Italianita': L'Arte come Identità culturale
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Arte come Identità culturale


Progetto per una ricerca sperimentale e relativa pubblicazione integrato da un tour triennale di convegni e dibattiti in Italia e all’estero per una definizione del concetto di identità culturale italiana ed europea.


Il progetto di ricerca sperimentale che segue, riguarda la definizione del concetto di identità culturale italiana e dei valori connessi a partire dall’arte che è uno degli elementi che caratterizza maggiormente la nostra civiltà anche all’estero.


Perchè il concetto di identità culturale che ne emergerà possa essere il risultato di un’ampia convergenza, saranno coinvolti nella ricerca gli Enti e gli organismi culturali evidenziati nelle premesse che seguono e di cui sono riportate le opinioni ed i risultati di studi e ricerche sull’argomento.


Anche gli studenti degli istituti scolastici e delle Università, sotto la guida dei docenti delle varie discipline, saranno coinvolti nella ricerca tramite il Ministero dell’Istruzione Università Ricerca.


Si prevede in questa prima fase che la ricerca avrà durata almeno triennale (2004/2006) ed ogni sei mesi saranno organizzati eventi in varie regioni d’Italia e all’estero che faranno il punto della situazione mediante la presentazione del materiale approntato.


Il progetto ed i suoi eventi saranno collegati a programmi europei relativi ai temi dell’arte, della cultura, della scienza e delle nuove tecnologie della comunicazione.


• Il materiale pervenuto a seguito del suddetto progetto di ricerca sarà utilizzato per la realizzazione di un’opera a larga diffusione che esprima - con l’uso di immagini, testi e nuove tecnologie della comunicazione – il concetto di identità culturale in Italia attraverso un percorso guidato. L’opera sarà fruibile in CD Rom e in testi opportunamente organizzati per un uso semplice e divertente e sarà completata da opportune informazioni su approfondimenti mirati via Internet o tramite documentari in modo che ciascun utente possa integrarla o ampliarla secondo i propri interessi artistici, culturali o scientifici


Il progetto sarà inserito anche nel sito web dell’Associazione ICS (www.icsociety.it) e permetterà di aggregare suggerimenti, informazioni e stimoli per rendere la realizzazione del progetto dinamica e condivisa.


• In particolare, all’inizio di settembre di ogni anno, in concomitanza con la ripresa delle attività anche scolastica ed universitaria, sarà possibile visionare nel suddetto sito, in un settore specifico, una selezione delle mostre e delle iniziative artistiche e culturali collegate con la conoscenza della nostra identità e con i collegamenti con gli altri paesi europei.


Il criterio di scelta avrà come base la possibilità di collegare i suddetti eventi all’integrazione della conoscenza di determinati periodi della nostra storia intesa in senso lato e sarà possibile trovare anche suggerimenti didattici collegati ai programmi ministeriali.


• Saranno inoltre poste all’attenzione degli interessati, visite a patrimoni artistici poco conosciuti ma di grande validità artistica e culturale, sempre preceduti da note di introduzione alle visite stesse per una maggiore comprensione.


Si fa presente che tale tipo di ricerca ha valenza europea in quanto emergeranno legami e affinità con le identità degli altri Paesi europei i quali possono essere interessati – ciascuno per la propria parte – ad evidenziare la propria identità culturale.


Premesse


Il significato di Identità culturale


In questo anno 2004 dieci nuovi Paesi sono entrati a far parte dell’Unione europea e portano culture diverse e diversi modi di espressione e comunicazione: diventa così molto importante fare il punto sulla nostra cultura intesa in senso lato come storia, arte, scienza e tutto ciò che può contribuire a definire la nostra identità.


Anche la Chiesa ha espresso con chiarezza il significato di identità culturale: “La cultura è l’elemento essenziale che costituisce l’identità della persona umana e di una comunità e che rappresenta un valore ed un diritto fondamentale”.


