dw-intercultura: dallo STORICO della lista
Da:: "antonio limonciello" Data:: Gio Apr 20, 2000 9:16 pm Oggetto::
dal movimento dei "sans papier" autorganizzati di Napoli
From: francesco iannuzzelli To: <pck-razzismo@peacelink.it> Sent: Thursday, April 20, 2000 5:37 PM Subject: (Fwd) dal movimento dei "sans papier" autorganizzati di Napoli
------- Forwarded message follows ------- Date sent: Thu, 20 Apr 2000 11:38:03 +0200 From: officina 99 <ska@ecn.org>
Tutti i giorni, fuori la prefettura in piazza Plebiscito, presidio permanente delle realtà antirazziste e immigrate. Le comunità pakistane, senegalesi, ghanesi, ecc..... si daranno il "cambio" per mantenere questo livello di mobilitazione che si concluderà con una manifestazione il 25 aprile, in occasione della quale le realtà organizzate degli immigrati hanno invitato tutti i movimenti di lotta napoletani (disoccupati, precari, operai, studenti....) ad esprimere concretamente una solidarietà di classe, scendendo insieme in corteo.
In allegato : volantino del neo-nato movimento dei "sans papier" autorganizzati di Napoli.
PERCHE' GLI IMMIGRATI SCENDONO IN PIAZZA
In Italia vivono e lavorano regolarmente circa 1.000.000 di immigrati extracomunitari, uomini e donne che hanno deciso di lasciare il proprio paese alla ricerca di un futuro migliore per seè e la propria famiglia. Questi uomini e queste donne pagano regolarmente i contributi, gli affitti per le propria case, le tasse di un paese nel quale hanno moltissimi doveri e pochissimi diritti, nel quale i media li tratteggiano come criminali invasori, nel quale sono rappresentati solo come material da campagna elettorale di basso profilo. Affianco a questi ci siamo noi, i cosiddetti "clandestini". Alcuni tra noi sono riusciti circa 1 anno e mezzo fa a fare domanda di regolarizzazione; tra i requisiti richiesti: una prova ufficiale della presenza in Italia prima del 28/3/1998, una richiesta bizzarra per chi, in quanto clandestino, non può avere nè contratto, non può richiedere il rilascio di alcun documento, non può avere nè residenza ne domicialio legale.....l'unica speranza....essere finiti al pronto soccorso (dove emettono un referto datato e protocollato), avere dormito al Grand Hotel (nelle pensioni di Piazza Garibaldi è difficile che facciano ricevute regolari), o avere un rapporto epistolare con qualcuno (sempre che i timbri siano chiari e leggibili). Dopo un anno e mezzo di attesa, cadenzata da interminabili file all' ufficio stranieri della Questura, dove bisogna aspettare il giorno sorteggiato per la lettera del cognome, stare in coda dalle 3 del mattino fino alle 8, quando un poliziotto distribuisce solo 50 numeri al giorno, bene dopo 18 mesi, 3000 di noi, si stanno vedendo consegnare, al posto del permesso di soggiorno, un foglio di via che ci condanna alla clandestinità, al lavoro nero, alla perenne precarietà. La Questura sostiene che le prove che abbiamo portato sono false, addirittura è stata impegnata la polizia scientifica per analizzarle (evidentemente in una città come Napoli non ha avuto niente d meglio da fare in quest'anno e mezzo). Tutto ciò è profondamente ingiusto, altre Questure hanno usato criteri molto più equi nel valutare le prove; di fatto il comportamento razzista della questura di Napoli ci costringe nell' illegalità; senza permesso di soggiorno siamo costretti a lavorare al nero, a farci sfruttare per poche lire alla settimana, ed è per questo che non smetteremo di protestare fino a quando tutti gli immigrati che ne hanno fatto domanda avranno il loro permesso di soggiorno.
- PER IL PERMESSO DI SOGGIORNO A TUTTI COLORO CHE NE HANNO FATTO RICHIESTA - PER UNA NUOVA SANATORIA GENERALIZZATA SENZA CONDIZIONI
IL PERMESSO DI SOGGIORNO E' IL DIRITTO MINIMO PER TUTTI GLI IMMIGRATI!!!
