Tag: precari - anno scolastico 2012-2013
La condizione del precario
Sonia Cartosciello - 02-08-2013
La condizione di precario non è solo una limitazione dei diritti costituzionali di ogni cittadino della nostra Repubblica, ma è, piuttosto, una condizione di vita, e la cosa è tanto più grave e inaccettabile in una società progredita che dovrebbe fondare la sua essenza sull'istruzione di tutti e per tutti e che, dunque, avrebbe l'obbligo di considerare gli insegnanti una preziosa risorsa a cui attingere e non, un peso che sembrerebbe aggravare il già affollatissimo quanto travagliato mondo del lavoro.
Profumo non lo sa: chi ha ragione non invecchia
Giuseppe Aragno - 08-11-2012
"Non ho fatto nulla per peggiorare la situazione dei precari nella scuola" ha dichiarato Profumo, respingendo l'accusa di aver cancellato le loro speranze, .che gli è stata rivolta dal prof. Carmine Cerbera prima di togliersi la vita. I casi sono due: o il ministro soffre di amnesia e non ricorda la disperata rabbia dei precari che a settembre, accampati davanti al Ministero, invano gli chiesero udienza, per convincerlo a non cancellare le graduatorie permanenti, o il concorso l'ha voluto a sua insaputa il Direttore Generale Luciano Chiappetta.

Aveva ragione Don Milani: "La politica è orribile quando chi la fa crede d'essere dispensato dal sentir bruciare i bisogni immediati di quelli cui l'effetto della politica non è arrivato" e non c'è dubbio: il dramma di Cerbera è figlio di un clima di arroganza, persecuzioni e disprezzo per il corpo docente che non ha precedenti nella nostra storia.
A chi piace il concorso?
Vincenzo Pascuzzi - 01-10-2012
A Roger Abravanel piace il concorsone di Profumo, ne è entusiasta. E' uno dei pochi, se non l'unico, ad apprezzarlo al di fuori dei vertici Miur. L'aveva anticipato qualche settimana fa sulla prima pagina del Corriere della Sera e lo conferma adesso, appena pubblicato il relativo decreto
La notorietà e una certa fama di Abravanel sono recenti (2008) e dovute alla pubblicazione del saggio "Meritocrazia. Quattro proposte ecc. ...".
E' accaduto che parlare di Merito e Meritocrazia ai rappresentanti politici di una realtà nazionale che ne è carente o priva (v. raccomandazioni, cooptazioni, scambio di favori, mazzette, casta, ...), ha provocato la loro adesione entusiasta, ipocrita, solo di facciata, ma non operativa, fattiva, concreta e reale. Non poteva essere altrimenti, infatti a nessuno conviene, né piace tagliare il ramo su cui sta seduto, appollaiato o solo aggrappato! Perciò applausi, adesioni, celebrazioni del merito e della meritocrazia sì, ma solo verbali, di facciata, non operative, quasi per far vedere di specchiarsi in esse.
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