''Uscire dall'invisibilità - Bambini e adolescenti di origine straniera in Italia'' - Primo rapporto UNICEF-Caritas sulla condizione dei minori stranieri in Italia
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"Uscire dall'invisibilità - Bambini e adolescenti di origine straniera in Italia"



Primo rapporto UNICEF-Caritas sulla condizione dei minori stranieri in Italia



Roma, 5 dicembre 2005 - Lanciato oggi il rapporto "Uscire dall'invisibilità - Bambini e adolescenti di origine straniera in Italia", nato dalla collaborazione tra la Caritas Italiana e il Comitato Italiano per l'UNICEF.

A questa prima fase di approfondimento, farà seguito l'organizzazione di incontri interregionali nei quali i due organismi proporranno ai soggetti istituzionali ed al privato sociale di scambiarsi delle "buone pratiche".

Questo impegno comune scaturisce dalla constatazione dell'invisibilità che, troppo spesso, avvolge i bambini e gli adolescenti di origine straniera che vivono nel nostro Paese: un'invisibilità nei dati e nelle analisi, che non riescono ancora a fornire una panoramica globale di come questi bambini e questi ragazzi vivono e quanto i loro diritti siano rispettati nei diversi ambiti nei quali vivono (famiglie, scuole, servizi sociali, istituti, ecc).

«A questo - sottolinea Antonio Sclavi, presidente dell'UNICEF Italia - si affianca la mancanza di una politica complessiva nei loro confronti, coordinata tra i diversi Ministeri competenti, ma anche tra governo centrale e amministrazioni locali, ed i soggetti del terzo settore, anche se non mancano punte di eccellenza, esempi di possibili vie percorribili per consentire al processo di accoglienza e integrazione di essere adeguatamente sviluppato e sostenuto.

Per questo sarebbe necessario partire proprio dalle buone pratiche per sviluppare politiche complessive per e con i bambini e gli adolescenti di origine straniera, politiche che non siano più attuate "a macchia di leopardo", ma che anche nella loro realizzazione territoriale riescano a rispettare il principio di non discriminazione che dovrebbe guidare ogni nostro impegno a favore dei bambini e degli adolescenti».




«In particolare - aggiunge don Vittorio Nozza, direttore della Caritas Italiana - nell'ambito del fenomeno migratorio la dimensione dell'infanzia è importante sotto molti punti di vista. In primo luogo, la presenza crescente delle famiglie e dei bambini determina una riduzione delle situazioni di clandestinità e di lavoro sommerso tra le popolazioni immigrate.
 
In secondo luogo, tale presenza impone il miglioramento delle strutture e dei percorsi di accoglienza, e un ripensamento del modello organizzativo dei servizi del territorio. In una visione che riconosca e valorizzi le differenze, cercandonel dialogo e nel confronto in tutti gli ambiti, la costruzione del bene comune».

Il rapporto intende fornire uno stimolo alle autorità competenti a livello nazionale così come regionale e locale, affinché - in un quadro generale di attenzione specifica all'infanzia e all'adolescenza - vengano sviluppate politiche e destinati fondi adeguati per i minori stranieri e, ove necessario, azioni mirate a superare le discriminazioni nella realizzazione dei loro diritti.


 


 



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