breve di cronaca
Il Corano a scuola
Tuttoscuola Focus - 28-11-2006
Dibattito aperto a destra. Consensi a sinistra


Se un bambino di famiglia musulmana volesse studiare il Corano a scuola "avrebbe tutto il diritto di farlo, come materia facoltativa".
L'improvvisa apertura di Gianfranco Fini, presidente di AN, a uno dei cavalli di battaglia del multiculturalismo trova consensi a sinistra, ma suscita un vespaio nel centro-destra, dove prevalgono le critiche, anche dure, verso la presa di posizione del leader di AN, indubbiamente innovativa se rapportata alla tradizione nazionalista e cattolico-integralista di questo partito.
La Lega si oppone in linea di principio, e con Roberto Cota dichiara che "non si può fare sino a quando nelle scuole islamiche non sarà stata ammessa la possibilità di insegnare il Vangelo". La richiesta di reciprocità è condivisa fa Forza Italia, che con Maurizio Lupi bolla la proposta di Fini come "una enorme stupidata" proprio perché non collegata a tale richiesta.
In casa UDC prevale lo scetticismo e il sospetto che la sortita di Fini sia dovuta a intenti "sensazionalistici, solo per fare notizia", come dice Giampiero D'Alia a nome del partito di Casini.
Si distingue Rocco Buttiglione, che giudica la proposta di Fini accettabile a condizione che gli insegnanti di religione musulmana "abbiano un titolo accademico riconosciuto dallo Stato italiano in modo che il loro insegnamento non sia uno strumento per combattere contro il mondo cristiano, ebreo o occidentale".
La replica di Fini? "Mi sono meravigliato della meraviglia che c'è in qualche ambiente". Per Fini con la sua proposta "è molto più credibile dire no alle scuole coraniche, no alle scuole che ghettizzano, no alla logica di un'identità chiusa al confronto con le altre identità".
La proposta di Fini trova adesioni a sinistra, tanto che Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi alla Camera, si dichiara disposto a farne l'oggetto di una mozione parlamentare. Intanto prosegue a Milano l'esperienza della scuola islamica di via Ventura, che una parte della sinistra sostiene, sempre in omaggio al multiculturalismo. Ma l'accezione "separatista" del multiculturalismo che si esprime nel modello milanese (che non a caso nasce in una scuola privata), è in realtà alternativa a quella che scaturirebbe dalla attuazione di proposte, come quella di Fini, che trovano il loro naturale terreno di sviluppo nella scuola pubblica.

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