Tag: gelmini - anno scolastico 2012-2013
Tra primati e prodotti tipici
Francesco di Lorenzo - 05-08-2013
Tanto per non farci mancare niente delle cose che abbiamo già visto e rivisto negli anni, si torna a parlare di classi pollaio. Questa volta, però, almeno fino a questo momento, i termini sono cambiati. Per fare un po' di cronaca, ricordiamoci che era stata il ministro Gelmini a regalarci le famigerate classi pollaio, cioè la possibilità di aumentare il numero degli alunni oltre i trenta per aula. E questo per contenere le spese. Contestualmente avrebbe dovuto partire un piano di edilizia scolastica (che prevedeva aule un poco più larghe) ma che naturalmente nessuno ha mai visto.
Ora, vivere la situazione di ingabbiato in una classe scolastica, e quindi pollo due volte, è veramente frustante e faticoso.
Notizie ballerine
Francesco Di Lorenzo - 02-02-2013
Dallo Speciale Notizie dal fronte 2012-2013


Ultimissima. Il 25 gennaio scorso il Ministero dell'Istruzione, attraverso un avviso di chiamata pubblica, ha fatto sapere che è alla ricerca di nominativi per ricoprire gli incarichi di Presidente dell'Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) e dell'Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), nonché dei componenti dei relativi consigli di amministrazione. Tutti e due gli enti sono commissariati. Inutile un qualsiasi commento. A governo scaduto e con le elezioni incombenti, far passare queste nomine sarebbe veramente inconcepibile, oltre che offensivo per chiunque. La Cgil-scuola ha fatto presente proprio questo al ministro Profumo, invitandolo a soprassedere e lasciare la pratica al prossimo governo. Quello che colpisce, però, è la reiterazione degli eventi e la coincidenza delle date.
Com'è bella, com'è bella: è la scuola di Mariastella
Vincenzo Pascuzzi - 24-01-2013
"Verso le elezioni. Si chiude l'era dei tagli all'istruzione" così titolano Eugenio Bruno e Claudio Tucci sul Sole24Ore del 22 gennaio. E proprio all'inizio dell'articolo leggiamo: "Se c'è un aspetto che accomuna tutte le coalizioni in gara per le politiche del 24 e 25 febbraio è proprio l'intenzione di tornare a investire su scuola, università e ricerca".

Ma le cose non stanno proprio così. Due osservazioni si impongono. La prima è che nel programma del Pdl non si trova affatto indicata l'intenzione a tornare a investire su scuola, ecc., al più e solo implicitamente, non si prospettano nuovi ed ulteriori tagli dichiarati. La seconda è che, per il Pdl, l'intenzione di tornare a investire comporterebbe un'autocritica, un mea culpa pesante, cioè il riconoscere di aver sbagliato, e di grosso, con i tagli della non-rimpianta ministra Gelmini. Lo stesso operato della ministra andrebbe criticato, censurato, disconosciuto. Una simile duplice ammissione, finora, non c'è stata!
Lo schema culturale da rompere
Vincenzo Pascuzzi - 05-01-2013
L'Agenda Monti per tutte le stagioni


Nell'Agenda Monti, la settima frase relativa alla scuola recita testualmente così: "Serve rompere uno schema culturale per cui il valore dello studio e della ricerca e il significato della professione di insegnante sono stati mortificati."

L'espressione "schema culturale" rappresenta un brevissimo giro di parole, una circonlocuzione, una specie di mascheratura o confezione elegante per imbellettare un contenuto ben più rozzo, grezzo, concreto, pesante e compromettente: niente altro che la politica scolastica deliberatamente scelta, adottata e seguita da Gelmini a partire dal 2008 (per tre anni e mezzo) e poi sostanzialmente proseguita da Profumo nel corso del 2012.

L'inversione di rotta
Vincenzo Pascuzzi - 30-12-2012
L'Agenda Monti per tutte le stagioni


Sorprende l'esordio: "Bisogna prendere sul serio l'istruzione, la formazione professionale e la ricerca." È il titolo del paragrafo relativo alla scuola - alle pagg. 9, 10, 11 - dell'Agenda Monti. Sì, lo stesso Mario Monti che è ancora, e lo sarà fino a febbraio 2013, p.m. (primo ministro) o premier italiano, cioè capo del governo in carica.

Viene da chiedergli: "ma allora fin'adesso il tuo governo non l'ha forse presa sul serio l'istruzione?" La risposta è "purtroppo sì!", visti i risultati. Ma chi è titolare della responsabilità di questa situazione non può esordire un documento programmatico con una simile affermazione! Si dà la zappa sui piedi!
Roger Abravanel messaggero di Confindustria?
Vincenzo Pascuzzi - 17-12-2012
Ha cominciato nel 2008 a diffondere e propagandare il verbo della "meritocrazia" mediante un suo apprezzato saggio e poi con articoli e interventi vari. Si tratta di Roger Abravanel, ingegnere già a 22 anni, poi carriera prestigiosa, un c.v. di rispetto, ora presentato come saggista, advisor, guru. Dapprima si era proposto al governo di centro-destra e, nello specifico, si era affiancato - quale consulente prestigioso e a titolo gratuito - al ministro dell'Istruzione Gelmini (1). Ma sembra con scarsissimi esiti e risultati concreti. Da notare che R.A. non aveva, e non ha, alcuna esperienza diretta nel settore scuola, vanta esperienze di consulenza aziendale, perciò parla di scuola solo modellandola come un'azienda.
Profumo non lo sa: chi ha ragione non invecchia
Giuseppe Aragno - 08-11-2012
"Non ho fatto nulla per peggiorare la situazione dei precari nella scuola" ha dichiarato Profumo, respingendo l'accusa di aver cancellato le loro speranze, .che gli è stata rivolta dal prof. Carmine Cerbera prima di togliersi la vita. I casi sono due: o il ministro soffre di amnesia e non ricorda la disperata rabbia dei precari che a settembre, accampati davanti al Ministero, invano gli chiesero udienza, per convincerlo a non cancellare le graduatorie permanenti, o il concorso l'ha voluto a sua insaputa il Direttore Generale Luciano Chiappetta.

Aveva ragione Don Milani: "La politica è orribile quando chi la fa crede d'essere dispensato dal sentir bruciare i bisogni immediati di quelli cui l'effetto della politica non è arrivato" e non c'è dubbio: il dramma di Cerbera è figlio di un clima di arroganza, persecuzioni e disprezzo per il corpo docente che non ha precedenti nella nostra storia.
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