Il Santo Padre in particolare ha riaffermato il rispetto dovuto alle differenze esistenti tra le culture ed i popoli: Il diritto all’esistenza implica naturalmente, per ogni nazione, anche il diritto alla propria lingua e cultura, mediante le quali un popolo esprime e promuove quella che direi la sua originaria sovranità spirituale. La Chiesa, allora, nel momento in cui afferma e sostiene i diritti fondamentali dell’uomo e della comunità delle persone, afferma e sostiene il diritto di conservare e tutelare la propria cultura, di sviluppare la cultura propria di ciascuna comunità sociale in dialogo con le altre comunità, di difenderla da minacce di forzate omologazioni.


Perdere la propria cultura significa, per una persona o per una comunità, perdere la propria identità essenziale e più profondamente, perdere la propria anima. Lo spaesamento, di cui parlano filosofi e sociologi, consiste in questo: apparentemente siamo a casa in ogni parte del mondo, ma in realtà siamo senza più Paese, senza più casa e cultura, senza più una chiara identità sia a livello personale sia a livello comunitario, sociale e anche, talvolta, religioso.


Il Santo Padre nel Messaggio al Card. Miloslav Vlk, Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa ha ricordato che l’Europa non può essere compresa senza le culture, le tradizioni e valori diversi dei Paesi che la costituiscono (Mons. Gergely Kovacs, Officiale del Pontificio Consiglio della Cultura)


L’Europa e la cultura


L’Unione rispetta l’identità nazionale dei suoi Stati membri (articolo 6, paragrafo 3, del trattato UE). L’UE non deve essere una fusione di stati, bensì un’unione di stati membri, che conservano le loro caratteristiche nazionali. E’ questa diversità di caratteristiche e di identità nazionali che conferisce all’UE la sua forza morale, che essa mette al servizio di tutti.


Durante la Presidenza italiana sono emerse le priorità europee anche alla luce del lavoro già svolto dall’Unione europea in tema di istruzione e cultura:


Una delle priorità definite nella cosiddetta “Strategia di Lisbona” è il rafforzamento dell’insieme delle politiche volte a creare “L’Europa del sapere e della conoscenza”, valorizzando la centralità dei bisogni, degli interessi e delle aspirazioni degli studenti, che rappresentano i principali utenti dell’istruzione e della formazione. Rendere l’apprendimento più attraente diviene pertanto una scelta obbligata per prevenire e combattere il fenomeno della dispersione scolastica e del disagio giovanile; sempre a Lisbona i leader dell’Unione Europea hanno riconosciuto che la futura competitività dipende da una politica rinnovata di istruzione, all’insegna dell’apprendimento in linea (eLearning) e della formazione professionale lungo tutta la vita.


Infatti è importante rendere le possibilità di apprendimento più visibili e accessibili, moltiplicando i centri locali di apprendimento, soprattutto per gruppi come le minoranze etniche, le persone con disabilità e il mondo rurale; il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giuliano Urbani, ha lanciato il “Progetto Agenore, alle radici dell’Europa di ieri, oggi e domani” inteso come strumento di conoscenza e promozione dell’identità culturale europea. Nell’ambito di tale progetto è prevista la creazione “on line” di un “thesaurus” dei valori caratterizzanti la civiltà europea, che ciascuno stato membro individuerà nelle rispettive culture nazionali e regionali, quale contributo alla formazione di una comune civiltà e di un condiviso sentimento di cittadinanza;


un altro asse importante dell’azione dell’Unione europea sono gli interventi atti a far conoscere ed apprezzare le opere d’arte.


