Truffate sì, ma fatelo all'inglese
Giuseppe Aragno - 02-10-2012
La statalistica è scienza e guai a dubitare: il Paese nell'insieme è fatto ormai di "montiani di ferro" e montiana è la stampa che conta. Non si perde occasione per cantarne le lodi. Pochi giorni fa, dopo il lamento d'obbligo sulla nostra scarsa dimestichezza con la lingua inglese, politologi d'ogni colore, editorialisti e osservatori politici sono andati tutti in brodo di giuggiole, perché Monti ha deciso di "invertire la tendenza" e, invece d'investire sulla scuola per potenziare l'insegnamento delle lingue, ha segnato sul calendario della nostra vita politica un nuovo insuperabile record. La svolta è epocale, s'è detto: per la prima volta nella storia degli esecutivi italiani, sul sito web istituzionale è apparso un comunicato stampa nella lingua di quella che fu la "perfida Albione". Chiunque si prenda la briga di dare uno sguardo rimane stupito: il titolo della prima informativa nella lingua imperiale è affascinante: track. Una musica deliziosa per timpani educati. C'è della poesia in questo governo tecnico e davvero non si può negarlo: Monti ha avviato una rivoluzione, anche se, da buon moderato, s'è limitato per ora all'inesplorato campo linguistico.
leggi (1 commento/i)