Tag: d - anno scolastico 2011-2012
Non dormiamoci su
Francesco Di Lorenzo - 06-08-2012
Dallo Speciale Notizie dal fronte 2011-2012


Il sospetto è diventato realtà. Ormai si sono convinti tutti: un'estate della scuola così catastrofica, operatori e fruitori scolastici, non la vivevano da qualche anno. Resta confermato che, come diceva un vecchio funzionario ministeriale, in estate generalmente passano leggi e leggine che nel corso dei mesi rivelano di possedere, al loro interno, le maggiori nefandezze. E che quindi bisogna stare attenti, non bisogna mai, in estate più che in altre stagioni, allentare la tensione. La quale tensione, però, viene messa a dura prova (tanto da potersi facilmente tramutare, si spera, in rabbia) quando si leggono sempre e soltanto notizie di questo tenore: tagli alla ricerca, tagli della presidenze, tagli alle ferie dei supplenti, aumento delle tasse universitarie. E sono solo 'chicche' a titolo esemplificativo, poiché in effetti si tratta di un 'continuum', inesorabile e senza fine.
L'Invalsi e le scuse non richieste
Vincenzo Pascuzzi - 29-07-2012
Infelicissimo il titolo "Le due Italie? Una studia, l'altra copia". Stride, irride, affatto di buon gusto, è ai limiti della provocazione e dell'insulto, sembra quasi uno slogan leghista-padano!

Poi, subito all'esordio, la frase: ".... sparuti ma rumorosi gruppi di oppositori contrari alla valutazione, e impegnati, in modo più sereno e assai meno ideologico, gli studenti italiani ...." mette le mani avanti, suona quasi come una richiesta di "scuse non richieste, ecc." ("excusatio non petita, accusatio manifesta"), tradisce e manifesta il disagio e la preoccupazione dell'intervistato (o dell'intervistatore, o del gestore del sito) in relazione alle numerose critiche anche recenti rivolte all'Invalsi.
Speriamo che non sia tardi
Francesco Di Lorenzo - 25-07-2012
Dallo Speciale Notizie dal fronte 2011-2012



L'estate della nostra scuola si consuma tra un concorso per dirigenti annullato dal Tar in Lombardia e l'ennesima sortita dell'INVALSI che certifica il divario esistente tra nord e sud. Notate: quando l'INVALSI non esisteva, il divario era già certificato. Ed è assolutamente surreale sentire in TV qualcuno che con zelo ce lo spiega, questo 'gap' (così chiamato), presentando la notizia come una scoperta, dopo aver, udite udite, monitorato 141mila classi. Ora, continuare a prendere per i fondelli, ma anche semplicemente per scemi, gli italiani (quelli che decidono poco o niente), è segno di cattiva coscienza e soprattutto di maleducazione. Non si può sprecare tempo e denaro per certificare cose che chiunque già sa. E che comunque non cambiano solo per il fatto di essere ribadite con una certa insistenza ed una periodicità preoccupante. Anche perché tutto questo nasconde il dato conclusivo che è un altro: la mancanza assoluta di idee sulla scuola e per la scuola. Si sperava che con la fine dei governi berlusconiani, notoriamente fieri oppositori dell'idea di scuola pubblica, ci fosse un sussulto, una deviazione, un'indicazione, una nuova strada. All'inizio sembrava di sì, ma è stata più una speranza che altro. Poi, niente da fare, si è ritornati all'antico. Si vede e si percepisce un'amministrazione stanca e monotona dell'esistente, a volte neanche di quella.
Tra esami e sprechi
Francesco Di Lorenzo - 05-07-2012
Dallo Speciale Notizie dal fronte 2011-2012



L'ex ministro dell'istruzione Luigi Berlinguer si è pronunciato sugli esami di Stato. Ha detto che il nostro esame finale ha bisogno di una manutenzione, di un aggiornamento.
