ULTIMA LETTERA (1938)


Sono felice che anche quest'anno non abbiate dimenticato di scrivermi. Il numero di bambini che continuano a mantenere rapporti con me, a quanto pare sta diminuendo. Penso che sia a causa di questa terribile guerra e che, quando sarà finita, le cose torneranno come prima e che avrò da fare più che mai. Ma al momento attuale, è tanta la gente che ha perduto la casa o che ha dovuto lasciarla; il mondo è tutto sottosopra!
E anche quassù abbiamo avuto i nostri guai.

Non mi riferisco soltanto alle mie scorte, che ovviamente si sono ridotte al lumicino. Già erano scarse l'anno scorso, e non sono riuscito a rein-tegrarle, per cui mi trovo costretto a mandare quello che posso, invece di quello che mi è stato chiesto. Ma è accaduto ben di peggio.

Forse vi ricorderete che, qualche anno fa, abbiamo avuto il nostro daffare con i Folletti. Pensavamo di aver liquidato la faccenda, e invece quest'autunno è ricominciata daccapo, peggio di com'era andata da parecchi secoli in qua.

Abbiamo avuto parecchie vere e proprie battaglie, e per qualche tempo casa mia è stata stretta d'assedio.



A novembre è sembrato assai probabile che stesse per cadere con tutti i miei beni e che le calze di Natale dovessero rimanere vuote da un capo all'altro del mondo. Che calamità sarebbe stata, vero? Non è andata così, grazie soprattutto agli sforzi di Orso Polare, ma solo all'inizio di questo mese sono stato in grado di mandare in giro i miei fattorini. Ritengo che i Folletti si siano messi in testa che questa gran guerra in corso fosse una buona occasione di impadronirsi nuovamente del Nord. Evidentemente dovevano essercisi preparati per anni, e hanno scavato un enorme tunnel nuovo il cui ingresso si trovava a molte miglia di distanza. Ai primi d'ottobre, all'improvviso hanno fatto irruzione a migliaia. Orso Polare sostiene anzi che erano almeno un milione, ma questo è il numero di cui si riempie sempre la bocca. Comunque sia, in quel momento dormiva ancora della grossa, e anch'io ero in
pieno mondo dei sogni.

Faceva piuttosto caldo per la stagione, e Natale sembrava ancora lontanissimo. In casa si trovavano solo un paio di Elfi, oltre naturalmente a Paksu e Valkotukka che però stavano anche loro dormendo. Per fortuna, i Folletti quando muovono all'attacco non possono fare a meno di strillare e suonare tamburi, ragion per cui ci siamo tutti svegliati in tempo, abbiamo sbarrato porte e cancelli e chiuse le persiane delle finestre. Orso Polare è salito sul tetto e si è messo a lanciare razzi contro le file dei Folletti che affluivano per il lungo viale delle renne; ma questo non è valso a fermarli, e ben presto ci siamo trovati circondati. Non ho il tempo adesso di raccontarvela tutta. Fatto sta che ho dovuto soffiare per tre volte nel grande Corno, il mio Raggio-di-vento. È quello che sta appeso sopra il camino nel salone, e finora non ve ne ho mai parlato perché non avevo dovuto soffiarci dentro da oltre quattrocento anni. Il suo suono arriva fin dove giunge il Vento del Nord. E comunque, sono trascorse tre intere giornate prima che l'aiuto arrivasse: Bam-bini-di-neve, Orsi polari e centinaia e centinaia di Elfi, i quali hanno attaccato i Folletti alle spalle. E Orso Polare (che nel frattempo si era svegliato del tutto), si è precipitato fuori impugnando, in ciascuna zampa, un ramo acceso tolto dal camino. Deve aver ucciso decine di Folletti (lui dice un milione). Tuttavia, c'è stata un'altra grande battaglia in novembre nella piana vicino al Polo Nord, e i Folletti hanno lanciato nella mischia centinaia di nuovi reparti che sono sbucati dalle loro gallerie.

Siamo stati ricacciati verso la Roccia, e solo quando Orso Polare e un gruppo di suoi giovani parenti sono strisciati fuori nottetempo e hanno fatto saltare l'ingresso delle nuove gallerie con quasi cinquanta chili di polvere da sparo, siamo riusciti ad avere la meglio, almeno per il momento. Ma a questo punto, è saltato in aria il materiale occorrente per fabbricare fuochi d'artificio e girandole ancora per parecchi anni. Il Polo Nord si è incrinato ed è crollato (per la seconda volta) e non abbiamo ancora avuto il tempo di ripararlo. Orso Polare si è mostrato un eroe (spero che lui stesso non si creda tale). Certo, però, che è un animale davvero magico, e i Folletti possono ben poco contro di lui, quando è sveglio e infuriato. Ho visto le loro frecce rimbalzargli addosso e rompersi.

Be', questo per darvi un'idea degli avvenimenti, e adesso capirete perché quest'anno non ho avuto il tempo di fare un'illustrazione, ed è davvero un peccato perché si sarebbero potute disegnare cose bellissime. E capirete anche perché non sono riuscito a trovarvi le solite cose e neppure quelle pochissime che mi avevate chiesto.

Temo che, dopo quest'anno, non appenderete più le vostre calze al camino, e dovrò dirvi praticamente addio. Questo non significa però che vi dimenticherò. Noi tutti rammentiamo i nomi dei nostri vecchi amici e ne conserviamo le lettere, nella speranza di tornare quando siano diventati adulti e abbiano una loro casa e bambini.

Babbo Natale

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