Tag: d - anno scolastico 2012-2013
Donazioni digitali
Francesco di Lorenzo - 31-08-2013
Parlando del prossimo decreto sulla scuola annunciato dal governo qualcuno ha detto che sembra la tela di Penelope. L'elenco delle cose che ci sono o non ci sono dentro, e che aumentano o diminuiscono a giorni alterni, è importante per tutti gli operatori della scuola, come è importante per la credibilità di questo governo. Parole. Come se questo fosse un governo con qualche prospettiva. Non scherziamo. Programmi e progetti futuri, a scuola già iniziata, sono solamente palliativi e spostamenti nel tempo di decisioni. Per la risoluzione dei problemi della scuola si ripassi tra qualche tempo, magari tra qualche anno. Per adesso, resta quello che abbiamo sotto gli occhi: ulteriori tagli e nessuna soluzione della faccenda dei precari.
L'estate se ne va
Francesco di Lorenzo - 22-08-2013
Una volta, in estate, il ministero dell'Istruzione era in pieno fermento, tanto che alcuni dirigenti periferici consigliavano, per fare i simpatici, insegnanti e personale tutto a stare attenti a norme, leggine e sanatorie che venivano fuori in pieno agosto. Si sperava, chissà, che qualcuno distratto dall'estate non vedesse, o si voleva castigare chi se n'era andato con leggerezza in vacanza? Misteri del ministero, che allora era della Pubblica Istruzione.
Era meglio-era peggio, non fermiamoci a queste dispute senza conclusione. Resta il fatto che oggi è diverso. Una volta ad agosto si andava di più in vacanza, oggi di meno per questioni economiche in primo luogo, ma anche per la naturale evoluzione dei costumi: chi ha la possibilità le vacanze le fa quando vuole. Poi, c'è che ad agosto non c'è più la chiusura in massa delle fabbriche, per il semplice fatto che le fabbriche hanno già chiuso da tempo. Insomma, in un modo o nell'altro, che sia fatto apposta o che sia solo un caso, oggi c'è più trasparenza, mettiamola così.
Invalsi all'attacco, ricatta i presidi, mette in mora il ministro Carrozza
Vincenzo Pascuzzi - 19-08-2013
La miglior difesa è l'attacco, devono aver pensato a Villa Falconieri, sede dell'Invalsi a Frascati. Criticato e messo in cattiva luce per l'iniziativa Vcamp, l'istituto presieduto e gestito da Paolo Sestito e Roberto Ricci ha affidato al suo numero tre (di fatto) il compito di contrattaccare e rompere l'accerchiamento mediatico. Così Daniela Notarbartolo - ricercatrice e collaboratrice dell'Invalsi stesso - ha dovuto impegnare il suo Ferragosto e la vigilia per scrivere un lungo articolo pubblicato poi venerdì 16 agosto su il sussidiario.net.

Vediamo rapidamente alcune parti di questo articolone.
L'insostenibile teatrino
Francesco di Lorenzo - 19-07-2013
Il teatrino della politica impazza come se niente fosse. Ormai è diventato insostenibile. Ripete noiosamente se stesso facendo finta che da parte dei normali cittadini non ci siano stati evidenti segnali di rifiuto, nonché avvertimenti sull'avvenuto superamento di tutti i limiti della decenza. Ebbene, mentre tutto ciò accade, si legge la notizia che l'Invalsi formerà, nel corso dell'estate, cento esperti di valutazione, istituendo per l'occorrenza una apposita scuola estiva. Cento 'valutatori', che non è neanche un numero eccessivo, in fondo. Persone cioè capaci di saper leggere tabelle e grafici (e in possesso di nozioni di informatica, naturalmente) a cui sarà conferito il ruolo di 'esperti' nel valutare le scuole. Sembra che in tutto siano previsti sei giorni di corso, che basteranno e avanzeranno e forse rimarrà anche del tempo per qualche chiacchiera.
L'educazione liberale in Italia è ardua impresa
Severo Laleo - 26-06-2013
L'ex ministro Antonio Martino, uno dei fondatori di Forza Italia, ha così straparlato (e noi sottolineiamo) dopo la sentenza di condanna di S. Berlusconi:

"Così non si può più andare avanti. Non penso che serva la piazza, bisogna trovare un accordo politico tra le forze della maggioranza per togliere la licenza di uccidere a quei mascalzoni che sono diventati magistrati grazie a un concorso pubblico e che sono stipendiati, usando i nostri soldi, per fare solo i propri interessi. Ora è il momento di riformare la magistratura, è folle pensare ancora che i giudici possano essere autonomi".

Una dichiarazione incredibile.
L'Invalsi è buono e mi piace ...... perché sì!
Vincenzo Pascuzzi - 24-06-2013
L'ottimo preside friulano Stefano Stefanel, in una sua recente nota a favore dei test Invalsi (1) così conclude:

«Il Sistema Nazionale di Valutazione e l'Invalsi sono imperfetti ma devono essere mantenuti, perché sono infinitamente meglio del niente che vogliono quelli che urlano e pretendono il loro azzeramento».

