Assegnazioni provvisorie. Docenti specializzati: chiediamo ritiro provvedimento conferimento posti di sostegno

OrizzonteScuola.it

Il Coordinamento degli Insegnanti Specializzati di Sostegno di II fascia delle Graduatorie di Istituto, il Coordinamento dei docenti specializzati delle Graduatorie ad Esaurimento e il Coordinamento Nazionale Diploma Magistrale, unitamente a tutti i docenti specializzati sul sostegno già a tempo indeterminato SI DICHIARANO fortemente contrari all’accordo siglato tra i sindacati e gli USR di Sicilia e Sardegna, in merito alla concessione delle assegnazioni provvisorie su posti di sostegno per docenti NON in possesso del titolo di abilitazione, in modo da favorire il rientro in provincia dei neoassunti, e della proposta relativa a percorsi abilitanti speciali (PAS) rivolti a docenti già di ruolo, sempre al fine di agevolarne il rientro.

Tale procedura non risulta conforme a quanto stabilito in materia di contrattazione nazionale. Il CCNI 2016-17, infatti, limita la contrattazione regionale decentrata a disciplinare esclusivamente le operazioni di utilizzazione e stabilisce come legittime le assegnazioni provvisorie sul sostegno per non specializzati solo se questi ultimi si trovano in situazione di esubero.

Pertanto il provvedimento reso in atto si configura illegittimo e i coordinamenti di tutto il personale precario specializzato, vincitore di concorso e inserito nelle Gae o nelle Graduatorie di Istituto, unitamente a tutto il personale in servizio a tempo indeterminato ritengono altamente lesivo, da parte dell’Amministrazione, consentire l’assegnazione provvisoria a docenti destinati alla mobilità nazionale, come stabilito dall’emendamento Puglisi, che danneggerà tutti i docenti che non hanno prodotto domanda di assunzione perché sapevano che non si sarebbe potuta chiedere l’assegnazione provvisoria.

In merito all’utilizzo del docente di sostegno SPECIALIZZATO, si ricorda alle varie sigle sindacali che l’art. 7 della l. 4/8/77 n. 517, la Sentenza della Corte Costituzionale 3/6/87 n. 215, la C. M. 22/6/88 n. 262 e l’art.13 della l. 5/2/1992 n. 104, impongono all’amministrazione l’obbligo di assegnare un docente effettivamente in grado di prestare sostegno didattico all’integrazione dell’alunno con disabilità, grazie a una formazione adeguata e mirata alle diverse disabilità conseguita con gli appositi percorsi annuali di specializzazione, a numero programmato e altamente selettivi, sanciti dal DM 30 settembre 2011, ai sensi degli articoli 5 e 13 del decreto 10 settembre 2010 n. 249.

Per tutti questi motivi, si richiede, dunque, il ritiro immediato del procedimento per sua natura “illegittimo” e, di conseguenza, della proposta sindacale dei corsi di preparazione, o veri e propri corsi PAS, per i neoassunti impiegati sul sostegno che, seppur mascherati dalla necessità di supplire alla mancata preparazione dei docenti assegnati sulle tematiche dell’inclusione, assumono le sembianze di veri e propri corsi di riconversione, al di fuori di quelli legalmente stabiliti del Decreto 30 settembre 2011.

Questi corsi di specializzazione prevedono tre prove di accesso a fronte di posti limitati e definiti regionalmente dal MIUR sulla “base della programmazione regionale degli organici del personale docente della scuola e del fabbisogno specifico di personale specializzato per il sostegno didattico degli alunni con disabilità” (art.2 comma 2 del Decreto 30 settembre 2011) oltre che un faticoso iter formativo da conseguire in non meno di otto mesi attraverso 60 cfu di esami, laboratori, tirocinio di 5 mesi ed una prova finale.

Un duro iter formativo stabilito dal decreto per garantire agli alunni con disabilità le competenze necessarie a delineare il profilo professionale del docente specializzato, come definito dall’allegato A, che non può essere, quindi, sostituito da meri corsi di riconversione, che oltretutto rappresenterebbero solo un ripiego dei docenti neoassunti per evitare il trasferimento e non una scelta, come nel caso dei docenti specializzati che si sono sottoposti anche ad una procedura selettiva per acquisire questa professionalità.

Alla violazione del diritto degli alunni con disabilità di avere insegnanti specializzati competenti, si aggiungerebbe la riduzione della qualità dei processi di inclusione in contrasto con quanto sostenuto nelle Linee guida degli alunni con disabilità del 2009, dove si difende la via italiana dell’integrazione che “non può adagiarsi su pratiche disimpegnate che svuotano il senso pedagogico, culturale e sociale dell’integrazione trasformandola da un processo di crescita per gli alunni con disabilità e per i loro compagni a una procedura solamente attenta alla correttezza formale degli adempimenti burocratici”.