Quando, sotto la sua direzione ministeriale, si mise mano alla vecchia maturità eravamo nel 1997, ed erano trascorsi 28 anni dall'entrata in vigore dell'esame sperimentale diventato ormai una specie di barzelletta. Infatti, si portavano all'esame orale solo due materie, una scelta dallo studente e una dalla commissione. Insomma, allora riformare fu un atto dovuto e necessario, ma Berlinguer ha detto che è il tempo di fare un altro passo avanti. Ad esempio, smetterla con il rito della composizione e dell'interrogazione...

Lo share è basso
Francesco Di Lorenzo - 16-06-2012
Dallo Speciale Notizie dal fronte 2011-2012


È francamente scandaloso che in provincia di Novara, precisamente a Borgomanero, ci sia ancora chi pensa di poter decidere i diritti dei bambini partendo dalle proprie idee. E l'idea (geniale) di genitori e docenti di un consiglio di Circolo del centro piemontese, sarebbe che essere cittadini italiani dia più diritto (degli altri) di frequentare la scuola dell'infanzia. Con il risultato che, per mancanza di posti, 30 bambini stranieri sono stati esclusi dall'accesso alla scuola....
Continuando con le idee geniali...
Dagli Stati Uniti arriva la notizia che con l'aiuto di Bill Gates (starebbe finanziando la ricerca) tra un po' di tempo saremo tutti contenti perché non si potrà barare sull'attenzione. Infatti, si sta escogitando un braccialetto che segnala l'interesse e il grado di concentrazione degli studenti. Tramite impulsi nervosi, e chissà cos'altro, alla fine un grafico ci saprà dire molto più dei test e dei monitoraggi vari. Naturalmente il passaggio successivo (già evidenziato) è quello che così si misurerà la qualità del docente e quindi il merito. L'equazione proposta è: più lo studente è attento, più il docente è bravo...
Pacchetto merito: Profumo e Rossi-Doria, la strana coppia
Vincenzo Pascuzzi - 11-06-2012
Seconda puntata

Questa volta però Profumo e Rossi-Doria operano all'unisono, in sinergia. E' di domenica scorsa, 3 giugno, l'intervista con titolo in prima pagina (quindi non inaffidabili indiscrezioni giornalistiche) del ministro Profumo a Repubblica con l'annuncio della sua riforma e del "pacchetto merito", con premi ai migliori, ai meritevoli, alle eccellenze. Immediate, numerose, autorevoli le critiche, tanto che il ministro ha dovuto fare brusca e rapida retromarcia. E lo ha fatto con una lettera di chiarimenti, spiegazioni e scuse diretta ai sindacati. La lettera, di lunedì 4 giugno, presenta qualche anomalia: non indica le sigle dei destinatari, esordisce con un insolito e ambiguo "Care colleghe e cari colleghi", sembra pervasa da urgente necessità di rimediare. Poi per tutta la settimana si sono susseguiti articoli e prese di posizione, in prevalenza contrari e sui quali il Miur dovrebbe riflettere e meditare.
Invece no, il Miur finge di non aver capito e insiste. Venerdì 8 giugno, sul suo blog, Marco Rossi-Doria interviene a supporto del suo ministro e dichiara: "Va dato atto al Ministro Profumo di aver aperto un dibattito importante: come valorizzare il merito- l'impegno e le capacità- degli studenti". Il dibattito è sì stato aperto ma chiaramente contro le aspettative del Ministro, il quale oggi - intervistato in video da Maria Latella - conferma che, secondo lui, "Sul progetto per il merito c'è consenso".
Dio e il male: riflessioni per una classe di filosofia
Paolo Citran - 08-06-2012
Scrive Eco: Il problema della Stupidità ha la stessa valenza metafisica del problema del Male, anzi di più: perché si può persino pensare (gnosticamente) che il male si annidi come possibilità rimossa nel seno stesso della Divinità; ma la Divinità non può ospitare e concepire la Stupidità, e pertanto la sola presenza degli stupidi nel Cosmo potrebbe testimoniare della Morte di Dio.