Ovviamente, ognuno è libero di pensarla come meglio crede, o può, sull'Invalsi e su altri argomenti. Ma se ci si vuole confrontare con altri e magari tentare, ricercare una posizione comune o una sintesi, le opinioni espresse vanno motivate e supportate con argomenti seri. La frase riportata, che non è affatto apodittica, né sostenuta da argomentazioni, equivale a dire «l'Invalsi è buono e mi piace .... perché sì!» oppure al noto «ipse dixit». Forse l'esercizio di un ruolo gerarchico induce alcuni, quasi inconsapevolmente, ad assumere simili posizioni anche al di fuori dell'ambito loro proprio (senza peraltro giustificarli in esso).
22 Giugno Fischi, distacchi ed esami
Francesco di Lorenzo - 22-06-2013
Dallo Speciale Notizie dal fronte 2012-2013



Quest'anno il meeting di Comunione e Liberazione sarà inaugurato dal presidente del consiglio Enrico Letta. Pensare che una volta, qualche anno fa, i rappresentanti dell'opposizione erano accolti dai militanti di CL con fischi e pernacchie, per essere leggeri. Ora non succede. Ora è tutto cambiato. Ora, è solo seguendo uno schema vecchio e antiquato che il presidente del Consiglio Letta dovrebbe essere all'opposizione. Adesso siamo amorevolmente insieme. E se qualcuno si azzarda a porre il problema di una diversa visione della società, per favore, la smetta. Non è questo il momento.
Si dirà che i tempi sono cambiati, tanto cambiati da far apparire come qualcosa di irreale i fischi che, ad esempio, furono riservati al ministro dell'istruzione Berlinguer al Meeting del 1996. Ma lì, eravamo nella preistoria.
Invalsi come un Super-Miur
Vincenzo Pascuzzi - 20-06-2013
1) Tiziana Pedrizzi riassume alcuni mali della scuola, tutti già ben noti, e prospetta che possano essere risolti tramite Invalsi. Però, l'attuale Invalsi è esso stesso un ulteriore problema, almeno secondo una "rumorosissima minoranza". E non è dimostrato che esista davvero una maggioranza silente (v. Bologna) che sia pro-Invalsi con convinzione e non solo per costrizione, forzatura o rassegnazione.

2) Non tutti sanno che 4 maestri elementari hanno rifiutato gli Invalsi e ora rischiano un provvedimento disciplinare da parte di d.s. troppo zelanti o bigotti.

3) Invalsi opera da 10 anni ma non si sono viste azioni ministeriali conseguenti le sue rilevazioni. Né Invalsi si è lamentato, ma - pro domo sua - mira ad espugnare l'esame di maturità.
Roger Abravanel, l'Invalsi e i 100 e lode TRUCCATI nel sud
Vincenzo Pascuzzi - 18-06-2013
Al Direttore dr. Alessandro Barbano,

mi riferisco all'intervista a Roger Abravanel a cura del vostro Antonio Manzo (Il Mattino - 8 giugno 2013).

Sono 4 o 5 anni che R. Abravanel ripete insistentemente lo stesso ritornello su merito, meritocrazia e test Invalsi taumaturgici, ignorando le numerose e fondate critiche che vengono rivolte alla valutazione a mezzo test a crocette.

Test che vengono spacciati per "oggettivi" senza esserlo, che vorrebbero "misurare" senza unità di misura, senza strumento e senza indicazione dei livelli di sufficienza. Test che prendono a riferimento le mitiche "competenze" prive di una definizione condivisa. Test che vengono malissimo sopportati anche da chi si sente o si crede costretto a somministrarli. Per verificare e approfondire segnalo l'indice "Test Invalsi dalla A alla ZETA" (*).
La Convenzione di Istanbul e l'educazione all'amore
Severo Laleo - 29-05-2013
Sì, all'amore. Nelle scuole è arrivato, per fortuna, direi,
nonostante un'ampia confusione di ruoli e di competenze,
ogni tipo di educazione: all'ambiente, alla cittadinanza, alla sana alimentazione,
alla sicurezza stradale, alla legalità, alla lotta
al bullismo, alla pace, alla dimensione
europea ... ma mai un'educazione all'amore.
E troppo spesso, forse, si è preferita un'educazione sessuale fine a sé stessa,
senza ampliare il discorso ai diritti di ciascuna persona nella relazione
affettiva d'amore.
I test, Elena Ugolini, le patate bollenti e i lavori forzati
Vincenzo Pascuzzi - 16-05-2013
"Si può migliorare la scuola senza conoscerla? " si chiede oggi Elena Ugolini, preside ed ex sottosegretario al Miur. "Claro que no!" Certo che non si può! Ma non basta conoscerla per migliorarla, occorrono poi scelte e azioni. E magari anche risorse economiche, partecipazione e consenso diffusi e durevoli.