Un'ultima ma importantissima considerazione: chiunque insegni sa benissimo che c'è tutta una platea di docenti che, nel corso degli anni, ha utilizzato il sostegno in maniera strumentale per riuscire a entrare in ruolo, salvo poi transitare su posto comune oppure su materia non appena il vincolo di permanenza imposto dalla legge lo permetteva. Si è sempre fortemente criticato questo modo di fare, sia dal punto di vista pedagogico, sia dal punto di vista deontologico, e troviamo inutile spiegare qui le motivazioni delle critiche, tanto sono sotto gli occhi di tutti coloro che svolgono la professione di insegnante con coscienza. Scandalizza il fatto che il Governo, unitamente ai sindacati firmatari, anziché porsi in contrasto contro questo modo di fare contrario alle migliori teorie pedagogiche e deontologiche, si renda adesso protagonista di un'ignobile legalizzazione dell'uso strumentale del sostegno come mezzo per raggiungere uno scopo, sia esso il ruolo oppure l'assegnazione provvisoria con conseguente allontanamento della partenza verso le destinazioni assegnate dall'algoritmo del Miur.
Infine si vuole ricordare che nonostante tutti i docenti specializzati sia di II fascia che in Gae, abbiamo seguito un duro iter per accedere al ruolo, hanno dovuto sostenere un concorso specifico per il sostegno, assoluta novità rispetto ai concorsi precedenti con il fine di avvalorare il percorso di formazione sulle disabilità e sulla didattica inclusiva.

Si ricorda inoltre l’ingente numero di docenti specializzati bocciati, nonostante corsi altamente formativi e professionalizzanti, e che in tantissimi casi porterà docenti che hanno superato le prove a trovarsi fuori delle graduatorie di merito, a causa degli esigui posti messi a bando. E ancora tutti quei docenti “specializzandi” al momento della scadenza del bando di iscrizione al concorso, che non hanno potuto partecipare al concorso, le cui istanze sono state rigettate presso i Tar di competenza e che ad oggi si trovano esclusi dal concorso e dall’assunzione a tempo indeterminato a causa di un mancato intervento dell’amministrazione a tutela del suddetto personale docente, ad oggi specializzato, che pagherà sulla propria pelle conseguenze legate alla rigidità amministrativa e rischia inoltre di non vedersi nemmeno assegnati incarichi annuali nel prossimo anno scolastico, nel caso in cui fossero avviati i percorsi di formazione per il personale docente in ruolo.

Si ricorda tutti quegli insegnanti di seconda e terza fascia che seppur in assenza di titolo specializzante, in questi anni hanno svolto la professione di docenti di sostegno, imparando sul campo le più idonee metodologie legate alle svariate disabilità e che si ritroverebbero, con l’esperienza maturata, senza più incarico di lavoro, lasciando il posto a docenti che poco sanno di didattica tantomeno di “didattica speciale”.
Una menzione particolare va soprattutto ai Docenti specializzati di Scienze della Formazione Primaria e Diplomati Magistrale, respinti al concorso e con grandi difficoltà ad accedere al percorso di specializzazione pur lavorando annualmente con i bambini disabili.

Il diritto di tutti questi docenti che continuano a formarsi sul sostegno e, in particolare di quelli provvisti di titolo di specializzazione, che hanno seguito l’iter previsto attualmente dalla legge sarebbe scavalcato dalla successiva necessità di rimediare alle storture della mobilità e di CHI NON VUOLE PARTIRE e ha scelto volontariamente di aderire ad un piano di assunzioni che prevedeva la mobilità nazionale.
Si ricorda all’amministrazione e alle sigle sindacali che una legge NON può e deve essere lesiva per ulteriori soggetti, in particolar modo quando si parla di DISABILITA’, INCLUSIONE e INTEGRAZIONE, in cui l’Italia è leader a livello internazionale.

Si auspica pertanto una risoluzione che rispetti tutte le categorie coinvolte, con un occhio di riguardo ai precari che, nel loro insieme, sono coloro che finora hanno retto la scuola italiana lavorando fianco a fianco con i ragazzi disabili.

COORDINAMENTO SPECIALIZZATI SOSTEGNO 2GI
specializzatisostegno2gi@gmail.com

COORDINAMENTO SPECIALIZZATI SOSTEGNO Gae
coordinamento.dirittigae@gmail.com

COORDINAMENTO NAZIONALE DIPLOMA MAGISTRALE
coordinamentodiplomamagistrale@gmal.com

Docenti Specializzati di Sostegno
Docentispecializzati.sostegno@pec.it
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