L’accesso alle opere d’arte viene promosso anche nel quadro  dei programmi di ricerca “Società dell’informazione conviviale” e in particolare la sua azione riguardante “i contenuti e strumenti multimediali” che incoraggia l’utilizzo dell’informatica e l’uso di Internet per divulgare e valorizzare le opere d’arte conservate, ad esempio, nei musei;


il Consiglio d’Europa enuncia che in Europa, il patrimonio culturale è riconosciuto come veicolo di identità culturale. La conoscenza di questo patrimonio dipende sia dalla qualità della sua valorizzazione sia dalla capacità degli europei di riconoscere e apprezzare i beni culturali nazionali e quelli degli altri paesi dell’Unione;


nell’ambito della Società dell’informazione, la CE ha sviluppato azioni e programmi che guardano notoriamente la promozione della diversità culturale attraverso l’utilizzazione delle tecnologie d’informazione e di comunicazione. I Ministri della Cultura, riuniti a Tessalonica nel maggio 2003 hanno dibattuto sulla questione relativa allo strumento interno sulla diversità culturale e hanno concluso: “L’Europa è un continente di culture e non può accettare la minaccia di una omogeneità culturale nè la minaccia di uno scontro di civiltà: gli europei chiedono la salvaguardia e promozione delle diversità culturali.


La salvaguardia delle diversità culturali sarà legata agli obiettivi dello sviluppo durevole e del dialogo interculturale attraverso la promozione dell’attività creatrice e delle espressioni artistiche.


L’Italia e la cultura


In questi anni sono emerse alcune linee fondamentali per la valorizzazione e diffusione della nostra cultura:


L’Istituto centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero per i Beni e le Attività culturali ha reso disponibile via Internet una parte cospicua del materiale presente nella Fototeca Nazionale. E’ un lavoro che si rivolge non solo agli addetti ai lavori ma per un pubblico sempre più vasto;


l’arte aiuta la pace, ha detto Umberto Agnelli consigliere per l’Italia del Praemium Imperiale” l’annuale consegna degli Awards per le arti a Tokyo. Il dialogo dell’arte e il confronto tra artisti di culture diverse manda al mondo un messaggio di concordia e di forza positiva;


la conoscenza del mondo classico non può essere ignorata, come è risultato da un recente convegno tenutosi dall’Università di Torino, Facoltà di Lettere e Filosofia, in collaborazione con il Ministero Istruzione Università Ricerca. Regione Piemonte, Ufficio scolastico e con il Liceo Classico statale Carlo Botta di Ivrea. Il prof. Ugo Cardinale, preside del Liceo Botta e fondatore del progetto Janus, un sito web inteso come collaborazione tra scuola superiore e università per l’aggiornamento a distanza, ha affermato che umanisti e scientisti sono d’accordo che la classicità è un fattore d’identità nel mondo occidentale. Non possiamo negare che siamo gli eredi della civiltà greco-romana.


I Romani, a partire dalla riflessione del pontefice Quinto Muzio Scevola diedero vita alla dottrina giurisprudenziale il cui modello diventerà la tradizione giuridica europea, dalla scuola di Bologna al codice napoleonico.


Dopo la caduta dell’impero romano, la tradizione latina continuò con l’insegnamento del Vescovo di Roma, Gregorio Magno, e poi via via fino al Rinascimento e all’epoca moderna con la rivoluzione francese e quella napoletana con l’insegnamento del Diritto romano di Mario Pagano. La latinità è presente nel Risorgimento e non possiamo dimenticare che i Padri della Costituzione americana si rifecero apertamente alle Istituzioni repubblicane di Roma antica nel redigere la Costituzione stessa;


il coordinatore nazionale di Prisma (Progetto per la Rivalutazione dell’Insegnamento e dello Studio del Mondo Antico), Fabrizio Polacco, docente di materia letterarie, latino e storia al liceo scientifico Ignazio Vian di Bracciano, RM, in un simposio su “Insegnare il Novecento” sostiene che “per conoscere il Novecento sia prima necessario studiare molto bene la preistoria, la nascita della divisione del lavoro e della città, la Guerra del Peloponneso, la “rivoluzione “di Socrate e quella di cristo, e poi i conflitti tra pagani e cristiani, tra papato e impero e tra iconoclasti e iconodùli, oltre a tante altre cose che qui non è possibile elencare.” Il tragico evento dell’11 settembre e l’apparizione di Bin Laden sulla scena del terrorismo mondiale è frutto di un passato che non solo non è morto ma è anzi il principale elemento costitutivo del presente, e sicuramente lo sarà anche del futuro;