E poi non è vero che non si conosce la scuola: la conoscono molto bene e a fondo 800.000 docenti e 10.000 presidi! Basta o basterebbe chiedere a loro. Anzi non serve nemmeno chiedere, qualcuno scrive regolarmente in rete, e c'è chi ha già scritto anche dei libri disperati e validissimi e - potenzialmente - utilissimi se solo il Miur li leggesse e ne tenesse conto!
Siamo tutti in attesa: riflessioni
Stefania Buosi - 13-05-2013
Qualche tempo fa pubblicai in "Fuoriregistro" un articolo, lamentando la deplorevole situazione della scuola italiana a livello dello scarso riconoscimento sociale (ed economico) della figura dell'insegnante e raccontando di come gli insegnanti di liceo si convertano a volte in baby-sitter di ragazzini viziati sempre più protetti da genitori incapaci di insegnare loro le più basilari regole dell'educazione e pronti a gettare la responsabilità del loro fallimento educativo sulla scuola e sui poveri insegnanti.
Ora, sono giunta, a questo proposito a una nuova scoperta...
Uscire dall'Aula del racconto della storia: Andreotti e Ambrosoli
Severo Laleo - 08-05-2013
Andreotti e Ambrosoli sono la storia d'Italia.
L'Italia di Andreotti. L'Italia di tutti noi, clienti senza memoria,
e sempre alla ricerca di un uomo della Provvidenza,
capace di guidare e distribuire i giochi della Politica.
Da Mussolini a Grillo, da Bossi a Berlusconi,
e, forse, a un nuovo capo, scalpitante, in un lato, a sinistra,
di una panchina, a bordo campo.
L'Italia, per dirla ancora con Piero Gobetti,
dove tutti "hanno bene animo di schiavi".
E dove i potenti non smettono mai di essere potenti.
Dovunque siano collocati: a destra, al centro, a sinistra.
Perché è mancata, e ancora manca, la regola fondamentale
della democrazia reale: il limite di durata nelle cariche istituzionali, a qualsiasi livello, centrale e periferico.
Una terribile violenza
Patrizia Rapanà - 03-05-2013
A cosa è ridotta la scuola, ha scritto ieri sul "Fatto Quotidiano" Eleonora Carrano, gli italiani lo hanno potuto capire "alle recenti elezioni dello scorso febbraio, [...] qualunque fosse la loro estrazione sociale". Per buona parte dei docenti lo spettacolo è abituale e quasi non ci si bada più: crepe e erba maligna nei cortili, muri stinti pieni di macchie e graffiti, ai piani bassi finestre protette da grate arrugginite. La sicurezza messa a repentaglio da pareti infiltrate e cadenti. Uno spettacolo indecente che fa a pugni con le chiacchiere e le promesse di governi incapaci, ministri impreparati e bugiardi,
Ho sentito il discorso di Letta quando ha chiesto la fiducia al Parlamento. Sembravano le parole di un uomo che non mette piede in una scuola statale da decenni. Chiacchiere, formule prive di agganci con la realtà: "La società della conoscenza e dell'integrazione si costruisce sui banchi di scuola e nelle università", ha detto il Presidente di un governo che nessun leader di partito aveva proposto agli elettori durante la campagna elettorale.
Don Milani, l'on. Speranza e Maria Chiara Carrozza
Giuseppe Aragno - 29-04-2013
Dopo Milano e il Palazzo di Giustizia assalito con furia giacobina come fosse la Bastiglia, anche Roma è caduta. Il Parlamento è in mano a una destra autentica e alla sua dozzinale imitazione di sinistra. Qualcuno domani titolerà che l'Italia ha un nuovo governo e molti, ingenui, speranzosi o compromessi col potere, andranno a cercare nel nome dei ministri la dignità delle Istituzioni violate. Si può esserne certi purtroppo: chi ama la scuola troverà nei molti e prestigiosi titoli della ministra dell'Istruzione, professoressa Maria Chiara Carrozza, ragioni di speranza che Profumo, Rossi Doria e Ugolini non potevano offrire e per un po' molti lavoratori traditi sogneranno di certo impossibili miglioramenti, solo perché tra i ministri non troveranno più la tragica figura della Fornero. La verità però è diversa e veramente amara: nonostante l'aperto rifiuto manifestato dagli elettori, oggi un Parlamento commissariato ha votato la fiducia a un nuovo governo Monti. Identica maggioranza, coincidenti priorità - anzitutto i mercati, poi l'umanità dolente in lotta con la disperazione - e una legittimità democratica ancora più impalpabile.
La scuola, il neoliberismo e il referendum di Bologna
Mauro Boarelli - 24-04-2013
A Bologna, alla fine di maggio, i cittadini saranno chiamati a votare per un referendum consultivo sulla scuola dell'infanzia. Dovranno esprimersi sul finanziamento di un milione di euro all'anno alle scuole private da parte del Comune, scegliendo tra il suo mantenimento o la sua abolizione.
Si tratta di una scadenza che non riguarda solo Bologna, e non riguarda solo la scuola dell'infanzia. Se ci allontaniamo per un momento dall'oggetto del referendum possiamo comprenderne meglio la portata.
Il finanziamento pubblico alla scuola privata ha il suo teorico più illustre nell'economista statunitense Milton Friedman, il principale esponente della "scuola di Chicago", le cui strategie economiche liberiste hanno influenzato le politiche di Margaret Thatcher e Ronald Reagan (e anche di Pinochet).
Friedman non si preoccupa di analizzare i rischi che la proliferazione di scuole private può provocare in termini di limitazione e condizionamento della conoscenza, né di valutare cosa comporti la riduzione delle scuole pubbliche dal punto di vista della costruzione della cittadinanza, anzi, fugge letteralmente di fronte al problema.
E i Magnifici sei che dovevano svecchiare il Miur che fine hanno fatto?
Vincenzo Pascuzzi - 23-03-2013
Egregio sig. ministro Profumo,

era appena un anno fa, esattamente febbraio 2012, quando giornali e media dedicavano spazio a una notizia insolita e innovativa: l'assunzione diretta e rapida (senza concorso, tramite la valutazione dei loro c.v.) di sei c.d. "e-secchioni" under 40, sei ex "cervelli in fuga" recuperati alla Patria o alla Nazione, indicati anche come i "Magnifici Sei" e che dovevano - quali Suoi collaboratori - "svecchiare" il Miur.
Questi i loro nomi: Arianna Bassoli, Lorenzo Benussi, Dario Carrera, Donatella Solda Kutzmann, Damien Lanfrey, Stefania Milan. In calce i loro profili.
Di loro non s'è saputo più nulla, sono come scomparsi. Ci domandiamo che fine professionale abbiano fatto.
La burocrazia sta soffocando la didattica e uccidendo la scuola
Vincenzo Pascuzzi - 22-03-2013
"Cosa resterà del rapporto insegnante/discente?" si chiede oggi (17.2.2013) Claudia Fanti.

E risponde "Sempre meno: insegnante con le occhiaie dopo le nottate ad arrovellarsi su cosa scrivere nell'ennesima relazione sulla valutazione, discente preoccupato dello stato di salute del proprio ex-prof, divenuto burocrate a tempo pieno".

