Tag: buonascuola - anno scolastico 2015-2016
A proposito di Monaco
Noemi Lovei - 06-08-2016
La scuola, con il passare degli anni, ha innovato senza cambiare. Si è ragionato su metodi e strumenti didattici, sulla personalizzazione e sulle competenze. Senza vedere chiara la meta da perseguire. Questa mancanza di direzione di senso è stata immortalata il 22 luglio.
Nonostante la buonascuola
Francesco di Lorenzo - 16-01-2016
Non si può e non si deve nascondere il caos che la buonascuola ha provocato, e il relativo disagio che gli insegnanti non assunti e gli studenti soffrono, anche se di queste difficoltà si dice poco, come se non si potesse criticare un'operazione che andava gestita meglio, senza sovrapposizioni e rinvii, senza ritardare decisioni che andavano prese al momento. Nel frattempo, e per fortuna, la scuola reale lavora e vive. A Milano si è avuta una prova di democrazia effettiva e sul campo: in una scuola a pochi passi dal Duomo, si è svolta un'assemblea di genitori per portare a conoscenza un caso di intimidazione mafiosa. A Rho i ragazzi insegneranno agli over60 ad usare il tablet in sei incontri di quattro ore ciascuno, il tutto offerto gratuitamente dalla scuola e a proseguimento del Progetto ABCDigital iniziato lo scorso anno. Studenti entusiasti e nonni motivati!
Quando l'immigrato fa bene alla scuola
Francesco di Lorenzo - 19-12-2015
Gli studenti immigrati fanno solo del bene alla scuola italiana. Infatti, la scuola che accoglie gli alunni immigrati riesce a far migliorare il livello delle competenze di tutti. È quanto emerge dall'ultimo rapporto Ocse su "Scuola e migrazione, facilitare il viaggio dell'integrazione". Quindi, con dati alla mano, si riescono finalmente a sfatare mille paure immotivate: il grande afflusso degli alunni immigrati, aumentato negli ultimi anni, non ostacola l'apprendimento degli alunni non immigrati, che anzi, come è documentato, è sempre di più migliorato. Insomma, quando esiste e va in porto la vera integrazione, aumenta in generale il livello delle conoscenze di tutti. E se resiste un gap, è quello che dura da sempre, indipendentemente dalle provenienze, ed è lo svantaggio economico-sociale. Ciò che fa la differenza quindi, non è la provenienza, bensì la condizione sociale ed economica in cui vive lo studente .
Quando si dice il modello tedesco e si fa confusione sul sistema duale
Francesco di Lorenzo - 12-12-2015
Il ministro Giannini ha detto che la nostra scuola si sta avviando verso una concreta alternanza scuola-lavoro, che dovrebbe favorire l'occupazione giovanile. Ma andare verso un modello duale significa prima decidere che tipo di scuola vogliamo fare. Altrimenti innestiamo rametti e cespugli su un tronco morto e creiamo noi stessi una specie di mostro. Un mostro che manda a fare lo stage lavorativo gli alunni del liceo classico: magari come giardinieri o contadini. Insomma, attueremo la riscoperta della 'rivoluzione culturale' cinese più che il sistema duale tedesco!
Siamo stufi dell'uso sconsiderato e irresponsabile delle parole
Francesco di Lorenzo - 05-12-2015
Il ministro Giannini annuncia di aver già pronto un tablet per ogni banco, ma i dati ci dicono tutt'altro. Le scuole digitali in Italia sarebbero solo lo 0,5% del totale, un po' pochine per annunciare sviluppi di non prossima realizzazione. E molti insegnanti avrebbero urgente bisogno di formazione. Più concretezza e meno propaganda non farebbero male ad una scuola sempre più confusa, dove tra l'altro episodi di violenza non smettono di accadere. A Parma, il preside di un istituto comprensivo ha scelto di pubblicare sulla pagine Facebook della scuola stralci di conversazioni tra adolescenti uscite su Whatsapp, perché non si può intervenire sempre quando è troppo tardi.
