Babbo Natale dal sacco vuoto
Gianfranco Pignatelli - 16-01-2007
A Natale sono tutti più buoni.
Non è così per la Pubblica Amministrazione.
A Natale sono tutti più ricchi.
Non è così per i docenti precari.
Luoghi comuni, certo. Ma che Natale sarebbe senza le vecchie tradizioni? Così in tempi di riformismo tout court e di "razionalizzazioni della spesa pubblica", può anche capitare di mandare all'aria il buono ed il giusto. Un esempio? La sospensione della retribuzione per le festività natalizie ai supplenti, licenziati il 22 dicembre per essere riassunti l'8 di gennaio. L'aspetto più ripugnante della vicenda non sta tanto nella decurtazione economica ma nell'iniquità del rapporto. Quello che impone, al dipendente, di onorare l'incarico e garantire la continuità didattica alle classi che gli sono state affidate. Di contro, consente allo stato, nella qualità di datore di lavoro, di operare in regime di puro caporalato: usando se, come e quando serve un insegnante, sospendendolo e riprendendolo a proprio piacimento. Segno dei tempi? Dietro la casacca rossa e sotto la barba candida può nascondersi un vampiro. E di che ti meravigli?

Gianfranco Pignatelli per i C.I.P. - Comitati Insegnanti Precari

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 Italia Oggi    - 16-01-2007
Tagliate 14 mila cattedre


Quattordicimila cattedre in meno dal prossimo anno. Il ministero della pubblica istruzione ha corretto le stime effettuate dal governo in sede di elaborazione della relazione tecnica alla Finanziaria di quest'anno. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, infatti, i tagli sarebbero inferiori di 5 mila cattedre, rispetto alle 19mila inizialmente previste. Il conto dell'effettivo fabbisogno di docenti è determinante per decidere gli organici su cui autorizzare le assunzioni per il prossimo anno. Organici che saranno comunicati con decreto nelle prossime settimane alle direzioni scolastiche regionali e alle scuole.
Resta il fatto che, anche se di minore entità rispetto al dato iniziale, i tagli metteranno a rischio i parametri consolidati per la costituzione delle classi. E il pericolo è quello di avere classi sovraffollate. Ancora più di quanto lo siano ora. Non solo. Se prevarrà la linea dei tagli, si metterà ulteriormente a rischio la sicurezza di alunni e docenti a causa della inadeguatezza degli stabili in cui hanno sede le istituzioni scolastiche. Basti pensare che la normativa sulla sicurezza prevede che nelle scuole dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado ogni alunno dovrebbe avere a disposizione almeno 1,80 metri quadri. E nelle secondarie di secondo grado la metratura sale addirittura a 1.96 (si veda il decreto 18 dicembre1975 pubblicato nel supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale n.29 del 2 febbraio 1976). Ciò vuol dire che, già adesso, la stragrande maggioranza degli edifici scolastici non è in regola. E se dall'anno prossimo si aumenterà il rapporto alunni-classi portandolo a 21, come prevede la Finanziaria, la normativa sulla sicurezza risulterà ulteriormente violata.

La revisione dei criteri, però, è solo una delle ipotesi al vaglio dei tecnici di viale Trastevere. E in ogni caso non inciderà sul calcolo dei docenti di sostegno e sul numero complessivo delle maestre di scuola dell'infanzia. Che non subirà riduzioni. Tra le altre ipotesi, quella di ridurre i fondi da destinare ad altri capitoli di spesa. Anche se, al momento, non sono state avanzate ancora proposte specifiche. In ogni caso, il bilancio del ministero dovrà essere tagliato, perché la Finanziaria prevede una norma di salvaguardia che, nel caso in cui il dicastero di viale Trastevere non provveda autonomamente, dispone la chiusura dei rubinetti finanziari per un importo pari ai risparmi di spesa stimati per i tagli.

Una norma fortemente voluta dal ministro dell'economia, Tommaso Padoa-Schioppa a garanzia dei risparmi dell'istruzione. Ecco una ricognizione sui criteri attualmente in vigore per la formazione delle classi, che rischiano di saltare se la Finanziaria verrà attuata.

Scuola dell'infanzia

Le sezioni sono costituite con un massimo di 25 bambini e con un minimo di 15. Il minimo può scendere a 10 per le sezioni uniche funzionanti nei comuni di montagna e nelle piccole isole. Le iscrizioni in eccedenza vengono ripartite tra le diverse sezioni, senza superare il tetto massimo di 28 bambini per sezione. Le sezioni con bambini disabili, generalmente, sono costituite con non più di 20 alunni .

Scuola primaria

Le classi sono formate di norma con 25 alunni. La presenza di un alunno disabile, di solito, fa scendere il limite massimo a 20 alunni. Le pluriclassi vengono costituite con non più di 12 alunni.

Scuola media

Le prime classi sono costituite, di norma, con non più di 25 alunni e non meno di 15. Le iscrizioni in eccedenza vengono ripartite tra le classi parallele della stessa scuola o sezione staccata, senza superare il massimo di 28 alunni per classe. Fermo restando che la presenza di 29 alunni comporta la formazione di un'unica classe. Anche nella secondaria di primo grado, di solito, se vi è un alunno disabile, il numero massimo scende a 20.

Scuola superiore

Le classi iniziali sono costituite, di regola con non meno di 25 alunni. Le eventuali iscrizioni in eccedenza vengono ripartite tra le classi dello stesso istituto (sede centrale - sede coordinata - sezione staccata o aggregata) senza superare le 28 unità per classe, fermo restando la formazione di un'unica classe in presenza di 29 alunni iscritti. Le prime classi delle sezioni staccate, sedi coordinate, sezioni di diverso indirizzo o specializzazione funzionanti con un solo corso sono costituite con un numero di alunni non inferiore a 20. Tale limite è valido anche in presenza di documentati elementi quali limitate dimensioni delle aule e dei laboratori , ecc.

Le classi che accolgono alunni diversamente abili sono costituite di solito con 20 alunni, a condizione che sia esplicitata e motivata la necessità della riduzione numerica in rapporto alle esigenze formative dell'alunno e il progetto articolato di integrazione definiva espressamente le strategie e le metodologie adottate dai docenti della classe e dall'insegnante di sostegno.