Credo di essere sulla stessa lunghezza d'onda. Da un po' ci sto riflettendo. Il nucleo duro, nobile essenziale dell'attività didattica è il rapporto docente/discente-i. Il resto è supporto, organizzazione, burocrazia, gerarchia e dovrebbe essere complemento della didattica, quindi al di sotto e dopo.
Una nuova vergogna: anche la scuola verso il numero chiuso
Giuseppe Aragno - 20-03-2013
"C'è stata battaglia e non ce ne siamo accorti", ripeteva negli ultimi e sconsolati anni della sua vita Gaetano Arfè, intellettuale militante tra i più lucidi del Novecento. Il tempo purtroppo gli ha dato pienamente ragione e ogni giorno che passa dimostra quanto premonitore fosse il suo inascoltato appello a scavar trincee sull'ultima spiaggia per tentare l'estrema difesa della Costituzione.
Dal 2007, in un'avanguardistica Torino, un liceo intitolato all'antifascista Altiero Spinelli ha sciolto il nodo delle iscrizioni con una "selezione per test" che consente o vieta la frequenza dell'Istituto. La nostra "libera stampa", mobilitata nella caccia all'uomo di parte avversa e nella promozione di "santini" e utili idioti con cui coprire le miserie morali del potere, non se n'era accorta: in linea con la religione del merito, dopo i rettori delle università, tra le basse gerarchie della chiesa liberista, anche alcuni dirigenti scolastici danno ormai di piglio al manganello e bastonano quanto sopravvive di democrazia in un Paese di sedicenti liberali che all'estero svendono il nostro onore, "portando a casa i marò" col tradimento - altro che Berlusconi e il sedere della Merkell - e in patria non riconoscono un ethos politico ai ceti subalterni e fanno la guerra santa ai diritti in nome del mercato.
"Dio lo vuole!", è lo slogan, mentre i test d'ingresso, foglia di fico e preludio inaccettabile al numero chiuso, fanno l'ingresso trionfale nelle scuole medie.
Un po' di tutto, un po' di niente
Francesco Di Lorenzo - 09-03-2013
Dallo Speciale Notizie dal fronte 2012-2013



C'è un po' di tutto nelle ultime notizie sulla scuola. La sensazione, però, è che non ci sia niente capace di indicarci la strada, la prospettiva, il cammino, insomma qualcosa che possa dirci 'cosa sarà di noi?'. Lo stallo sembra completo. E le analisi che si susseguono non si spostano da uno strano gioco a ping-pong che non si capisce dove ci porterà. L'atmosfera è di attesa, ma di che cosa? Cosa stiamo attendendo in particolare? La percezione è che nessuno lo sa.

Intanto l'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) a cui era stato chiesto un parere sul nostro livello di informatizzazione, ha risposto che siamo indietro di qualche anno. La scuola italiana se continua di questo passo, ci metterà ancora quindici anni per raggiungere la scuola inglese, 'dove praticamente l'80% delle classi può usufruire di strumenti didattici informatici'.

Alla fine, il ministro Profumo ci lascerà due ultimissimi regali: il regolamento sulla valutazione e un nuovo concorso a cattedre. Parecchi di noi, per la verità, di questi omaggi farebbero volentieri a meno. E, come per i regali che superano i cento euro e che sono fuorilegge, preferiremmo rimandarli indietro, rispedirli al mittente. Con tanti ringraziamenti!
Home Schooling? No, grazie!
Marina Fasce - 22-02-2013
Pochi giorni fa, lunedì 18 febbraio, nel TG1 delle ore 20, un servizio ha illustrato i caratteri della home - schooling: anziché mandare i 4 figli a scuola, due genitori - insegnanti fanno lezione, armati di vari sussidi didattici e citando il computer che, con Internet, può permettere di trovare "tutte le risposte" ai quesiti cercati...
Invito, tutti, a riflettere sulla questione, citando, Clotilde Pontecorvo, illustrissima connazionale, Professore Emerito della Sapienza di Roma, docente di Psicologia dell'Educazione.
Per l'Educazione Musicale
Mario Piatti - 22-02-2013
Il Forum per l'Educazione Musicale lancia l'appello MUSICA SCUOLA CURRICOLO TERRITORIO, indirizzato "Al Ministro dell'Istruzione che verrà...".
L'Appello presenta tre fondamentali richieste:
a) inserire organicamente un insegnante specializzato in didattica della musica in ogni scuola primaria;
b) inserire organicamente il docente di materie musicali nella Scuola secondaria di II grado;
c) sostenere le attività formative musicali, e in generale artistiche, anche attraverso deduzioni fiscali.
Senza discussione
Francesco Di Lorenzo - 16-02-2013
Dallo Speciale Notizie dal fronte 2012-2013


