Tag: Tito - ultimi interventi
Il futuro oscuro di un presente che ha paura del passato
Giuseppe Aragno - 10-02-2014
Si dice ed è vero: la «Grande guerra», ci costò seicentomila uomini, per lo più lavoratori, costretti in trincea dopo il «maggio radioso», nonostante i moti della «Settimana Rossa». Si tace, ma...
Torna la democrazia liberale dei partiti (da riformare)
Severo Laleo - 02-10-2013
Il popolo italiano, anche nei suoi rappresentanti istituzionali, quanto a cultura liberale, è sempre stato molto carente. E se anche è riuscito, nel dopoguerra, a esprimere una Carta Costituzionale di grande respiro democratico, tuttavia ancora non riesce a rispettarla e a inverarla ... è anche colpa ... di chi ha avuto la responsabilità politica del governo della Scuola.
Oltre gli scugnizzi
Giuseppe Aragno - 27-09-2013
La rivolta, nel racconto di chi prese le armi, è un'emozione così nuova che a settant'anni dalla cacciata dei tedeschi, interroga la coscienza: perché decorare gli "scugnizzi" e "dimenticare" Adolfo Pansini, studente antifascista caduto combattendo, al quale s'è intestato a stento un liceo. Settembre a Napoli è ricco di celebrazioni e discorsi d'occasione, ma è anche "memoria a scadenza fissa": non dà risposte a domande decisive e forse perciò non coinvolge i giovani, alle prese con una crisi che li fa scettici e disincantati.
Invalsi all'attacco, ricatta i presidi, mette in mora il ministro Carrozza
Vincenzo Pascuzzi - 19-08-2013
La miglior difesa è l'attacco, devono aver pensato a Villa Falconieri, sede dell'Invalsi a Frascati. Criticato e messo in cattiva luce per l'iniziativa Vcamp, l'istituto presieduto e gestito da Paolo Sestito e Roberto Ricci ha affidato al suo numero tre (di fatto) il compito di contrattaccare e rompere l'accerchiamento mediatico. Così Daniela Notarbartolo - ricercatrice e collaboratrice dell'Invalsi stesso - ha dovuto impegnare il suo Ferragosto e la vigilia per scrivere un lungo articolo pubblicato poi venerdì 16 agosto su il sussidiario.net.
Vediamo rapidamente alcune parti di questo articolone.
I test, Elena Ugolini, le patate bollenti e i lavori forzati
Vincenzo Pascuzzi - 16-05-2013
"Si può migliorare la scuola senza conoscerla? " si chiede oggi Elena Ugolini, preside ed ex sottosegretario al Miur. "Claro que no!" Certo che non si può! Ma non basta conoscerla per migliorarla, occorrono poi scelte e azioni. E magari anche risorse economiche, partecipazione e consenso diffusi e durevoli.
E poi non è vero che non si conosce la scuola: la conoscono molto bene e a fondo 800.000 docenti e 10.000 presidi! Basta o basterebbe chiedere a loro. Anzi non serve nemmeno chiedere, qualcuno scrive regolarmente in rete, e c'è chi ha già scritto anche dei libri disperati e validissimi e - potenzialmente - utilissimi se solo il Miur li leggesse e ne tenesse conto!
Associazioni e dissociazioni mentali
Cosimo De Nitto - 28-01-2012
Caro ministro Profumo, come pensa che reagiranno i suoi studenti di ingegneria del Politecnico di Torino, del quale è (ancora?) Magnifico Rettore, alla notizia che Lei è per l'abolizione del valore legale del titolo di studio? Come pensa di "motivarli" allo studio, a spendere sempre più soldi, a affrontare disagi di ogni tipo (specie i fuori sede), a studiare con applicazione fatica rigore, sapendo che alla fine del percorso di studi c'è una laurea che non vale niente? Con l'abolizione del valore legale dei titoli di studio, pensa che aumenterà o diminuirà il numero dei laureati in Italia?
Riscatto impossibile
Emanuela Cerutti - 30-08-2011
La notizia è fresca e nota: gli anni di laurea non serviranno più per "anticipare" la pensione, e chi ha già versato i contributi può solo sperare di non vederseli riassorbiti, rimandati o spalmati sul pane quotidiano in mancanza di altro companatico.
Non so se questa proposta sarà confermata e nemmeno voglio addentrarmi nel dibattito sulla sua convenienza per cui qualcuno ci perde più di qualcun altro e la legge di Murphy trionfa.
Vorrei invece cogliere un nesso tra questa idea e altre emerse negli ultimi anni, per capire, sostanzialmente, quale è il modello di cittadino desiderato e perseguito da parte dei suoi cosidetti e apparenti rappresentanti.