La scuola di figli e figliastri
Francesco di Lorenzo - 21-11-2015
Delle due l'una, o ci accontentiamo di continuare ad essere un popolo di poeti fregandocene della matematica e delle materie scientifiche in generale, oppure corriamo ai ripari. La notizia è che in Italia mancano i prof di matematica, ma prima ancora mancano gli studenti che la studiano. Numeri, invece, che fanno ben sperare sono quelli relativi al progetto 'quotidiano in classe'. Su un altro versante, quando non è la scuola statale ad offrire possibilità di riscatto ci pensano Centri e Agenzie ad arginare il fenomeno della dispersione, permettendo a chi aveva abbandonato gli studi di trovare un'altra possibilità per sentirsi utile e lavorare. Un ultimo e doveroso pensiero per gli insegnanti della scuola dell'infanzia e gli educatori cui invece il lavoro è precluso.
Scuola a picco ma percentuali Faraoniche
Francesco di Lorenzo - 31-10-2015
Gli scioperi contro la 'buonascuola' per adesso sono solo annunciati. A qualcuno è venuto il sospetto che si stia mollando la presa, ma si spera siano malelingue. Eppure, timidamente, perché finora nessun altro ha posto il problema, l'ADI ha chiesto che venga salvaguardata la scuola dell'Infanzia Statale. Tale scuola, nei fatti, per ora, non è più nel primo segmento del percorso scolastico italiano. Eppure, secondo i decreti, usciti la scorsa settimana, in merito ai posti di potenziamento tra le diverse province e comunicati dai vari Uffici Scolastici Regionali, lo scollamento tra domanda e offerta è palese. Per fortuna Faraone ci rassicura con le sue percentuali ottimiste sull'abbandono scolastico...come avrà fatto?
Tagli e tagliole
Francesco di Lorenzo - 24-10-2015
L'operazione è chiara, un po' di soldi e finiranno le proteste. In fondo, non c'è trucco, o almeno il trucco è troppo scoperto. Le probabilità che le intenzioni di Renzi e compagnia siano proprio queste sono altissime. Come dire, butto una manciata di mangime nel pollaio (500 euro) e mentre le galline si azzuffano su come spenderli e soprattutto su come rendicontarli, ci si dimentica di tutto il resto. Il copione è scontato. E l'anno prossimo ancora meglio, avremo invece dell'accredito addirittura una Carta elettronica del docente con cui autoaggiornarci più veloci. Così coroneremo il nostro sogno di sentirci come tanti piccoli sindaci e consiglieri regionali. Pensate, una carta di credito dedicata. Ma noi, ci giurerei, saremo attenti a non spenderli in cose futili. Tutto ciò, mentre i nostri studenti dicono che le competenze digitali non le apprendono a scuola ma in modo autonomo o sui luoghi di lavoro (quando lo trovano). E mentre i tagli alla scuola sono evidenti.
Quale idea di scuola?
Francesco di Lorenzo - 17-10-2015
Tra la notizia che i manager bocciano la nostra scuola (eppure la 'buonascuola' l'hanno scritta funzionari ministeriali e non certo il fior fiore dei pedagogisti), studenti la cui voce non viene presa in alcuna considerazione (mai come in questo momento nessuno ascolta la loro opinione) e voci da cui si evince che con la legge di stabilità ci saranno ulteriori tagli alla scuola ( quando sembrava fossero finiti i governi di centrodestra) veramente non si comprende l'ottimismo della ministra Giannini. Per fortuna ci sono anche notizie positive. Renzo Piano ha presentato il suo progetto di "scuola del futuro" nelle periferie. E una lettera al giornale 'La Repubblica' ha ricordato, a proposito del fumo, che insegnare forse è meglio che punire.