Tutto è andato secondo le previsioni. La commissione cultura e istruzione del Senato ha approvato il provvedimento sulla valutazione delle scuole e dei suoi dirigenti. Alla fine saranno l'Invalsi, l'Indire e gli ispettori del Miur, a dettare legge sull'argomento. C'è stata opposizione al passaggio del provvedimento, ma i voti di PDL e Lega hanno vanificato ogni tentativo di discussione. Appunto, discussione. Sembra che l'attuale ministro dimissionario Profumo abbia dimenticato proprio questo passaggio fondamentale: era stato lui stesso a dire, all'inizio del suo mandato, che tutti i provvedimenti del suo ministero sarebbero stati presi dopo 'ampia discussione'.
Passato lo voto, gabbata la schola
Vincenzo Pascuzzi - 14-02-2013
Si dice "Passata la festa, gabbato lo santo". E' un proverbio che possiamo adattare in "Passato lo voto, gabbata la schola", usando un italiano un po' .... anticato. Il senso è che ora, alla vigilia del voto, tutti i partiti promettono a iosa riguardo alla scuola ma poi, a partire dal 26 febbraio, manterranno poco o nulla accampando le scuse più bizzarre, varie e improbabili.
C'è inoltre la inquietante e sgradevole sensazione che poco o nulla cambierà in futuro per la scuola, per gli studenti, gli insegnati e l'altro personale. Impalpabili elementi inducono la percezione (si spera errata) di un sotterraneo accordo, in tal senso, già in atto e condiviso da una molteplicità di soggetti politici e sindacali.
Di preside elettivo non si discute nemmeno, è un tabù?
Vincenzo Pascuzzi - 11-02-2013
Francesca Puglisi (Pd), intervistata l'8 febbraio scorso, riconosceva la maggiore utilità del dialogo e del confronto rispetto al metodo autoritario e verticistico. Queste le sue parole:
«L'idea chiave è, prima di tutto, di metodo politico: la scuola ha subìto tagli, insulti e riforme calate dall'alto. Se vogliamo restituire centralità al sistema nazionale di istruzione, allora non possiamo che ripartire dalla condivisione. Qualsiasi legge, prima di divenire tale, dovrà essere una proposta discussa e condivisa dalla più larga parte del mondo della scuola. I partiti devono fare un passo indietro per poterne fare uno avanti: più umiltà nel confronto con i vari soggetti che lavorano e vivono nella scuola, più capacità di ascolto, e anche più lungimiranza, più capacità di guardare oltre».
Notizie ballerine
Francesco Di Lorenzo - 02-02-2013
Dallo Speciale Notizie dal fronte 2012-2013


Ultimissima. Il 25 gennaio scorso il Ministero dell'Istruzione, attraverso un avviso di chiamata pubblica, ha fatto sapere che è alla ricerca di nominativi per ricoprire gli incarichi di Presidente dell'Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) e dell'Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), nonché dei componenti dei relativi consigli di amministrazione. Tutti e due gli enti sono commissariati. Inutile un qualsiasi commento. A governo scaduto e con le elezioni incombenti, far passare queste nomine sarebbe veramente inconcepibile, oltre che offensivo per chiunque. La Cgil-scuola ha fatto presente proprio questo al ministro Profumo, invitandolo a soprassedere e lasciare la pratica al prossimo governo. Quello che colpisce, però, è la reiterazione degli eventi e la coincidenza delle date.
Ricette per tutti i gusti
Francesco Di Lorenzo - 26-01-2013
Dallo Speciale Notizie dal fronte 2012-2013


Sentivamo tutti un urgente bisogno di ricette per salvare la scuola italiana. Una tra le altre, ma sembra significativa, ce la propone il sottosegretario all'Istruzione uscente Elena Ugolini. Già preside del liceo privato cattolico Malpighi di Bologna, già chiamata, fin dal 2001, dall'allora ministro Moratti a collaborare con il Miur, ed esponente romagnola di spicco di Comunione e Liberazione (equilibri si imposero?), ha dichiarato quanto segue: 'per arrivare ad un salto di qualità della scuola italiana servono quattro leve: autonomia, valutazione, sostegno alle famiglie e nuova politica del personale'. Come dire - bazzecole. Un piccolo dubbio viene spontaneo. La sottosegretaria non poteva, nell'anno e mezzo che è stata al governo, fare una trasgressione, attivandosi con una sola delle leve da lei individuate per salvare le sorti della scuola italiana?
Com'è bella, com'è bella: è la scuola di Mariastella
Vincenzo Pascuzzi - 24-01-2013
"Verso le elezioni. Si chiude l'era dei tagli all'istruzione" così titolano Eugenio Bruno e Claudio Tucci sul Sole24Ore del 22 gennaio. E proprio all'inizio dell'articolo leggiamo: "Se c'è un aspetto che accomuna tutte le coalizioni in gara per le politiche del 24 e 25 febbraio è proprio l'intenzione di tornare a investire su scuola, università e ricerca".

Ma le cose non stanno proprio così. Due osservazioni si impongono. La prima è che nel programma del Pdl non si trova affatto indicata l'intenzione a tornare a investire su scuola, ecc., al più e solo implicitamente, non si prospettano nuovi ed ulteriori tagli dichiarati. La seconda è che, per il Pdl, l'intenzione di tornare a investire comporterebbe un'autocritica, un mea culpa pesante, cioè il riconoscere di aver sbagliato, e di grosso, con i tagli della non-rimpianta ministra Gelmini. Lo stesso operato della ministra andrebbe criticato, censurato, disconosciuto. Una simile duplice ammissione, finora, non c'è stata!
La valutazione oggettiva di Invalsi e Anvur
Vincenzo Pascuzzi - 19-01-2013
L'Agenda Monti per tutte le stagioni

Dal documento del 23 dic. 2012 del promotore di "Scelta civica", leggiamo quanto segue: "occorre completare e rafforzare il nuovo sistema di valutazione centrato su Invalsi e Indire, basato su indici di performance oggettivi" e poco più avanti "occorre proseguire e affinare il progetto avviato dall'Anvur per il censimento e la valutazione sistematica dei prodotti di ricerca". Ciò indica fiducia sicura e acritica nella valutazione e negli istituti Invalsi e Anvur in particolare.
I collaboratori del presidente Monti si sono - molto probabilmente - basati sulla documentazione fornita direttamente da Invalsi, Anvur e Miur. Informazioni che forse sono un po' come la risposta scontata dell'oste a chi gli chiede se il suo vino è buono.
Conviene perciò fornire alcune notizie da parte di chi vive direttamente la realtà vera e concreta della scuola.
Doccia scozzese e delusione
Vincenzo Pascuzzi - 17-01-2013
Ieri mattina, ho letto sul sito del Pd il loro programma elettorale per la Scuola: "L'ITALIA GIUSTA SI PREPARA A SCUOLA".

