La linea dura di Blair. Immigrati? Soltanto se utili all’economia e se sanno l’inglese
Nuove regole a Londra: sistema a punti e test sui costumi britannici per i lavoratori stranieri
LONDRA - L’ultima grande riforma prevista dal governo britannico prima delle elezioni è stata presentata ieri dal ministro degli Interni, Charles Clarke. Un giro di vite contro l’immigrazione clandestina e nuove norme per quella regolare: sistema a punti, schedatura delle impronte digitali, esami di inglese e «britannicità». Negli 8 anni di governo laburista, ha detto Clarke, Londra non è riuscita a mettere a punto una strategia efficace contro i clandestini. E se il totale di immigrati nel Paese «è più o meno giusto e non cambierà in maniera drastica con la nuova legge», resta troppo alto il livello di domande d’asilo infondate. Di qui il nuovo progetto, che entrerà in vigore in 5 anni e che - ha spiegato il premier, Tony Blair - vuole «dare il benvenuto a profughi veri, far entrare immigrati di cui la nostra economia ha bisogno, ma senza tollerare abusi».
Il nuovo sistema prevede la nascita di 4 categorie di immigrati: la prima, quella dei professionisti «altamente qualificati» (medici, ingegneri, banchieri), sarà la sola ad avere via libera anche in assenza di offerte concrete di lavoro. Per gli altri - insegnanti, infermieri o lavoratori con l’equivalente della maturità; immigrati senza qualifiche; studenti, sportivi e dipendenti di società straniere con base a Londra - ci vorrà l’esame d’inglese e di usi, costumi e normative britanniche. Grandi polemiche, poi, per il trattamento dei profughi. I loro permessi saranno ridiscusso dopo 5 anni e di fronte a una nuova situazione nel Paese d’origine scatterebbe il rimpatrio.
Paola De Carolis cds 8
http://www.webgiornale.de/2005/febbraio%202005/Webgiornale%2009-02-05.htm#_Toc95662465
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