Le voci di dentro
Grazia Perrone - 30-11-2006
Mentre la petizione in rete - lanciata il 22 novembre scorso - con la richiesta di uno sciopero generale unitario della scuola raccoglie, ogni giorno, decine di adesioni c'è chi da' la colpa al solito Berlusconi. Se non si fosse messo di traverso con la sua, bislacca, manifestazione del 2 dicembre - ci dicono le voci di dentro - tutto sarebbe filato liscio. E così una manifestazione pomposamente annunciata da alcuni Soloni e già pubblicizzata, con largo anticipo, su un sito locale è stata rimandata a data più conveniente.

A spiegarcelo - con un articolo caramelloso - è il quotidiano "amico dei sindacati amici del governo amico". Lo spot pubblicitario a 24 ore dalle elezioni RSU - ci spiega la cronista - era politicamente inopportuno. Meglio, molto meglio, manifestare - dopo uno sciopericchio rateale - due settimane dopo. Sempre di domenica ... of course.

Ma ... non si facciano illusioni i cattivoni della "lotta dura senza paura" perché la manifestazione in oggetto ... non è contro il governo.

Il primo a mettere i "puntini sulle i" - a reti unificate - sarà Prodi in persona. Ad avallare tale, autorevole, dichiarazione ci penseranno i parlamentari "amici dei Sindacati amici del governo amico" che sfileranno - con le loro belle bandiere al vento - al fianco dei sindacati medesimi.

"Siamo qui per chiedere la stabilizzazione di 150mila docenti precari" pontificherà Giordano facendoci rimpiangere Bondi, Schifani e la Gardini messi insieme.

"Grazie ai Verdi" - gli farà eco Pecoraro Scanio - "ci sarà più ecologia nella scuola". Diliberto che non legge Tuttoscuola - dal canto suo - ripeterà, a beneficio dei cronisti, la stessa proposta biascicata da Santoro e che alla cronista de l'Unità già citata appare ... rivoluzionaria.

Se saranno fortunati - e se sarà disposta a rinunciare al rito domenicale delle orecchiette con le brasciole - gli organizzatori potranno contare sulla fattiva collaborazione di una preparatissima Onorevole che non mancherà - nei giorni immediatamente precedenti - di sponsorizzare la manifestazione con vibranti articoli su l'Unità, il Manifesto, Aprile on line, Retescuole e, naturalmente, Fuoriregistro.

Dopo aver invitato i "lavoratori/elettori" a votare per i Sindacati "amici dei padr....ooops! dirigenti/datori di lavoro" il Deputato eletto nelle fila di un partito nato da una costola del Partito Socialista Italiano si rivolgerà direttamente ai colleghi precari: "Abbiate fede - li esorterà "l'Onorevole/professoressa" - "vedrete che i senatori riusciranno a riparare i guasti che io - da deputato della Repubblica - non sono riuscita ad evitare".

Resta solo da vedere quanti colleghi saranno tanto ingenui da crederci.

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 gp    - 01-12-2006
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Da La Tecnica della Scuola
Il 14 dicembre sciopero dei presidi incaricati.

Fallito il tentativo di conciliazione, Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola hanno proclamato uno sciopero a sostegno dei presidi incaricati.


Già lo scorso 20 novembre Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola avevano proclamato lo stato di agitazione, tenuto conto che il testo della legge finanziaria approvato dalla Camera dei deputati disattendeva gli impegni assunti da esponenti del Governo con le stesse organizzazioni sindacali per abolire anche nel concorso riservato per dirigenti scolastici lo sbarramento del 10% nelle procedure di selezione concorsuali e per mettere a disposizione per le nomine i posti vacanti e disponibili nell’a.s. 2009/2010.

Il 27 novembre al Ministero si è svolto l’incontro di raffreddamento e conciliazione per evitare lo sciopero, ma i sindacati non si sono ritenuti soddisfatti dalle proposte ricevute e hanno indetto, per il 14 dicembre, lo sciopero nazionale, per l’intera giornata, dei presidi incaricati.

Inoltre, nella stessa giornata si terrà una manifestazione che prevede un sit-in davanti al Senato (dalle ore 10.00 alle ore 13.30) e davanti al Ministero della Pubblica Istruzione (dalle ore 14.00 alle ore 18.00).



 gp    - 02-12-2006
Inoltro a beneficio dell'Onorevole Diliberto

Nel primo biennio Caserta disperde 27 studenti su 100, Rimini soltanto 5.

Da Tuttoscuola

In fatto di dispersione scolastica, registrata nel 2005-2006 dopo il primo biennio degli istituti superiori, Caserta e Rimini sono agli antipodi: la provincia campana aveva quasi 14 mila studenti iscritti al primo anno delle superiori nel 2003-2004 e se ne è ritrovati circa 10.200 al terzo anno, perdendo per ripetenze e abbandoni il 26,9%; Rimini ne aveva iscritti 2.631 e se ne è ritrovati 2.508, con una perdita del 4,7%.

Anche Palermo in fatto di dispersione non scherza con il 26,6%, immediatamente seguita molto da vicino da Napoli (25,3%), Caltanissetta (25,2%), Catania (25,1%) e Ragusa (25%).

Con percentuali tra il 23,5% e il 20% di dispersione (cioè un ragazzo disperso ogni cinque iscritti) vi sono, oltre ad altre province del Sud, ben cinque province lombarde: Lecco, Como, Varese, Milano e Bergamo.

Complessivamente la Lombardia, tra le regioni del Nord ha il non invidiabile primato del terzo posto tra le regioni con il maggior tasso di dispersione (19,5%).

Le ragioni di tale situazione sono probabilmente da ricercare nella forte attrazione del mercato del lavoro che invoglia, più che altrove, i ragazzi sedicenni ad abbandonare anzitempo i corsi di istruzione per acquisire quel minimo di indipendenza economica che consente di soddisfare bisogni e interessi indotti prevalentemente dalla società tecnologica e dall’impiego del tempo libero.

Nel corso dell’ultimo biennio Milano ha "disperso" 6.385 studenti (20,5%), Roma 5.783 (14,4%), Torino 3.180 (16,5%).

Tra le province virtuose del Sud c’è Cosenza con il 7,8% di dispersione.