L'inizio del documento mi ha confortato, recita così:

"SE TOCCA A NOI. La scuola non ha bisogno di grandi riforme, ha bisogno di stabilità, fiducia e risorse. Promuoveremo una"fase costituente" con una grande consultazione nazionale e riporteremo gradualmente l'investimento almeno al livello medio dei Paesi OCSE (6% del Pil), tagliando altrove la spesa statale. Il nostro obiettivo è dimezzare il tasso di dispersione scolastica e raddoppiare il numero di laureati, poiché le ricerche internazionali dimostrano che più istruzione significa più sviluppo."
Docenti inidonei e biblioteche: proposta revisione utilizzazione
Conbs - 14-01-2013
Proposta di nuove norme e procedure per l'ulitizzazione dei docenti inidonei all'insegnamento

1. Modalità di utilizzazione presente e futura

L'inserimento positivamente sperimentato, più "riconoscibile" professionalmente e più richiesto, si è consolidato nella biblioteca scolastica [da ora: b.s.; n.d.r.] e/o mediateca, elementi decisivi per:
gestione ordinata della b.s., promozione della lettura, sostegno alla multiculturalità, supporto a situazioni di svantaggio nelle situazioni di "diversità" o emergenza educativa, alfabetizzazione multimediale. E' una situazione "strutturalmente protetta" per chi debba abbandonare il rapporto frontale a causa della salute.
Rimotivare gli insegnanti
Vincenzo Pascuzzi - 12-01-2013
L'Agenda Monti per tutte le stagioni


Riguardo agli insegnanti, leggiamo nella ben nota "Agenda Monti" del 23 dic. 2012, con la quale lo stesso Mario Monti è "salito" in politica e sceso (o ruzzolato) mediocremente nella competizione elettorale, la frase seguente: "Gli insegnanti devono essere rimotivati e il loro contributo riconosciuto, investendo sulla qualità". Espressione che dice - anzi promette - tutto e niente, perché confortante, rassicurante ma generica e indefinita. Poteva anche dire - Monti - "ci penseremo poi noi, per quello che possiamo o potremo; voi state tranquilli, fidatevi e intanto votateci a occhi chiusi".

Ma qualche considerazione sulla promessa montiana agli insegnanti - per quanto eterea e immateriale - si può ugualmente fare.
Cominciamo dalla coda, dove troviamo: "investendo sulla qualità".
Lo schema culturale da rompere
Vincenzo Pascuzzi - 05-01-2013
L'Agenda Monti per tutte le stagioni


Nell'Agenda Monti, la settima frase relativa alla scuola recita testualmente così: "Serve rompere uno schema culturale per cui il valore dello studio e della ricerca e il significato della professione di insegnante sono stati mortificati."

L'espressione "schema culturale" rappresenta un brevissimo giro di parole, una circonlocuzione, una specie di mascheratura o confezione elegante per imbellettare un contenuto ben più rozzo, grezzo, concreto, pesante e compromettente: niente altro che la politica scolastica deliberatamente scelta, adottata e seguita da Gelmini a partire dal 2008 (per tre anni e mezzo) e poi sostanzialmente proseguita da Profumo nel corso del 2012.

L'inversione di rotta
Vincenzo Pascuzzi - 30-12-2012
L'Agenda Monti per tutte le stagioni


Sorprende l'esordio: "Bisogna prendere sul serio l'istruzione, la formazione professionale e la ricerca." È il titolo del paragrafo relativo alla scuola - alle pagg. 9, 10, 11 - dell'Agenda Monti. Sì, lo stesso Mario Monti che è ancora, e lo sarà fino a febbraio 2013, p.m. (primo ministro) o premier italiano, cioè capo del governo in carica.

Viene da chiedergli: "ma allora fin'adesso il tuo governo non l'ha forse presa sul serio l'istruzione?" La risposta è "purtroppo sì!", visti i risultati. Ma chi è titolare della responsabilità di questa situazione non può esordire un documento programmatico con una simile affermazione! Si dà la zappa sui piedi!
Roger Abravanel, le fusa e la puzzetta sotto il naso
Vincenzo Pascuzzi - 27-12-2012
Nei fatti concreti e nei propositi del Miur, la c.d. meritocrazia non è altro che "la meritocrazia dei test e quindi dell'Invalsi". Cioè parte di una strategia utile per giustificare poi i tagli, stilare classifiche, auto-assolversi e colpevolizzare altri invece di stimolare, sostenere, potenziare. Infatti "merito" e "meritocrazia" sono termini positivi, suggestivi, che inducono approvazione. Chi potrebbe dire NO al merito od opporsi ad esso oppure contrastare la meritocrazia? Invece nei fatti si intende tutt'altro. È stato abilmente introdotto un equivoco, un inganno dialettico-mediastico, un trucco ai confini della truffa. L'uso dei termini "merito" e "meritocrazia" ha, di per sé, una finalità politica incistata e subdola ... La finalità è proprio quella di agevolare, forzare, giustificare certe scelte politiche. Da qui la necessità di testimoniare questo scambio astuto di significati e anche di cercare di sostituire i termini farlocchi di "merito" e "meritocrazia" con termini più appropriati, corrispondenti ai fatti concreti, come potrebbero essere "quiz" e "quiz-crazia"!
Roger Abravanel messaggero di Confindustria?
Vincenzo Pascuzzi - 17-12-2012
Ha cominciato nel 2008 a diffondere e propagandare il verbo della "meritocrazia" mediante un suo apprezzato saggio e poi con articoli e interventi vari. Si tratta di Roger Abravanel, ingegnere già a 22 anni, poi carriera prestigiosa, un c.v. di rispetto, ora presentato come saggista, advisor, guru. Dapprima si era proposto al governo di centro-destra e, nello specifico, si era affiancato - quale consulente prestigioso e a titolo gratuito - al ministro dell'Istruzione Gelmini (1). Ma sembra con scarsissimi esiti e risultati concreti. Da notare che R.A. non aveva, e non ha, alcuna esperienza diretta nel settore scuola, vanta esperienze di consulenza aziendale, perciò parla di scuola solo modellandola come un'azienda.
Un primo giorno di scuola
Giovanna - 08-11-2012
Avrei voluto raccontarvi cosa ho provato portando Vladimir a scuola per la prima volta nella sua vita, però forse non riesco a trovare le parole giuste, perché ci sono emozioni che non si riescono a esprimere con le parole, bisogna viverle e basta. Perciò vi racconto un po' come andata.
Il primo miracolo è stata una bellissima giornata: dopo quattro giorni di pioggia, vento e grandine è uscito il sole. E poi, faceva pure caldo. Noi, la sera prima, mentre pioveva fortissimo, ci chiedevamo come lo avremmo portato, con tutta questa acqua.
Profumo non lo sa: chi ha ragione non invecchia
Giuseppe Aragno - 08-11-2012
"Non ho fatto nulla per peggiorare la situazione dei precari nella scuola" ha dichiarato Profumo, respingendo l'accusa di aver cancellato le loro speranze, .che gli è stata rivolta dal prof. Carmine Cerbera prima di togliersi la vita. I casi sono due: o il ministro soffre di amnesia e non ricorda la disperata rabbia dei precari che a settembre, accampati davanti al Ministero, invano gli chiesero udienza, per convincerlo a non cancellare le graduatorie permanenti, o il concorso l'ha voluto a sua insaputa il Direttore Generale Luciano Chiappetta.

