Grazia Perrone - 12-10-2006 |
Forse il "centro di gravità" - come dice Dacrema - non è stato ancora trovato ma, di sicuro, un punto d'attrito" - con i lavoratori - c'è. Come dimostra il comunicato dell'assemblea sindacale autoconvocata dell'Emila Romagna di cui allego la convocazione. Ci sarebbe, poi, il commento del dirigente nazionale CGIL -Fiom Giorgio Cremaschi che - ne sono certa - Dacrema conosce già. NO ALL'ENNESIMO TAGLIO DELLE PENSIONI NO ALL'AUMENTO DELL'ETA' PENSIONABILE Apprendiamo che Cgil-Cisl-Uil e governo hanno sottoscritto un memorandum per la riforma del sistema previdenziale in cui si definiscono gli obbiettivi relativi all'aumento dell'età pensionabile e la riduzione del coefficiente di calcolo in relazione all'età. Obbiettivi che definiscono come condiviso un nuovo e pesante taglio delle pensioni. Cgil-Cisl-Uil hanno firmato senza nessun mandato, né di organizzazione, né tanto meno delle lavoratrici e dei lavoratori. Chiediamo che le organizzazioni sindacali ritirino la firma, sospendano qualsiasi trattativa con il governo e chiedano il mandato con una consultazione vincolante nei luoghi di lavoro. CGIL-CISL-UIL RITIRINO LA FIRMA E CHIEDANO IL MANDATO ALLE LAVORATRICI ED AI LAVORATORI Lunedì 9 ottobre ore 11.30 conferenza stampa presso Sala Parentelli Palazzo D’Accursio p.zza Maggiore, 6 Bologna Lunedì 9 ottobre ore 14.30 Assemblea autoconvocata presso sala Parentelli Palazzo D’Accursio p.zza Maggiore, 6 Bologna Primi firmatari 1) Roberto Santi Direttivo Filcams-Cgil E.R. 2) Marco Tartari RSU Ipercoop-Nova Bologna 3) Gianluca Muzzu RSU Ipercoop-Nova Bologna 4) David Muñoz RSU Coop Adriatica Bologna 5) Teresa Plescia RSU Coop Adriatica Bologna 6) Giulio Tiberio Direttivo FP-Cgil Bologna 7) Andrea Tesini Direttivo CdLM-Bologna 8) Luca Montebugnoli RSU Eurodent Bologna 9) Davide Bacchelli Direttivo CdLM-Bologna 10) Luciano Monari Direttivo CdLM-Bologna 11) Orlando Maviglia RSU Minarelli Bologna 12) Gianplacido Ottaviano RSU Bonfiglioli Bologna 13) Gianpietro Montanari RSU Cesab Bologna 14) Roberto Bozzi RSU Fatro Bologna 15) Stefano Bozzi RSU Fatro Bologna 16) Ferruccio Benedetto Direttivo Fiom-Bologna 17) Marco Odorici RSU KPL Packaging Bologna 18) Maurizio Patelli RSU KPL Packaging Bologna 19) Giuseppe Gambardella RSU Frigosec Bologna 20) Raffaella Rondolini Direttivo Cgil-E.R. 21) Simona Bolelli Rsu Sps Modena 22) Paolo Brini Rsu Smalti Modena 23) Francesco Santoro Rsu Terim Modena 24) Piero Ficiarà Rsu Terim Modena 25) Bougaleb Bouchcha Rsu Terim Modena 26) Giuliano Cocco Rsu Terim Modena 27) Renzo Ferri Rsu Ferrari Modena 28) Paolo Ventrella Direttivo Fiom-Mo Ferrari 29) Daniele Manzini Rsu Ferrari Modena 30) Elvisi Fischetti Rsu Ferrari Modena 31) Silvano Merighi Rsu Ferrari Modena 32) Remo Di Legge Direttivo Fiom-Mo Tekmea 33) Fabrizio Bertoni Rsu Ferrari Modena 34) Sauro Palazzi Rsu Ferrari Modena 35) Giovanni Parente Rsu Ferrari Modena 36) Iannicelli Rsu Ferrari Modena 37) Ambrosino Fortunato Rsu Ferrari Modena 38) Giuffrida Santo Rsu Ferrari Modena 39) Giuseppe Riccio Rsu Ferrari Modena 40) Giuseppe Bianca Rsu Ferrari Modena 41) Claudio De Cicco Rsu Maserati Modena 42) Giuseppe Violante Direttivo Fiom-Mo Maserati 43) Giovanni Iozzoli Rsu PFB Modena 44) Simone Morselli Rsu PFB Modena 45) George Galli Rsu PFB Modena 46) Maurizio Cocerio Rsu New Holland Modena 47) Santo Carderopoli Rsu Autogru PM Modena 48) Michele Roncaglia Rsu Smalti Modena 49) Leonardo Roverati Rsu Smalti Modena 50) Giovanni Colletta Rsu GSM Modena 51) Renato Guarino Rsu Atos Spa Modena 52) Antonio Serena Rsu Sirti Modena 53) Ugo Bertinelli Rsu Sma 54) Gianni Pistonesi RSU Sig. Manzini Parma 55) Biancamaria Ianni RSU Simonazzi 56) RSU Mingazzini Parma 57) Cinzia Dondi RSU Wittur 58) Antonio Oriolo RSU Metalsider Ravenna 59) Antonio Luordo FP 60) Giona Di Giacomi Direttivo Cgil-E.R. NO ALL'ENNESIMO TAGLIO DELLE PENSIONI - Assemblea autoconvocata in Emilia Romagna |
gp - 13-10-2006 |