La posizione di Eco viene così riassunta da Eugenio Scalfari: la Creazione può anche contenere il Male oltre che il Bene senza con ciò cessar d'essere opera di un disegno intelligente. Ma se uno dei suoi elementi costitutivi è la Stupidità, allora vuol dire veramente che Dio è morto e anzi che non è mai esistito.
Che Profumo ha questa riforma eccellente?
Paolo Citran - 05-06-2012
La proposta del ministro è sbagliata, inopportuna e pericolosa perché .........

Perché coloro che dovrebbero valutare sarebbero caporali obbedienti in un sistema managerialburosaurico, a cui verrebbe vietato di esprimere un pensiero autonomo, diverso da quello "unico" che si richiede ad un funzionario obbediente: ovviamente non accetterebbero pensieri e comportamenti liberi e democratici da parte dei "valutandi".
I media e la scuola
Cosimo De Nitto - 29-05-2012
Mentre leggevo l'articolo "Nessun abuso nell'asilo di Rignano. Gli imputati assolti con formula piena", la mente mi è tornata alla lapidazione mediatica cui maestre e bidella di quella scuola sono state sottoposte anni fa e per molto tempo. Cosa hanno provato a passare per mostri. Ricordo l'abominio e il disprezzo suscitato contro il più esecrando dei delitti, quello di chi viola dei bambini innocenti. Non c'era spazio per il dubbio. La giustizia sembrava troppo lenta e cauta con i mostri, occorreva un rogo purificatore di delitti, veri o presunti non importava, e soprattutto di coscienze. Si aveva terrore a sostenere che forse bisognava aspettare la giustizia, si rischiava di passare per simpatizzanti dei mostri, difensori di una categoria nella quale c'è tanto marcio, forse è tutta marcia. Un clima contro la scuola, contro gli insegnanti, a generalizzare si fa presto, a strumentalizzare ancora più presto, soprattutto da parte di coloro (Brunetta, Gelmini, Tremonti &C.) che si preparavano a sferrare un attacco alla scuola pubblica senza precedenti. Complici buona parte dei media, quasi silenzio da parte di chi avrebbe dovuto strillare, ribellarsi a tale abominio.
Scuola e pedagogia della condivisione
Fabio Cardini - 13-04-2012
L'insegnante ha un ruolo determinante nel processo di apprendimento degli studenti, processo che cresce all'interno di un legame che è insieme cognitivo e affettivo, basato cioè sulla trasmissione di contenuti ricchi di emozioni e sulla stima e la fiducia, sulla percezione che l'adulto è interessato sinceramente all'allievo. Il docente non si prefigge come scopo quello di portare semplicemente avanti la didattica, ma è mosso dall'idea che un buon insegnamento è qualcosa da costruire continuativamente assieme agli studenti ed è sempre unito a un attento sistema educativo nel quale la relazione affettiva con gli allievi occupa un posto di primo piano. Porre al centro la relazione affettiva significa saper ascoltare in modo empatico e comunicare in modo autentico, coinvolgendosi e partecipando al percorso formativo di ciascuno. Significa sviluppare e curare quelle competenze motivazionali che nella pedagogia della condivisione trovano espressione in quella che si è soliti chiamare intelligenza del cuore.
Gli studenti non scrivono più come una volta...
Cosimo De Nitto - 15-03-2012
La povertà linguistica, di cui la scrittura è solo parte, non è un fenomeno che trova soluzione nella lamentazione del tipo: non ci sono più i giovani di una volta, non si scrive più la lingua di una volta, i giovani non sanno più scrivere, i giovani non sanno più parlare, i giovani non sanno più pensare ecc., basta riflettere su quanto siano in aumento fenomeni come la disgrafia, disortografia, dislalia, discalculia ecc. che oggi sono studiati come vere e proprie patologie.
Il problema è molto complesso, difficile e la via per prenderlo in carico e cercare di risolverlo è quella, per esempio, che persegue il Giscel con il suo prossimo Convegno nazionale a Reggio Emilia il 12-14 aprile prossimo che ha per tema "L'italiano per capire e per studiare: educazione linguistica e oltre".