Aveva ragione Don Milani: "La politica è orribile quando chi la fa crede d'essere dispensato dal sentir bruciare i bisogni immediati di quelli cui l'effetto della politica non è arrivato" e non c'è dubbio: il dramma di Cerbera è figlio di un clima di arroganza, persecuzioni e disprezzo per il corpo docente che non ha precedenti nella nostra storia.
Tirare l'acqua al mulino dell'Invalsi
Vincenzo Pascuzzi - 18-10-2012
E' ben nota l'aspirazione pervasiva dell'Invalsi a volersi intrufolare, con i suoi test, anche fra le prove dell'esame di Maturità, ora più propriamente di Stato. In questa aspirazione l'Invalsi è a volte supportato dagli assist di una piccola lobby che condivide le sue intenzioni.
Chiariamo: è tutto legittimo e legale nelle intenzioni dell'Invalsi (e del suo "padrone" Miur), e anche nelle azioni della citata lobby, da intendere come gruppo di supporto e di interessi che persegue alcuni obbiettivi.
La critica è essenzialmente "tecnica" e riguarda la consistenza delle argomentazioni a supporto sviluppate dalla lobby stessa e la congruenza dei metodi e dei test .... made in Invalsi.

Proprio nei giorni scorsi, sono apparsi due articoli sul sito "ilsussidiario.net" che, prendendo spunto dagli esami di maturità, cercavano di tirare (un po' d') acqua al mulino dell'Invalsi. Ma ciò con argomentazioni fragili, parziali e incomplete.
Una rivoluzione epocale...
Giuseppe Vollono - 14-10-2012
Nelle ultime dichiarazioni ai giornali e in incontri pubblici il ministro Profumo sostiene: "Si potranno differenziare gli stipendi: più bassi per chi vuole lavorare solo la mattina, retribuzione piena per chi accetta l'aumento delle ore".
E' evidente l'intenzione quindi del Governo di varare una rivoluzione epocale della scuola italiana senza un euro di investimento. E qui il cerchio sembra chiudersi. Con una doppia penalizzazione per i docenti. Se il cinico disegno andrà in porto, i docenti che si ritroveranno per 24 ore a settimana in classe continueranno infatti a mantenere il magro stipendio attuale (già tra i più bassi dell'area OCSE), mentre quelli che rimarranno a 18 ore si ritroveranno di fatto in una posizione di part time. Questi ultima, in pratica, continueranno a fare quello che hanno fatto sino ad oggi, ma con un perdita secca di alcune centinaia di euro mensili in busta paga. Insomma, nel predire che si va verso un docente medio italiano tra i meno pagati d'Europa e però costretto a rimanere in classe (con in media 25 alunni) per più tempo di tutti gli altri Paesi europei, non ci siamo sbagliati.
Truffate sì, ma fatelo all'inglese
Giuseppe Aragno - 02-10-2012
La statalistica è scienza e guai a dubitare: il Paese nell'insieme è fatto ormai di "montiani di ferro" e montiana è la stampa che conta. Non si perde occasione per cantarne le lodi. Pochi giorni fa, dopo il lamento d'obbligo sulla nostra scarsa dimestichezza con la lingua inglese, politologi d'ogni colore, editorialisti e osservatori politici sono andati tutti in brodo di giuggiole, perché Monti ha deciso di "invertire la tendenza" e, invece d'investire sulla scuola per potenziare l'insegnamento delle lingue, ha segnato sul calendario della nostra vita politica un nuovo insuperabile record. La svolta è epocale, s'è detto: per la prima volta nella storia degli esecutivi italiani, sul sito web istituzionale è apparso un comunicato stampa nella lingua di quella che fu la "perfida Albione". Chiunque si prenda la briga di dare uno sguardo rimane stupito: il titolo della prima informativa nella lingua imperiale è affascinante: track. Una musica deliziosa per timpani educati. C'è della poesia in questo governo tecnico e davvero non si può negarlo: Monti ha avviato una rivoluzione, anche se, da buon moderato, s'è limitato per ora all'inesplorato campo linguistico.
Sulla dismissione dei corsi di lingua e cultura italiana all'estero
Marco Palone - 24-09-2012
Segue il testo di una lettera a Napolitano, redatto da un gruppo di insegnanti che espongono non tanto il loro problema, ma quello più generale dello smantellamento delle istituzione italiane all'estero, sotto i colpi di una politica di rispamio miope, che taglia anche le possibilità di sviluppo e crescita.
Tag correlati
18 ore · 100 e lode · abravanel · adelfio cardinale · agenda monti · aldo moro · ambrosoli · andreotti · anvur · arfè · bassoli · benussi · berlinguer · berlusconi · biblioteche scolastiche · bragan · burocrazia · campagna elettorale · carrera · carrozza · centro-destra · centro sinistra · cerbera · classi pollaio · claudia fanti · collaborazione · collegio docenti · comandati · comunione e liberazione · confindustria · convenzione di istanbul · costituzione · cremaschi · cultura e lingua italiana · curricolo di musica · davide giacalone · decreto sulla scuola · de luca · delusione · didattica · diritto allo studio · disabilità · dispersione · docenti · docenti inidonei · donazioni · don milani · educazione all'amore · educazione liberale · educazione musicale · educazione sociale · enrico berlinguer · enrico letta · esame di maturità · esodati · eugenio tibaldi · europa · finanziamento scuole private · finlandia · fioroni · flick · fnac · formazione in servizio · francesca puglisi · francesco di lorenzo · francia · gelmini · germania · gobetti · home schooling · ilsussidiario · indire · informatizzazione · inglese · insegnanti · inserimento · invalsi · invertire rotta · investire · israel · istruzione · lanfrey · larghe intese · libri · libri di testo · liceo mamiani · macero · magnifici sei · marò · maturità · meeting di rimini · merito · meritocrazia · merkell · milan · ministero dell'istruzione · ministro · miur · monti · moratti · münchhausen · neoliberismo · notarbartolo · novecento · numero chiuso · ocse · ondata migratoria · opposizione · orario lungo · panacea · passera · pd · pdl · pedrizzi · pil · pontecorvo · precari · preside elettivo · presidente del consiglio · presidi · privilegio · prodi · profumo · progetti · programmi · programmi elettorali · proposte elettorali · quiz · quiz-crazia · referendum · relazione fra pari · ricci · riforma dell'università · riforma della giustizia · sanzione · scalfaro · schema culturale · schola · scozzese · scuola · scuola d'elite · scuola digitale · scuola di tutti · scuola italiana all'estero · scuola privata · scuola pubblica · sestito · solda kutzmann · sostegno · spending review · spinelli · spotted · stefanel · stipendi · storia · sud · suicidio · tabù · tagli · teatrino della politica · test · tipaldi · ugolini · università · valutazione · vcamp · violenza · voto




