EUMC: aumentare l’impegno nella lotta contro il razzismo
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L’EUMC sottolinea la necessità di aumentare l’impegno
nella lotta contro il razzismo


Una grave carenza di dati intralcia le iniziative contro la discriminazione ed i reati di matrice razzista


L’Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e di xenofobia (EUMC) ha reso pubblica, oggi, la sua relazione annuale per il 2006. La relazione è incentrata sui dati riguardanti la discriminazione razziale e i reati di matrice razzista ed illustra un panorama delle iniziative concrete poste in essere.


Secondo l’Osservatorio i migranti e le minoranze etniche continuano a subire discriminazioni in tutta l’Unione europea per quanto concerne l’occupazione, l’istruzione e gli alloggi. Del resto, la maggior parte degli Stati membri non è in grado di stabilire fino a che punto si sia riusciti a interrompere il circolo vizioso dell’esclusione, del pregiudizio e della discriminazione, dato che non si dispone dei dati necessari per monitorare l’incidenza delle diverse politiche sociali ed economiche adottate in favore delle minoranze etniche e delle comunità di migranti. I leader politici hanno il dovere di considerare prioritaria l’introduzione di misure volte a combattere attivamente la discriminazione razziale.


“La relazione annuale dell’Osservatorio prende atto dei passi compiuti nell’UE in direzione dell’uguaglianza, del rispetto e della dignità per tutti coloro che vivono all’interno delle società europee. Il suo messaggio centrale è che gli Stati membri, le istituzioni comunitarie, i responsabili decisionali e la società civile sono chiamati ad accrescere l’impegno contro il razzismo e la xenofobia, al fine di espellerli dalle nostre realtà”. Queste sono le parole usate da Anastasia Crickley, presidente del consiglio di amministrazione dell’EUMC, la quale ha precisato che “la comunità dei Rom è particolarmente bersagliata dalla violenza e dalla criminalità di matrice razzista, sia da parte di normali cittadini che di pubblici ufficiali. Gli appartenenti alla comunità ebraica continuano a subire episodi di antisemitismo e la crescente islamofobia suscita preoccupazioni. Di fatto, nonostante alcuni incoraggianti esempi di buona prassi, oggi non ci è ancora possibile annunciare una sostanziale inversione di tendenza per quanto concerne il razzismo e la xenofobia negli Stati membri dell’UE.” Beate Winkler, direttore dell’EUMC, ha a sua volta evidenziato “la responsabilità dei leader politici di ciascun Stato membro di introdurre misure concrete, volte a contrastare la discriminazione e a ridurre il rischio di esclusione e alienazione cui sottostanno attualmente le minoranze etniche ed i migranti. Gli organi decisionali dovrebbero propugnare misure nazionali volte a mettere in pratica le direttive comunitarie contro la discriminazione. In particolar modo, in quei paesi che hanno reagito con lentezza a tali direttive.”


Beate Winkler ha inoltre denunciato l’inadeguatezza della raccolta dei dati in materia di razzismo in molti Stati membri, sottolineando in particolare che “la maggior parte degli Stati membri continua a non disporre dei dati necessari per monitorare l’incidenza delle politiche economiche e sociali sulle comunità etniche. Una simile carenza fa sì che gli eventuali comportamenti discriminatori passino inosservati in numerosi ambiti. Ne deriva che, fra le minoranze etniche, taluni gruppi subiscono discriminazioni senza che queste vengano adeguatamente affrontate dallo Stato. Ad esempio, per quanto riguarda i reati di matrice razzista, dei 25 Stati membri dell’UE soltanto due hanno introdotto un sistema esaustivo di raccolta dei dati. In altri termini, come sarebbe inconcepibile che uno Stato membro non disponga di statistiche a sostegno di politiche fiscali ed economiche fondate su dati e informazioni, un analogo principio dovrebbe valere per le politiche volte a combattere il razzismo e la xenofobia.”


La relazione annuale propone a governi e istituzioni comunitarie una serie di iniziative e di interventi politici volti a promuovere l’uguaglianza, a contrastare la discriminazione razziale e a migliorare le relazioni tra la maggioranza della popolazione e le minoranze in essa contenute.


In particolare l’EUMC invita gli Stati membri a:



• porre in atto senza riserve la normativa europea contro la discriminazione, applicando tutte le disposizioni, comprese le iniziativeconcrete per garantire una effettiva piena uguaglianza;


• introdurre sistemi e strutture di raccolta dei dati più efficaci ed esaustivi, idonei a coordinare la raccolta di dati a livello nazionale;


• valutare gli aspetti antidiscriminatori e l’impatto delle politiche e delle prassi di governo sui simboli religiosi;


• diffondere l’impiego di test sulla discriminazione da parte degli Stati membri dell’UE e sviluppare competenze a livello nazionale per estendere tali test ad altri settori oltre l’occupazione;


• elaborare e mettere a punto piani d’azione nazionali completi per combattere il razzismo e la discriminazione, contenenti una componente relativa alla raccolta e al monitoraggio dei dati, intervenendo nei settori politici centrali.


Anastasia Crickley ha infine concluso che “nonostante il perdurare della discriminazione contro le minoranze etniche nell’UE, sono sempre più frequenti le iniziative volte a contrastare la discriminazione ed il razzismo, sia a livello pubblico che privato. La strada è ancora lunga, dunque, ma non mancano passi avanti nella giusta direzione. Sotto questo profilo, sono pertanto necessarie politiche più mirate, una piena attuazione della normativa comunitaria contro la discriminazione e migliori sistemi di raccolta dati.”.


La relazione annuale dell’EUMC è disponibile in inglese e in francese al sito web: www.eumc.europa.eu .


Per maggiori informazioni si rimanda alla “Sintesi per i mass media” della relazione annuale.


Per ulteriori informazioni e per interviste, si prega di contattare l’EUMC: Gruppo per i mass media – tel. +43 (1) 580 30 642, media@eumc.europa.eu


Note per le redazioni


• L’Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e di xenofobia (EUMC) è stato istituito con regolamento n. 1035/97 (CE) del Consiglio nel 1997 ed ha sede a Vienna. L’Osservatorio è un’agenzia dell’Unione europea. Obiettivo primario dell’EUMC è quello di formulare pareri e conclusioni rivolti agli organi decisionali, allo scopo precipuo di sostenere l’UE ed i suoi Stati membri nel mettere in atto misure o stabilire indirizzi idonei ad affrontare il razzismo, la xenofobia e l’antisemitismo. A tal fine, l’EUMC mette a loro disposizione dati obiettivi, affidabili e comparabili. Inoltre, L’EUMC analizza l’ampiezza e lo sviluppo dei fenomeni e delle manifestazioni di razzismo, xenofobia e antisemitismo, ne studia le cause e gli effetti, segnalando nel contempo modelli di buona prassi nella gestione di queste problematiche.


Nel dicembre 2003, i governi dell’UE hanno esteso il mandato dell’EUMC che attualmente comprende quello dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali. Maggiori informazioni in proposito sono reperibili sul sito web della Commissione europea:


http://europa.eu.int/comm/justice_home/news/consulting_public/fundamental_rights_agency/index_en.htm


Comunicato stampa dell’EUMC Vienna, 28 novembre 2006



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