Movimento dei "sans papier" autorganizzati - Napoli
------- Forwarded message follows ------- From: fulvassa@... Subject:
ANCORA ABUSI ED OMISSIONI AL VULPITTA DI TRAPANI
Date sent: Fri, 5 May 2000 01:35:30 +0200
Il ragazzo tunisino affetto da epilessia di cui si parla nell'allegato verrà probabilmente rimpatriato lunedì prossimo Io mi aspetto una controdenuncia da parte del prefetto. Staremo a vedere. Ogni contributo in termini di divulgazione delle notizie contenute nell'allegato potrà giovare ( più al ragazzo che a me). Grazie, comunque per qualunque contributo in termini di diffusione della notizia.malgrado la chiusura del Corelli a Milano la questione dei Centri di detenzione rimane caldissima e i casi di abuso o di omissione non si contano. Fulvio Vassallo Paleologo
ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI TRAPANI presentato da Fulvio Vassallo Paleologo, nato a Palermo il 27 giugno 1951 e qui domiciliato in Corso Vittorio Emanuele n.39, docente presso l'Universita' degli Studi di Palermo. ---------------------------------
Chokry Oulouali, nato in Tunisia nel 1974 e affetto da una grave forma di epilessia sin dalla nascita, giunge in Italia nel 1990 e lavora nel nostro paese, a Bologna, fino al 1998 dopo avere conseguito un permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Nel 1998, dopo essere stato fermato dalla polizia a Trento, viene internato in carcere, sospettato di avere commesso reati collegati allo spaccio di stupefacenti ; in realta' rimane oggetto di uno scambio di persona; che viene chiarito solo nell'ottobre del 1999, dopo oltre un anno e mezzo di carcerazione conclusasi con la assoluzione con formula piena presso il tribunale di Trento. Secondo fonti della Questura di Trapani vi sarebbero altre segnalazioni di polizia, ma non risulterebbero altri specifici precedenti penali. Attualmente Chokry ha intentato una causa per ingiusta detenzione ed attende l'esito di questo giudizio.A carico di Oulouali Chokry risulta soltanto un provvedimento n. 27/97 M.S., contenente un ordine di esecuzione di misura di sicurezza, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trento in data 24 gennaio 2000, con il quale si dispone di dare esecuzione al provvedimento di espulsione. Va precisato che durante il periodo di carcerazione preventiva Chokry Oulouali non e' stato messo dalle autorita' penitenziarie nelle condizioni di presentare tempestivamente l'istanza per il rinnovo del permesso di soggiorno e si e' ritrovato dunque, alla uscita dalla ingiusta carcerazione, privo di un valido titolo di soggiorno. Dopo avere tentato di sopravvivere cercando un lavoro nell'Italia settentrionale, decide di raggiungere il padre Khalifa che lavora come bracciante agricolo nelle campagne di Petrosino ( TP), in possesso di un regolare permesso di soggiorno. Durante un controllo di polizia a Marsala nei primi giorni di aprile di quest'anno Chokry viene trovato privo di permesso di soggiorno e dopo essere stato condotto al commissariato di P.S. di Marsala,dove riceve notifica del provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Trento, viene internato il 9 aqprile u.s. nel centro di permanenza temporanea Serraino Vulpitta di Trapani. Durante i primi giorni di detenzione- stando alle sue stesse affermazioni- prosegue con il trattamento medico gia' in corso da tempo per prevenire le ricorrenti gravi crisi di epilessia di cui e' affetto. Mercoledi' 12 aprile, in serata, rimane privo per la prima volta della necessaria copertura terapeutica, in quanto presso il centro Serraino Vulpitta non e' piu' disponibile il farmaco Gardinal di cui dovrebbe fare quotidianamente uso. La notte dello stesso giorno e' colpito da una prima crisi epilettica con ricovero all'ospedale S'Antonio di Trapani. Il giorno seguente, tuttavia, al mattino, dopo un apparente ristabilimento delle sue condizioni, fa volontariamente ritorno al centro di permanenza temporanea.Lo stesso mi chiarisce il motivo di questa sua scelta: la vergogna di trovarsi nel letto di ospedale