Giannini, Gelmini: rime imperfette
Francesco di Lorenzo - 10-10-2015
È inutile dire di voler restituire dignità agli insegnanti quando tutte le iniziative di questo governo vanno in senso contrario. Si parte dal famoso contratto non rinnovato ormai da parecchi anni (dal 2009), per arrivare alla questione spinosa dello stipendio tra i più bassi d' Europa. Il rapporto Euridyce presentato proprio in questi giorni parla chiaro: i nostri insegnanti sono pagati poco e hanno una progressione di carriera lentissima. Nell'ultimo incontro tra Giannini e i sindacati sul ritardo nel rinnovo del contratto la risposta non c'è stata. Pero' il Ministro, sulle pagine di Oggi, si promuove dandosi un bell'otto in pagella. Ora, al di là dell'opportunità o meno di tale autovalutazione, sull'argomento ci sarebbe da andare in generale un poco più cauti. Ricordando, tra l'altro, che innalzare la qualità degli insegnanti significa stabilizzarli e aggiornarli, non certo fornirli di tablet.
Troppo local i docenti italiani?
Francesco di Lorenzo - 03-10-2015
La notizia è che per valutare i docenti italiani non bisogna attendere il comitato interno alle nostre singole scuole. La Fondazione Intercultura, che ha presentato al ministero dell'istruzione il suo settimo rapporto sulla capacità dei docenti italiani di essere internazionali, intanto, per questo aspetto, ha emesso un giudizio negativo.In sintesi i prof italiani amano restare 'local'. Ora, al di là di tutte le discussioni che questo rapporto potrebbe innescare (ma dubito che succeda), alcune considerazioni di base vanno fatte. Cosa potevamo aspettarci dopo che un apparato ministeriale, negli ultimi vent'anni, si è accanito in modo così feroce nei confronti della scuola?
Pagliacciate e zuccherini
Francesco di Lorenzo - 26-09-2015
Con la solita riconosciuta inconsistenza il ministro Giannini ha presentato ai sindacati la 'pagliacciata' del piano di valutazione dei dirigenti scolastici. È veramente il massimo. Basti sapere che gli stessi verranno divisi in quattro fasce di rendimento, per le prime tre ci saranno incentivi economici, cioè un premio nell'ordine del 100%, dell'80%, del 50%, e per la quarta fascia niet, niente premio e quindi niente soldi. Che è un modo di intendere la vita del tipo, 'tu hai fatto male il tuo lavoro, niente zuccherino'; oppure a uno studente che non studia, 'attento, tu vai male a scuola' e basta. Naturalmente, come il bonus di 500 euro ai docenti, si tratta di provvedimenti di facciata fatti apposta per tener buoni gli astanti e continuare a perdere tempo. Naturalmente, guai se così non fosse, ci sono piccole isole, nicchie o bolle di ossigeno all'interno della scuola che, da sole, permettono all'istituzione di andare avanti. E così, ci si consola con la notizia che al Festival della Filosofia si sono visti molti ragazzi e intere scolaresche partecipare con convinzione. Resta il fatto che anche per quest'anno, gentile ministro Giannini, la carta igienica dovrà essere portata da casa.
Ciliegina scandalosa
Francesco di Lorenzo - 19-09-2015
È cominciato l'anno (scolastico) affascinante. Questa è un'espressione usata in estate dal ministro Giannini da cui si evince che dall'alto, dallo scranno di chi siede al di sopra degli altri, le miserie in basso si vedono male. Le cose sembrano interessanti, ma solo perché non si distinguono bene i contorni. Invece, basta girarsi attorno, e ti ritrovi nella confusione più completa. Si va dal mancato rinnovo del contratto, alla questione del taglio degli orari negli istituti tecnici e professionali (in questo caso fu la Gelmini a tagliare le ore professionalizzanti di laboratorio ed è stata poi una sentenza del Tar che ha messo tutto in discussione). Naturalmente nei Telegiornali, la fonte da cui si informa la maggioranza degli italiani, di tutto ciò non c'è traccia. La tecnica è precisa, chirurgica: si prende una notizia piccolissima, quasi inutile, ma favorevole alla Buona scuola e la si amplifica a dismisura.
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