Propongo l'autocritica della responsabile delle politiche previdenziali Cgil pubblicata su "Rassegna sindacale". Ogni commento, mi sembra, superfluo. Pensioni: sorprese amare nonostante il memorandum Dopo le innumerevoli, caotiche e confuse esternazioni estive e la ferma presa di posizione di Cgil Cisl e Uil contro misure previdenziali da inserire in Finanziaria solo per fare cassa, credevamo di essere arrivati a un punto fermo con la firma tra governo e sindacati del memorandum sulle pensioni. Il memorandum, infatti, dichiara la disponibilità dei sindacati a un confronto ponendosi contestualmente più obiettivi: completare il processo di riforma avviato con la legge Dini, superare la controriforma Maroni, assicurare equità sociale e sostenibilità finanziaria, migliorare le prospettive a breve e a medio termine per i giovani, garantire pensioni dignitose agli anziani. Nella Finanziaria, quindi, non avrebbero dovuto esserci interventi strutturali sul sistema. Le amare sorprese della Finanziaria 2007 cominciano dall’art. 43, intitolato “Ricorsi in materia pensionistica”. Con un piccolo articolo di sole otto righe, e un risparmio di appena 5 milioni di euro, si cancella il ruolo storico e la partecipazione delle parti sociali alla vita degli istituti previdenziali. Si cancella altresì il diritto dei lavoratori, dei cittadini e dei pensionati ad avere un contenzioso deciso da soggetti terzi. L’articolo prevede, infatti, a decorrere dal 1° gennaio 2007, la soppressione dei Comitati centrali, regionali e provinciali Inps e dei Comitati di vigilanza Inpdap, trasferendo la competenza a decidere i ricorsi pendenti agli stessi dirigenti degli Istituti previdenziali. Il riordino e la razionalizzazione degli enti, peraltro, è uno dei punti del memorandum d’intesa sulle pensioni sottoscritto tra governo e sindacati. Altra amara sorpresa è data dall’articolo 84 che, in maniera confusa e contraddittoria, anticipa la previdenza complementare a gennaio 2007, istituendo un “Fondo per l’erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato del trattamento di fine rapporto di cui all’art. 2120 del Codice civile”. Il fondo è dello Stato e viene gestito dall’Inps su un apposito conto corrente aperto presso la Tesoreria centrale. Il fondo viene alimentato dal 1° gennaio 2007 con un contributo pari al 50% del Tfr maturato dalla predetta data e non destinato alla previdenza complementare. Appare abbastanza “insensato” che le modalità di attuazione per l’istituzione del Fondo e il relativo afflusso di finanziamento siano demandate a un decreto interministeriale da emettersi entro il 31 gennaio. Sempre entro il 31 gennaio deve altresì essere emesso un altro decreto interministeriale per stabilire le modalità di attuazione relative alla manifestazione di volontà del lavoratore (ma non erano già state stabilite? E il silenzio assenso? E i tempi della campagna informativa? E la libertà di scelta del lavoratore?). Tutto l’articolo è un grande pasticcio, pieno di contraddizioni. Anche questa materia, peraltro, costituisce oggetto del memorandum sulle pensioni siglato dal governo con i sindacati. L’articolo 85 ha previsto l’aumento dei contributi sia per i lavoratori dipendenti (0,3% a carico del lavoratore), sia per i lavoratori autonomi (aumento fino al 20% in due anni), sia per gli apprendisti (10%) sia per gli iscritti alla gestione separata di cui all’art. 2, comma 26 della legge 335/1995 (da 18 al 23% per coloro che non risultano assicurati ad altre forme obbligatorie, dal 10 al 16% per coloro che sono già iscritti ad altre assicurazioni, dal 15 al 16 % per i pensionati). L’amara sorpresa viene dal fatto che sia agli apprendisti sia ai lavoratori parasubordinati non vengono estesi una serie di diritti (ad esempio indennità di disoccupazione con relativa copertura figurativa). Per i parasubordinati, inoltre, l’estensione di alcuni diritti appare come una vera e propria presa in giro, visto che difficilmente potranno usufruirne e che gli importi delle prestazioni appaiono veramente irrisori. Rita Cavaterra Responsabile politiche previdenziali cgil |
Giuseppe Aragno - 14-10-2006 |
Dal punto di vista di Prodi e Padoa Schioppa, questa finanziaria fa quello che può e, per certi versi, deve fare. Dà per scontato che le regole aberranti del neoliberismo siano l’elisir di lunga vita. Il guaio è che non c’è il sindacato. E non ci sarà fino a quando continuerà a sostenere che i servizi sono aziende e i conti devono quadrare. Poi certo, Pierino dirà che il mondo cambia, che così vuole il mercato e ci ripeterà tutte le frasi fatte con le quali, in sintonia con l’Europa delle banche, ci stiamo deliziando dai tempi dello resa incondizionata di Trentin. Se le cose stanno, così, se questo è il mondo, cari signori, chiudete bottega e tornatevene tutti a lavorare: nel “nuovo mondo” non avete ormai alcuna funzione storica di cambiamento. Siete solo spettatori. E, quel che è più grave, non pagate il biglietto. No: voi siete invitati. |
Domenico Caffaro - 15-10-2006 |
Togli il centro e lascia la gravità. Hai detto tutto. Il resto scusa, ma non serve. Sono solo chiacchiere. |