una mostra a Parma dalla fine di dicembre al gennaio 2004 dedicata al Medioevo attraverso l’interpretazione storica dello storiografo francese Jacques Le Goff, medievalista di fama mondiale, ci fa capire, con un percorso suggestivo di portali delle grandi chiese medievali, e oggetti provenienti da tutta Europa le cui didascalie sono state curate dallo stesso storico, che l’Europa nasce dalla commistione tra il mondo classico e quello dei popoli “barbarici”, tenuta insieme dalla lingua latina;


studiare Beni Culturali significa scoprire e conoscere il patrimonio storico, artistico, archeologico e musicale. E' anche la migliore premessa per entrare in un mercato del lavoro che valuta positivamente il possesso di competenze sia culturali sia tecnico – gestionali;


agli italiani piace la storia: è il risultato di un recente sondaggio del Corriere della Sera. La percentuale è più alta fra i giovani sotto i 24 anni. Naturalmente l’attenzione dichiarata per la storia si accresce al crescere del titolo di studio, ma è significativo che oltre un terzo di quanti hanno fatto al massimo la quinta elementare dichiari di essere interessato.


L’interesse risulta più accentuato per il periodo romano, seguono la Seconda Guerra mondiale e il Risorgimento, alla pari con l’epoca medioevale.


Montanelli diceva “L’italiano non ha memoria, è il popolo che meno conosce la propria storia...”


La storia desta interesse e attenzione. Ma necessita, forse, di essere conosciuta meglio, anche attraverso una divulgazione accessibile a tutti.


La tecnologia e il suo uso per la diffusione dell’identità culturale


Nell’ambito del progetto Minerva si è svolto a Parma un seminario su “Qualità del web per la cultura. Il patrimonio culturale in rete per la ricerca, per la didattica, per il turismo culturale” che ha affrontato i temi legati alla accessibilità in rete del patrimonio culturale per favorirne la fruibilità ad un pubblico vasto e per creare condizioni per la valorizzazione del turismo culturale;


nel marzo 2003 a Padova è stata inaugurata la nuova sala multimediale che permette di visitare virtualmente la Cappella degli Scrovegni e in ogni suo particolare: un museo nel museo che si dipana in sette tappe e permette una comprensione completa delle notizie storiche e del valore degli affreschi;


Derrick De Kerckhove, direttore del programma McLuhan di cultura e tecnologia e professore del Dipartimento francese all’Università di Toronto in Canada, afferma che “la cultura artistica svolgerà un ruolo importante nello sviluppo futuro del rapporto tra uomo e computer e tra uomo e uomo attraverso il computer, come già testimoniano programmi di interattività premiati in sedi internazionali” “Non va dimenticato che la lettura è sinonimo di libertà, nel senso che per essere padroni delle nostre parole, condizione prima per la conquista della propria identità, abbiamo bisogno di un testo”;


l’Unione Europea e le politiche nazionali incoraggiano l’uso di Internet. In Italia, da un recente studio del Consiglio Nazionale delle ricerche risulta che gli anziani italiani, hanno perlopiù difficoltà ad avvicinarsi al linguaggio tecnologico pur conoscendone l’importanza. Solo un numero ristretto di “nonni telematici” sentono di appartenere a questo tipo di civiltà, anche se inizia a intravedersi un trend positivo costituito finora da un 15% degli over 65.


