Trasporto disabili, tappa al TAR

Il Tribunale di via Malta ha accolto il ricorso sul caso di uno studente gardesano Ora toccherà alla Provincia garantire il servizio di accompagnamento a scuola

BRESCIA. A chi competono le spese di trasporto e l’onere dell’assistenza dello studente disabile? Al Comune di residenza o alla Provincia?
Alla Provincia, se lo studente frequenta un istituto d’istruzione superiore. Lo scrive il Tar di Brescia (seconda Sezione, presidente Sergio Conti; relatore-estensore Francesco Gambato Spisani) nell’ordinanza 809/09 che ha accolto l’istanza cautelare del ricorso presentato dall’avvocato Francesco Trebeschi per conto dell’«Associazione con noi e dopo di noi», la quale agisce nell’interesse di un proprio assistito. Il caso all’origine di quello che appare un innovativo orientamento giurisprudenziale, ha per protagonista un disabile quindicenne di Toscolano Maderno, studente del Polivalente «Giacomo Perlasca» a Lemprato di Idro.
Una madre fra Comune e Broletto
La madre, che nel 2008/2009 ha provveduto a proprie spese al suo trasporto dal Garda alla scuola e viceversa, la scorsa primavera si è rivolta al Comune di residenza e alla Provincia per un avere un aiuto. In particolare ha chiesto che l’uno o l’altra - o eventualmente entrambe le amministrazioni locali in solido tra loro - dessero incarico ufficiale ad una persona per l’assistenza del ragazzo alla fermata di Vestone degli autobus Sia, dove gli studenti provenienti da riviera e entroterra gardesani e diretti al Polivalente devono cambiare mezzo, aiutandolo a salire in sicurezza sulla corriera per Idro.
La richiesta, che trova la sua ragione nelle previsioni fissate dal protocollo del «diritto allo studio», ha riacceso il confronto tra le istituzioni circa l’irrisolta questione di chi debba erogare questa particolare prestazione, innescando l’inevitabile ping-pong sulla ripartizione delle nuove competenze tra gli enti locali. Alla fine, però, nessun accordo è stato trovato. Così le aspettative della mamma gardesana sono andate deluse. Più precisamente Comune e Provincia hanno respinto la sua domanda.
Di fronte al «no» delle Amministrazioni, la signora non si è data per vinta e si è rivolta al tribunale amministrativo di via Malta chiedendo ai giudici di annullare l’avversa decisione e di riconoscere al figlio disabile il diritto costituzionalmente garantito. In opposizione al ricorso si sono costituiti in giudizio il Comune di Toscolano, la Provincia di Brescia e la Regione Lombardia.
L’udienza cautelare e l’ordinanza
Al termine dell’udienza cautelare, il Tar ha dichiarato pienamente legittima la richiesta di assistenza per lo studente gardesano obbligando l’Amministrazione provinciale di Brescia a farsene carico. La Provincia - osservano però i giudici - nel caso fosse in seguito affermata, in tutto o in parte, la competenza del Comune di Toscolano, potrà essere «agevolmente» rimborsata delle somme anticipate. Pertanto - conclude l’ordinanza del tribunale - essendo pacifico il diritto della prestazione, il caso deve essere riesaminato e risolto dagli uffici del Broletto, come del resto aveva sostenuto anche l’avvocato Franco Baratti, che assiste il Comune gardesano. Già da lunedì prossimo, perciò, lo studente disabile, una volta arrivato a Vestone, troverà chi si prenderà cura di lui accompagnandolo al cambio della corriera o gli garantirà comunque, anche con una diversa soluzione, di raggiungere la scuola in tutta sicurezza. esseci
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