Ministero dell.Istruzione, dell.Università e della Ricerca Dipartimento per l'Istruzione Direzione Generale per lo studente Ufficio per l’integrazione degli alunni stranieri Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri
2. Come accogliere gli alunni stranieri nella scuola
Area educativo-didattica
Per l’approfondimento e la rilevazione dei dati relativi al bambino straniero ed alla sua famiglia è opportuno fissare un incontro successivo all’iscrizione. Risulta utile a tal proposito che la scuola, attraverso la commissione accoglienza o intercultura, si doti di una traccia tipo per lo svolgimento di questo colloquio che sia utile a comunicare informazioni sull’organizzazione della scuola, sulle modalità di rapporto scuola-famiglia che faciliti la raccolta di informazioni sulla situazione familiare e sulla storia personale e scolastica dell’alunno, nonché sulle aspirazioni educative della famiglia.
La presenza del mediatore culturale, ove necessaria, potrà contribuire a creare un clima sereno di comunicazione reale. Sarà importante – in ogni caso – mantenere un atteggiamento di estremo rispetto ad evitare un approccio che possa essere frainteso come invasivo.
Il primo colloquio, fondamentale per un sereno e proficuo ingresso dell’alunno a scuola, va preparato coinvolgendo tutti i soggetti interessati.
E’ utile riuscire ad accertare alcuni livelli di competenze ed abilità per definire l’assegnazione alla classe. Rimane però fondamentale il criterio generale di inserire l’alunno secondo l’età anagrafica (art. 45 del D.P.R. 394/99). Slittamenti di un anno su classe inferiore vanno ponderati con molta attenzione in relazione ai benefici che potrebbero apportare e sentita la famiglia. Scelte diverse andranno valutate caso per caso dalle istituzioni scolastiche.
Per un pieno inserimento è necessario che l’alunno trascorra tutto il tempo scuola nel gruppo classe, fatta eccezione per progetti didattici specifici, ad esempio l’apprendimento della lingua italiana, previsti dal piano di studio personalizzato. L’immersione, in un contesto di seconda lingua parlata da adulti e compagni, facilita l’apprendimento del linguaggio funzionale.
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