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Convegno Nazionale Diesse
Stefania Barbieri - 26-10-2006
CONVEGNO DELL'ASSOCIAZIONE DIESSE (DIDATTICA E INNOVAZIONE SCOLASTICA) SUL LAVORO DEGLI INSEGNANTI E LE SFIDE DELL'ATTUALITÀ

Insegnanti al lavoro, insegnanti che riflettono sul lavoro che svolgono quotidianamente. È questo il tema del Convegno nazionale dell'Associazione Diesse (Didattica e Innovazione Scolastica) in programma per l'11 e 12 novembre prossimi a Rimini (Torre Pedrera).
Non capita spesso che degli insegnanti mettano a tema non tanto le attività che svolgono, ma il cuore dell'impegno che li porta a salire in cattedra.
La scuola nel nostro Paese, come in altri, è stata soggetta alla grande ondata dell'alfabetizzazione primaria e poi a quella della scolarizzazione secondaria, le quali se da un lato hanno contribuito in positivo a rendere accessibile a tutti il diritto allo studio e alla formazione, dall'altro non hanno risolto del tutto alcuni nodi fondamentali come la valorizzazione delle attitudini di ciascuno e l'abbattimento dei tassi di abbandono.
Resta insomma irrisolto il grande tema del legame tra l'equità e l'eccellenza, sul quale da anni si moltiplicano dichiarazioni di intenti e scorrono fiumi di inchiostro tra indagini e letture critiche delle medesime indagini.
I tempi sono cambiati e di fatto alla scuola si chiede oggi non solo di includere e integrare le diversità (comprese quelle dei giovani provenienti da altri Paesi) ma anche e soprattutto di aiutare il giovane ad introdursi creativamente in una realtà (quella costituita dal proprio io, da quello degli altri, dall'attualità, dalle nuove esigenze della civiltà nella quale si vive e del lavoro al quale si è orientati) che chiede di essere colta nel suo significato prima di essere fruita.
Per questo c'è bisogno di insegnanti motivati e c'è bisogno di valorizzare la professione docente spesso ridotta a ruolo impiegatizio da uno stato giuridico vecchio di trent'anni e ormai inadeguato.
Si affaccia a questo livello la questione della liberalizzazione della professione docente, malamente intesa talvolta come concessione a logiche mercantilistiche che asservirebbero il docente al migliore offerente come un calciatore al club più blasonato e danaroso.
Ma l'equivoco è presto svelato se si pensa che chi teme la liberalizzazione si pone nell'ottica di un sistema scolastico che è statale al 95%, compresa la gestione degli insegnanti. Non sarebbe il caso, dato che il sistema centralistico ha dimostrato ormai tutte le sue irreparabili falle, di introdurre sostanziali cambiamenti proprio nella figura dell'insegnante, introducendo per legge un nuovo stato giuridico, valorizzando fino in fondo la tanto sbandierata autonomia degli istituti scolastici, differenziando anche economicamente la loro carriera?
Di questo discuteranno al Convegno annuale di Diesse il sabato 11 pomeriggio Raimondo Bolletta dell'Invalsi, Guido Gili preside di Scienze della Formazione presso l'Università del Molise, Paolo Terenzi dell'Università di Bologna; e la domenica 12 mattina Andrea Ranieri (Democratici di Sinistra), Valentina Aprea (Forza Italia), Giovanni Cominelli (Compagnia delle Opere). È stato invitato il Ministro Giuseppe Fioroni.

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