Una terribile violenza
Patrizia Rapanà - 03-05-2013
A cosa è ridotta la scuola, ha scritto ieri sul "Fatto Quotidiano" Eleonora Carrano, gli italiani lo hanno potuto capire "alle recenti elezioni dello scorso febbraio, [...] qualunque fosse la loro estrazione sociale". Per buona parte dei docenti lo spettacolo è abituale e quasi non ci si bada più: crepe e erba maligna nei cortili, muri stinti pieni di macchie e graffiti, ai piani bassi finestre protette da grate arrugginite. La sicurezza messa a repentaglio da pareti infiltrate e cadenti. Uno spettacolo indecente che fa a pugni con le chiacchiere e le promesse di governi incapaci, ministri impreparati e bugiardi,
Ho sentito il discorso di Letta quando ha chiesto la fiducia al Parlamento. Sembravano le parole di un uomo che non mette piede in una scuola statale da decenni. Chiacchiere, formule prive di agganci con la realtà: "La società della conoscenza e dell'integrazione si costruisce sui banchi di scuola e nelle università", ha detto il Presidente di un governo che nessun leader di partito aveva proposto agli elettori durante la campagna elettorale.
Ho sentito il discorso di Letta quando ha chiesto la fiducia al Parlamento. Sembravano le parole di un uomo che non mette piede in una scuola statale da decenni. Chiacchiere, formule prive di agganci con la realtà: "La società della conoscenza e dell'integrazione si costruisce sui banchi di scuola e nelle università", ha detto il Presidente di un governo che nessun leader di partito aveva proposto agli elettori durante la campagna elettorale.