con il solo slip, e l'atteggiamento di altri malati che lo guardano con avversione.Va detto che nei giorni successivi invece il comportamento degli altri malati diventera' di piena solidarieta'. Giovedi' 13 aprile mi reco alle ore 10 di mattina al Serraino Vulpitta e dopo avere appreso da alcuni immigrati di un uso diffuso di Valium e di altri farmaci sedativi faccio presente al medico di turno presente al centro che occorre rispettare il diritto degli immigrati di non avere somministrati trattamenti terapeutici contro la propria volonta', e che comunque l'uso dei trattamenti sedativi- riferito dagli immigrati- deve essere sottoposto a continuo controllo per evitare crisi improvvise che potrebbero metterne a rischio anche la vita. In una successiva visita compiuta al centro alle ore 14,30 del medesimo giorno, lo scrivente e' testimone diretto di una crisi gravissima di epilessia sofferta da Chokry proprio mentre questi era in attesa di colloquio. Con un altro immigrato,assistito dalle sole forze di polizia, nell'assenza di altro personale specializzato, presto soccorso a Chokry irrigidito per terra - con la lingua gia' ingoiata ed a rischio di soffocamento.Prima che la testa riversa di Chokry sia appoggiata su un cuscino, come prima soluzione per sollevargli il capo da terra, non si trova che uno dei quattro estintori che costituiscono la nuova dotazione di sicurezza del centro, dopo il rogo dello scorso dicembre.Ancora irrigidito ed in piena crisi epilettica Chokry viene accompagnato dal servizio di pronto soccorso esterno, giunto tempestivamente sul luogo, e quindi ricoverato nell'ospedale S'Antonio di Trapani- reparto di medicina- dove gli vengono somministrate le terapie necessarie per il superamento della crisi. Nel corso del pomeriggio di giovedi' 13, assieme ad altri volontari del coordinamento trapanese antirazzista per la pace, assisto Chokry che pare riprendersi ed apprendo da lui che nella mattinata, dopo la pausa del giorno precedente nel trattamento di Gardinal, gli erano state somministrate, proprio dopo la mia prima visita,all'incirca verso le ore 12 - due ore prima della seconda crisi quindi -in unica soluzione, una puntura di Valium, due compresse di Tegritol, ed una compressa di Gardinal. Nel pomeriggio di venerdi' 14, mentre si trova ancora in ospedale, Chokry viene colpito da una terza e piu' grave crisi, con immediato trasferimento nel reparto di rianimazione dove viene intubato e portato allo stato di coma artificiale per superare meglio le difficolta' respiratorie.Sabato le sue condizioni rimangono stazionarie, mentre domenica 15 di profila un miglioramento, il paziente viene"stubato" e quindi si profila la possibilita' di un suo rientro nel reparto di medicina dell'ospedale.Continua intanto la assidua assistenza dei volontari del coordinamento trapanese per la pace, che sono gli unici a tenere continuamente informato il padre, da me contattato a Petrosino , circa le condizioni di salute del figlio. Nella speranza che il miglioramento prosegua ed al fine di evitare il rientro al centro, richiedo intanto l'intervento del Tribunale dei diritti del malato per acquisire le cartelle mediche ed accertare la eventuale ricorrenza di responsabilita' nel trattamento medico subito da Chokry Oulouali dal momento del suo internamento al Serraino Vulpitta di Trapani. Richiedo anche al medesimo Tribunale di porre in essere tutti i passi necessari per garantire che, una volta ristabilitosi, lo stesso immigrato possa ottenere la sospensione della misura espulsiva e la concessione di un permesso di soggiorno per cure mediche in modo da potere restare presso il padre a Petrosino, per ricevere la necessaria assistenza in caso di ulteriori crisi. Il ripristino della misura di trattenimento provvisorio presso il Vulpitta di Trapani, e, soprattutto un suo eventuale rimpatrio forzato nelle condizioni in cui si trova potrebbero metterne a rischio la vita. con conseguenti responsabilita' di quanti disponessero i relativi provvedimenti coercitivi a suo carico.
