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Continuità didattica? Cos'era?
Riccardo Ghinelli - 19-01-2017
La continuità didattica nella scuola italiana non c'è più dal 2003 perché il Ministro Moratti, presa forse da un impeto di giustizia ma più probabilmente da più concrete esigenze di cassa, decise di far sparire le "cattedre orario", cioè quelle con orario inferiore alle diciotto ore.
Costanti scolastiche
Riccardo Ghinelli - 10-06-2016
Qualche esempio. Quanto lavora un insegnante? "Diciotto ore". C'è pure l'ora di ricevimento settimanale. Quanto lavora un insegnante? "Diciotto ore".
Ma nella scuola si lavora già così
Riccardo Ghinelli - 04-12-2015
Levata di scudi e polemiche alla dichiarazione del ministro Poletti secondo cui l'orario di lavoro è un parametro vecchio. Nessuno ha fatto notare che gli insegnanti lavorano già al di fuori di quel parametro.
Il gioco in difesa
Francesco Di Lorenzo - 01-03-2014
Sul nuovo ministro dell'istruzione c'è poco da dire. La discontinuità (peraltro solo a parole) invocata da questo governo in tutti i settori, nella scuola non c'è, non esiste. A leggere i dieci punti programmatici del neo ministro Giannini, tutto sembra in continuità con un graduale ma significativo disfacimento e con la mancanza di idee decise (e precise).
Il coro complesso delle lamentele ad ogni cambio di governo include sempre il gioco della torre, riferito alle materie di studio. Quale tra di esse si butta via perché non serve più?
Da un'intervista ad un ex alunno di papa Bergoglio, apprendiamo che il futuro pontefice, per interessare gli allievi insegnava scrittura creativa e lanciava concorsi letterari. E la scuola che fa?
Doccia scozzese e delusione
Vincenzo Pascuzzi - 17-01-2013
Ieri mattina, ho letto sul sito del Pd il loro programma elettorale per la Scuola: "L'ITALIA GIUSTA SI PREPARA A SCUOLA".
L'inizio del documento mi ha confortato, recita così:
"SE TOCCA A NOI. La scuola non ha bisogno di grandi riforme, ha bisogno di stabilità, fiducia e risorse. Promuoveremo una"fase costituente" con una grande consultazione nazionale e riporteremo gradualmente l'investimento almeno al livello medio dei Paesi OCSE (6% del Pil), tagliando altrove la spesa statale. Il nostro obiettivo è dimezzare il tasso di dispersione scolastica e raddoppiare il numero di laureati, poiché le ricerche internazionali dimostrano che più istruzione significa più sviluppo."
La cattedra di Lettere
Virginia Mariani - 12-06-2009
Nella mia scuola media alcune colleghe, fra cui quelle di matematica che son più ferrate con i numeri, hanno avuto il compito di presentare alcune proposte per formare le cattedre di Lettere per il prossimo anno scolastico funestato dai tagli che si ...
Sui tagli agli organici
Omero Sala - 03-03-2009
Torno sul problema della quantità del tempo scolastico.
La quantità del tempo che i bambini passano a scuola è decisa dai genitori al momento dell'iscrizione (o della riconferma) che prevede opzioni sull'orario, sulla mensa, sulle attività, sulla lingua straniera, sui laboratori da frequentare.
La quantità del tempo che gli insegnanti dedicano ai bambini è invece decisa dal ministro che, con la determinazione dell'organico, promette drastiche riduzioni e afferma senza mezzi termini che intende eliminare le compresenze (considerate superflue e dispendiose, mentre ognuno sa che sono assolutamente indispensabili a garantire l'individualizzazione dell'insegnamento).
I dati che provengono dalle scelte operate dai genitori ci dicono che le ore di permanenza a scuola degli alunni aumentano....