Gli immigrati protagonisti nelle imprese artigiane nella ristorazione, nei servizi e nel commercio.
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Gli immigrati protagonisti nelle imprese artigiane


2005-06-24

Il settore preferito dagli imprenditori stranieri è quello della ristorazione
Il Cna: l'imprenditoria extracomunitaria si configura come uno dei comparti più attivi dell'imprenditoria nazionale

ROMA - La guida di un'impresa artigiana come veicolo d'integrazione sociale per i lavoratori extracomunitari che mettono piede nel in Italia. Una pattuglia nutrita e complessa, composta per lo più da uomini under 40, in molti casi presenti in Italia da oltre 20 anni e attiva prevalentemente nel mondo della ristorazione, dei servizi e del commercio.

E' una realtà più che variegata quella fotografata da uno studio della Cna dedicato all"Imprenditorialità giovanile extracomunitaria in Italia: un complesso di persone proveniente dalle aree più sfortunate del mondo e che ha riposto le proprie speranze in un inserimento stabile nel territorio ed un miglioramento professionale e personale, scommettendo sull'idea di diventare un piccolo imprenditore artigiano. E spesso riuscendovi.

Lo studio della Cna (realizzato su un campione di 377 imprese artigiane e non, gestite da extracomunitari nelle aree campione di Milano, Roma, Torino, Treviso, Bologna, Prato, Firenze, Caserta e Bari) mette in evidenza un'anzianità di residenza in Italia rimarchevole, con più di 1 imprenditore su 5 presente nello Stivale da oltre 20 anni e quasi 1 su 3 da 11 a 15 anni.

In questo ambito più recentemente è stata registrata un'accelerazione delle attività di nuovi manager immigrati provenienti dall'Asia (Cina in testa) e dall'Africa equatoriale. Sotto il profilo lavorativo il settore preferito dagli imprenditori artigiani risulta essere quello della ristorazione (38,5%, nel cui ambito per oltre il 60% da cinesi), dei servizi (19%), commercio (15%), tessile-abbigliamento (9%), alimentare (6,6%, preferito soprattutto da nordafricani e mediorientali in genere) ed edilizia (3,4%).

Significative le ragioni relative alla scelta dell'area geografica prescelta. Nella maggioranza dei casi, rivela lo studio, si è scelto di andare a lavorare in territori dove vivono membri del gruppo familiare o anche amici e conoscenti (35%). Insomma, viene spiegato, l'avvio di una nuova impresa prende spunto anche sulla base di relazioni familiari e sociali all'interno del gruppo etnico, invece che a fronte di una mera strategia aziendale o della soddisfazione della domanda.

A sostenere questa che non può essere giudicata soltanto una tendenza, contribuisce anche la giovane età dell'imprenditore medio, attestata nel 60% dei casi sotto la soglia dei 40 anni. Positivo il profilo del gradimento per la qualità della vita nel nostro Paese. La percezione prevalente, viene rilevato, è di corrispondenza alle attese o anche migliore (per 3 imprenditori su 4), anche se l'apprezzamento risente in realtà dell'andamento economico dell'azienda che si gestisce. In ogni caso per gli imprenditori cinesi e sudamericani la qualità della vita in Italia risulta essere in prevalenza in linea con le aspettative, diversamente da quanto espresso dagli immigrati provenienti dal Nord Africa, dal Medio Oriente, dall'Iran e dall'Africa equatoriale.

Le principali difficoltà incontrate nell'avvio di un'azienda sono da imputarsi ad aspetti economici (credito, finanziamento, reperimento dei clienti) e ad aspetti di natura più burocratica. In questi casi, ha sottolineato il campione dello studio, i principali strumenti di sostegno vengono trovati all'interno del gruppo familiare allargato o all'interno della comunità di riferimento, sia in termini di finanziamento dell'attività, che in termini di relazioni.

Soddisfatto il commento del segretario generale della Cna Gian Carlo Sangalli. "Essere titolare di un'impresa - ha spiegato nel corso della presentazione dello studio - è la palese dichiarazione di una volontà di ottenere un inserimento stabile nel territorio. Non a caso - ha aggiunto - oggi l'imprenditoria extracomunitaria si configura anche come uno dei comparti più attivi e dinamici dell'imprenditoria nazionale: trasferisce valore produttivo locale e nazionale sotto più aspetti di natura economica e sociale, sia in termini di prodotto e di occupazione che in termini di integrazione e più in generale di arricchimenti culturale".

(24 giugno 2005)

http://www.lomb.cgil.it/welfare/immigrazione/rassegna-stampa/rassegna_notizia.php?ID=461

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