Mauro Romanelli - 31-05-2002 |
I Verdi sono molto soddisfatti della Conferenza stampa che ha presentato ieri al Senato gli emendamenti comuni dell’Ulivo alla Legge Delega del Ministro Moratti: in particolare ringraziano il Sen. Luigi Berlinguer per aver evidenziato, addirittura al primo posto, tra le novità rispetto alle precedenti scelte dei Governi dell’Ulivo, il “diritto” per tutti alla scuola dell’infanzia, come richiesto a gran voce dai Verdi. E’ un punto molto importante, poiché il diritto, abbinato alla citazione dell’articolo 33 della Costituzione che abbiamo fatto inserire e che mancava nella Legge approvata due anni fa dall’Ulivo, porta con sé automaticamente il dovere dello Stato ad istituire Scuole dell’infanzia statali su tutto il territorio nazionale, togliendo così ogni alibi agli incostituzionali finanziamenti sia agli asili sia ad ogni altro tipo di scuola privata, che invece purtroppo l’Ulivo ha elargito. Speriamo che questi errori finalmente siano superati, e si sia compreso che gli elettori laici e democratici non sono più disposti a sostenere politiche compromissorie con interessi settoriali e confessionali: proprio per questo, annunciamo la nostra adesione al comitato promotore del referendum sulla scuola pubblica, per abrogare alcuni punti, sbagliati, della Legge di parità scolastica approvata due anni fa dall’Ulivo, e nella quale, beninteso, vi sono anche elementi assai positivi e da conservare. Infine sentiamo l’obbligo di precisare che gli emendamenti comuni presentati dall’Ulivo costituiscono per noi la piattaforma minima, anzi forse anche qualcosa in meno, ma non certo la nostra idea di scuola: ad esempio, l’obbligo scolastico a 15 anni e l’obbligo formativo a 18, insieme alla regionalizzazione della formazione professionale, porterebbe comunque ad un doppio canale statale-regionale, rimandato solamente ad un’età “più civile” di quella proposta dalla Moratti (13 anni). Per questo noi rilanciamo l’obbligo di Istruzione a 18 anni, per il quale ancora purtroppo nell’Ulivo i tempi non sono maturi, ma dovranno, ce lo impongono i fatti, diventarlo molto presto. |