Uno spettro si aggira per l'Europa...
Cosimo De Nitto - 03-03-2012
Lo spettro della dispersione scolastica si fa sentire molto di più in Italia, quasi il doppio della Francia e della Germania. Questi paesi, infatti, investono nella scuola molto più di noi, che con la Gelmini abbiamo somministrato una cura da cavallo, tagliando le già magre e insufficienti risorse di ben 8 miliardi in tre anni. Rossi D'Oria e Profumo, sollecitati nella loro sensibilità, hanno deciso, bontà loro, di investire 30 milioni di fondi europei per aiutare le quattro regioni più disgraziate: Sicilia, Campania, Calabria, Puglia.
Certo togliere 8 miliardi in tre anni e poi aggiungere 30 milioni in due, sempre fondi europei, non è la stessa cosa e non c'è la benché minima compensazione. Andiamo più nello specifico e seguiamo Rossi D'Oria che nell'articolo "Scuola, è allarme abbandoni. Uno su cinque senza diploma. Italia tra i peggiori d'Europa", pubblicato su Repubblica lunedì 27 febbraio scorso...

‎‎Ce lo chiede l'Europa
Cosimo De Nitto - 23-02-2012
"Ce lo chiede l'Europa" è divenuto un ritornello buono per una canzonetta di Sanremo. Ce lo sentiamo ripetere come un tormentone senza fine per giustificare provvedimenti altrimenti ingiustificabili per la loro iniquità sociale.

Ovviamente l'Europa, secondo i "ce lo chiede l'Europa", si guarda bene dal chiederci che i salari, gli stipendi e le pensioni in Italia vanno aumentati di gran lunga, che bisogna aumentare gli investimenti nella formazione, nella ricerca, nella cultura, che bisogna sconfiggere la dispersione scolastica, che bisogna dare lavoro ai giovani e alle donne, che bisogna eliminare la corruzione... No, queste cose non ce le chiede l'Europa, secondo i "ce lo chiede l'Europa".
Associazioni e dissociazioni mentali
Cosimo De Nitto - 28-01-2012
Caro ministro Profumo, come pensa che reagiranno i suoi studenti di ingegneria del Politecnico di Torino, del quale è (ancora?) Magnifico Rettore, alla notizia che Lei è per l'abolizione del valore legale del titolo di studio? Come pensa di "motivarli" allo studio, a spendere sempre più soldi, a affrontare disagi di ogni tipo (specie i fuori sede), a studiare con applicazione fatica rigore, sapendo che alla fine del percorso di studi c'è una laurea che non vale niente? Con l'abolizione del valore legale dei titoli di studio, pensa che aumenterà o diminuirà il numero dei laureati in Italia?
I 276 Militi Ignoti
Vincenzo Pascuzzi - 25-01-2012
Alcune schiarite. Forse per la scuola è davvero "fernuta 'a nuttata" gelminiana, si intravedono schiarite. La prima è che il ministro Profumo, dopo una settimana di surplace, ha fermato il "progetto" della riduzione di un anno del percorso di studi, la c.d. maturità a 17 anni. E non era un'indiscrezione dubbia ma un progetto con tanto di d.d.l. già pronto! Ma lo stop vale "per il momento", perciò non c'è da stare tranquilli e bisogna vigilare almeno per due motivi: primo, l'esistenza - non smentita - del d.d.l. e, secondo, le modalità poco chiare con cui se ne è venuti a conoscenza. Su questo stop ministeriale hanno avuto importanza le posizioni contrarie esternate soprattutto tramite internet. Se è così, è un fatto nuovo e positivo: il ministro ascolta.
