud del mondo, ma anche
il loro rapporto costante con le organizzazioni del Sud, l'importanza del lavoro
educativo e formativo svolto, l'identikit dei produttori sostenuti. Il Rapporto
si conclude, infatti, con tre schede, che approfondiscono le relazioni solidali
in atto con i Paesi di Asia, America Latina e Africa.


   "Siamo orgogliosi per la strada che abbiamo fatto insieme, tra realtà anche molto
diverse tra loro, dandoci uno spazio comune fondato sulla partecipazione e la
socializzazione delle pratiche eque e solidali" - spiega Gaga Pignatelli, la
presidente di AGICES -. Ma il Rapporto è anche un'occasione per individuare le
aree geografiche, ad esempio l'Africa, nelle quali è necessario che il movimento
intensifichi la sua tessitura di legami solidali, e gli spazi nuovi, nell'ambito
delle economie solidali, nei quali le nostre attività stanno aprendo nuove
prospettive di partecipazione e di impegno".


1. AGICES oggi


    Dai 64 Soci iniziali che hanno dato vita all'Assemblea Generale Italiana del
Commercio Equo e Solidale, AGICES oggi può contare su 115 organizzazioni
iscritte tra le quali figurano, tra gli altri, centrali/importatori, consorzi e
Botteghe del Mondo.


83 Soci AGICES operano al Nord, 22 al Centro e 10 al Sud.


Sul territorio i Soci AGICES animavano nel 2005 ben 264 Botteghe del Mondo.


2. Un'economia 'not for profit'


   Il Commercio Equo e Solidale italiano fotografato da AGICES è animato da una
costellazione di organizzazioni che mettono il profitto a servizio di un'idea
diversa di società. Sono associazioni, ma soprattutto cooperative, tra le quali
cominciano a diffondersi anche quelle che inseriscono al lavoro persone
svantaggiate e che sempre più spesso costituiscono un'occasione di occupazione
diversa per giovani del Sud.


3. La rete dei sostenitori del movimento italiano


   Il movimento equosolidale italiano può contare su una vastissima rete di
simpatizzanti e di sostenitori.   Sono solo 2, infatti, le organizzazioni
equosolidali di "secondo livello" in Italia - consorzi, in particolare - eppure
il movimento nel suo complesso è animato da oltre 20mila persone che hanno scelto
di diventare socie di organizzazioni del Commercio Equo e Solidale socie AGICES,
e 648 persone giuridiche che hanno fatto lo stesso. Questi ultimi sono Comuni,
Ong, parrocchie, sindacati, altre associazioni legate al Sud del mondo e
organizzazioni dell'economia solidale e della finanza etica.


   Forte anche la presenza di volontari: solo quelli stabilmente e formalmente
inseriti nelle strutture dei Soci AGICES superano le 4mila unità, dunque si può
stimare che essi, in realtà, considerato il forte turnover dei più giovani,
possano essere oggi più di 6mila.


4. Il Commercio Equo, un' opportunità di lavoro


   Tante ragazze e ragazzi italiani oggi scelgono il C ommercio Equo e Solidale come
proprio ambito di lavoro. L'80% delle organizzazioni Socie di AGICES può contare
al proprio interno, in particolare per le attività commerciali e di vendita, su
lavoratori con contratti formalizzati, con una netta prevalenza delle donne.


   A livello italiano il 62% dei lavoratori del Commercio Equo e Solidale, infatti,
sono donne, percentuale che al Sud raggiunge addirittura il 64%, e si attesta al
57% al Centro e al 62% al Nord.


5. Importazioni e acquisti solidali


   I Soci AGICES hanno garantito un volume di importazioni dirette dai produttori
del Sud del mondo per 17 milioni 159mila 798 euro, hanno acquistato prodotti
equosolidali da altre organizzazioni per 19 milioni 824 mila 140 euro.


   Oltre 2 milioni 121mila euro di prodotti li hanno acquistati da altre
organizzazioni delle economie solidali (biologico, cooperative sociali, progetti
di solidarietà vari) e 2 milioni 371mila euro li hanno spesi per altri acquisti.


