Tag: razzismo - ultimi interventi
Maledico questa mia vecchiaia
Giuseppe Aragno - 16-08-2017
Undicimila, afferma il cronista indifferente. Tanti gli uomini, le donne e i bambini che hanno attraversato il Canale di Sicilia. "Successo politico" della stretta di freni, sottintende, ma nulla dice dei morti affogati, di quelli rispediti nei luoghi di tortura...
Caro utente di Facebook che ti nascondi e insulti i meridionali
Claudia Pepe - 27-03-2016
"Sono felicissimo, un terrone in meno da mantenere". Così ha scritto questa persona che non voglio neanche nominare, perché lo riconoscerei come essere umano e così non è.
De Gasperi si vergognerebbe
Giuseppe Aragno - 29-05-2014
Lo «strepitoso» successo di Renzi, «neodemocristiano» levato sugli scudi dal circo mediatico, avrebbe fatto piangere lacrime di vergogna a De Gasperi
Sono bresciano
Omero Sala - 22-12-2009
Sono bresciano e me ne vergogno un po'.
I media nazionali (e da oggi anche quelli internazionali, purtroppo!) rimandano un'immagine di noi bresciani, a dir poco, sconfortante. Prima la notizia del White Christmas di Coccaglio, dove il sindaco ordina controlli a tappeto in tutte le case per liberare il paese dai clandestini (ricordate Erode?); poi l'ordinanza di chiusura di un seminterrato, a Cologne, utilizzato dagli musulmani per la preghiera (ricordate le catacombe?); poi il divieto per i membri della comunità islamica di parlare arabo in un locale di Trenzano dove vengono - perfino! - somministrate bibite, perlopiù analcoliche (ricordate la chiusura dei circoli operai nel ventennio?).
La Société des amis des noirs
Giuseppe Aragno - 05-06-2009
Chi difende un uomo di colore finalmente è avvisato: quel che rischia è un processo. A Siracusa Antonio Pedace l'hanno messo dentro e lo processeranno: resistenza e minacce. Ha preso le difese di un eritreo maltrattato dalla polizia.
L'ho insegnato per anni e la vita m'è stata maestra: c'è un filo teso tra politica e storia e la furia giacobina non fu solo terrore.
Scuola e razzismo
Stefano Lonzar - 03-06-2009
Dietro alle cosiddette "norme per la sicurezza", in realtà si nasconde un arretramento ed un imbarbarimento della vita in comune, si alimentano sempre più disvalori quali l'egoismo, l'intolleranza, la paura dell'altro, si pongono le condizioni per divisioni, odi, scontri sociali ed interetnici.
Tale ventata reazionaria ha coinvolto, suo malgrado, anche le istituzioni scolastiche. Dapprima con la mozione del leghista Cota a favore dell'istituzione di classi separate per gli alunni stranieri che non parlano l'italiano, poi con la proposta del ministro Gelmini di inserire una quota fissa di alunni stranieri nelle classi, infine, con la vexata quaestio dei presidi-spia.
La violenza non corre all'angolo della pietà
Vincenzo Andraous - 06-03-2009
Ricordo un paese del nord, un campo sportivo, tanti ragazzini rincorrere un pallone, scalciare e gridare.
A scuola, in classe, per la strada, le solite voci, sempre quelle, come i volti e le mani additare, "ecco arriva il terrone, eccolo è arrivato".
Un giorno dopo l'altro, dalle elementari, alle medie, a rimbombare nella testa quella parola "terrone".
Uno sgambetto, un goal annullato, un dribbling di troppo, e quel ragazzino per terra, sempre sotto, schiacciato dal peso e dalle manate dei compagni, finchè un giorno accadde qualcosa di imprevisto: "il terrone" fece una scoperta inaspettata, un incontro che mutò la sua esistenza, tracciò la sua storia e purtroppo quella di tante altre persone.
Maroni è razzista?
Giuseppe Aragno - 20-02-2009
Non sono armate le ronde di Maroni. Si portano dietro parole pesanti come pietre, ma non sono armate. Disarmato, disarmante, o forse capace davvero di armare la mano, è del resto anche l'onorevole carroccista Bricolo, cravatta e fazzoletto rigorosamente verdi come la bile, quando s'infiamma per stupri rumeni - quelli del maschio italico non sembrano riguardarlo - e per difendere le "nostre donne" se la prende con le immigrate: noi gli stranieri non li vogliamo, via di qui. E non fa differenze: donne, vecchi e bambini.
Una disconnessione mentale e emozionale
Vincenzo Andraous - 18-02-2009
Un indiano bruciato vivo, un altro clochard dopo quello di Rimini, un'altra persona al macero che non faceva male a nessuno, ma rendeva inqualificabile l'arredo urbano.
Perdiamo tempo a domandarci se è xenofobia, razzismo, o più semplicemente è il risultato di una disconnessione mentale e emozionale, e allora dalle università alle scuole secondarie non è più sufficiente arrancare sul compito dell'istruzione pura, ma bisogna affiancare un'azione educativa influente per autorevolezza, che trasmetta l'importanza del legame tra un individuo e l'altro, anche quello solo apparentemente diverso, o spesso, unicamente meno fortunato.
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