Intanto il calvario di Chokry continua. Appena uscito dal coma controllato e dal reparto rianimazione, martedi' 18 e' ricondotto in corsia, piantonato dai poliziotti che gli controllano anche le agende telefoniche, prendendo gli indirizzi dei volontari che lo assistono. Mercoledi' 19 dopo un apparente miglioramento viene quindi trasferito al centro Serraino Vulpitta, dove subisce una ulteriore alterazione del ciclo di cure, sentendosi male in tarda serata, con conseguente rientro in ospedale. Pensavamo che avrebbe avuto qualche giorno per riprendersi, gli avevamo riportato la biancheria ( dal Vulpitta era uscito ancora una volta senza scarpe e pantaloni del pigiama, tanto che giovedi' 20 lo avevamo trovato in ospedale a letto, vestito con normali pantaloni e senza scarpe), ma sbagliavamo. Venerdi' 21 Chokri si trova ancora una volta rinchiuso al Vulpitta, affidato alle cure di un medico, al mattino, e saltuariamente di una infermiera al pomeriggio, sempre in difficolta' nel raggranellare le terapie ed i dosaggi che gli sono necessari per evitare le sue ricorrenti crisi epilettiche. Sembra comunque che qualche volenteroso agente di polizia sia in grado di praticare iniezioni e anche da parte delle forze dell'ordine direttamente preposte alla gestione del centro non mancano episodi di solidarieta'..Purtroppo l'armadietto delle medicine, che costituisce l'unico deposito di farmaci all'interno del centro, rimane desolatamente privo delle medicine necessarie per curare efficacemente l'epilessia e in piu' di una occasione solo l'iniziativa di qualche agente o di una volenterosa infermiera consente di ottenere all'esterno quei farmaci essenziali per evitare il ripetersi delle crisi epilettiche. Trattandosi di farmaci stupefacenti non sappiamo come e se sia stata tenuta la documentazione prescritta dalla legge per l'acquisizione e la somministrazione. Malgrado i nostri appelli reiterati pare che la Questura attenda soltanto l'arrivo del foglio di viaggio per rimpatriare lo scomodo "ospite" del centro, e le sue accorate telefonate di richiesta di aiuto dal Vulpitta nei giorni di Pasqua intensificano le nostre visite e le nostre preoccupazioni.Temiamo che Chokry venga rimpatriato nei giorni successivi, ma le sue condizioni si aggravano ancora una volta e, dopo una ennesima crisi al centro Serraino Vulpitta, alle ore 22 di giovedi' 27 aprile, quando cade pesantemente a terra facendosi male alle mani, lo stesso ritorna ancora una volta nel reparto di Medicina dell'Ospedale di Trapani, dove- come gia' avvenuto in precedenza - viene egregiamente assistito con grande impegno dei medici; questi pero', in assenza di tutte le attrezzature necessarie per la diagnosi e la cura del suo male, e soprattutto visto il protrarsi degli attacchi epilettici malgrado le terapie praticate in loco,ne dispongono sabato 29 il trasporto ed il ricovero all'Ospedale Civico di Palermo, nel reparto di neurologia. Qui Chokry viene ricoverato e sottoposto ad ulteriori indagini e terapie, assistito dal Coordinamento palermitano antirazzista per la pace. Purtroppo, malgrado la intensificazione della terapia rispetto a quella gia' praticata a Trapani, nella mattinata di lunedi' 1 maggio Chokry ha altre pesanti crisi epilettiche, tanto che gli viene applicata una maschera di ossigeno per assisterne la respirazione, e gli viene praticata una flebo per evitare il pericolo incombente di altre crisi. Si conferma ancora una volta, anche a Palermo, come, malgrado la intensificazione della terapia, Chokry, dopo quanto successo al Vulpitta, non riesce piu' a rientrare nella situazione di relativa normalita' che in passato gli aveva consentito, magari con qualche crisi sporadica, di vivere e lavorare normalmente. Malgrado tutto questo, e