Autori


Selezione interventi
Autori
01/06/2021 · 73° Circolo Didattico Napoli · A. · Alba Chiara Zanatta · Aldo Ettore Quagliozzi · Angelica Ignisci · Angelo Pepe · Anna Maria Corvino · Antonio Cucciniello · Antonio Limonciello · Antonio Vigilante · Atene Calling · Benedetta Cosmi, Roberto Maragliano · Bianca Maria Cartella · Bianca Maria Cartella (Insegnante nella Scuola Vera) · Bruno Santoro · Carla Giulia · Centro Formazione e Ricerca Don Lorenzo Milani · Chiara Alinovi · Chiara Anna Montesardoa · Chiara Menardo · Chiara Venturi · Circolo di iniziativa proletaria Giancarlo Laudonio · Claudia Fanti · Claudia Pepe · Claudia Pepe, Annachiara Piffari · Conbs · Coordinamento Forum · Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici · Corrado Mauceri · Cosimo De Nitto · Daniela Pia · DANILO FALSONI · Danilo FalsoniI · Dirigente Ipsia Terni · Elena la Gioia · Emanuela Cerutti · Enrico Maranzana · Ernesto De Fazi · Fabio Cardini · Fabrizio Dacrema, Gianni Gandola · Flora Villani · Forum delle associazioni disciplinari della scuola · Forum Insegnanti · Forum Precariscuola · Francesca · Francesco Di Lorenzo · Francesco Masala · Francesco Mele · Francesco Paolo Catanzaro · Franco Labella · Gemma Ghiglia · Gennaro Tedesco · Gianfranco Pignatelli · Gianfranco Scialpi · Gianni Marconato · Giovanna · Giovanna Lo Presti · Giovanni Panunzio · Giovanni Pontillo · Giulia Pigliucci · Giulia Previtali · Giuseppe Aragno · Giuseppe Vollono · Gruppo docenti di Chimica e Tecnologie Chimiche · Ilaria Ricciotti · Insegnanti seconda lingua comunitaria · Irma Melandri · Laura Ceccon · Laura mamma di un bambino dislessico · Liana Gerbi · Libero Tassella · Lorenzo Bussi · Lorenzo Picunio · Lucio Garofalo · Marcella Raiola · Marco Magni · Marco Palone · Marina Fasce · Mario Piatti · Matteo Tuveri · Maurizio Tiriticco · Mauro Artibani · Mauro Boarelli · Monica Capezzuto · Noemi Lovei · Omero Sala · Paola Frau · Paolo Citran · Patrizia Rapanà · Punto e S'Virgola · Renato Ranghini · Riccardo Ghinelli · Roberto Albertini · Roberto Colombo · Roberto Malini · Serafina Gnech · Severo Laleo · Silvia Poledrini · Socloo · Sonia Cartosciello · Speed MI Up · Stefania Buosi · Stefano Lonzar · Susanna Marina Ripanti · Tiziana Plebani · Tomaso Bozzalla · Ufficio Stampa Assoc. Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNES · Ufficio Stampa Flipnet · Umberto Bardella · Vincenzo Andraous · Vincenzo Pascuzzi · Virginia Mariani · Vittorio Delmoro · Voci del verbo insegnare