breve di cronaca
Sciopero il 7 dicembre
Cobas scuola - 29-11-2006
La drammaticità dei tagli alla scuola pubblica, operati nella Finanziaria, e la continuità della politica di Fioroni con quella morattiana (a partire dal rifiuto di abrogarne la "riforma") sono oramai sotto gli occhi di tutti. Il successo dello sciopero dei Cobas e delle 26 manifestazioni del 17 novembre hanno costretto anche gli altri sindacati, che non hanno partecipato a quello sciopero che ha visto in piazza tutta la scuola pubblica, a prenderne atto e a dare vita a iniziative di protesta.

La Finanziaria taglia migliaia di classi e 50 mila posti di lavoro, e nel contempo aumenta di 150 milioni di euro i finanziamenti alla scuola privata, impedisce il rinnovo del contratto (scaduto da 11 mesi) di docenti ed ATA, investendo non più di una decina di euro mensili a testa per il biennio 2006-2007, e non concede neanche l'indennità di vacanza contrattuale, truffa i precari promettendo 150 mila assunzioni che non ci sono (è solo un piano previsionale, legato alle valutazioni annue del Ministero dell'Economia) e ne cancella le graduatorie permanenti; e nello stesso tempo Fioroni mantiene in vita tutti i peggiori lasciti della controriforma Moratti.

Mentre la Finanziaria sarà in discussione al Senato, occorre dunque intensificare ulteriormente la lotta e, data la drammaticità della situazione, chiamiamo docenti ed Ata ad una seconda giornata di sciopero il 7 dicembre. Avendo promosso in tale data lo sciopero anche lo Snals e Gilda, esso può diventare lo sciopero di tutti/e. Per questo invitiamo anche Cgil-Cisl-Uil che hanno indetto insignificanti, data la gravità della situazione, scioperi di un'ora (peraltro non rispettando neanche le regole sulla rarefazione degli scioperi, che proprio essi hanno imposto arbitrariamente in questi anni) nei giorni successivi, a confluire su tale data affinchè tutte le scuole restino chiuse in difesa dell'istruzione pubblica.

Il 7 dicembre i Cobas sciopereranno e manifesteranno (Roma, P.Navona ore 10) contro i tagli alla scuola pubblica e i finanziamenti alla scuola privata; per l'abrogazione delle leggi Moratti; per il rinnovo del contratto scaduto da undici mesi, con 300 euro di aumento per docenti ed Ata, e per la corresponsione immediata dell'indennità di vacanza contrattuale; per l'assunzione di tutti/e i precari, la parità normativo-salariale tra lavoratori/trici precari e stabili, il mantenimento delle graduatorie permanenti; contro i tagli alle pensioni e il furto del TFR; per la restituzione del diritto di assemblea ai Cobas e a tutti i docenti ed Ata.

Piero Bernocchi

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 Italia Oggi    - 29-11-2006
È il secondo sciopero dall'insediamento del governo Prodi

Finanziaria, pure gli insegnanti e gli Ata
incrociano le braccia.


I primi a decidersi sono stati l'università e la ricerca, che hanno incrociato le braccia il 17 novembre scorso, per protestare contro i tagli in Finanziaria.


Ora pure la scuola, settore che da solo conta oltre un milione di lavoratori e rappresenta il comparto più nutrito del pubblico impiego, ha detto la parola fatidica: sciopero. Dopo gli autonomi, ossia Snals e Gilda che sciopereranno l'intera giornata il prossimo 7 dicembre, Cgil, Cisl e Uil hanno sciolto la riserva e proclamato un'azione di protesta, che durerà un intero mese, con due giornate di sciopero, ossia l'11 e il 13 dicembre per la prima o ultima ora delle lezioni, quattro manifestazioni e due sit-in davanti alla sede romana del ministero guidato da Beppe Fioroni. Nel mirino dei sindacati c'è sempre la manovra finanziaria e le norme che tagliano i finanziamenti per il settore. Nella protesta, i sindacati possono contare sull'appoggio di una parte della sinistra. ´Non voteremo la Finanziaria se non sarà tolta la norma che cancella le graduatorie permanenti', ha detto il segretario di Rifondazione comunista, Franco Giordano.

E la garanzia per i docenti precari è tra le rivendicazioni dei sindacati. Non paghi di un piano pluriennale di assunzioni, che prevede 170 mila immissioni in ruolo tra insegnanti, segretari e bidelli, Cgil, Cisl e Uil scuola chiedono infatti la conferma delle graduatorie permanenti in cui sono iscritti i docenti precari storici, che la Finanziaria manda in soffitta dal 2010/11 in concomitanza con l'entrata in vigore dei nuovi meccanismi di reclutamento.


Un tema molto sentito dal popolo dei precari della scuola.

La richiesta è in buona compagnia di molto altro. Per esempio, la revisione della norma che riduce il numero di classi, rea di provocare ´ tagli a cascata sugli organici di insegnanti e amministrativi', spiega Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola; l'innalzamento delle assunzioni per bidelli e amministrativi (´20 mila sono del tutto inadeguati rispetto ai vuoti in organico', dice sempre Di Menna). I confederali chiedono anche la cancellazione delle norme che impongono al dicastero l'obbligo dei risparmi previsti (criticate anche dalla commissione istruzione del senato nel parere sulla Finanziaria), pena il taglio dei relativi finanziamenti, e danno risorse agli istituti privati.

´Va ribadita la centralità della scuola pubblica in ogni intervento e ogni finanziamento, è una priorità', spiega Enrico Panini, segretario della Cgil scuola e università. E poi c'è il rinnovo del contratto, scaduto lo scorso dicembre. ´Il tavolo contrattuale va aperto subito e le risorse frutto dei risparmi vanno riutilizzate per il personale dipendente, non devono andare a fiscalità generale', aggiunge Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola. Iniziative di mobilitazione che hanno suscitato la reazione di Piero Bernocchi, leader dei Cobas della scuola, che pur condividendo le ragioni della protesta accusa i sindacati confederali di essersi mossi in ritardo: ´Quando darete vita alle vostre iniziative, la Finanziaria sarà stata decisa da un pezzo, e voi sfilerete a babbo morto'.



 gildains    - 29-11-2006
Sciopero: nuovo appello del Coordinatore Nazionale.

La Gilda degli Insegnanti che ha proclamato uno sciopero generale dei docenti per il prossimo 7 dicembre, prende atto con soddisfazione che altre organizzazioni sindacali, comitati di precari ed associazioni stanno manifestando la loro adesione alla protesta.

Oltre ad opporsi ai tagli di organico previsti dalla legge finanziaria, ora all’esame del Senato, la Gilda chiede con forza che si riveda la pretesa di cancellare, a partire dal 2010, le graduatorie permanenti dei precari, rischiando di lasciare senza prospettive migliaia di docenti, non più giovanissimi, che hanno conseguito tutti i requisiti per un’assunzione stabile.

La Gilda degli Insegnanti chiede inoltre l’avvio immediato delle trattative per il rinnovo del Contratto Scuola, scaduto lo scorso gennaio.

Il Coordinatore Nazionale della Gilda, Rino Di Meglio, ha rivolto un nuovo appello a CGIL, CISL e UIL affinché vi sia la convergenza su un’unica data, comunque precedente il voto della legge finanziaria. Non ha senso – ha detto – dividersi quando i motivi della protesta sono comuni.

Roma, 29 novembre 2006

UFFICIO STAMPA GILDA