Sull'intervista del ministro Profumo a Il Messaggero
Vincenzo Pascuzzi - 18-01-2012
Si nota subito l'inspiegabile assenza di dichiarazioni del ministro relative all'ipotesi di riduzione di un anno (da 13 a 12) del percorso di studi, formulata o ipotizzata solo un paio di giorni fa dal sottosegretario Rossi-Doria. Eppure circolano indiscrezioni di un ddl "già pronto" e che "approderà in Consiglio dei Ministri a fine mese": possibile che ciò avvenga all'insaputa del titolare del Miur? Allora deve essere stato il ministro a non voler rispondere a domande su questo argomento. E' verosimilmente da escludere che sia stata una dimenticanza dell'intervistatrice: Carla Massi è professionista seria, sperimentata (è responsabile del settore scientifico del giornale romano) ed è anche ben attenta in quanto .... consumatrice assidua e convinta di tè (di cui è anche una dei pochi sommelier italiani).
Profumo e Rossi-Doria, la strana coppia?
Vincenzo Pascuzzi - 14-01-2012
Arrivano notizie davvero incredibili e paradossali, almeno per alcuni. Appena alcune settimane fa il neo ministro Francesco Profumo assicurava: "no a nuove riforme" e "basta tagli". Invece è di ieri l'annuncio del sottosegretario Marco Rossi-Doria: «Un anno in meno tra i banchi» (!) apparso sul suo blog, come ipotesi avanzata pour parler a titolo personale (?!). Il ministro, finora, tace, non conferma e non smentisce. Rossi-Doria ha lanciato un ballon d'essai per suo conto oppure scherzava? Non si sa. E' incredibile che un governo con scadenza a poco più di un anno possa pensare di affrontare e poi gestire una riforma di questa portata che implicherebbe ulteriori riduzioni di 40.000 insegnanti...
La scuola garrotata
Vincenzo Pascuzzi - 27-12-2011
E' inconfutabile, anche se sapientemente sottaciuto e ignorato, il fatto che, negli ultimi 20-25 anni e con governi orientati sia a destra che a sinistra, le risorse economiche (i soldi) destinati alla scuola e all'istruzione sono state costantemente ridotte. Con riferimento al Pil, i finanziamenti alla scuola erano pari al 5,5% del Pil nel 1990, sono stai poi ridotti al 4,6% nel 2008, al 4,2% nel 2010 e ora puntano al 3,7% programmato per il 2015 e al 3,2% per il 2030! L'OCSE conferma e denuncia questa situazione. La situazione sta producendo una emorragia, una massiccia fuga all'estero di giovani "talenti" allevati ed istruiti in Italia: 50-100 mila espatri all'anno, di cui 60-65 mila "under 40" e in prevalenza non dal Sud Italia (!) ma dal Centro-Nord...
Dislessia: il ruolo di dirigenti e docenti dopo la legge 170/2010
Francesco Paolo Catanzaro - 29-11-2011
"I ruoli e le competenze dei dirigenti e degli insegnanti per quanto riguarda i DSA": è stato l'argomento di studio di una giornata presso l'I.P.S.S.A.R. Piazza di Palermo nel giorno 26 novembre 2011, organizzata da DIRSCUOLA in collaborazione di GIUNTI SCUOLA. Gli interventi sono stati autorevoli e ben calibrati da parte di Paola Pasotto della Giunti Scuola, di Mariangela Fontanesi dell'ANP, di Maurizio Gentile dell'USR Sicilia e del prof. Giacomo Stella, Responsabile del Centro Regionale per le disabilità linguistiche e cognitive in età evolutiva, Professore associato di Psicologia Clinica presso la Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Psicologia. Università di Urbino, Presidente dell'Associazione Italiana Dislessia.