6. Le vendite del  Commercio Equo e Solidale


   Le organizzazioni del Commercio Equo iscritte ad AGICES hanno venduto al
dettaglio nel 2005 prodotti per oltre 18milioni 852mila euro.


Ben 36 milioni 372mila euro di prodotti sono stati venduti a soggetti dell'economia
solidale, cifra nella quale sono ricompresse le vendite delle centrali alle
Botteghe.


Ai canali commerciali convenzionali sono stati venduti 10 milioni 825 mila euro di
prodotti.


Bisogna notare, però, che queste cifre sono addirittura sottostimate perché non vi è
ricompressa parte delle vendite dei prodotti freschi, che oggi costituiscono parte
importante del fatturato dei grandi importatori.


7. Un rapporto costante con le organizzazioni del Sud


Nel biennio 2004-2005 le visite ai produttori equosolidali del Sud da parte delle
organizzazioni del Commercio Equo e Solidale italiano sono state 306, nelle quali
sono stati investiti oltre 626mila euro.


Un rapporto diretto che dice molto sulla qualità sociale e relazionale degli scambi
all'interno del movimento: una garanzia per i consumatori italiani, ma anche per gli
stessi produttori. 


8. Una comunità che educa e informa


Le organizzazioni del Commercio Equo e Solidale che si riconoscono nel percorso
dell'AGICES hanno contribuito fortemente a far crescere una coscienza condivisa
sull'importanza di un'economia diversa per dare un volto nuovo alla globalizzazione
economica e commerciale.


Esse, infatti, tra il 2004 e il 2005 hanno speso oltre un milione e mezzo di euro
dei propri fondi in quasi 3500 attività, azioni, campagne ed eventi di educazione,
di formazione, di informazione oltre che di promozione del movimento.


9. Il mondo dei produttori


   Grazie ad un progetto di ricerca co-promosso da AGICES insieme al Centro Ricerche
sulla Cooperazione dell'Università Cattolica di Milano e all'Università Bicocca
di Milano, finanziato dal Ministero Affari Esteri Italiano, siamo riusciti a
costruire l'identikit aggiornato dell'universo dei produttori del Sud del mondo
che vengono sostenuti dal lavoro delle organizzazioni equosolidali aderenti ad
AGICES.


   Le organizzazioni equosolidali italiane, secondo questa ricerca, hanno rapporti
commerciali con 284 organizzazioni di produttori censite in 48 Paesi in Asia,
Africa, America Latina (di cui 1 in Oceania e 2 Albania).


   I primi 10 produttori si assicurano il 32%del mercato, i primi 20 ne coprono il
48% e tra i primi 50 si concentra il 74% dei canali d'entrata dal Sud al nostro
mercato. Anche rispetto ai Paesi di provenienza di prodotti e progetti, i primi 5
Paesi (India, Thailandia, Sri Lanka, Bangladesh e Ecuador) si sono aggiudicati il
39% del mercato, i primi 10 il 63,4%, i primi 20 il 90%.


   Le organizzazioni equosolidali associate ad AGICES collaborano con 11 Paesi
dell'area asiatica e possiamo censire 320 tra i loro produttori riconducibili a
questa area, tra le più floride e solide per rapporti commerciali più giusti con
l'Italia.


   Esse lavorano con 17 Paesi dell'America Latina e possiamo contare 125 tra i loro
produttori riconducibili a questa area, con un volume di importazioni che nel
2005 ha sfiorato i 5 milioni di euro.


   La zona più recente e ancora debole nelle relazioni equosolidali delle
organizzazioni italiane associate ad AGICES è proprio l'Africa, soprattutto per
le difficoltà infrastrutturali e di collegamento. Le realtà italiane collaborano
con 87 produttori di appena 20 Paesi dell'area.


Comunicato stampa - www.agices.org
Info: Monica Di Sisto + 39 335 8426752



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