ADATTAMENTO APPRENDITIVO - La dimensione cognitiva nel processo percettivo
Elaborato di ricerca su parte del saggio di R. Canestrari, Psicologia generale e dello Sviluppo, Bologna
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ADATTAMENTO APPRENDITIVO
La dimensione cognitiva nel processo percettivo



Elaborato di ricerca
su parte del saggio di R. Canestrari, Psicologia generale e dello Sviluppo, Bologna


di LAURA TUSSI


La percezione è un processo mediante cui traiamo informazioni sul mondo in cui viviamo. L’atto percettivo può essere primitivo e immediato (non intellettuale), oggettivo (legato a condizioni esterne al percipiente), globale e unitario. Esistono situazioni in cui le realtà fisiche (suoni, vibrazioni) non hanno il loro corrispondente percettivo in situazioni di assenza fenomenica di realtà fisiche senza percezione. Le nostre possibilità percettive non sono in grado di cogliere tutta la gamma di onde elettromagnetiche, o ultrasuoni oppure lo spettro visibile dai 400 ai 700 millimicron. Esistono situazioni in cui in assenza di realtà fisica avviene la percezione in situazioni di presenza fenomenica, per esempio il silenzio e il buio sono sensazioni che percepiamo diverse dalle realtà fisiche.
Come si ricostituisce a livello fenomenico l’unità dell’oggetto fisico?
Wertheimer mostra i principali fattori di campo percettivo: vicinanza, somiglianza, continuità di direzione, esperienza passata.
Come l’identità, la grandezza, la forma di un oggetto possono rimanere invariate anche quando la proiezione retinica dell’oggetto varia al variare dei rapporti spaziali?
La grandezza dell’immagine retinica è sempre uguale, varia solo la distanza tra occhio e oggetto.
Perché percepiamo il mondo tridimensionalmente quando sulla retina l’immagine è piatta?
Perché percepiamo gli indizi di profondità fisiologici (meccanismi oculari), psicologici (indizi pittorici) nella sovrapposizione di luci e ombre in prospettiva aerea o lineare.
La psicologia associazionistica sostiene che riusciamo a cogliere l’espressività dei comportamenti altrui tramite il confronto con il nostro comportamento quando ci troviamo nello stesso stato d’animo dell’altro (empatia). Ma se la percezione delle qualità espressive è vera, possiamo cogliere nel prossimo solo i comportamenti e i sentimenti da noi esperiti. La psicologia dice che la comprensione dell’espressione è un fatto percettivo primario perché basato sulla struttura-evento e non sull’apprendimento.
Esistono meccanismi che trasformano i passaggi fisici del tempo, in segnali sensoriali. L’uomo è capace di orientarsi temporalmente secondo percezione e prospettiva temporale. Questo è il vissuto psicologico della persona che può avere rappresentazioni del passato e del futuro, vivendo nel presente in cui le rappresentazioni temporali dirigono il suo comportamento.
Esistono fattori innati o appresi. La percezione è innata. Il bambino distingue colori, forme diverse, profondità, toni diversi per cui la pratica e l’esperienza dei vissuti influiscono la percezione.


L’apprendimento


Il meccanismo che permette all’individuo di adattarsi alle molteplici richieste dell’ambiente, presenta diverse tipologie.


Condizionamento classico stimolo-risposta


La nutrizione del neonato è una catena di azioni in cui non vi sono elementi appresi perché l’azione è attivata da uno stimolo di contatto. Dopo alcune settimane il comportamento del bambino non è più un riflesso istintivo in quanto egli apprende a succhiare e anche a nutrirsi. Accanto al meccanismo innato subentra quello derivato. Pavlov è il primo a studiare la genesi dei meccanismi derivati. Scopre che le ghiandole salivari dei cani entrano in funzione non solo per ingestione di cibo con stimolo incondizionato, ma per il suono di un campanello e l'accensione della luce come stimoli condizionati. Le connessioni tra stimolo e risposta sono riflessi condizionati. Le reazioni condizionate sono divise in acquisite, che si stabiliscono dopo l’addestramento e quelle naturali che si attuano in modo spontaneo. In assenza di stimoli le relative reazioni condizionate cessano.


