A Siena si parlano 50 lingue: con gli immigrati l'italiano cambia
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A Siena si parlano 50 lingue:
con gli immigrati l'italiano cambia






ROMA - Si parla di immigrati, di coppie miste, di cittadinanza. Ma è difficile, in mezzo a questa 'rivoluzione', sentire qualcuno che si occupi di quello che sta accadendo alla lingua italiana. Eppure il mutamento è visibile anche nelle insegne e nelle scritte sui muri. Alle parole che usiamo si sono aggiunti tanti altri vocaboli arrivati dall'Europa dell'Est, dall'Africa, dal Sud America. E' questo l'argomento della prima pubblicazione dell'Osservatorio linguistico permanente dell’italiano diffuso fra stranieri e delle lingue immigrate in Italia dell’Università per Stranieri di Siena.

Il volume "Toscane favelle – Lingue immigrate nella provincia di Siena" sarà presentato a Roma, nel palazzetto Mattei di Villa Celimontana, lunedì 19 settembre, alle 16.30 da Giuliano Bellezza, Tullio De Mauro e dal rettore dell’Università per Stranieri di Siena, Massimo Vedovelli.

L’opera è il risultato di un’indagine svolta da Raymond Siebetcheu, un giovane camerunese laureatosi in Mediazione linguistica e culturale, che ha studiato il rapporto fra la presenza delle comunità immigrate nel territorio senese e il nuovo assetto linguistico ne deriva.
La tesi di Siebetcheu è stata affiancata dall’opera di altri giovani ricercatori, in particolare Monica Barni e Carla Bagna. Un giovane geografo, Massimiliano Tabusi, ha aggiunto all’analisi sociolinguistica la prospettiva della sua disciplina, e Paolo Chiricozzi, geomatico esperto di cartografie digitali, ha realizzato le carte geoetniche e geolinguistiche presenti nel volume e nel cd-rom.

Il titolo evoca la prima cattedra di “toscana favella” istituita a Siena dal Granduca Ferdinando I nel 1589, ma la città e i suoi dintorni sono da sempre considerati la culla della lingua italiana e questo ne fa il luogo ideale per l’inizio di una ricerca del genere. Nel territorio della provincia sono state identificate più di 50 lingue immigrate che, diventando stanziali, modificano l’italiano.

“Quando si parla di immigrazione – afferma Monica Barni, coautrice del testo – l’argomento lingua non è mai affrontato. Mentre è uno dei problemi più pressanti perché se non sappiamo capire le persone che arrivano non possiamo neanche aiutarle”.
L’Osservatorio Linguistico senese è stato istituito dal ministero dell’Istruzione con lo scopo di attivare una sistematica osservazione dei mutamenti linguistici nel nostro paese e all’estero, attraverso un’attività di ricerca e formazione.


http://www.ilpassaporto.kataweb.it/dettaglio.jsp?id=39116&s=0



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