malgrado le disposizioni distensive della Questura di Trapani, dal pomeriggio del 2 maggio Chokry si ritrova ancora piantonato dalla polizia in ospedale e questa circostanza fa temere il peggio circa le sue effettive possibilita' di curare il suo male in Italia. Le nostre peggiori previsioni si avverano: nel pomeriggio di giovedi' 4 Chokry viene ricondotto con una macchina della polizia imbottito di valium a Trapani e qui rinchiuso al Serraino Vulpitta con un catetere ancora conficcato nel braccio per consentire una pronta somministrazione di altri tranquillanti in caso di crisi. E il rischio di infezioni in una struttura come il vulpitta? L'infermiere presente allarga le braccia. novita': da oggi, dopo il mio esposto in procura e forse anche per la presenza di Chokry, due infermieri presidiano il Vulpitta anche di pomeriggio. Purtroppo pare che i farmaci necessari per la cura dell'epilessia continuino a scarseggiare... ma si sa, procurarsi stupefacenti non e' facile, neppure al Serraino Vulpitta di Trapani, dove, dopo quello che abbiamo visto, tutto, dico tutto, appare possibile... L'aggravamento della malattia gia' sofferta da Chokry risulta oggettivamente essersi verificato nel periodo di permanenza al Vulpitta e tocchera' ai periti accertare quanto vi abbia inciso il continuo andirivieni dell'"ospite" tra il centro e l'ospedale ed il trattamento farmacologico "a corrente alternata". Quello che appare certo - malgrado alcune velenose insinuazioni di medici di Palermo che non sono stati nemmeno in grado di ricostruire tutto l'iter della malattia, ed hanno dimesso Chokry appena all'indomani di una grave crisi pur prendendo atto del trattamento discontinuo al quale e' stato sottoposto - e' che Chokry non ha simulato le sue crisi ne' ne ha aggravato le conseguenze, assumendo invece regolarmente i farmaci che gli venivano assegnati e prostestando anzi quando questi risultavano mancanti. Quello che e' certo ed inconfutabile e' che ancora oggi il Vulpitta rimane una struttura praticamente priva di una vera infermeria e di un servizio continuativo di assistenza sanitaria, e che l'approvigionamento dei farmaci e' legato piu' alla buona volonta' dei singoli operatori che a criteri organizzativi certi e tempestivi.. Se non si provvedera' al piu' presto al superamento di questa situazione, con la chiusura del centro o con la dotazione di quelle strutture di sicurezza minime che consentano la salvaguardia degli "ospiti" e degli operatori, casi come quelli qui esposti se ne potranno verificare in serie. Per questa ragione ritengo necessario esporre quanto accaduto alla Procura della repubblica di Trapani, nell'auspicio che un intervento di controllo possa produrre, oltre all'accertamento di eventuali responsabilita' per quanto gia' successo, l'adozione di quelle misure minime che in futuro impediscano il ripetersi di vicende come quella che abbiamo fin qui riferito.
LA DENUNCIA E' STATA DEPOSITATA PRESSO LA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI TRAPANI IL 3 MAGGIO 2000. PURTROPPO ABBIAMO DOVUTO AGGIUNGERE ANCORA ALTRI FATTI VERIFICATISI OGGI 4 MAGGIO, FATTI CHE A SUO TEMPO SARANNO OGGETTO DI UNA ULTERIORE DENUNCIA. STIAMO PREPARANDO UN RICORSO ALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO PER VIOLAZIONE DA PARTE DEL GOVERNO ITALIANO DEGLI ARTT. 3 E 13 DELLA CONVENZIONE EUROPEA A SALVAGUARDIA DEI DIRITTI DELL'UOMO.
SPEDISCE: FULVIO VASSALLO PALEOLOGO ASGI ( Associazione studi giuridici sull'immigrazione) PALERMO TEL. 0348/3363054
Fulvio Vassallo Paleologo Associazione studi giuridici sull'immigrazione (ASGI) Centro di accoglienza Santa Chiara - Palermo Coordinamenti antirazzisti per la pace di Palermo e di Trapani
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