Condizionamento operante


Esistono molteplici forme di adattamento all’ambiente: sono attività spontanee dell’organismo che entra in interazione con molti stimoli. Skinner perfeziona con molti esperimenti la sua teoria. La Skinner Box è una gabbia fornita di una leva che fa cadere il cibo a seconda della pressione che esercita l’animale che viene premiato con questo. Così avviene il rinforzo che può essere positivo (premio) e negativo (punizione).


Apprendimento verbale


Erbinghaus attua le prime ricerche sull’apprendimento verbale. In base a gruppi di sillabe senza significato, con lettere e numeri, il criterio di apprendimento era raggiunto quando ogni elemento della lista permetteva di evocare l’elemento successivo.


 



Apprendimento cognitivo


Secondo Tolman il comportamento è guidato dalle aspettative originate dalle esperienze già fatte.


La memoria


La memoria è una struttura psichica che organizza l’aspetto temporale del comportamento. L’evento passato lascia una traccia che influenza l’evento successivo. Lo studio della memoria concerne nell’osservazione di come le tracce degli eventi si organizzano, nella fissazione o apprendimento, nella ritenzione e nel ricordo in cui si vede cosa il soggetto ha ritenuto e come..


Modelli generali della memoria


Il modello associativo è il più antico per spiegare il funzionamento della memoria. Si caratterizza per il fatto di poter descrivere le relazioni associative tra le informazioni in memoria.
Il modello stimolo-risposta si richiama alle teorie comportamentiste che si basano sulla connessione tra stimolazione ambientale e risposta comportamentale.
Il modello HIP (Human Information Processing) si propone di considerare l’uomo che opera sull’informazione esterna codificandola e distingue due tipi di memoria, memoria a breve termine STM e memoria a lungo termine LTM.
Il modello costruttivistico pone l’accento sul ruolo determinante delle operazioni compiute dal soggetto. La memoria è un insieme di processi che selezionano, organizzano e rielaborano informazioni esterne, per cui l’organizzazione dell’informazione è soggettiva, dipende dall’individuo.
Nel modello pluricomponenti la memoria non conserva uno stimolo in una sola maniera, ma sotto forma di diverse componenti. Esistono due sistemi di codifica degli stimoli, il sistema verbale e il sistema per immagini. Se lo stimolo è la figura di un oggetto, il soggetto lo codifica con sistema per immagini.


Elaborazione delle informazioni in memoria


Nella struttura della memoria, in tutti i modelli è presente la distinzione per fasi nell’elaborazione delle informazioni. Lo stimolo esterno al soggetto può essere rappresentato da una frase descritta sotto forma di onda sonora. La trasduzione sensoriale avviene quando la frase è un evento fisico per il soggetto per cui le onde sonore vengono convertite in impulsi elaborati dal sistema nervoso centrale. Il registro sensoriale è il magazzino dell’informazione in cui il soggetto conserva lo stimolo per poco tempo. E’ una memoria immediata che conserva informazioni in submagazzini, quali la memoria ecoica (conserva informazioni sensoriali) e la memoria iconica (informazioni visive). Il riconoscimento percettivo permette di attribuire significato allo stimolo registrato. La memoria a breve termine STM conserva l’informazione a breve tempo in un magazzino cerebrale. Così ogni nuovo elemento immesso potrebbe essere dimenticato, ma sottoposto a un processo di reiterazione, passa dalla memoria primaria alla secondaria. Con la memoria a lungo termine LTM l’informazione elaborata nella STM è conservata per tempi più lunghi. Sono diversi i fattori che contrastano la ritenzione mnestica. Le cause dell'oblio risiedono nelle interferenze che scaturiscono dal materiale da apprendere e dalle attività realizzate prima o dopo la fissazione. La ritenzione mnestica è migliore durante il sonno quando il livello di attività generale è più basso.


 


Laura Tussi


email:tussi.laura@tiscalinet.it



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