Le finalità


Per cercare di dare una prima risposta alle esigenze della nostra società precedentemente esposte, l’Associazione scientifica I.C.S. International Communication Society costituita da appartenenti al mondo della Scuola e dell’Università, giornalisti, editori, che da circa dieci anni si occupa di diffondere l’arte la cultura e la scienza con l’uso delle nuove tecnologie (v. curriculum con il progetto Perseo sostenuto economicamente dalla Commissione europea con il programma Culture 2000, Teatro multimediale, Netdays, eSchola sui temi dell’arte e della scienza) propone il progetto IL FILO DI ARIANNA, Arte come Identità culturale in Italia.


Il titolo suggerisce la strategia su cui si basa il progetto: ricostruire attraverso i labirinti della memoria il passato del nostro Paese dalle origini ai giorni nostri facendone emergere l’identità come valore e come cultura in particolare attraverso i suoi beni culturali ed i suoi simboli.


Metodologia


Ci sono delle immagini, delle opere artistiche, dei monumenti, delle costruzioni di un Paese che lo identificano immediatamente e che lo fanno riconoscere anche da coloro che non hanno una preparazione culturale approfondita come il Colosseo, la Torre di Pisa, San Marco, il Duomo di Milano per l’Italia; ma alcune opere fanno identificare immediatamente un periodo della nostra storia e della nostra arte: per esempio il Foro Romano, il Castello sforzesco, i mosaici di Pompei, i dipinti di Leonardo, Botticelli, le sculture di Michelangelo......


Il nostro filo conduttore intende partire proprio da queste immagini, da questi simboli per dipanare la conoscenza della nostra identità culturale.


Qualche volta aprendo un libro e vedendo tutte quelle parole i meno propensi alla lettura si sentono scoraggiati, si sentono immersi in un labirinto di lettere e parole che sembra inestricabile....invece noi intendiamo fornire un filo conduttore, il filo di Arianna, partendo da una o più immagini significative per poi arrivare ad una ricostruzione dei fatti e avvenimenti dei fenomeni culturali.


L’opera sarà fruibile in CD Rom – sempre partendo dalle immagini per poi arrivare agli altri contenuti - e per poter essere utilizzata davanti ad una platea più vasta su uno schermo e poi in schede cartacee della grandezza di un contenitore di CD Rom divise per settori e componibili per periodi.


I settori previsti partono dalla scheda immagine artistica per arrivare al “dove” l’ambientazione geografica, al “perchè” storico alla letteratura, scienza, tecnologia, personaggi, collegamenti con situazioni  europee e internazionali.


Il criterio adottato è quello cronologico e delle epoche storiche.


Dopo avere visto o assistito ad una lezione mediante un CD Rom, è possibile ricostruire a tavolino mediante un puzzle quello che si è appreso ed approfondirlo con la bibliografia suggerita, o con i siti internet suggeriti o con un filmato (documentari Istituto Luce).


Per rendere più piacevole l’apprendimento saranno sviluppati temi di riferimento di vasto interesse che possano suscitare curiosità e quindi fissare più facilmente gli avvenimenti ed i fenomeni delle varie epoche che hanno contribuito e costituire l’identità italiana.


Qualche esempio:



l’alimentazione attraverso le varie epoche
le calzature come storia della civiltà
la storia della comunicazione (dalla scrittura al computer)
i mezzi di trasporto attraverso i secoli la moneta (dallo scambio in natura all’euro)
la storia del teatro, cinema e televisione
ed altri argomenti che saranno di volta in volta individuali ed aggiunti.


Certamente questa realizzazione potrà essere utile sia come ricerca in quanto potrà impegnare giovani studenti ed interessarli alle problematiche del passato e del presente, sia a chi deve e vuole apprendere la nostra storia culturale, anche quella contemporanea in modo meno impegnativo dei libri di scuola classici, come nel cosiddetto analfabetismo di ritorno, nei corsi di educazione degli adulti, nell’aggiornamento in genere, nelle scuole serali, nelle università delle terza età, nelle scuole per stranieri,negli affetti da handicap, come incentivo all’uso del computer.



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