Le parole violentate
Cosimo De Nitto - 15-11-2011
La società consumistica consuma anche le parole. Le usura, ne cambia il significato veicolando messaggi altri, che suscitano emozioni e sentimenti, i quali spesso poco riguardano il significato originario, che ne risulta a volte stravolto e comunque molto piegato nel senso. In questo periodo parole molto consumate sono: "spread" e "sacrifici". Queste due parole si sono disancorate dal loro significato originario abbastanza neutro, tecnico addirittura, e si sono caricate di senso altro, a forte connotazione sociale e di principio. Parole-mantra, si potrebbe dire, che evocano sentimenti e immagini ancestrali, di paura e di rabbia. Paura che quel poco che si ha diventi niente e non consenta di sopravvivere oggi; paura per ciò che accadrà ai propri figli. Rabbia perché si ha la convinzione che i "sacrifici", ormai sinonimo di ingiustizia, discrimineranno ancor più chi possiede ricchezza, mezzi e privilegi e chi, al contrario, non ne possiede e insieme a quel poco che ha dovrà rinunciare anche a quei diritti che si è faticosamente conquistato nel tempo.
Studenti contro black bloc
Giuseppe Aragno - 04-11-2011
Nessuno se n'è accorto, ma i black bloc hanno cambiato colore. Ieri, come sempre irriconoscibili, avevano caschi azzurri e, invece del classico passamontagna, si coprivano il viso con una celata di plastica trasparente che ti fa vedere tutto senza che nessuno ti veda in viso. Non c'è dubbio: gente che sa il fatto suo. Abbandonati i sampietrini, si son portati appresso i più efficienti manganelli ed eccoli abilmente mimetizzati. A vederli, sembravano proprio tutori dell'ordine a cui d'un tratto aveva dato di volta il cervello: cariche violente contro cortei di studenti inermi che, a mani alzate e volto scoperto, urlavano il loro dichiarato pacifismo.
Il gruppo classe e l'insegnante
Francesco Paolo Catanzaro - 01-11-2011
La magia del gruppo classe è qualcosa di indescrivibile. Stimolare continuamente gli alunni, irretendoli con le nuove tecnologie, accettare ogni sfida che ci propongono, collaborare alla loro crescita non solo culturale ma umana. E quei dissidi , e quegli incontri, la collaborazione, la prosocialità, il pettegolezzo, il conflitto...ed il docente che si ritrova a rivestire il ruolo di arbitro educativo. Poi, la sera, stanco di tale alchimia, ci si prepara per il giorno successivo...power point...lezione interattiva...attività da innescare in classe...e quelle per casa anche con il blog e il sito. Che bel mestiere fare l'insegnante quando i tuoi alunni crescono con te .
Cecità, direbbe Saramago
Giuseppe Aragno - 21-10-2011
Avrebbero avuto ben altro senso, la condanna della violenza e l'improvvisa passione legalitaria, se ci si fosse sdegnati con pari veemenza per i patti con Gheddafi, gli omicidi libici e le leggi razziste di questi anni. Non è stato così e i nuovi "nonviolenti" hanno votato indifferenti due destre responsabili di violenze ben più gravi di quella che li indigna. Sarebbe stato credibile il palpito di "nonviolenza", se dei presidi messi in piedi dai nostri figli contro i campi di concentramento per stranieri, avessimo fatto bandiera di legalità violata da una inaudita violenza di Stato. Se, dico per dire, quando i giovani, violentemente privati del futuro, lottavano per la scuola della Costituzione, tra cariche e lacrimogeni, i "neononviolenti", nati evidentemente a Roma il 15 ottobre del 2011, fossero stati con loro per protestare sull'invalicabile linea rossa che il 14 dicembre scorso protesse i violentissimi tagli della Gelmini e la compravendita parlamentare.
Roma sabato 15 ottobre
Antonio Limonciello - 17-10-2011
A me non interessa parlare del potere e della natura di chi sta dalla sua parte, a me interessa parlare di chi mi sta a cuore, di quella parte che per cambiare il potere deve conquistarsi con abnegazione, rigore e tanta fatica la credibilità di portatrice di un mondo migliore. Non è nelle manifestazioni che si può interagire con loro, sono altri i momenti e gli spazi per tessere relazioni. Le manifestazioni da una decina d'anni a questa parte sono diventate una teoria di mucchi di bottiglie vuote, perché per emozionarsi, per stare bene insieme non basta un'idea, una passione, no, la passione è sostituita dall'alcol, da musica mandata ad alto volume, e anche da altre sostanze eccitanti.
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