Tag: mani - anno scolastico 2011-2012
Dio e il male: riflessioni per una classe di filosofia
Paolo Citran - 08-06-2012
Scrive Eco: Il problema della Stupidità ha la stessa valenza metafisica del problema del Male, anzi di più: perché si può persino pensare (gnosticamente) che il male si annidi come possibilità rimossa nel seno stesso della Divinità; ma la Divinità non può ospitare e concepire la Stupidità, e pertanto la sola presenza degli stupidi nel Cosmo potrebbe testimoniare della Morte di Dio.
La posizione di Eco viene così riassunta da Eugenio Scalfari: la Creazione può anche contenere il Male oltre che il Bene senza con ciò cessar d'essere opera di un disegno intelligente. Ma se uno dei suoi elementi costitutivi è la Stupidità, allora vuol dire veramente che Dio è morto e anzi che non è mai esistito.
Il Manifesto degli insegnanti: variazioni ...
Severo Laleo - 06-02-2012
1. Amo insegnare. Amo apprendere. Per questo motivo sono un insegnante.

V. Scelgo di fare l'insegnante per essere a disposizione piena, e sempre dalla parte, delle persone in età/condizione di formazione. Con amore.

2. Insegnerò per favorire in ogni modo possibile la meraviglia per il mondo che è innata nei miei alunni.
Insegnerò per essere superato da loro. Il giorno in cui non ci riuscirò più cederò il mio posto ad uno di loro.

V. Non so se la meraviglia e il desiderio di libertà siano innati, ma insegnerò certamente per favorire i processi di autonomia/indipendenza/libertà di tutte/i le/gli alunne/i in qualche modo in contatto con la mia professionalità. Non avrò con le/gli alunne/i alcun rapporto di superiorità/inferiorità, ma solo e sempre rapporti di parità, pur nella differenza dei ruoli.
Cecità, direbbe Saramago
Giuseppe Aragno - 21-10-2011
Avrebbero avuto ben altro senso, la condanna della violenza e l'improvvisa passione legalitaria, se ci si fosse sdegnati con pari veemenza per i patti con Gheddafi, gli omicidi libici e le leggi razziste di questi anni. Non è stato così e i nuovi "nonviolenti" hanno votato indifferenti due destre responsabili di violenze ben più gravi di quella che li indigna. Sarebbe stato credibile il palpito di "nonviolenza", se dei presidi messi in piedi dai nostri figli contro i campi di concentramento per stranieri, avessimo fatto bandiera di legalità violata da una inaudita violenza di Stato. Se, dico per dire, quando i giovani, violentemente privati del futuro, lottavano per la scuola della Costituzione, tra cariche e lacrimogeni, i "neononviolenti", nati evidentemente a Roma il 15 ottobre del 2011, fossero stati con loro per protestare sull'invalicabile linea rossa che il 14 dicembre scorso protesse i violentissimi tagli della Gelmini e la compravendita parlamentare.
Roma sabato 15 ottobre
Antonio Limonciello - 17-10-2011
A me non interessa parlare del potere e della natura di chi sta dalla sua parte, a me interessa parlare di chi mi sta a cuore, di quella parte che per cambiare il potere deve conquistarsi con abnegazione, rigore e tanta fatica la credibilità di portatrice di un mondo migliore. Non è nelle manifestazioni che si può interagire con loro, sono altri i momenti e gli spazi per tessere relazioni. Le manifestazioni da una decina d'anni a questa parte sono diventate una teoria di mucchi di bottiglie vuote, perché per emozionarsi, per stare bene insieme non basta un'idea, una passione, no, la passione è sostituita dall'alcol, da musica mandata ad alto volume, e anche da altre sostanze eccitanti.
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